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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Megadeth - The System Has Failed
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16/05/2016
( 8997 letture )
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Inizialmente concepito come album solista di Dave Mustaine, The System Has Failed vide la luce dopo un periodo a dir poco travagliato per il rossocrinito chitarrista: Dave, infatti, dopo aver dato alle stampe il modesto The World Needs a Hero accusò seri problemi al nervo radiale del braccio sinistro -i quali gli impedivano addirittura l'utilizzo della mano- e a ciò andavano sommate beghe di tipo economico con l'ex compagno d'avventura Dave Ellefson, per cui sciolse i Megadeth nel corso del 2002; per fortuna comunque riuscì a risolvere l'infortunio che lo aveva colpito dopo lunghe terapie, e decise quindi di tornare in pista con del nuovo materiale. Come detto, da principio Mustaine intendeva fare tutto sotto suo nome, ma causa contratti precedenti con la label di allora venne rispolverato lo storico moniker, ed ecco quindi uscire sul mercato il decimo album marcato Megadeth. Si arrivava da una serie di dischi non proprio apprezzati dal pubblico (il famigerato Risk aveva lasciato profonde cicatrici nei cuori dei fan) e anche il già citato The World Needs a Hero -che pure cercava di riavvicinarsi al sound tipico del gruppo dopo la terribile sbandata del predecessore- non aveva riacceso troppo gli entusiasmi, in quanto piuttosto stanco e insipido; insomma, come facilmente intuibile il Nuovo Millennio non era certo iniziato nel migliore dei modi per il buon MegaDave. Come uscire quindi da questa situazione stagnante che stava mettendo in crisi il Nostro? Semplice, sfornando un disco dei Megadeth che fosse degno di questo nome. E così fu.
Detta così sembra facile, ma chissà cosa passò in quel periodo per la testa di Dave: per prima cosa contattò Ellefson ma questi rifiutò di tornare alla base, per cui la mossa successiva fu richiamare un altro elemento storico della band, quel Chris Poland che aveva suonato nei primi due dischi dell'act californiano lasciando la propria impronta grazie a uno stile molto particolare; quindi reclutò Sloas al basso e -sorprendentemente- Vinnie Colaiuta (ex Frank Zappa e già collaboratore, tra gli altri, di Sting e di Elio e le Storie Tese) alla batteria. Ora che la line up era completa non restava che registrare il disco e vedere cosa ne sarebbe uscito; la pressione era tanta, ma Dave riuscì a ridare un'identità ai Megadeth con quello che in quel momento risulterà essere il lavoro migliore dai tempi di Youthanasia. E lo fece con pezzi tipicamente thrash, di quelli che allargano il cuore a chi aveva seguito la band anche nei periodi più bui, brani tirati e cattivi (Kick the Chair su tutti) accompagnati da altri più cadenzati e tranquilli -come Die Dead Enough o Tears in a Vial- non tralasciando qualche sperimentalismo (The Scorpion, comunque affascinante, è piuttosto atipica per gli standard del gruppo) ma nemmeno, va detto, alcuni filler, come la conclusiva My Kingdom e un paio di intro (l'inutile I Know Jack e Shadow of Deth). Ritrovare Poland alla sei corde è un piacevolissimo déjà-vu che va a colmare il vuoto lasciato da altri membri storici, e ascoltando il duetto di assoli da parte dei chitarristi nella canzone-manifesto Back in the Day (il titolo dice tutto) non si può non provare un brivido lungo la schiena; certo i fasti di Peace Sells... but Who's Buying? sono lontani -e del resto chi si permetterebbe di fare paragoni con quell'album?- ma rispetto a un Risk qui siamo su un altro pianeta. Qualche pecca c'è, inutile negarlo (Of Mice and Men con il suo chorus radio-friendly si avvicina pericolosamente ai pezzi contenuti nei dischi di fine anni '90) ma il platter nel complesso è solido e soprattutto appare più onesto, probabilmente proprio per le vicissitudini capitate allo stesso Mustaine.
