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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Rotting Christ - Theogonia
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02/09/2017
( 4714 letture )
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In un periodo imprecisato a cavallo fra l'VIII ed il VII secolo a.C., il cantore greco Esiodo compone quello che è probabilmente il suo capolavoro, vale a dire la Teogonia: in questo splendido poema, costituito da 1022 esametri, Esiodo narra la storia e la genealogia del composito pantheon ellenico, ripercorrendo gli eventi mitologici dal Caos primigenio fino alla spaventosa Titanomachia ed all'incoronazione di Zeus quale re dell'Olimpo. Nella sua brevità, l'opera costituisce un tesoro inestimabile per chiunque intenda avvicinarsi alla convulsa storia dei miti greci, da sempre una delle basi fondanti dell'intera cultura occidentale. Oltre due millenni e sette secoli dopo, ad Atene, i blacksters Rotting Christ omaggiano la Teogonia di Esiodo componendo quello che, se non è il loro capolavoro, ci si avvicina però parecchio: risalente al 2007 Theogonia, decimo album di Tolis e soci, è infatti con ogni probabilità il lavoro migliore della “seconda fase” della carriera del gruppo, iniziata circa dieci anni prima con l'eccellente Triarchy of the Lost Lovers e proseguita fino ai giorni nostri, in attesa magari di una futura “terza fase”; rispetto al classico black metal velocissimo ed oscuro immortalato da gemme quali Thy Mighty Contract e Non Serviam, gli album dal 1996 in poi vedono infatti gli ateniesi immettere nella loro musica una maggiore atmosfera e melodia, in un curioso ibrido black/gothic affascinante almeno quanto le ruvide sfuriate dei primi tempi. Permeando il tutto con un'atmosfera epica, i nostri hanno di fatto creato un sottogenere che ben potremmo definire "epos black metal", in quando la dicitura "epic" riguarda tematiche più tipiche dei paesi nordici rispetto a quelle trattate dal gruppo ateniese.
Theogonia, in ossequio come detto al capolavoro di Esiodo, si apre con il Caos primordiale, ricordato nella breve intro recitata di The Sign of Prime Creation, che poi esplode con violenza grazie alla splendida interazione fra chitarre (ottimo in tal senso l'innesto di Giorgos Bokos) batterie e voce urlante di Sakis Tolis; violenza e melodia convivono alla perfezione in questa micidiale traccia di apertura, le cui strofe maligne sono allo stesso modo intervallate a ritornelli corali recitati in greco, nei quali viene rammentata la nascita di Urano (personificazione del cielo), del Tartaro (l'abisso nel quale sarebbero stati poi confinati i Titani), di Erebo (personificazione dell'oscurità), di Nyx (la notte), di Etere (la parte più pura del cielo). Keravnos Kivernitos costituisce di fatto una seconda parte di The Sign of Prime Creation, della quale riprende sia lo stile, fatto di batteria marziale e chitarre stile melodic black, sia le tematiche: il titolo, in greco, indica infatti la padronanza da parte di Zeus del fulmine, la sua arma prediletta, grazie alla quale, per l'appunto, gli dei vinceranno la grande guerra contro i Tiani (siete autorizzati ad andare a rispolverare la serie di God of War). Alla terza traccia, rivelando il loro amore per le melodie folk, i musicisti compongono un particolarissimo ibrido black/folk a tinte epiche, intitolato Nemecic, dove l'alternanza folk/linee vocali brutali è semplicemente imperdibile, mentre Sakis tesse un testo dedicato alla divinità distributrice di giustizia della mitologia greca. Chi conosce Tolis e soci, tuttavia, sa che da sempre la loro attenzione non è rivolta solamente alla mitologia del proprio Paese, ma anche a quella dei Paesi vicini, con particolare attenzione all'Oriente: ecco dunque che anche Theogonia presenta richiami a tematiche