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08/10/24
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Savatage - Fight for the Rock
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10/10/2015
( 4449 letture )
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Fight for the Rock è pesantemente e negativamente influenzato da quel logo in copertina: Savatage; sì perché di per sé il disco in questione non è brutto, ma con la band dei fratelli Oliva non c'entra nulla, nulla con quello che la band aveva fatto in precedenza e tantomeno con quello che farà in seguito; così come per gli Helloween con Chameleon, tanto per fare un esempio, porterà la perdita di numerosi fan, non tanto per una qualità scadente del materiale contenuto, ma per una sorta di sensazione di tradimento verso i propri sostenitori. Siamo nel 1986, un periodo d'oro per il rock ed il metal a livello globale, sia artistico che economico, le grandi case discografiche fanno soldi a palate con band come Kiss, Van Halen, Def Leppard, Bon Jovi e la Atlantic non ha certo intenzione di sprecare una possibile gallina dalle uova d'oro come quella dei fratelli Oliva; i Savatage hanno potenziale, Jon si è dimostrato un frontman carismatico ma soprattutto un compositore validissimo nei vari generi musicali, Criss possiede una tecnica chitarristica in grado di competere con i funamboli delle sei corde che tanto piacciono alle masse e la band, pur cominciando ad essere conosciuta, non possiede ancora quella forte identità che la contraddistinguerà negli anni a venire. Insomma Fight for the Rock viene imposto dalla casa discografica; viene imposto il sound patinato con tanto di tastieroni e synth, pomposo e pop oriented, i testi devono essere diretti, melensi e smielati, i ritornelli di impatto, meno cattiveria ed epicità in favore di melodia e pomposità, meno metal e più rock, meno Savatage e più Bon Jovi. E la band cede alle pressioni.
Ma cosa possono poi combinare musicisti si in grado di scrivere e suonare nella maniera richiesta ma che hanno nel DNA una fortissima personalità ed un carisma incontenibile? Per farla breve un buon disco, confezionato secondo le richieste, ma per nulla credibile e convincente. L'album si apre con la title track, classico inno per il rock, forse il brano più cattivo del disco e nello stile della band, anche se semplice nelle strutture e palesemente incentrato sul coro, ma è troppo mainstream per essere Savatage, e sarebbe stato più credibile se interpretato da un Dokken per dirla tutta; idem per la successiva Out on the Streets, introdotta da suoni di synth e da arrangiamenti poco convincenti, così come poco convincente risulta la prestazione di Jon, che sembra a disagio alla prese con linee vocali e brani che evidentemente non sente nelle proprie corde. Si sente globalmente un grande potenziale non libero di sfogarsi e lo stesso di può dire di Steve Wacholtz alle pelli e del neo arrivato Johnny Lee Middleton alla sezione ritmica. Discorso a parte vale per Criss alla chitarra, anche qui autore di soli di chitarra belli ma meno ispirati di quello che sentiremo a posteriori, forse anche per lui valeva il discorso di dover fare questo disco in maniera troppo forzata per essere davvero convinto. Non che i Savatage non siano risultati a loro agio con le ballate e le canzoni più intimiste, If I Go Away, Believe e When the Crowds are Gone sono tra i loro brani migliori, ma quelle canzoni nascevano dal cuore, trasudavano emozioni e strappavano letteralmente emozioni, non erano state scritte a tavolino per un possibile successo radiofonico e per cavalcare l'onda del momento, come per esempio la melensa Crying for Love, insulsa power ballad caratterizzata da terribili suoni di tastiera nella peggiore tradizione anni '80. Day After Day, così come Wishing Well, sono due cover, rispettivamente di Badfinger e Free, brani nella più classica tradizione hair metal -pop rock tanto in voga in quegli anni ma decisamente poco affini con la band dei fratelli Oliva, soprattutto per delle riproposizioni poco interpretate e rivisitate. The Edge of Midnight e Hyde possiedono un certo spirito più consono alla band, ma vengono comunque penalizzati da suoni e tappeti di tastiera inadeguati; va meglio con la successiva Lady in Disguise, che cerca quanto meno di inserire elementi sinfonici. Le restanti She's Only Rock 'n' Roll e la conclusiva Red Light Paradise non risollevano le sorti di un disco mediocre e derivativo, rifacendosi ai cliché dell'hard rock tanto in voga, con solo qualche tentativo di rendere il sound più cattivo, vedi il riffing di Red Light Paradise. Un disastro? No, anzi, un disco scorrevole, ma non un disco dei fratelli Oliva, né un disco sconvolgente o tanto meno un disco con brani memorabili. Se alcuni brani fossero stati interpretati da Def Leppard, Foreigner o Van Halen magari la resa sarebbe stata migliore, ma i capolavori del genere sono comunque altri.
