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Ah, gli Europe! Quanti momenti passati in compagnia della loro musica, quante emozioni associate alle loro canzoni. Alzi la mano chi non riconosce in un inno come The Final Countdown almeno un ricordo, una memoria gloriosa e lontana di un qualsiasi momento che fu. La loro reunion del 2004 dopo undici anni di silenzio si è abbattuta sui rocker di tutto il globo come un fulmine a ciel sereno, portando con sè effetti a dir poco sconquassanti grazie a quel piccolo grande disco dal nome Start From The Dark. Un ritorno in nome del rinnovo e della discordia, che nel bene o nel male ha riportato in auge il leggendario monicker svedese, nobilitato dal ritorno in pianta stabile del figliol prodigo John Norum. Conservo ancora nella memoria le vivide immagini delle espressioni di sorpresa e in alcuni (molti) casi di sdegno dipinte sui volti di chi si aspettava una rassicurante rimpatriata tra le sonorità degli anni ottanta, le accuse di alto tradimento e l'ondata di critiche che accompagnò il disco di ritorno. Qual era la sua colpa? Quella di presentare un suono moderno e potente, ricco di groove e di riffoni di chitarra ribassati, che poco aveva a che vedere con le sontuose melodie degli anni passati. La verità era semplicemente che gli Europe, in quanto artisti veri, avevano scelto la strada più rischiosa, riuscendo ad attualizzare il proprio marchio di fabbrica senza svendersi ai trend del momento. Chi ancora si ritiene tradito o semplicemente deluso da quel passo azzardato può immediatamente cliccare sulla X in alto a destra. Chi spera in un ripensamento o in un passo indietro, beh, può continuare a sperare invano. Joey Tempest e compagni proseguono decisi sulla strada tracciata col disco precedente mostrando una determinazione ed una fiducia nei propri mezzi propria di chi non ha timore di guardare avanti. Come prima, più di prima: Secret Society riparte esattamente dove si era fermato Start From The Dark per ampliarne i pregi, pur rimanendo sostanzialmente nel solco di un hard rock tosto ma eternamente melodico, in cui la tradizione scandinava è codificata secondo il linguaggio del nuovo millennio. Trionfatore assoluto della partita è John Norum, che con la sua chitarra riesce a fare il bello e il cattivo tempo, inventandosi una caterva di riff azzeccati ed una serie di assoli fantastici, suonati con la consueta maestria e il solito gusto. Non sorprende quindi che la title-track consista in un refrain costruito attorno a due spumeggianti assoli di chitarra ed un pregevole solo di tastiera di un rinvigorito Mic Michaeli. Non stupisce neanche la scelta del primo singolo, affidata alla successiva Always The Pretenders, un gran numero rock dotato di un riff vigoroso e di un tiro micidiale che ben presenta il platter e lo mette sotto la giusta prospettiva: quella di un album fresco e moderno, che racchiude in sè energia e classe da vendere e, lo dico una volta per tutte, chi se ne frega se non suona come un vecchio disco degli Europe! Il frizzante trittico iniziale viene completato da Love is Not The Enemy (il cui testo cita "we're heading for Venus", vi dice niente?), baciata tanto per cambiare da un grande assolo di Norum, e cede il posto alla doppietta Wish I Could Believe - Let The Children Play, due midtempo che segnano il passaggio dei tempi dall'era melodica rappresentata dalla prima al modernismo e al groove ficcante rappresentato dalla seconda. Dopo una non eccelsa Human After All, ammorbata da linee vocali poco efficaci, il disco fa il suo ingresso nella fase saliente: si passa dagli ottimi pezzi ascoltati sinora a delle piccole perle. La prima è The Getaway Plan, che si snoda su un'adrenalinica ritmica sostenuta ed esplode nel travolgente chorus, mettendo in risalto il preciso lavoro dietro le pelli di Ian Haughland; inutile dire che anche in questo caso il buon John si supera nell'assolo. Dopo la ballatona A Mother's Son, che si fa apprezzare per l'interpretazione sentita di Tempest e per i suoi toni tristi ma non troppo sdolcinati, arriva il secondo gioiellino: Forever Travelling annovera la melodia più riuscita del disco e non ci metterà molto a farvi innamorare di sè con i suoi accenti malinconici che riecheggiano dei tenui colori del tramonto. Un pezzo che mette davvero i brividi. Tuttavia il meglio deve ancora arrivare e