Non un capolavoro ma un ritorno sulla retta via, The System Has Failed tra pregi -molti- e difetti -pochi- ci restituisce i Megadeth che avevamo conosciuto e apprezzato fino a metà Nineties, ciò nonostante fossero ai tempi una band di turnisti a tutti gli effetti (questo a dimostrare una volta di più che i 'Deth sono il loro leader, con tutti i rischi che la cosa comporta): un risultato allora quasi insperato visti i trascorsi del gruppo, che i fan temevano di aver perso per sempre a causa della smania di essere il più mainstream possibile che assillava Dave. I Megadeth si erano rimessi in carreggiata e, con i soliti cambi di formazione a cui ci hanno abituato, seguiranno la linea tracciata da questo gradito ritorno al thrash almeno sino ai due dischi successivi; tutto sommato non male per un gruppo che fino ad un anno prima non esisteva nemmeno più.
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Son capace di dimenticarmi di questo disco per mesi, ma ogni tanto mi ritrovo a canticchiare Die Dead Enough e allora per un paio di giorni non ascolto altro. Ottimo disco della rinascita con un grande Dave sugli scudi, e almeno 6 pezzi sono memorabili. 85 e tutti sotto la doccia |
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Lavoro discreto. Gli ultimi due sono molto meglio, per me una rinascita |
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Quando un\' artista ha finito le idee farebbe bene a cambiare progetto o darsi ad altro. 60 |
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Qui si parla di buoni spunti più che di buone canzoni, è un\' album discontinuo e sempre in pericolo di collassare su se stesso e su quelle poche idee buone.
Le prime 2 canzoni sono superiori al resto dell\' album che per me non va oltre il 65/100 |
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Primo album dei Megadeth sulla retta via da quando la band californiana perdette la bussola. Finalmete, aggressività, velocità e potenza di un tempo con la ritrovata ispirazione alle composizioni di un tempo. Non meno di 75/100 sicuramente. |
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Disco sottovaluto e poco preso in considerazione ma che nasconde delle vere perle. Le prime 7 tracce del disco sono dei pezzoni strepitosi: bellissimi passaggi, assoli di Poland fantastici, riff trashy, parti vocali azzeccatissime e il drumming di Colaiuta rende le canzoni ancora più scorrevoli e dinamiche, davvero tra i migliori pezzi di Mustaine. Poi il disco di perde e gli ultimi 5 pezzi sono mediocri e riempitivi, salvo Shadow of Deth, interludio con delle melodie armonizzate molto belle. La prima parte del disco per me è da 87, la seconda da 60, quindi in totale un disco da 77 pieno. |
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Qui c’ è Vincenzo Colaiuta alla batteria!!!! Probabilmente il più grande batterista vivente, uno fra i più preparati e versatili in assoluto.Per quanto m8 riguarda è un motivo più che sufficiente per dare lustro ad un album valido e vario nel sog writing!! Peccato non abbia mantenuto questa Line up anche nel successivo. Dal vivo Colaiuta sarebbe stato incredibile, ma era pretendere troppo forse... |
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Bel disco che riporta in carreggiata i Megadeth, grande Colaiuta alla batteria che e’ una sorpresa, bravissimo Poland alla chitarra solista |
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Con questo album i Megadeth tornarono finalmente riconoscibili.....ripresero la loro strada perduta e mi ricominciarono a piacere....quindi il voto della recensione lo condivido pienamente. Ossequi! |
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L'album sembra assemblato con brani provenienti dalle sessioni degli album precedenti, nel senso che alcuni ("Kick the Chair") sono più stile Rust in Peace, mentre altri non sarebbero stati fuori luogo su Cryptic Writings o addirittura su Risk,
Qualitativamente si assesta su livelli molto buoni, all'epoca rimasi abbastanza sorpreso, non mi aspettavo granché e invece...
Peccato per il calo sul finale (dalla 8 in poi secondo me). |
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Bellissimo disco, come sempre, d'altronde, ci ha abituato Mustaine. Blackmail è uno dei pezzi più belli dell'intera discografia, un capolavoro con un tiro pazzesco (Colaiuta immenso) e tanti altri non sono da meno, vedi Die Dead Enough dove esce fuori il genio melodico del chitarrista.
Grande album, Megadeth non hanno rivali nel metal, punto. |
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Con questo album i Megadeth rialzarono finalmente la testa dopo una serie di prove quantomeno "discutibili". Insieme ai due successivi va a formare una triade di dischi veramente buoni (soprattutto Endgame). Eccellente la prima metà, nella seconda magari ci sono 2/3 fillers, ma nel complesso si fa ascoltare più che volentieri. Voto 79 |
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Io mi ricordo che quando uscì andò bene questo album commercialmente, certo non ai livelli di vendite dei loro album storici, però questo venne considerato come il vero disco del ritorno.
