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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Iron Savior - Megatropolis
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04/12/2021
( 1120 letture )
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Dopo l’abbandono di Kay Hansen, la cui ultima apparizione risale a Dark Assault del 2001, gli Iron Savior proseguirono per la loro strada ritrovando una certa solidità e forma, capitanati da Piet Sielck, ora vero leader del gruppo tedesco. Piet, voce, chitarrista e produttore, meritatamente rispettato nell’ambiente, nel corso dei primi anni duemila riemette in carreggiata la band tirando fuori buoni dischi. A distanza di tre anni da Battering Ram del 2004, il trio torna alla carica con Megatropolis, mantenendo la stessa sezione ritmica, formata da Yenz Leonhardt al basso e da Thomas Nack alla batteria.
Megatropolis appare subito un disco sotto tutti i punti di vista al 100% nello stile Iron Savior, completamente in linea col precedente, quasi ad estenderlo per altri tre quarti d’ora. Si viaggia tra heavy e power, un po’ grezzi, ma estremamente energici, caratterizzati da un sound potente ed estremamente curato, grazie anche all’esperienza di Sielck. Alle composizioni viene dato sempre un tono roccioso, grazie a ritmiche e a parti cantate godibilmente solide, forzute. Lo si nota subito con il brano d’apertura, Running Wild, dove la batteria martella furiosa, sostenendo il cantato di Sielck, ben accompagnato da cori e da chitarre belle incalzanti. Segue The Omega Man, dove si rallenta sul cantato, sempre piacevolmente grezzo e melodico, ma in cui i riff procedono sempre bene. Le sonorità si fanno più dure con Flesh, brano dal buon groove che precede la più convenzionalmente power tiltletrack Megatropolis, canzone in cui tra riff e assoli non manca niente. La voce si fa più pulita sulle strofe di Cybernatic Queen, brano che alterna per l’appunto strofe lente a un ritornello sempre all’insegna dell’heavy metal melodico. Cyber Hero è invece un pezzo dalle sonorità e dal cantato più aperti, un po’ più acuti, ma sempre energico, accattivante. Anche qui si nota il buon lavoro fatto dalla band per il comparto ritmico e solista, con un Sielck a suo agio anche nel suonare le parti di chitarra solista. A chiudere il disco troviamo un tris di brani in linea con l’album e con quanto già detto in precedenza formato da A Tale From Down Below, Still Believe e Farewell and Good Bye . Nulla da aggiungere: tutto si inserisce alla perfezione nel contesto del disco, senza stravolgere gli equilibri, ma regalando altri minuti di sano metallo.
Megatropolis alla fine è un disco prevedibilmente buono. Già da prima di far partire il disco si sa cosa ci si può aspettare, semplicemente heavy-power tedesco, proposto con la medesima formula dei dischi precedenti, senza alcun stravolgimento. Può essere un disco banale, ripetitivo e scontato per molti ascoltatori, ma al di là di questo a gli appassionati del genere non si può dir che questo sia un brutto disco. La musica c’è e scorre compatta, in un flusso travolgente di brani heavy-power, con qualità costante, senza alti né bassi. Ciò che si richiede da un disco del genere alla fine non manca: non stiamo parlando di un disco sperimentale, ma di un album heavy-power. I riff e le canzoni ci sono, così come una produzione muscolosa sempre all’altezza della situazione. Cos’altro si può chiedere agli Iron Savior?
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4
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Forse un pelo meglio del precedente Battering Ram, ma anche per me rimane tra i meno significativi della discografia. L’impatto e la grinta ci sono, e fa piacere, però riffs e ritornelli non sono il massimo dell’ispirazione, tranne in un paio di casi (Still I Believe mi piace assai per esempio). Faranno meglio con i successivi. Voto 72 |
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3
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forse il piu brutto della loro discografia parere opinabile naturalmente!!! |
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2
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ai tempi mi era piaciuto. Ripensato ora, non è tra i miei episodi preferiti della band. 70 ci sta. |
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1
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I primi tre lavori sono pietre miliari del genere, questo un po’ di maniera… |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Running Riot 2. The Omega Men 3. Flesh 4. Megatropolis 5. Cybernatic Queen 6. Cyber Hero 7. A Tale From Down Below 8. Still Believe 9. Farewell and Good Bye
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Line Up
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Piet Sielck (Voce, Chitarra) Yenz Leonhardt (Basso, Cori) Thomas Nack (Batteria, Percussioni)
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RECENSIONI |
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