lo fa dopo la sferzata di energia di Brave and Beautiful Souls. Un arpeggio di basso rubato a Don't Fear The Reaper dei Blue Oyster Cult e si parte per l'ultimo capolavoro del disco, Devil Sings The Blues, canzone che tradisce l'amore del gruppo per l'hard rock dei seventies, Thin Lizzy tra tutti. Un’affascinante cavalcata sorretta da un gran gioco del basso di John Levén e dalle magiche atmosfere create dalla tastiera di Mic Michaeli, insignita del magistrale assolo di Mr. Norum, che porta a termine un disco che presenta come unico punto debole una delle copertine più orrende che io abbia mai visto, seppur opera di Storm Thorgerson. Il dado è stato tratto due anni fa, oggi i ragazzi continuano a giocare sicuri della loro nuova mossa. Chi aveva apprezzato Start From The Dark non potrà fare a meno di amare Secret Society, mentre chi lo aveva odiato troverà questo disco spregevole. Io sono saldamente nella prima fazione.
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VOTO LETTORI
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75.41 su 177 voti [
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L\'unico lampo di Europe nel XXIsecolo l\'ho trovato in Love Is Only A Feeling dei Darkness(quasi un omaggio,video incluso). Stupenda. |
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Dai,bella sorpresa. Guarda a me proprio non piace,lo trovo totalmente privo di ispirazione.All\'epoca l\'ho rivenduto. |
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Certo è una questione di diversa percezione. Per me son sempre loro. E se il 76 è l\'anno di nascita abbiamo vissuto la band nello stesso momento. |
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Rispetto le tue considerazioni Galilee,ma non c\'è nulla del passato qui, stilisticamente, emotivamente e strumentalmente.Se ti piace Ok,ma questi non sono loro,fidati. |
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Ma non è vero dai.. . Anche in questo disco c\'è tanto dei vecchi Europe. L\'amore per i grandi Chorus ad esempio. Sempre molto coinvolgenti e di gran effetto. Certo molte cose sono cambiate, il suono si è evoluto, si è stratificato, i temi anche sono cambiati. Ma diciamolo anche l\'età non è più quella di cantare Rock the night in un pub con i capelli cotonati. Si parla poi comunque di hard rock, un pò meno pop e più blues, ma si cade sempre comunque nello stesso genere. Se ascoltaste più la musica invece di rimanere aggrappati ai vostri ricordi di gioventù scoprireste che questo Secret society è un gioiellino che non ha nulla da invidiare a nulla e a nessuno. |
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Per me,fan storico,dopo tanta attesa il loro nuovo corso è stato una delusione immensa. Nulla ha più a che vedere col nome e lo stile che veneravo. Scelta incomprensibile. |
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Riascoltato oggi. Un buon album, anche se preferisco il successivo e ancor di più il precedente Start from the Dark. Qualche pezzo nella prima parte non mi ha mai convinto (tipo la title-track), dalla metà in poi cresce, fino al gran finale con Devil Sings the Blues, gran pezzo. Voto 78 |
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Il migliore da quando si sono riformati. |
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eccetto un paio di brani che mi vanno un pò di di traverso ("Brave and Beautiful Soul" alla U2 e "Wish I Could Believe" che sembra degli ENCHANT) questo è un GRAN BEL DISCO (83/100) alla pari del penultimo "bag of bones" entrambi da annoverare => come I MIGLIORI tra quelli post-reunion! |
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mi piacerebbe leggere la recensione , seppur in ritardo rispetto la sua uscita , di " last look at eden " , disco che trovo molto piacevole. |
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La qualità strumentale continua incessantemente a fare da padrone in tutti i dischi degli Europe, in questo sicuramente la sessione ritmica è impressionante, così come al solito la chitarra del fiero Norum. Tutti pezzi molto belli e potenti senza perdere quella vena melodica che da sempre contraddistingue il sound del combo svedese! "Love is not the Enemy" è una gran canzone, dal vivo poi ancora più aggressiva e potente, la title track è da sballo, così come il pezzo di chiusura "Devil sing the blues" dove John Norum regala emozioni a non finire! Grande grande album! |