mediorientali, che si sostanziano in Enuma Elish, omaggio all'omonimo poema appartenente alla tradizione mitologica babilonese, per la quale costituisce l'equivalente della Teogonia di Esiodo. Il brano dei Rotting Christ, più oscuro musicalmente rispetto ai due precedenti, liricamente presenta diverse affinità con la prima traccia, a partire dall'invocazione delle divinità, che qui rispondono ovviamente ai nomi di Apsu, Tiamat e compagnia, fino alla nascita del mondo e delle sue creature. Sorprende sempre vedere come culture e civiltà tanto distanti sia geograficamente sia temporalmente, abbiano prodotto, agli albori della propria esistenza, opere tanto simili da un punto di vista squisitamente concettuale. Phobos' Synagogue vede un Sakis più rabbioso e maligno che mai al microfono, come probabilmente si confà ad un testo dedicato a “Phòbos”, la paura, “inviata fra i mortali per distruggere le speranze dell'umanità”; le tastiere in sottofondo, che ricordano quelle della bellissima King of a Stellar War, impreziosiscono strofe fra le più incisive composte in tanti anni di carriera dal gruppo ateniese. Si torna ad una sorta di “epic black metal”, fatto di cori e batteria particolarmente potente (sempre valido, seppur non variegatissimo, il lavoro di Themis Tolis) con Gaia Tellus, canzone dedicata alla Madre Terra che presenta, tanto nel titolo quanto nel testo, riferimenti all'equivalente latino della greca Gaia, Tellus, divinità terrestre il cui culto era probabilmente uno dei più antichi in assoluto a Roma, tanto da esser successivamente fuso a quello di Cerere. Oscurità e violenza tornano a farla da padrone su Rege Diabolicus (il classicista che è in me urla chiedendo la correzione in Rex, ma tant'è), una delle tracce più tirate, brevi e pesanti di Theogonia, dedicata tanto per non sbagliare a Satana, del quale viene nuovamente ricordato l'atto di estrema ribellione già glorificato nel capolavoro Non Serviam. L'intreccio di chitarre rende valido (seppur non come alttri) anche He, the Aethyr, brano il cui testo, che fa riferimento alla divinità Etere, ne estremizza però parecchio le caratteristiche, rendendola una figura più maligna che altro; si tratta, come scritto poc'anzi, di un brano piacevole, ma forse il “peggiore” di un album di livello elevatissimo, riconfermato da Helios Hyperion: curiosamente, se negli scritti mitologici più antichi tale nome indicava unicamente la figura del dio del Sole (il significato è grossomodo quello di “Sole al di sopra del cielo”), nella Teogonia di Esiodo ed in altri scritti successivi le due entità sono ben distinte: Elio è infatti il Sole ed Iperione è un titano, padre dello stesso dio. I Rotting Christ, con la loro granitica canzone, si rifanno a tale tradizione, giacché dal testo è fin troppo chiaro come il protagonista sia proprio il titano, alleatosi al futuro sconfitto Crono nella Titanomachia. A chiudere le danze di questo splendido lavoro in studio provvede Threnody, oscura ed epica allo stesso tempo, che costituisce l'immaginario grido di dolore di un padre per il figlio defunto.
Theogonia, come detto ad inizio recensione, è con ogni probabilità il miglior lavoro pubblicato dalla band ateniese negli ultimi venti anni ed ha inevitabilmente costituito un termine di paragone per tutti gli album successivi; seppur forse non ai livelli delle prime due creature di Sakis e soci, costituisce ancora oggi un lavoro sorprendente per profondità, qualità ed assenza di punti deboli, eccezion fatta per una certa ripetitività delle partiture di batteria che comunque non disturba più di tanto gli ascoltatori. Il suo ascolto è insomma caldamente consigliato e, se oltre ad essere appassionati di musica estrema doveste anche essere nostalgici classicisti, allora Theogonia risveglierà in voi sensazioni ancora più straordinarie.