La band si imbarca nel tour promozionale con Kiss e Megadeth, ma la buona visibilità non va di pari passo con la credibilità verso la nuova uscita, nonostante di Fight for the Rock vengano proposti ben pochi brani in fase live, successivamente la band ometterà del tutto i brani del disco dalle loro scalette live (anche se la cosa riguarda praticamente tutto il repertorio pre Hall of the Mountain King) e citerà il disco come un grosso errore della carriera dei Savatage, ma come spesso accade è dai momenti grigi e bui che nascono le migliori opportunità, infatti è proprio dopo questo disco che Jon conoscerà Paul O'Neill che sarà fondamentale per creare il nuovo sound della band ed affinare testi e tematiche trattate nei futuri concept, e con cui inizierà un sodalizio che durerà per tutta la carriera della band, portando da lì a poco alla pubblicazione di un trittico di dischi come Hall of the Mountain King, Gutter Bullet e Streets; il resto come si suol dire, è storia…
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.....e dimenticavo The Edge Of Midnight anticipa alcune cose di Streets |
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Francamente non capisco come il recensore possa accostare questo album a Bon Jovi e altre band hair metal, come vengono chiamate oggi. È\' per me un disco mutevole, dove si sente una certa passione per il rock seventies ( Out On The Streets, Crying For Love e naturalmente la cover Wishing Well ), l\'arena metal middle eighties ( Fight For The Rock e She\'s Only Rock n Roll ), prassi poi adottata anche dai Manowar di Fighting The World ( la canzone ), alcuni sprazzi del passato di Sirens ( Hyde ) e i toni pomposi di Lady In Disguise. Era un disco fuori dalle mode dell\'epoca e per nulla commerciale, stritolato tra Thrash e class metal. Per me 70 |
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Mai capito l\'odio per questo lavoro, a me è sempre piaciuto molto, non eccelso, ma buono sì. Voto 72 |
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Mah, la recensione non c’azzecca nulla, a partire dalla prima riga. Il sound dei Savatage è questo, segue la linea dei primi lavori, inoltre non ci incastra niente con il sound di quegli anni che era ben più patinato e pompato. Questo sembra prodotto negli anni 70. Poi per quanto riguarda la qualità compositiva è un lavoro da almeno 10 punti in più. |
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Solo perchè è un album coraggioso, dove sperimentano sonorità più radiofoniche (tipiche della metà degli 80\'s) non vuol dire che non sia un bel disco. Chiaramente viene schiacciato in tutto e per tutto da tutto il resto della loro discografia, ma non per questo è un album scadente (o appena sufficiente, come per il recensore). Preso per quel che è, \"Fight For The Rock\" si rivela un bel disco di hard/heavy rock, con la solita classe assolura di Criss alla chitarra. Ci sono gran bei pezzi come la title-track (un inno da stadio al rock/metal come si usava fare negli anni ottanta), \"Out On The Streets\", \"The Edge Of Midnight\", \"She\'s Only Rock\'n\'Roll\" e \"Red Light Paradise\" che davvero prendono molto e ti fanno battere il piede al loro ritmo solare e rockeggiante. Ripeto, ovviamente, giusto per lo stile adottato, è inferiore a tutto il resto della loro discogragia, ma come disco in sè è davvero buono! D\'altronde con i Sava si fa sempre sul sicuro, musicisti di una caratura encomiabile!!! |
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Ho cominciato ad ascoltare questa grande band molto in ritardo, nella mia lunghissima carriera di metallaro, da solamente 10 anni circa (di quasi 35 di metal). Non sono mai andato più indietro del magnifico Mountain King, però per completezza in questi giorni mi sono deciso di comprare i primi tre album che mi mancavano. Sarà che adoro l'hard rock, sarà che quel rock pomposo di metà anni 80 mi piace tantissimo, ma io davvero trovo questo cd dei Savatage davvero godibile e coinvolgente, e, la sparo grossa, lo preferisco per esempio a Streets (che è comunque magnifico). Grandissimi Savatage. |
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Rispolverato stasera dopo non so quanto tempo. Di tutta la discografia è quello che mi piace meno, è una versione commercializzata dei Savatage, ok (ma d’altra parte la Atlantic non aveva spinto solo loro in questa direzione, ci provarono anche con altre band, addirittura coi Raven..), ciononostante non è per niente un brutto disco. Certo, i precedenti sono migliori, per non parlare dei capolavori assoluti che verranno dopo, ma quando una band è stratosferica anche le cose meno riuscite alla fine risultano quantomeno piacevoli. Title-track, il remake patinato di Out On The Streets, The Edge of Midnight, Lady in Disguise secondo me meritano. Poi per carità… magari sono io che dei Savatage non riesco a buttare niente. Voto 75 |