Ricordo come se fosse ieri l'episodio di MTV Headbangers ball in cui Dave Mustaine veniva intervistato su sto disco... MTV lo trasmetteva di primo pomeriggio sottotitolato. |
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La sola presenza di Vinnie Colauita alla batteria vale l’acquisto e l’ascolto ! |
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Pur non essendo un capolavoro al pari dei primi album(ci sono alcuni pezzi con dei riff davvero dozzinali,vedi Back in the day),mi sembra un album interessante che ha riportato i Megadeth a risalire la china,dopo un album incerto come the world needs a hero,questo disco è un deciso passo avanti,si torna a suonare speed metal con il piglio giusto..ottimo il lavoro di colaiuta dietro le pelli e anche di Poland nei soli. |
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Questo per me rappresenta il ritorno al vero olimpo del thrash...grande poland,album che meritava un live con poland alla chitarra secondo me....almeno 6 pezzi sono per me dei classici.... |
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Ottima idea rifare la recensione. La precedente era un pochino frettolosa. |
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A beh, se commentiamo il disco, il voto e` giusto, le migliori Kick the chair, The Scorpion e Back in the day. Album discreto che almeno ridava fiato alla carriera di Mustaine. |
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Pardon voto album 73,a mio avviso le migliori l'opener,Back in The Day e Tears in a Vial,non il migliore certo,ma sicuramente tra la zona medio-alta della loro discografia |
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@Matocc: aspetta che esca una certa recensione....... |
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Per trovare l'ultimo commento che parlasse dell'album sono dovuto tornare indietro fino all'ottavo... ot portami via! |
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@Lemmy: a parte che ti do` ragione in tutto sulla parte economica (l`orto sono anni che lo coltivo!), se oggi i concerti costano tanto e` perche` i gruppi non vendono piu` e l`unica grande entrata sono i concerti. Poi uno dovrebbe fare scelte, io gia` le facevo vent`anni fa, senza essere sposato, figurati oggi. |
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Io personalmente riesco sempre a trovare il tempo di farmi 40/50 minuti di album ogni giorno, praticamente un lp. La gente però non compra la musica e non è motivata a conoscere ogni parte di ciò che prima si acquistava in negozio, compri un album di 10 pezzi e prima di comprare il successivo hai già fatto in tempo ad impararli secondo per secondo. Ora il grosso del pubblico (non i veri appassionati e i rocker da una vita) si scaricano i best of e basta. Prima anche chi non era un patito se comprava una cassetta per il singolo finiva per ascoltarla tutta anche magari in macchina nei viaggi. |
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È sempre un discorso economico, i costi dei concerti hanno una certa tendenza al rialzo e un lavoratore medio non cela può fare a seguire tutto, underground e gruppi di punta, lavoro in una azienda che si occupa di diglitalizzazazione e archiviazione di documenti ed altro materiale, ma tra tasse ca..i vari uno deve fa i salti mortali con quel che guadagna, se rimaniamo ancora con questa Eurpa qua, mi sa che dobbiamo cominciare a compraci gli orticelli ed autosostentarci (io gia lo faccio da 4 mesi, non si sa mai) ad essere previdenti perchè si stanno per avvicinare tempi duri, altro che i 7 anni di vacche magre di biblica memoria, o l'europa si riforma o ci sarà una crisi con relativa spaventosa povertà in tutta l'Unione Europea.E i cd e i concerti sarebbero l'ultima cosa a cui pensare. |
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Cert hai ragione, ed io anche se over 40 ho gli.stessi problemi di lavoro,.ma il mio e` un discorso non rivolto all`italia ma al mondo intero: negli Usa il.tasso di disoccupazione e` la meta` di quello italiano, ma anche li non comprano, perche`?? Perche` non sono veri appassionati, l`ho sempre detto, quelli veri sono e saranno sempre pochi, gli altri seguono le mode. Un tempo se volevi ascoltarti quelle due o tre canzoni famose dovevi comorare il disco, oggi scarichi i file, e` passione questa? No e mai lo sara`!!!! |