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Immane capolavoro dedicato alle civiltà precristiane.. Al nostro VERO lontano passato. 90 |
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questi ragazzini che ci fanno qui?in questo luog si parla e si discute di black metal l orda estrema dell hm..andate ad ascoltare ..... dei marilin manson |
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Incredibile che nel metal ci sia gente più bigotta delle Chiese americane.
Valutate gli album per quello che esce dalle casse, per favore... Questo è un signor album. |
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tutti pezzi magnifici,ispirati al massimo.La sola Enuma Elish mi fa rabbrividire |
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La chiesa merita le critiche e le avrà sempre. Del male ne hanno fatto quanto ne hanno voluto..comunque c'è anche del buono, per carità..poco ma c'è. Chi giustamente ci crede, ha tutto il mio rispetto..Riguardo Benton..io l'ascolto e basta e quello che fa non sono cazzi miei. |
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Lambrusco é talmente un idiota che nemmeno gli rispondo |
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Mulo, é giusto criticare la chiesa secondo te. Non é un imperativo categorico valido per il genere umano. E comunque uno che si tatua una croce in fronte rimane un folle |
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Disco enorme e voto meritato, sul mio personale podio insieme a Thy Mighty Contract e Non Serviam. |
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ma come fate a criticare i miei commenti se i primi a mancare di rispetto verso gli altri sono stati i nomi da me citati?s'stata una reazione a un modo di fare ormai consueto per vendere un po' di copie di dischi in piu'....ogni fa quel che c....o vuole ma anche io sono libero di criticarlo!se no cosa servirebbe lo spazio dei commenti?se fossero tutti uguali dov'e la liberta'?bye bye |
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Ma voi ritenete normale che il 5% della popolazione detiene ricchezza ,potere? Ritenete normale che questi stanno uccidendo il pianeta x la loro follia di potere?? Queste sono le cose su cui scandalizzarsi,non su Glen Benton che si scaglia contro la chiesa (cosa giusta tra l'altro). Ritengi Legion e OUTC dei capolari mentre il primo x quanto stupendo è un po' Slayer dipendente... |
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Il livello di bigottismo di certi commenti mi lascia stupefatto, il bello è che non faccio uso di stupefacenti... |
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@Suarez, allora se uno si marchia il buco del culo, però ti piace la sua musica, cosa fai, lo scarti per quel motivo lì? ma dai... |
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Ma voi ritenete davvero normale un tizio che si tatua una croce sulla fronte? State fuori di testa proprio |
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Messieurs, suvvia, non andate OT (faccio il Monsieur Raven per una volta. Che emozione...). Qui si dovrebbe commentare questo capolavoro dei Rotting Christ e in sostanza, la musica. Al di la di nomi o tatuaggi, cosa ne pensa Monsieur duke, delle musica di questo album dei blackster Greci? Merci et au revoir. |
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Duke fatti meno canne, o fattene di più, vedi un po' tu, insomma fai pace con il cervello... |
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a me sembra una cazzata chi si tatua i fuorellini e intere frasi o testi di canzoni sul corpo che tanto non si vede cosa c'è scritto. Boh...veramente...i fiori ahah...Meglio tatuarsi una croce rovesciata per tutta la schiena. Benton ha fatto praticamente la stessa cosa solo che in modo più originale. Essendo che non si è obbligati a farsi piacere tale disco o tale band, si potrebbe passare anche oltre. E' inutile giudicare come la società...basarsi sull'apparenza, l'esteriorità....è come quando la società vede un capellone vestito scuro e cambia strada. @duke ti stai comportando come la società, vuoi il rispetto e non lo dai. Non puoi dare del celebroleso a chi non conosci...può essere stravagante, ha sempre fatto qualcosa di importante nella musica e qualcosa ha fatto, è pur sempre un pezzo di storia del death metal. Fa pur sempre parte di una band death metal e non di un coro di suore. Poi se pensi che i Rotting Christ vendano nel loro genere per il nome...una band sobria e umile come loro storicamente parlando...beh, cosa si può dire...Si può anche passare oltre, inutile criticare a priori per futili motivi |