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11
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Pare, a me sembra così |
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10
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Un album forse globalmente più leggero, che non manca però di episodi interessanti marchiati Savatage. Fortemente influenzato dal periodo in cui uscì, non è affatto un brutto lavoro l’apertura mentale e soprattutto musicale è sempre stata una caratteristica dei fratelli Oliva. R.I.P Chris |
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9
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attenzione attenzione segnaliamo odiatore ovviamente e' un comunista mangia bambini!w i savatage! |
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8
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Sicuramente l album più commerciale del comBo statunitense,forse dovuto anche forse dovute da esigenze discografiche (anche i Manowar.,avevano attraversato una fase simile) e concordo anche sul fatto che lo si capisce dalla copertina! nonostante ciò ci sono pezzi che comunque davano già il segnale di cosa sarebbe accaduto l'anno seguente!....tutta via e un discreto lavoro a metà strada tra un orecchiabile hard rock e un epicheggiante sound alla Savatage! × me voto 70 |
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7
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Attenzione per chi non.l'ha mai ascoltato. Non è un sound da hair metal che esce da questi solchi...specialmente sulla seconda facciata (ho il vinile..) la bestia esce dalla gabbia, se non sui testi sicuramente negli strumenti. Non sono i veri Savatage ma dopo cinque secondi li riconosci subito...non meno di 70 per me. |
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6
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E' sempre stato molto osteggiato, a me non dispiace. Piuttosto occorre registrare la prima canzone "nuova" - è Lady in disguise - che lascia presagire il futuro corso. |
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5
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Questo disco è da sempre massacrato ma nei lavori dei Savatage si trova sempre qualità. Questo disco è stato meschinamente e ingiustamente distrutto ma resta comunque un buon lavoro, le cagate sono altre. |
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4
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Quoto in toto Mauro. Voto 62 |
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3
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Si, forse avrà tradito qualche fan? In linea di massima è un album dal sound savatage. Non lo trovo "patinato" e i "tastieroni" sono nel dna di john oliva da sempre. Questo album cronologicamente lo sento più vicino ai primi due lavori più settantiani e rock, forse poco evoluto, ma sempre un album piacevole. |
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2
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Non un brutto album..ma sicuramente risente di tutto cio' scritto da mauro in recensione, che alla fine snaturo' il sound dei primi Savatage. E' sicuramente quello che ho ascoltato di meno e non può competere ne con i primi 2...ne tantomeno con i 3 capolavori successivi. Ma non per questo mi sento di dire che sia un brutto album. Voto giusto...forse 5 in più perche sono loro. Grande band...che sicuramente causa sfortuna e tragedie raccolse molto di meno di quello che meritava. Un vero peccato...ora pero' rimetto su o Sirens...oppure Hall....quelli si so' i Savatage! |
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Posso dire la mia, secondo me i Savatage non hanno mai scritto un album brutto non è nel loro dna (compreso il Side-project Doctor Butcher gran bel disco). ''Fight for the rock'', Voto: S.V. per non causare ulteriori polemiche. P.S.: io ''Fight for the rock'' lo trovo come un grande disco canzoni che mi sono entrate sotto pelle al primo ascolto ''Fight For The Rock'' - ''Out On The Streets'' - ''Hyde'' - ''Lady In Disguise'' ma anche tutte le altre mi piacciono. Diverso ma ugualmente bello come gli altri album, poi De gustibus. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fight For The Rock 2. Out On The Streets 3. Crying For Love 4. Day After Day 5. The Edge Of Midnight 6. Hyde 7. Lady In Disguise 8. She's Only Rock 'n' Roll 9. Wishing Well 10. Red Light Paradise
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Line Up
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Jon Oliva (Voce, Tastiere) Criss Oliva (Chitarra) Johnny Lee Middleton (Basso) Steve Wacholtz (Batteria)
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