|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Crystal Viper - Queen of the Witches
|
08/04/2017
( 2379 letture )
|
I Crystal Viper nascono in Polonia nell’ormai lontano 2003. Con già cinque album all’attivo, si ripresentano al pubblico con Queen of the Witches come una realtà heavy metal già affermata. Il successo della band si deve soprattutto alla leader Marta Gabriel, una vera e propria signora del metal, non solo forma (come accade in diverse formazioni con voce femminile) ma soprattutto sostanza: degna erede di quelle che furono vere e proprie metal queen come Leather Leone dei Chastain e soprattutto Doro Pesch. Prendete a esempio il video dell’opener The Witch Is Back: quante volte capita di vedere una heavy metal band guidata da una donna cantante/chitarrista in grado di rubare in quel modo la scena a tutti gli altri elementi (maschili) del gruppo? Tuttavia non è solo il grande carisma della Gabriel a fare di lei il perno attorno al quale gira la band, perché Marta è anche compositrice di tutte le musiche e di tutti i testi dell’album, mostrando ottime doti di songwiriting e una voce non da poco, graffiante nelle parti più tirate, melodica nei ritornelli più epici e catchy, intima e romantica nei pezzi più malinconici.
Stilisticamente, siamo davanti a un heavy metal dalle tinte epiche, classico e old school tanto negli intenti quanto nella resa, e l’album è un concept sulla stregoneria, tematica già affrontata in passato dai Crystal Viper e non certo innovativa per il genere, ma che porta avanti tematiche di tipo occultistico e orrorifico già trattate col precedente Possession. Già dall’opener si evince la centralità di Marta nella band: The Witch Is Back si apre con un suo acuto da moderna banshee e si sviluppa in un potente riff principale che va a costituire il maggior punto di forza della canzone assieme alla voce, il tutto sorretto da un’ottima componente ritmica. Aggressivo e diretto, il pezzo ha tutte le qualità che si confanno all’opener di un qualsiasi disco heavy metal che si rispetti. I Fear No Evil alza un’asticella già alta: è come se l’accattivante riff d’apertura strizzasse l’occhio all’ascoltatore, dicendogli che sta per ascoltare un pezzo che lo farà impazzire. Siamo infatti davanti a uno dei migliori episodi dell’intero platter, epico e melodico, e ancora una volta i punti di forza sono il riff principale e la voce di Marta, ma si conta anche un ottimo assolo old school e un ritornello forse non originalissimo ma che trascina e che si fa ricordare. When the Sun Goes Down è uno squisito mid-tempo che rallenta i ritmi dell’album e regala uno splendido ritornello da cantare a squarciagola durante i concerti, mentre Trapped Behind è la prima delle due ballad dell’album, strumentalmente composta dal solo piano, sempre suonato dalla Gabriel, che mostra una prestazione vocale delicata e heavy allo stesso tempo. Si riaccelera con il riffing serrato della rocciosa Do or Die, altro buon momento del platter, in cui peraltro si registra nei credits anche la presenza della chitarra di nientemeno che Ross the Boss. Da questo momento in poi però la tracklist si sviluppa in maniera fin troppo pulita: i pezzi sono tutti dal discreto in su, ma nessuno, se non in qualche momento, riesce mai a raggiungere l’eccellenza. L’ascoltatore si ritrova accompagnato da canzoni che nel complesso filano un po’ troppo lisce, che non reggono al confronto con quanto sentito nella prima parte della scaletta. Senza comunque nulla togliere a quanto di buono ci possa essere in tracce come Burn My Fire Burn o We Will Make It Last Forever. Chiude la tracklist la cover del classico dei Grim Reaper See You in Hell (nella versione CD, mentre in quella vinile al suo posto c’è quella di Long Live the Loud degli Exciter), che nulla aggiunge e nulla toglie all’album.
Un lavoro sicuramente positivo da parte dei Crystal Viper, ben suonato e prodotto, con ottimi picchi di songwriting, ma che non riesce sempre a mantenere (specialmente nella seconda metà della scaletta). La band è forte di un contratto con AFM records, vanta già diversi album all’attivo, collaborazioni notevoli (oltre a Ross the Boss, sono anche presenti come guest Mantas dei Venom in Flames and Blood e Steve Bettney dei Saracen in We Will Make It Last Forever), una frontwoman di assoluto rispetto con indiscusse qualità di songwriting, ma manca ancora quell’album in grado di fare davvero la differenza. Queen of the Witches non riesce a farla, ma costituisce un sincero tributo all’heavy epic metal degli anni ottanta con più qualità che difetti.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
Credo sia il più piatto e meno avvincente sin qui pubblicato, anche Marta mi è sembrata sottotono, non riesco ad andare oltre un platonico sei. |
|
|
|
|
|
|
3
|
a me questo album non è particolarmente piaciuto, si lascia ascoltare ma non offre niente di che. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Sì rik lo sappiamo, grazie d'altra parte non credo passerà alla storia per i Venom Inc. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Quando ho letto i titoli delle song che compongono questo album ho pensato fosse un tributo a diverse band degli anni 80. Invece sono tutte song by crystal viper. E vabbè. Piccola cosa : mantas è nei Venom Inc. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. The Witch Is Back 2. I Fear No Evil 3. When the Sun Goes Down 4. Trapped Behind 5. Do or Die 6. Burn My Fire Burn 7. Flames and Blood 8. We Will Make It Last Forever 9. Rise of the Witch Queen 10. See You in Hell/Long Live the Loud
|
|
Line Up
|
Marta Gabriel (Voce, Chitarra, Piano) Andy Wave (Chitarra) Blaze J. Grygiel (Basso) Tomek “Golem” Danczak (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|