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Lambru...intendo che marchiarsi a fuoco come una vacca sulla fronte una croce o una farfalla o il nome della mamma mi sembra una cazzata. |
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Stagger Lee, per me i Deicide hanno scritto alcuni capolavori, i tuoi sono solo pregiudizi, da quello che hai scritto nel commento n.23...possono fare quello che gli pare eh? Però quella croce lì??? ahaha |
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Stagger Lee scusa ma se Benton si è marchiato col fuoco..io che ci posso fare? A me francamente non me ne frega nulla..Se parliamo di personaggi allora nemmeno Varg a me piace, però la sua musica sì..Poi io ho sempre diffidato dall'aspetto esteriore, magari uno che si veste col completino di Armani tutto tirato a lucido e dà l'impressione di essere un gentleman, in realtà è un delinquente della peggior specie..diffidate gente diffidate.. |
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@duke, nel commento n. 10, sei proprio tu che parli di rispetto? ahah, sei forte, dai.... |
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Ciao Lisa, non è una questione prettamente di immagine o di essere bigotti....si tratta che per me uno che si marchia a fuoco in mezzo alla fronte....'nzomma! Per me possono comporre qualsiasi cosa ma di personaggi del genere ne faccio anche a meno. Nel Metal e nella musica in generale c'è l'imbarazzo della scelta per ascoltare capolavori. Poi ognuno fa quel che gli pare. Un saluto! |
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Ma di quale gregge parli?? No dico..se non ti piace l'immagine poco cristiana di certi gruppi, fregatene lascia perdere chi invece l'apprezza. Quello che è Benton non lo so e non me ne importa, io ascolto la sua musica e basta..altrimenti sembri un bigotto di chiesa che si scandalizza per 2 croci rovesciate, ma vivi e lascia vivere!!!! |
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bravo....finalmente qualcuno che non si fa influenzare dall' immagine ...che si distacca dal gregge e dice che se glen (o simili)e' un demente....non merita di essere seguito....nel metal c'e' di meglio ! |
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Va bene che l'importante e la musica ma quando a suonarla è un demente simile ne faccio a meno. |
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glen e' un autentico idiota...i deicide sono un collage di roba gia' sentita in precedenza....il marchio a fuoco da mucca e' degno di un cerebroleso!la musica e' la prima cosa da valutare ma ste cretinaggini da contorno ..... |
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"Il nome? Cosa significa il nome? Forse quella che chiamiamo rosa, avrebbe un profumo diverso se avesse un altro nome?" (William Shakespeare, Romeo and Juliet)... più o meno. Ma da il senso, Monsieur Duke. Au revoir. |
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Chi manifesta antipatia per il nome dei Rotting Christ, sono gli stessi che parlano male di Glenn Benton dei Deicide solo per il fatto che ha una croce sulla fronte..senza soffermarsi sulla musica o altro, la persona. Comunque la valutazione se bilanciata, certo che deve stare sotto a Non Serviam quindi 89 sta bene, a meno che quest'ultimo abbia avuto qualche voto in più e se lo meriterebbe sinceramente. Nonostante le sonorità diverse, ma questo anche se venuto dopo è una mazzata completa completando la maturazione e riempiendo quelle "lacune" del passato. Il discepolo a volte può battere il maestro, sempre con rispetto e devozione, ma avvicinarsi molto ma molto vicino in quello che non è riuscito prima il maestro, aggiungendo splendidamente nuova linfa senza perdere cattiveria e durezza nello spessore spaziale di buona fattura |
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Disco stupendo, come del resto, nelle varie "fasi" lutta la musica dei Rotting Christ. Qui siamo, come giustamente sottolineato nella recensione (ottima) tra i loro capolavori. Non c'è un pezzo che cali leggermente rispetto agli altri. Il pathos e la tensione è sempre altissima, con grandi emozioni. Un gruppo che ha saputo cambiare sempre rimanendo su livelli eccellenti, sia nel songwriting musicale sia nella trattazione di argomenti indubbiamente affascinanti. Ci sarà una ragione perché hanno scelto un nome che a qualcuno può dare fastidio ma non è importante se si conosce le loro musica. Quella conta. Au revoir. |
