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Benighted - Icon
( 3161 letture )
Arrivano alla loro quinta uscita discografica i Benighted, combo francese alfiere di un sound estremo dal timbro moderno. Ed è passato solo un anno dal precedente Idenstick, lavoro nel quale i nostri erano riusciti a farsi notare, pur peccando di originalità. Oggi tornano pronti più che mai, quantomeno per bissare le fortune del precedente monolite. Esattamente come ieri i transalpini non deviano di una virgola le coordinate che sin quì ne hanno contraddistinto la carriera; brutal death quindi, di chiaro stampo statunitense con evidenti richiami ai Suffocation e Dying Fetus, che sembra aver trovato in Francia terreno fertile.

Se vogliamo Icon, questo il nome del neonato, rappresenta l'evoluzione di Idenstick: pur restando saldamente ancorati ai cardini del genere, è apprezzabile una maturazione artistica che il quintetto non aveva mai denunciato nel corso della lunga carriera. Il songwriting per quanto derivato è brillante, colorito da una grande varianza di espressioni che non assumono mai la forma di esercizio di stille. Difatti i ragazzi pur ribadendo le qualità tecniche, già antecedentemente espresse come cavallo di battaglia, preferiscono mettere le proprie doti al servizio della forma canzone. Ne deriva un sound accattivante, che seppur articolato e vario, suona più diretto ed efficace che in passato. In ausilio di questa tesi, arrivano alcuni sparuti splash melodici, che oltre a trovare la perfetta apposizione, rendono la proposta un minimo più fruibile. Con questo non voglio certo sostenere che i Benighted si siano piegati a compromessi: l'impatto sonoro resta assolutamente devastante e difficilmente riuscirete a tirare il fiato lungo i trentanove minuti che compongono il disco. Nemmeno a dirlo siamo al cospetto del classico assalto a l'arma bianca fatto di blast beats e break con vorticose ripartenze, riff tritaossa e accelerazioni da capogiro. Ulteriore nota di merito per l'ottima performance di Julien Truchan, abile nell'alternare un profondo growl ad un più tagliente screaming. Di pari livello la produzione, chirurgica nel mettere in risalto la perizia dei musicisti, pur non accarezzando liquefazioni plastificate alle quali troppe band ci stanno abituando. Brani come Grind Wit, dalla ritmica esagitata, e soprattutto Forsaken, dal riffing funambolico accompagnato da energiche linee di basso, sono la somma rappresentazione della crescita dei galletti.
Peccato che nella parte conclusiva del disco, seppur in modo lieve, si percepiscano alcuni cali di tensione dove prendono il sopravvento i classici stilemi del genere.

Poco male considerato il risultato finale. Tirando le somme, con Icon i Benighted danno alle stampe un platter godibile, sicuramente il migliore della loro carriera, e soprattutto ci consegnano una band in grande forma probabilmente in grado di compiere un ulteriore salto di qualità.
Avanti così!


Nota: ICON è l'acronimo di Infinite Conscience Of Nothingness, che tradotto esprime un altisonante Coscienza infinita dell'inesistenza.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
76.08 su 72 voti [ VOTA]
Arkan
Lunedì 2 Marzo 2015, 19.58.10
3
Per quanto mi riguarda, nella discografia dei Benighted non ci sono album da valutazione inferiore al 70, in particolar modo da Identisick all'ultimo, spettacolare 'carnivore sublime'. Brutali, schizofrenici, nervosi, tritatutto, eppure lucidi e precisi in ogni passaggio. Attualmente in Europa, in ambito estremo ci sono poche altre realtà al loro livello. Imprescindibili.
He_Who_Sleeps
Domenica 20 Aprile 2008, 18.09.16
2
un'altra conferma (a zittire chi criticava) del valore di questi talentuosi ragazzi transalpini, ormai solida realtà della scena estrema europea. Icon è l'ennesimo piccolo passo in avanti, i Benighted migliorano album dopo album senza avere minimamente l'intenzione di fermarsi. non concordo sul giudizio del recensore su Identisick, album che secondo me non rappresenta un passo falso per i Benighted, al contrario credo sia stato un passo in avanti (e anche notevole rispetto al buon Insane Cephalic Carnage).. l'unica cosa indiscutibile è il valore artistico dei Benighted, Icon lo dimostrerà a chi li aveva sottovalutati.. 78/100
Il Mentalista
Martedì 27 Novembre 2007, 13.33.59
1
godurioso
INFORMAZIONI
2007
Osmose Productions
Technical Brutal Death
Tracklist

01. Complete Exanguination
02. Slut
03. Grind Wit
04. Saw It All
05. Forsaken
06. Smile Than Bleed
07. Pledge of Retaliation
08. Icon
09. Human Circles
10. Invoxhate
11. The Underneath
12. Blindfolded Centuries
Line Up

Julien Truchan - Voce
Olivier "Gab" Gabriel - Chitarra
Liem "Litchee" N'Guyen - Chitarra
Eric Lombard - Basso
Kikou – Batteria

www.staybrutal.com
www.myspace.com/brutalbenighted

 
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