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Adoro questo disco. Secondo me è il migliore post Reunion. Comunque mi piacciono tutti. |
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grande disco dopo start from the dark il migliore della loro carriera insieme al grande out of this world |
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grande ritorno, a partir da Start, conobbi il batterista poco prima che ritornassero insieme ed è davvero simpaticissimo e disponibilissimo, come musicista è molto potente ed essenziale nell' esecuzione, ho ancora il suo autografo con dedica, sbav ! |
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Amo gli Europe da 25 anni, e in questi ultimi 6 anni sono andato a vederli 2 volte, però questo disco non mi piace assolutamente. Eppure Start from the dark mi piace non poco! Ah, i gusti. Ad ogni modo questo gruppo è davvero formato da persone umili e apposto e sanno di essere stati dei grandi in passato e lo sono ancora, anche se vivono forse del gran successo di quegli anni. Non mi piace molto la strada intrapresa con queste nuove sonorità sporche, Joey ormai gracchia... comunque forza Europe! |
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Disco eccezzionale per potenza e ottime le melodie. |
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Il Nuovo last look at eden ascoltate che album ... !!!! Un altro capolavoro classificato come il miglior album della band da 20 anni a questa parte, last look at eden entra al primo posto nella classifica svedese degli album più enduti nella prima settimana di pubblicazione! L’album molto più ricercato dei precedenti, il complesso e pulito arrangiamento ricorda la band dei migliori tempi. Quest’album segna definitivamente il ritorno della band ponendo in chiave moderna l’album, il tutto accompagnato dai cori, dal ritorno della tastiera, con arrangiamenti orchestrali, chitarre meno pesanti e la classica pulita e grintosa voce di Joey. |
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ah.... le opignoni.... roba d'altri tempi! |
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Anche l'ortografia rimane sempre opinabile, noto  |
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lo stile di oggi degli Europe se ci riflettete è molto più maturo certo non confodiamoci con il passato e i suoi momenti di gloria perchè comunque la band sta eseguendo un'accurato rodaggio cn il nuovo stile e questo lo dice lo stesso Joey Tempest che quest'ultimo album è solo un gradino in più del precedente..... la classe non manca per evidenza.......!!!!!!!!! |
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VOLEVO PRECISARE CHE GLI EUROPE SONO UNA GRANDE BAND MA NON PERCHE LO DICO IO O LO DITE VOI.... MA PER QUANTO DAVVERO DA CRITICI ESPERTI IN MATERIA SONO STATI APPREZZATI ALLA STRA GRANDE..... E RICORDO CHE LE OPIGNONI RIMANGONO OPIGNONI E I GUSTI SONO I GUSTI....... MA SE IN QUESTO GRANDE SITO ROCK OGGI NEL 2008 SI PARLA ANCORA DI LORO BENE O MALE CHE SI PARLI NON SARA DI CERTO PERCHE HO FATTO SUCCESSO IO...... MA LORO...!!!!!!!!!!!!!!! LORO CHI..????? NON CE BISOGNO NEMMENO CHE VI DICO CHI.. PERCHE GUARDA CASO GIA LO SAPETE......... |
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Spettacolare! Uno dei miei preferiti degli Europe insieme a Wings of tomorrow e al primo! Il pezzo più bello per me è Let the children play! |
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Che schifo di copertina! Quel tipo all' angolo sembra quasi che stia pisciando contro il muro! |
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daccordissimo con Mr. Blues!!! ascolto gli europe da 20 anni e come si puo' dire che secret society è un album alla loro altezza!!!!!????? pensavo che dopo start from the dark ci sarebbe stato un netto miglioramento!!! con più gusto nelle canzoni; invece manca originalità mancano effetti ke rendano varie le canzoni manca un singolo di classe manca un lento importante e joey non canta come sa fare addirittura come è evidente in devil sings the blues imita il vecchio bono degli U2!!! vergogna!!! La title track è un ritornello monotono e ripetitivo!!neanche l'arrangiamento è poi granke!!! pekkato perke i veri EUROPE sono sempre i n. 1!!!!!....speriamo ke il 3 album di questa nuova era sia la svolta come accadde con the final countdown...... |