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Mah veramente quanto credi che vendano i Rotting Christ? Certo hanno un pubblico che li segue ma non credo che siano una band da 20 milioni di copie ad album, sono una band per chi ama questo genere e le loro vendite sono "limitate". Poi io non ho nominato la figura di Cristo, ci mancherebbe, casomai la chiesa e ciò che ha fatto, ha manipolato il mondo pure la figura di Cristo stesso..pur di rimanere a galla, davvero orribile.. |
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mi sarei incazzato anche se avessero insultato budda o qualsiasi altro credo....e' logico con un nome cosi' si vende a manetta,no? |
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Che c'entra il rispetto scusa? Poi non ti credere che la chiesa cattolica in passato sia stata"rispettosa" con chi era di libero pensiero..tutt'altro! Hanno sparso sangue più di chiunque altro, i cattolici, pur di rimanere in piedi e soffocare l'umanità. La chiesa come istituzione ha rovinato il mondo..altroche' |
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Scopate di più  |
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Dedicano una canzone a Satana mentre parlano della teogonia di esiodo? |
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non mi sono mai piaciuti ....poi quel nome....lo potevano evitare sti idioti!viva il rispetto per chi la pensa diversamente! |
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Lo dice il titolo stesso..  |
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Per me inutili dopo Non Serviam. |
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Il loro migliore album post 2000. Keravnos Kivernitos mi fomenta a livelli inauditi. |
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Anche noi bramavamo di recensirlo, ma la rubrica dei rispolverati prende in considerazione solamente dischi usciti da almeno 10 anni 89 è stato un voto sofferto, ma condiviso da tutti giacché riteniamo Theogonia un disco strepitoso, ma appena un pelo sotto Non Serviam |
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5
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Finalmente lo avete recensito, meglio tardi che mai. E diamoglielo sto 90! Che voto è 89? Disco spaziale... |
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Più che altro è l'ultimo capolavoro. Impatto e immediatezza. Dopodichè hanno aumentato l'evoluzione, i loro lidi sonori nella loro estrema musica di cultura greca mitologica con evocazioni sempre più particolari, in alcuni versi anche troppo particolari, ancora da assimilare nel tempo. Grande mente Sakis. Voto Theogonia: 90. Quante volte l'avrò ascoltato da quando è uscito...non so quante volte... Disco fondamentale del genere da tramandare ai posteri |
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3
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Altroché, questo a mio avviso il loro disco migliore in assuto nonché uno dei migliori album di metal estremo degli anni 2000. Disco pazzesco e senza ombra di filler. |
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2
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il loro migliore dei 2000. Voto 90 |
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Finalmente viene resa giustizia a questo album. Poco da dire, album davvero molto bello che rappresenta al meglio la terza fase di carriera ( dopo gli inizi prettamente black e la svolta gothic di metà carriera) del combo ellenico. Per me loro album brutti non riescono a scriverli neanche se lo volessero. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Sign of Prime Creation 2. Keravnos Kivernitos 3. Nemecic 4. Enuma Elish 5. Phobos' Synagogue 6. Gaia Tellus 7. Rege Diabolicus 8. He, the Aethyr 9. Helios Hyperion 10. Threnody
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Line Up
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Sakis Tolis (Voce, Chitarra, Tastiera) Giorgos Bokos (Chitarra) Andreas Kagios (Basso) Themis Tolis (Batteria)
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