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27/04/25
THE LUMINEERS
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Immolation - Failures for Gods
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23/04/2016
( 4084 letture )
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Fondamentale. È questo uno dei termini che meglio si accostano e descrivono Failures for Gods, terzo album Immolation rilasciato per Metal Blade Records nel 1999. Che i ragazzi di New York stessero per intraprendere una via diversa da quella dello splendido debutto, si era capito con il precedente Here in After, che pur restando attaccato al death metal ferale degli esordi, iniziava a mettere in mostra tutte delle particolarità che diverranno marchi di fabbrica del gruppo. Era ormai evidente che a lungo andare, il sound sarebbe mutato.
Nulla di stravolgente, ma le ritmiche con una metrica particolare e i rallentamenti diventano una costante, rendendo il sound del gruppo del tutto singolare, unico e riconoscibile al primo ascolto. Le iniziali Once Ordained e No Jesus, No Beast dimostrano quanto detto: lo stile degli Immolation che conosciamo oggi assume una forma definitiva proprio con questi pezzi. Che avessimo a che fare con dei musicisti preparati, lo si era capito, ma bisogna assolutamente sottolineare l’operato di Robert Vigna e Tom Wilkinson; uno stile personale e riconoscibile dalla prima nota grazie all’utilizzo di armonici, bending, alla costruzione di riff mai banali (Unsaved, la magnifica God Made Filth) e fraseggi melodici che riescono a dare carattere e identità ad ogni brano. Ed è proprio nella composizione che gli Immolation confermano di aver raggiunto una maturità completa. Maturità che si manifesta anche sotto l’aspetto tecnico tramite l’utilizzo di controtempi e metriche particolari dettate dal mai troppo considerato Alex Hernandez, batterista strepitoso che ha sicuramente reso lo stile del gruppo qualcosa di unico. C’è poi il lavoro al basso ma in particolare al microfono di Ross Dolan, dotato di un growl personale, aggressivo e al tempo stesso chiaro. Ma attenzione, perché il cambiamento avviene anche grazie ad un elemento fondamentale: la produzione. La produzione del disco, affidata a Paul Orfino, è quell’elemento che dà una forma definitiva al sound degli Immolation; i Millbrook Sound Studios e la presenza di Orfino diventeranno una costante nei successivi album del gruppo e, almeno fino a prima del contratto con la Nuclear Blast, i dischi degli yankee avranno sempre i soliti caratteristici suoni, in grado di ricreare un’atmosfera singolare.
Failures for Gods è in assoluto un disco fondamentale per il gruppo e, oltre a questo, è una vera e propria gemma del genere. Un disco che si gioca l’etichetta di “capolavoro” con i precedenti e con quello immediatamente successivo, disco con cui il gruppo si affermerà a livello internazionale e che segnerà tutto il death metal post-2000. Potremmo quindi dire che con il terzo album, gli Immolation chiudano una prima fase di “evoluzione” ad altissimi livelli, gettando le basi per uno dei dischi più importanti del genere: Close to a World Below.
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13
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Assoluto capolavoro, il terzo di seguito della loro carriera! E\' stato anche il mio primo Immolation comprato, per cui il valore che assume in me si alza ancora di più. Un lavoro dove il loro sound si trasforma e diventa mano a mano più \"orchestrale\", \"magniloquente\", che preparerà la strada al gigante successivo! Otto brani pazzeschi di death metal oscuro, sulfureo ed epico (probabilmente il loro album più epico di sempre), otto composizioni che sono meraviglia pura! Il loro modo di fare death così intricato, elaborato ed infernale è tra le cose più belle che un deathster possa ascoltare! Senza nominare il lavoro di Vigna alle chitarre, la menzione a parte la si deve fare alla sezione ritmica, con un Alex Hernandez (batterista proveniente da una delle migliori cult band americane, i Fallen Christ) che darà una marcia in più al loro sound, tra parti intricate e blast forsennati, una delizie per le orecchie! Opera magna che tutti gli extreme metaller devono avere (insieme a tutta la loro discografia, si intende...). |
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12
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Penso che sia il loro album più cattivo, nel senso più figurativo del termine |
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11
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Ripassato oggi nel lettore. Grande album, importante per stabilire le coordinate del loro stile maturo (anche se sono stati sempre molto personali sin dal debut). Un eccellente trampolino di lancio per i due album successivi, che sono i miei preferiti. No Jesus No Beast top track! Voto 83 |
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10
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Rimesso su ieri, gran disco anche questo. La premiata ditta Immolation prosegue nella sua personalissima forma death. Unico neo la produzione, che come già evidenziato da altri utenti ha nella batteria soprattutto il suo tallone d'Achille. La doppia cassa sembrano delle maracas. Peccato, ma il risultato comunque non cambia...grande album. |
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9
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Ottima osservazione Flv. Il sound della batteria mi caga terribilmente il c@%%o. |
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8
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Il bello della musica (specialmente questa) è la forte componente soggettiva sull'apprezzamento di questo piuttosto di quel disco. Infatti "failures..." non lo ascolto da più di 15 anni perché mi ha sempre annoiato terribilmente. Per fortuna Vigna & Co. hanno fatto dischi superbi e migliori di questo. Anzi, diciamo che hanno toppato pochissimo. Ma questo non riesco ad apprezzarlo più di tanto. Niente voto, per rispetto a chi lo adora. |
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7
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Una delle migliori band estreme del mondo, una discografia invidiabile, aspettando il nuovo capitolo ormai prossimo, una riascoltatina a questa gemma, non guasta...anzi! Anche per me 85. Grande album! |
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6
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Album di ottima esecuzione come d'altronde tutti gli album di fine anni 90. Gli Immolation rappresentano il death metal americano in maniera cristallina senza compromessi ... secondo me inferiore solo a CLOSE TO A WORLD BELOW! |
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5
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per me il suono di cassa della batteria uccide il disco |
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4
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Concordo anche io...gran gruppo..i miei preferiti sono i primi due...ma più o meno anche dopo sempre disconi. |
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3
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Non che ci sia molto da dire, gli Immolation non hanno mai sbagliato nulla, concordo con enry. |
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2
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Molto bello anche questo, ma del resto per me un disco brutto o insufficiente non lo hanno mai fatto. Concordo con rece e voto. |
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1
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grande Death Metal nel loro riconoscibilissimo stile, uno dei miei preferiti della band! 88 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Once Ordained 2. No Jesus, No Beast 3. Failures for Gods 4. Unsaved 5. God Made Filth 6. Stench of High Heaven 7. Your Angel Died 8. The Devil I Know
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Line Up
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Ross Dolan (Voce, Basso) Robert Vigna (Chitarra) Tom Wilkinson (Chitarra) Alex Hernandez (Batteria)
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