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Forse è acnhe il fatto che con i ritmi frenetici di adesso che sono imposti si tende a ostacolare l'ascoltatore,visto che per ascoltare un album seriamente ci vuole tempo mentre a scaricare quelle due tre canzoni si sta due secondi...ammetto che il tutto sia più pratico,resta però il fatto che se tiro giù i file e poi l'album mi piace un sacco vado a comprarlo,anche perchè mi ricorda quando ero piccolo che sputtanavo i pochi soldi che avevo comprando i cd,ma che paradossalmente vedendo copertina e artwork mentre li ascoltavi ti catapultavano dentro ed era come entrare a far parte di una saga |
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Con il tapetrading la qualità non era un granché (e poi nn trovavi tutto come ora)vuoi mettere il cd (o lp)con tanto di artwork,testi,etc.,in confronto a una anonima tdk registrata?... Ora con 4 click ti fai il cd con tanto di libretto stampato in tutto simile all'originale,vista la crisi (under 30 ne lavora uno su 10)i cd li comprano in pochi.. |
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Fino a vent`anni fa c`era il tape trading, ora il file sharing, ma se uno e` un vero appassionato il cd lo compra, a meno che non possa finanziariamente. La verita` e che e` la gente che fa il mercato, e se la gente e` stupida, fatto solo di pecoroni, resteranno solo quella decina di grandi band del passato, le altre hanno briciole. Se volete continuo con l`esempio Metallica vs. tutte le altre band thrash piu` meritevi, ma chi ha cervello ha capito. |
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Con il filesharing si è inceppato quel "meccanismo" che crea rock(e metal)star in grado di attirare tanto pubblico attorno al genere,come accadeva negli anni 70/80/90.... Questo 2016 lo reputo un ottimo anno altroché crisi. |
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Niente da aggiungere  |
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@Fabio: quoto il tuo commento, ma per me il metal e` soprattutto la musica per cui vado matto, che le band parlino di problemi sociali, di draghi, di pussy, quel che importa e` che sia heavy metal in tutte le sue diramazioni. Oggi il metal ha senso piu` che mai di esisteree sempre lo avra`. Non vivro` mai nel passato. |
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Sarò troppo ottimista ma la penso come Lemmy,capisco che il Metal ora sia visto come qualcosa di marginale ma non per questo non ha senso di esistere...almeno io ho sempre visto questo genere come un movimento nato per protesta ed offrire un alternativa a quello che viene proposto obbligatoriamente.Se pensate i Sepultura denunciavano gli abusi della polizia e dell'oppressione sociale in Brasile,i Rage Against The Machine si sono ribellati ad un sistema che punta a schiavizzarci e renderci delle macchine,i Megadeth stessi sono contro la manipolazione globale,se guardiamo adesso di Metal ce n'è bisogno come non mai...guerra,crisi finanziaria,classe politica,bullismo,violenza e chi più ne ha più ne metta,e anche se vi sembrerà di no ci sono gruppi che per fortuna continuano quello fatto da gruppi sopra citati...ai Thrashoni duri e puri non piaceranno ma i Disturbed per esempio aprono gli occhi su quanto di marcio c'è in questo mondo,e come loro potrei nominarne molti ma molti altri...anch'io quando vado al concerto con i miei amici per pogare e vedo quello con il telefono tutto il tempo dico "Ma che stà a fà"ma finchè ci sarà gente che va ai concerti per divertirsi vale la pena che il metal resista,così come finchè ci sarà qualcosa di negativo a questo mondo vale la pena combattere...se un giorno tutto diventerà perfetto allora potrei anche forse pensare di smettere di ascoltare metal,ma per ora siamo molto lontani |
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Pure io sto vivendo in questi ultimi 6-7 anni di soli "recuperi" anni 70-80 e qualcosina-ina di anni 90. Complice anche il fatto dei prezzi ridicoli dei cd. Parlo di rock-metal in generale, non solo trash o speed. |
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@Lemmy : apprezzo il tuo ottimismo e ti ( e mi ) auguro che siano in molti a pensarla come te. @Argo : posso comprendere più di quanto tu possa immaginare quando dici nella 'bolla' degli anni 80, soprattutto per chi li ha vissuti in 'diretta' quei anni. Ancora ora sono alla ricerca di titoli di album 'persi' all' epoca e mi sto rendendo conto che non sono il solo a fare questo. Riviste, anzi in Italia c' era solo una rivista, e quella era la sola fonte di informazione, quindi pensa quanti dischi 'persi'. ( ma non per colpa loro ovviamente). Guardo con interesse la scena thrash 2.0 e le nuove uscite dei gruppi storici. E qualche album è veramente valido. Certo che se si è legati a un certo tipo di suono, produzione, gruppi degli anni 80, beh il paragone con i nuovi gruppi thrash 2.0 non regge. Sono alla ricerca di qualcosa come 200 (duecento) titoli di speed/thrash degli anni 80 ( di quelli persi) ma il bello e che non sono il solo a cercarli ..... |
