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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Iron Savior - Rise of the Hero
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( 3628 letture )
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Dopo altri tre anni di attesa, i tedeschi Iron Savior tornano sul mercato con un disco piacevole e di mestiere, Rise of the Hero, caratterizzato da tutti gli elementi tipici del genere e da un songwriting più che valido. La band, nata come side-project dalla mente di tre leggende del power continentale, Kai Hansen, Thomas Stauch e Piet Sielck -quest’ultimo l’unico ancora nei ranghi- giunge al traguardo dell’ottavo studio album e conferma il proprio stile maestoso, scandito da una roboante sezione ritmica, da un cantato ruvido e fastoso e dalla presenza discreta delle tastiere, organizzate nella creazione di un’atmosfera solenne ed epica. Sielck al microfono sembra sempre più emulare lo stile inconfondibile di Hansi Kürsch, ma è tutta la band a ricordare da vicino la potenza stentorea dei vecchi Blind Guardian con veementi galoppate ritmiche e cori imperiosi.
L’elemento più interessante del platter è riscontrabile nelle sezioni solsite: Joachim Küstner e lo stesso Sielk duellano alla velocità della luce, contorcendosi in fibrillanti incastri figli del metal classico. Le lunghe e rapidissime sezioni strumentali faranno scuotere non poco le teste degli ascoltatori, portando un importante quid tecnico e melodico in dote al disco in oggetto: scale vertiginose e vampate torrenziali sono qui all’ordine del giorno. Nella tracklist spiccano due-tre pezzi di ottima fattura, mentre gli altri si assestano su un livello qualitativo medio, indice di una certa omogeneità. Last Hero è un brano molto epico, accompagnato da un maestoso refrain corale e dai primi esplosivi duelli chitarristici; Revenge of the Bride, Burning Heart, Iron Warrior e Firstraiser sono invece episodi più vivaci e altrettanto granitici, nei quali si combinano ottimamente spesse basi musicali e copiose melodie vocali, mentre From Far Beyond Time, Thunder from the Mountains e Firestorm rappresentano lo zoccolo duro del full length, essendo delle tipiche speed-song a briglia sciolta, potenti e veloci, dai connotati thrash-oriented. Buona varietà viene apportata dal cadenzato mid-time anthemico Dragon King e dalla coinvolgente Dance with Somebody, una cover molto catchy dei Mando Diao, band indie rock svedese attiva dal 1999. Meno riuscita è The Demon, un’altra traccia piuttosto cadenzata che però tende pericolosamente alla noia, pagando in parte anche la sua collocazione in fondo alla tracklist.
Il disco è a conti fatti molto gradevole, i suoni sono corposi, la produzione ottima, potenza, melodia e velocità non mancano; resta però un prodotto discreto e non trascendentale, quasi di mestiere, come detto in incipit, e che poco e nulla aggiunge all’inflazionato scenario power metal internazionale. Sarebbe stato un lavoro molto più attraente se avesse posseduto qualche refrain più esaltante e memorabile, invece rimarrà un album ascoltabile, ma non estremamente longevo, per quanto possa rappresentare il giusto pane per i denti di chi adora le scorribande a ritmo di doppia cassa. Un peccato, perché la prova vocale di Sielck è veramente azzeccata per questo genere ed anche le chitarre dimostrano un buono stato di forma, sebbene non partoriscano riff da spellarsi le mani. La sezione ritmica è puntuale, massiccia e versatile: nei brani più dinamici, l’apporto di Thomas Nack si fa centrale e rende devastante la musica dei quattro tedeschi. Un’altra piccola pecca da segnalare è l’eccessiva prolissità dell’opera: dodici tracce e quasi un’ora di ascolto sembrano troppo pesanti e portano con sé qualche inevitabile sbadiglio.
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8
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Ok , orecchiato bene , bel cd dai ...contiene dei buoni pezzi , giusta la recensione , per me da 75. |
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7
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Preso...suona uguale al precedente, non che sia un male. Concordo con la recensione voto 70. Fino a che suonano così, li ascolto sempre volentieri. |
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6
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IDEM per me come gamma quoto rada....i loro dischi mi sono sempre piaciuti....ma c arà qualche power metal band tedesca sotto la sufficienza? mah |
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5
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Quoto Radamanthis...... |
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4
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i Gamma Ray sono di un altro pianeta. |
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3
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Ma! sentito poche volte , quindi mi riservo ulteriori ascolti per un giudizio definitivo , al primo ascolto mi suona un pò di vecchio anche se in alcuni brani mi hanno favorevolmente colpito. |
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2
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La parte centrale composta da burning heart,thunder e iron king e' spettacolare,il resto e' + che discreto...secondo me non e' vero che non ci sono refrain immediati,la stessa burning heart ne ha uno favoloso x esempio..in generale comunque penso che sia meglio questo rise of the hero dell'ultimo gamma ray,quello si che l'ho trovato un disco di mestiere mentre questo,pur non essendo un capolavoro a causa di un calo finale dovuto alle ultime 3 canzoni, l'ho trovato fresco e coinvolgente,con la voce di silck sugli scudi (altro che l'hansen attuale..) e quella vena hard rock che si insinua nel classico power che rende il tutto + piacevole all 'ascolto..la recensione,pur non trovandomi d'accordo su diversi punti che ho spiegato,e' fatta bene ma alzerei di un po' il voto x quello che a mio parere resta,tra quelli ascoltati,il miglior cd power di questo inizio 2014 |
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1
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Questa Band è ciò che i blind guardian erano ai tempi del loro debut e continua a suonare quel metal veloce e grezzo dannatamente vincente! Piet sembra sempre più Hansi e gli IS sembrano sembre più i primi BG e questa cosa non può che essere a mio avviso un complimento! Album vincente come tutta la loro discografia che certo non ha nelle sue file un capolavoro come il keeper o il land of the free ma non ha mai un disco sotto il 7, scusate se è poco! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ascendence 2. Last Hero 3. Revenge of the Bride 4. From Far Beyond Time 5. Burning Heart 6. Thunder from the Mountains 7. Iron Warrior 8. Dragon King 9. Dance with Somebody (Mando Diao cover) 10. Firestorm 11. The Demon 12. Fistraiser
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Line Up
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Piet Sielck (Voce, Chitarra) Joachim Küstner (Chitarra, Cori) Jan-Sören Eckert (Basso, Cori) Thomas Nack (Batteria, Cori)
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