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CHE DELUSIONE ! Da vecchio (ma non troppo) fun dei mitici Europe devo dire che sono rimasto davvero molto deluso dal loro ultimo album, già Start From The Dark, pur essendo molto gradevole e carico di adrenalina, ci ha presentato un gruppo che purtroppo non ha più niente a che spartire con i veri Europe (quelli degli anni 80). Sinceramente speravo che le critiche dei vecchi fun avessero fatto capire alla band che il loro cambiamento di identità che avevano attuato con l'uscita di Start From The Dark non era stato gradito perchè li aveva resi inriconoscibili. Ci sono già gruppi che hanno quel sound, al contrario il panorama musicale attuale non presenta band con il sound degli indimenticabili anni 80. Non era quindi necessario che gli Europe si portassero al passo con i tempi. Questa loro scelta secondo me è stata infelice ed infruttuosa perchè anche se sono rusciti a farsi apprezzare dai giovani che non li conoscevano o che della loro discografia conoscevano solo The Final Countdown, |
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12
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continuate così....siete fantastici!La vostra musica è magica....The final countdown: UNA LEGGENDA! |
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Ho acquistato il Cd e biglietto lo stesso giorno. Ho ascoltato una volta il Cd e son rimasta senza parole.....volevo regalare il biglietto....... L`ho riascoltato piu` volte ed o colto l`innovazione........ora mi piace da morire e acquisterei altri 100 biglietti e` proprio vero hard rock! |
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10
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Sinceramente e' un album di un certo spessore,che richiama alcuni pezzi del passato con nuove e moderne sonorita. Dopo averlo ascoltato sono andato ad acquistare il Cd ed ilbiglietto per il loro concerto di Milano. Grande EUROPE |
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Veramente eccezzionale... credevo me ne piacesse solo una come di solito accade in tutti gli album... questi si sono davvero superati.. bello bello bello veramente.. mi piace + di una canzone e l'ho semplicemente ascoltate a tratti su alcuni siti di track list trovate su google e devo dire che ce ne sono già 4 che mi fanno letteralmente impazzire.. grandi europe!!! corro a comprare il cd..ciao a tutti max di milano |
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album favoloso,band favolosa,persone fantastike,che diredi piu;questo album e fenomenale si sono veramente superati.grandi,grandi ,grandi |
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Veramente molto bello... impazzisco x ""let the cildren play"" ma più ascolto "wish i could believe" più mi innamoro.. senza parole x la strepitosa "always the pretenders"una carica di adrenalina pura e nulla in contrario e anzi molto interessante la lenta "a mother's son" molto melodica che ti regala l'emozione dei ricordi..A questo punto che dire..BENTORNATI EUROPE!! Vi ho lasciati bambini e capelloni con il the final countdown e carry e vi ritrovo ora con un super SECRET SOCIETY..bello davvero!! continuate a sfornare album mi raccomando!!! un saluto luciano ROMA |
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75 è il mio voto...per il resto sono d accordo col recensore...solo la title track nn mi piace proprio...sinceramente nn l ho capita la scelta...cmq l album è bello davvero!!! |
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Grandissimo albo per una band ritrovata. |
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un album davvero poco convincente |
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ALBUM SPETTACOLARE, GRANDE RECENSIONE..SI CI VEDE A ROMA CIAO |
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Gran bell'album. Sostanzialmente d'accordo col recensore, anche se a me Start From the Dark non era piaciuto, gli Europe hanno intrapreso allla grande un nuovo corso che ha veramente poco a che vedere con ciò che furono negli '80. L'unica che non mi piace è la title-track, poi l'album fila via una meraviglia. |
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Mi piace molto questa nuova veste degli Europe. Sono più genuini e siceri. |
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