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Ma di certo io il metal lo vivrò finchè campo, come ho sempre fatto da quando avevo 13 anni (ora ne ho 39). Solamente che sono sempre più legato al metal "classico", e ho seguo pochissimo nuove band, e seguo i gruppi storici nei loro ultimi abomini, e rari buoni album. Continuo a guardare su youtube concerti passati leggendari, mentre quando guardo le ultime tappe di tour di band storiche vedo solo gente col telefono in mano che fa foto e video, mentre una volta ci si distruggeva tra il pubblico. Poi vabè, è cambiato tutto. L'unica certezza per me è che vivrò per sempre nella "bolla" degli anni 80 e primissimi 90, per il resto non c'è niente che ricordi davvero con entusiasmo. |
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@Burning, certamente il discorso che hai fatto e anche quelli degli @altri negli ultimi post sono certamente sensati, e vi capisco, poi momenti di sconforto ad un certo punto credo li abbiano tutti per la situazione in cui versa il metal, e certamente la trasformazione tecnologica, internet, pirateria e quantaltro si voglia dire a proposito, però vorrei ricordarvi che il metal è nato di per se stesso edè rimaso sostanzialmente di nicchia sempre, rispetto ai suoi vicini di banco , il rock e il pop, poi ha avuto un evoluzione certamente, ma tranne una dozzina al massimo di band (tra tutti i generi), hanno avuto un ottimo riscontro di vendite e di presenza fortissima di pubblico, di cui al massimo di questa dozzina la, la metà soltanto ha mantenuto costanza nelle vendite, il resto è da sempre galleggiato dicimo tra la nicchia e la normalità, ma la resistenza a durissimi colpi presi da più parti, lo ha mantenuto in vita quando tutti lo davano per morto.Vi capisco , però dai su con la vita, o meglio lunga vita al metal e stay metal for ever  |
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Assolutamente il metal deve continuare e lo farà, figurati Lemmy non penso che non abbia ragione di esistere ma penso che il motivo per cui esiste sia ora giustamente differente rispetto al periodo di vera forza commerciabile. Come fenomeno si è plasmato e ha plasmato di rimando la realtà sociale e, perché no, tecnologica in continua evoluzione (o involuzione a secondo del punto di vista). Quello che non affibbierei al metal, come a volte si sente dire da ascoltatori meno appassionati, è la staticità. C'è una forte forma di classicismo nel metal, una riverenza di quanto scritto nella leggenda, però questo non rende la proposta dei gruppi attuali meno credibile o interessante. Gli ingredienti del buon pezzo metal hanno un numero quasi collaudato ma il modo in cui vengono amalgamati rende il concetto stesso di buon pezzo metal qualcosa di simile ad una massa polimorfa in continuo riassestarsi. Finché ci saranno nuovi dischi metal ci sarà motivo di ascoltarlo, per noi appassionati e per chi sarà portato dalla sua personale serie di cause a diventarlo a sua volta. Sono molto cambiate le circostanze ambientali attorno al fenomeno metal, diciamo che il mondo lo ha sempre più chiuso in un perimetro fortificato in cui i pochi che entrano in genere non ne escono e si mettono a difesa sui bastioni. "If you get inside you can't get out, there's no coming back, I hear them shout"... no dai scherzo eh, non è così tragica la cosa, però mi frulla intesta in questi giorni e ha fatto capolino. |
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Il Metal come viene chiamato oggigiorno è sicuramente un fenomeno di nicchia. I numeri degli album venduti attualmente non sono assolutamente paragonabili a quello degli anni 80. I gruppi 'vivono' grazie ai concerti e al merchandise, forse. Il modo di fruire la musica è completamente differente rispetto agli anni 80. Una volta c'era il supporto 'fisico' del disco. Oggi c'è il file. io che sono emh non più giovane se posso acquisto il cd, ma mi rendo conto che non siamo in molti a pensarla così. Si è cambiato tutto, ma finché potrò guarderò avanti cercando di non tagliare del tutto le radici con quello che un 'tempo' veniva chiamato ' heavy metal'. ..... continua |
