|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Amorphis - Far from the Sun
|
26/12/2015
( 3473 letture )
|
Blackness falls on empty calmness The night is full I kissed the frozen sweetness The mist around my grief
La notte è un “luogo” unico. Non è solo un momento temporale che -banalmente- si oppone al giorno e scandisce il quotidiano arrancare della vita umana, ma una dimensione a se stante in cui è più "facile" trovare rifugio quando si sente la necessità di confrontarsi con se stessi, sia approfittando della calma e dell'inoperosità per riflettere sulle nostre vite, sia abbandonandoci al nostro subconscio ed iniziando a sognare.
Sono degli Amorphis riflessivi quelli di Far from the Sun, degli Amorphis che hanno preso sul serio la virata iniziata due anni prima con Am Universum, con un abbassamento di intensità della proposta musicale in generale e soprattutto con la totale rinuncia all'uso del growl da parte di Pasi Koskinen. Qui la formula si stabilizza e cristallizza in un approccio più tendente al rock, che rallenta i tempi, semplifica (relativamente) le strutture ritmiche e lascia spazio alle melodie vocali di Koskinen e alle tastiere di Santeri Kallio che, con un abbondante uso dell'organo, identificano in modo abbastanza netto le atmosfere. Non è certo minore l'apporto delle chitarre del duo Holopainen/Koivusaari, che da un lato "quadrano" e rallentano maggiormente gli accompagnamenti in power chords e dall'altro -grazie al sempre grandissimo gusto di Esa- costruiscono parti soliste dirette ma non per questo poco complesse, grazie ad un sapiente uso dell'effettistica e del maggior respiro lasciato dalle strutture più lineari del solito. Più spazio c'è anche per il basso di Niclas Etelävuori, che è libero sia di creare partiture più complesse anche su registri medio alti (Far from the Sun), sia di incupire l'atmosfera con note più basse -talvolta piuttosto distorte- dalla dinamica piuttosto lenta, che completano in maniera ideale il sound (Ethereal Solitude). Jan Rechberger ha invece qualche possibilità in meno di mettersi in luce rispetto a quando si trova ad avere a che fare con ritmi più alti e sembra un po' patire la lentezza dei brani, creando spesso accompagnamenti e filler piuttosto canonici (per quando adatti allo scopo). Non da maltrattare l'operato di Pasi Koskinen, timbricamente (almeno per quanto riguarda le clean vocals) è forse più difficile da digerire di Tomi Joutsen e la sua interpretazione in Far from the Sun è forse una della meno intense dei suoi nove anni di militanza negli Amorphis, cionondimeno, il suo cantato "sgraziato" non stona con l'atmosfera più grezza dei pezzi.
Il problema più grande di Far from the Sun è probabilmente da ricercarsi nelle canzoni: inizia illudendoci piazzando un pezzo di grandissimo pregio come Day of Your Beliefs, caratterizzato da una melodia stupenda e da un arrangiamento in cui tutti gli elementi urlano "Amorphis!" a squarciagola, lasciandoci presagire un disco di alto livello, ma già dalla successiva Planetary Misfortune si ha l'impressione che l’ispirazione inizi a scemare via via che si prosegue con la tracklist. Con questo non si vuole affermare che Far from the Sun sia composto da brani poco validi, ma solo che molte delle canzoni presenti tendono a mancare di un certo quid, ed è veramente una sensazione strana visto di quale band stiamo parlando.
Sul versante più tecnico è stato apprezzabile il lavoro dei Finnvox Studios, che hanno prodotto il disco in modo sincero ed efficace per quanto riguarda la scelta dei suoni, decisamente non troppo patinati e per nulla "plasticosi". Le chitarre in generale hanno un carattere molto ben definito e una timbrica decisamente apprezzabile e il mixaggio ha dato complessivamente il giusto spazio a tutti gli elementi. Di contro si poteva forse migliorare la resa dei tom della batteria di Jan, che suonano un po' spenti e anche limare ulteriormente le frequenze conflittuali delle tastiere di Santeri, che a volte tendono ad impastare un po' troppo l'insieme.
Far from the Sun è, in sintesi, quello che potremmo definire -senza sentirci troppo in colpa- un buon disco. Il problema è che si tratta di un "buon disco" con pochi veri lampi di ispirazione, e ciò gli rende molto difficile risaltare in mezzo ad una discografia ampia e di alto livello qual è quella degli Amorphis. Il fatto che si sia trattato anche dell'ultimo album dell'era Koskinen è un ulteriore sintomo di quanto sia la band che il cantante finnico abbiano sentito -proprio dopo Far from the Sun- la necessità di una virata netta. Scelta che ha giovato soprattutto al resto della band, che -con Tomi Joutsen- ha ripreso a macinare ottimi dischi, riavvicinandosi decisamente verso una luce del sole che comunque non li ha mai abbandonati del tutto.
I walk Away now from you And your sun It goes down from you As I walk Away now from you And from From your sun
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
Riascoltato oggi dopo lungo tempo. Non è male, ben fatto anche se, a parte un paio di eccezioni, manca quel guizzo che gli fa fare il salto di qualità. Il successivo Eclipse è un’altra storia. Questo rimane tra i non indispensabili della nutrita discografia... e però si lascia ascoltare volentieri. Voto 75 |
|
|
|
|
|
|
3
|
KILLING GOODNESS = SABBA NERO!!!! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Non mi sembra affatto così male. E poi c'è Smithereens con un certo non so che dei Pink Floyd di Echoes... 77 |
|
|
|
|
|
|
1
|
Voto del recensore congruo, pur trattandosi del disco più piatto e moscio con PASI dietro al microfono. "God of deception" è per me un brano favoloso! Non male anche "the day of your beliefs" "evil inside" e la finale "smithereens" mentre senza infamia ne lode i restanti brani. Invece son degne di attenzione alcune bonus tracks come "shining turns to grey" e "follow me into the fire" che non avrebbero affatto sfigurato se inserite ugualmente nell'album (o al posto di qualcun'altra). |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Day of your Beliefs 2. Planetary Misfortune 3. Evil Inside 4. Mourning Soil 5. Far from the Sun 6. Ethereal Solitude 7. Killing Goodness 8. God of Deception 9. Higher Ground 10. Smithereens
|
|
Line Up
|
Pasi Koskinen (Voce) Esa Holopainen (Chitarra) Tomi Koivusaari (Chitarra) Santeri Kallio (Tastiera) Niclas Etelävuori (Basso) Jan Rechberger (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|