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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Warrant - Louder Harder Faster
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27/05/2017
( 2701 letture )
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Gli anni ottanta stanno ritornando in auge di brutto? Non possiamo giurarlo o affermarlo con aritmetica certezza, ma molti dei lavori usciti in questo primo frangente di 2017 strizzano fortemente l’occhio a quel periodo, senza pudore, pubblicando dischi che tentano di ripercorrere quel mood unico, e probabilmente irripetibile. Però tutti ci provano, in maniera forsennata. I Warrant sono proprio una costola di quegli anni lussureggianti e stracolmi di trucco, lustrini, paillettes e groupie scollacciate, ed eccoli nuovamente qui a tirare fuori il capino. Inutile fare la storia del quintetto, che vanta 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo, due album come Dirty Rotten Filthy Stinking Rich, che spaccò le classifiche con singoli come Down Boys, Sometimes She Cries, e Heaven, e il celeberrimo Cherry Pie, prodotto da Beau Hill (Alice Cooper, Winger, Europe, Ratt), che consacrò la band facendo loro vivere stagioni eccezionali nella Billboard Top 40, piazzando, complessivamente, 5 video in cima alle classifiche di Mtv. Poi la scomparsa dell’uomo simbolo, quel Jani Lane, singer e songwriter amatissimo dai fans e la probabile fine del combo, silenzio che è perdurato per tempo immemore, poi la risalita, la voglia di non smettere e di tentare di continuare a fare musica senza il frontman che, in molti, avevano individuato con il gruppo, e collocato tra gli insostituibili. E allora ecco arrivare Robert Mason, ex voce dei Lynch Mob, che subentra nel 2008 e con i Warrant pubblica Rockaholic, tre anni dopo. Sicuramente un netto passo in avanti rispetto al precedente e poco convincente Born Again, con Jamie St. James (Black ‘N Blue) dietro al microfono e primo atto di vera rinascita degli americani.
A sei anni di distanza giunge il nuovo paragrafo dei Warrant, il qui presente Louder Harder Faster, che sin dal titolo mostra la voglia di fare casino e recuperare le origini vere del gruppo che, con i presenti nuovi undici brani, prodotti da quella vecchia volpe di Jeff Pilson (Dokken), vogliono tornare a lanciare messaggi di big rock. Mixato da Chris “The Wizard” Collier, questo CD, sostenuto dai quattro membri storici a parte Robert Mason, veleggia tra hard rock sagace e spedito, song anthemiche, spaccati blues e siringate immarcescibili di sano rock’n’roll. Tante diverse anime, tenute insieme da un collante che si chiama voglia di suonare, unita all’esperienza, e tutto ciò si evince sin dall’apertura della title track, dove le sei corde di Joey Allen e Erik Turner si fanno sentire, la sezione ritmica bussa forte con i veterani Jerry Dixon e Steven Sweet e il singer dimostra di avere tutti gli attributi appuntiti per ricoprire il ruolo alla grande, mentre cori massicci incendiano la memoria richiamando la L.A. degli eighties. Devil Dancer, pezzo con un tiro invidiabile, molto a stelle e strisce, prende per il collo l’ascoltatore e non lo molla più con lascivia e crudeltà. Up-tempo per Perfect con il basso di Dixon che striscia più volte sugli ampli, chitarre spezzate, un bel clima e ritornello che si fa apprezzare al pari della vocalità di un professionista bravo, versatile e capace come Robert Mason e del solismo della coppia di chitarristi breve ma molto intenso; giunge poiOnly Broken Heart che si dimostra subito traccia bella carica e possente con un solismo delle due asce molto brillante, U In My Life svolta su una ballad pianistica suggestiva che continua la tradizione dorata del gruppo in tal senso, uno squisito cioccolatino che si incastona benissimo in questa album list, sprigionando sensazioni benefiche e pedigree musicale indubbio. La seconda parte della release prende piede dagli echi blues di Music Man, brandello che sa di polvere, vento e riff a martello, cantilenanti, con Mason che sfoggia la sua caratura vocale con tonalità e intonazioni diverse, per una performance da sottolineare in matita rossa: un singer duttile con una voce solidissima, come dimostra anche nella seguente Faded, il capolavoro di questo disco: un pezzo solare, incalzante con un chorus corale e armonizzazioni vocali che un po’ richiamano gli Stryper, lavorata con un tessuto di primissimo ordine, sorprendente per immediatezza e qualità. Da ascoltare assolutamente a tutti i costi. La scavezzacollo New Rebellion mostra come i cinque sappiano ancora suonare veloce, diretto e pesante, Big Sandy detona effervescenza da party, mentre il finale è affidato a una doppietta luminosa, Choose Your Fate catrama senza ritegno sulla strofa, seppellendo ogni dubbio dall’alto di riff quasi zeppeliniani, e Let It Go serra i giochi con linee melodiche e chitarre solide.
Louder Harder Faster rimette prepotentemente sotto l’occhio di bue i Warrant, una release che i fans fedeli attendevano da tanto tempo. La formazione è rodata, pesta alla grande, c’è affiatamento e Mason ormai è un ingranaggio importante nell’economia delle sette note di questi ragazzi, un bel disco in questo anno prodigo di tante belle novità per il genere. Welcome back guys, i Warrant sono tornati a far danni, beato chi se li potrà vedere in tour dall’altra parte dell'oceano.
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6
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Non mi comunica molto questo album, suona poco alla Warrant. Gli darei un 65 non di più |
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5
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....questo album per un fan come me dei Warrant che furono non dice proprio niente....il sound dell'ottima band di los angeles se n'e' andato con la morte del principale songswriter e singer JANI LANE!!!...un vero talento incompreso!....i ragazzi potevano comodamente cambiare nome!!!!....magari big cock come la band del nuovo cantante...lo stile e' quello!!!! |
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4
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Io l'ho trovato abbastanza piatto e monocorde. Nessun cambio di passo, nessun brano capace di prender per mano l'intero lavoro e fargli fare il salto di qualità. Compassato! 60 e mi sono pure allargato. |
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3
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non troppo veloce da essere monotono , non troppo lento da annoiare , ma fresco per piacere e molto. |
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2
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Devo fare pubblica ammenda, perche` ho criticato i brani usciti nelle scorse settimane, dettato forse piu` dalla delusione di Born again e dalla morte di Jamie che dall`effettivo valore della musica (anche i migliori sbagliano!!!). Una volta ascoltato per intero il disco si rivela essere infatti un`ottimo lavoro, magari non proprio come Cherry Pie o Dog eat dog, ma un gradevole numero di canzoni hard rock, condite dall`ottima voce di Mason. La titletrack, energicissima, introduce al meglio il lavoro, che ha come apici Devil Dancer, New rebellion, Big Sandy, Choose your fate e Music man oltre alla citata titletrack. In certi punti e` veramente trascinante. 80 se lo merita tutto!!!. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Louder Harder Faster 2. Devil Dancer 3. Perfect 4. Only Broken Heart 5. U In My Life 6. Music Man 7. Faded 8. New Rebellion 9. Big Sandy 10. Choose Your Fate 11. Let it Go
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Line Up
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Robert Mason (Voce) Joey Allen (Chitarra) Erik Turner (Chitarra) Jerry Dixon (Basso) Steven Sweet (Batteria)
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RECENSIONI |
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