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Musica metal interessante c'era allora e c'è ancora oggi, poi si può tornare pure al solito discorso chi ha avuto fortuna e chi meno, però il metal deve andare avanti, come non si arrese anche nel 2004, a me tirano molto e piacciono di quell'anno ad es. gli Exodus (Tempo of The Damned), Hirax (The New Age Of terror), Avok (Trash can), Anthrax ( The Greather of Two Evils), Suicidal Angels (Bloodthiersty Umanity) , Consecrator (Image of Deception), Korzus ( Tied Of Blood), Fastkill (Infernal Thrashing Holocaust), il thras power dei Persuader (Evolution Purgatory)......, cioè boh come fanno ad annoiarvi questi del 2004 anche acon altri di altri generi metal, e il metal attuale, davvero il metal non ha più ragione di esistere? Non ci credo che lo pensiate , dai  |
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Purtroppo temo sia come dice Argo. Si tratta di un fenomeno di nicchia che può contare una buona quantità di adepti solo sui grandi numeri. Una band che inizia ora da zero e propone un genere tradizionale del metal nello stile classico difficilmente potrà trovare posti in cui suonare ed un pubblico realmente interessato ad investire tempo nel loro ascolto. Sono situazioni che posso capire scoraggino alcuni e tolgano loro il gusto di investire il tempo necessario. Io sono per il suonare finché è divertente e gratificante, a prescindere dal pubblico, ma ci sono persone che hanno (con tutto il diritto) un punto di vista differente. Purtroppo il ruolo sociale del metal lo rende coriaceo e allo stesso tempo di nicchia. "You can't kill the metal" |
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Io direi che il metal in generale non sta vivendo grandi momenti. Di fatto si cerca di tenere vivo un tipo di musica che è esplosa 30 anni fa, è come dire che negli anni 80 si cercasse di tenere in vita la musica degli anni 50 tipo Elvis... Solo per il "contesto" storico nel quale viviamo, per me il metal non ha più senso di esistere. E lo dico con dispiacere. |
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Siamo nel 2004 e il thrash non sta certo vivendo un grandissimo momento, seguito da pochi e dimenticato da molti. i megadeth realizzano con the system ... un valido album di thrash. (Imho). Un ritorno in un certo qual modo legato al thrash old school. La produzione non è bombastica e la voce di mustaine c'è ! C'è qualche episodio magari non a livelli eccelsi ma il tutto scorre secondo me, bene. Non dobbiamo dimenticare di contestualizzare l'album (2004). Oggi a.d. 2016 nel pieno ritorno del thradh a livelli spettacolari, sia qualitativi che di gruppi, dove per me è impossibile comprare tutto quello che viene pubblicato, ai tempi di the system non si poteva che essere contenti di un disco cosi ... |
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Davvero! Penso sia molto valido! |
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E' un gran bel disco… almeno 80! |
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Ho ascoltato molto questo album e mi è sempre piaciuto una cifra, c'era una buona varietà e non era una semplice imitazione dei primi dischi in quanto per molti versi continuava a sviluppare anche le sonorità di Youthanasia e Cryptic Writings. |
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Quattro o cinque brani sono buoni, un paio ottimi (Back in the day e Kick the chair), ma gli altri cosi`cosi, sicuramente un buon ponte fra lo schifo di prima e quello buono che uscira` dopo, soprattutto United Abominations. |
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Quoto tutto alla grande, sia nei contenuti che nel voto. |
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ci ho messo un pò ma adesso lo apprezzo abbastanza. per me 70 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blackmail the Universe 2. Die Dead Enough 3. Kick the Chair 4. The Scorpion 5. Tears in a Vial 6. I Know Jack 7. Back in the Day 8. Something That I'm Not 9. Truth Be Told 10. Of Mice and Men 11. Shadow of Deth 12. My Kingdom
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Line Up
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Dave Mustaine (Voce, Chitarra) Chris Poland (Chitarra) Jimmie Lee Sloas (Basso) Vinnie Colaiuta (Batteria)
MUSICISTI OSPITI Tim Akers (Tastiere su tracce 1, 7, 8, 9, 10 e 11) Charlie Judge (Tastiere su tracce 2 e 4) Jonathan Yudkin (Archi su tracce 4, 5 e 9, Banjo su traccia 8) Eric Darken (Percussioni) Celeste Amber Montague, Darien Bennett, Ralph Patlan, Lance Dean, Scott Harrison, Robert Venable, Justis Mustaine (Voci Addizionali) Chris Rodriguez (Cori)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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