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Benighted - Insane Cephalic Production
07/12/2018
( 1329 letture )
La domanda potrebbe essere: cosa accadrebbe se lasciassimo che cinque impazziti musicisti transalpini diano libero sfogo alla loro viscerale passione per la pazzia? Ne uscirebbe un disco assolutamente…pazzo! E Insane Cephalic Production, in tutta la sua originalità, pazzo lo è davvero.

Corre l’anno 2004, quando i francesi Benighted registrano quello che risulterà essere uno degli album fondamentali della loro discografia. La band è ormai attiva da circa sei anni, e vanta in curriculum la stampa di un altro paio di full-lenght, di cui l’esordio omonimo, del 2000, da ricondurre tra le fila di un black metal spettrale che lascia presagire quale sarà la piega futura del quintetto. Infatti, solo due anni più tardi assistiamo all’uscita di Psychose, che sancisce l’entrata ufficiale dei Nostri nel panorama brutal. Quest’ultimo genere si dimostra essere assai più consono alla loro passione per l’estremo, tanto che il qui analizzato Insane Cephalic Production prende le mosse proprio da questo punto. Ed è infatti da qui che partiremo.
Il black degli inizi marca in modo inequivocabile il suono e lo stile dei Benighted, che non disdegnano affatto qualche breve cavalcata in tremolo picking qua e là, come nel caso della quinta traccia dell’album, Puerperal Cannibalism. Ma, se vogliamo parlare di influenze, dobbiamo sicuramente ampliare il campo d’interesse anche al grindcore perché, si sa, in quanto a tematiche il passo tra brutal death e goregrind è davvero minimo. Tutto ciò dona al sound del gruppo una varietà così complessa di sfumature, abilmente impiegate, da renderlo pressoché unico. Non incontriamo mai una piena e totale adesione a un solo genere in particolare, ma l’amalgama sonoro oscilla costantemente tra una commistione di stili di diversa provenienza. Le strutture dei brani sono sempre estremamente complesse, e costituiscono per questo un autentico valore aggiunto all’ascolto. Esse sono tutto fuorché lineari: dei ritmi fortemente sincopati le caratterizzano, uniti a veloci cambi di tempo e a interessanti parti chitarristiche soliste.
Anche la voce ha il suo bel daffare in un lavoro di simile portata: sorprendono, infatti, le numerose varietà stilistiche impiegate dall’ugola di Julien Truchan, che si alterna sapientemente tra scream demoniaci (ecco gli esordi black, ancora una volta) e pesanti growl brutal e poi ancora urla schizofreniche e rabbiose (il grindcore ne sa qualcosa al riguardo).

L’album giunge veloce alla sua conclusione, risultando un ascolto ricco e interessante. Dopo alcuni ascolti dovrebbe naturalmente venire a galla un aspetto perlopiù critico e introspettivo relativo a quei dischi che, come questo, dedicano un’incredibile cura ai dettagli stilistici e compositivi. Si comprende, cioè, come possano arrivare a essere complessi e addirittura difficili dei lavori apparentemente costituiti solo da violenza sonora. Nel caso specifico dei Benighted, il loro personale approccio alla musica estrema si dimostra essere inaspettatamente serio e organizzato. Ascolto particolarmente consigliato a tutti coloro che ricercano il giusto compromesso tra brutalità e sperimentazione artistica.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
87.25 su 4 voti [ VOTA]
Aceshigh
Sabato 8 Dicembre 2018, 13.50.43
2
Album strepitoso, per me uno dei vertici della discografia! Brutalità ma mai fine a se stessa, sempre intelligente (o pazzoide piuttosto?). Da sottolineare, come dice Soulreaper, la prova di Julien: fuori di testa. Graditissima rispolverata!!! Stay brutaaaaaaaal !!!!! Voto 90
Soulreaper
Sabato 8 Dicembre 2018, 11.39.57
1
In ambito underground non hanno rivali per me, pazzi, schizofrenici e brutali! Julien è semplicemente disumano, uno dei migliori nel suo genere. Per me il voto è un tantino alto, con gli album successivi riusciranno a fare ancora di meglio (Identisick e Necrobreed su tutti). Come voto dico 78
INFORMAZIONI
2004
Adipocere Records
Brutal
Tracklist
1. Bestial Breeding
2. Stay Brutal
3. Foetus
4. Deviant
5. Puerperal Cannibalism
6. Self-Proclaimed God
7. Dementia (The Precocious Symptoms of Mental Perversion)
8. Phlebotomized
9. Insane Cephalic Production
10. Insomnies
Line Up
Julien Truchan (Voce)
Olivier Gabriel (Chitarra)
Liem N’Guyen (Chitarra)
Rémy Aubrespin (Basso)
Fred Fayolle (Batteria)
 
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