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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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19/01/2020
( 1791 letture )
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L’extended play è un formato estremamente versatile e molto gradito in ambito underground e in particolare in generi estremi come l’hardcore, il black metal, il death e perfino stoner, sludge e drone doom. Il motivo o per meglio dire i motivi sono essenzialmente legati proprio alla durata contenuta che, nel caso di gruppi emergenti, permette di non "annoiare" l’ascoltatore e di concentrarsi su poche ma significative tracce, che sappiano colpire l’attenzione. C’è poi una ragione di costi di registrazione, piuttosto che la possibilità di collaborare con altri artisti affini o al contrario totalmente distanti, per creare un contrasto che esalti entrambi. C’è poi la possibilità di considerarlo un’uscita "alternativa" alle pubblicazioni da studio, che consente maggior libertà e quindi di sperimentare e andare oltre i normali confini che l’identità della band ha man mano tracciato, senza correre il rischio di spaventare troppo i fan o, al contrario, proprio per prepararli a quanto sta per succedere, annunciando quindi una svolta a venire che deve essere assorbita con maggior distacco di tempo. C’è infine un altro motivo per pubblicare un EP: riempire un vuoto tra un album e l’altro, senza far raffreddare troppo i fan, in attesa di una nuova pubblicazione. Questo è esattamente lo scopo di Age of Defiance, pubblicato dai Prong a fine novembre 2019. Zero Days risale ormai al 2017 e visti i numerosi impegni in tour che stanno finalmente dando i frutti di un ritrovato feeling col pubblico per una band che non ha mai raccolto quanto merita, è probabile che per un nuovo album si debba attendere almeno un altro anno. Quindi, ecco qua cinque tracce che hanno il preciso e dichiarato scopo di riempire l’attesa fornendo un po’ di nuovo materiale.
L’EP in questo caso è piuttosto concentrato e tutto assieme non raggiunge i venti minuti di durata, presentando due brani inediti e tre tracce dal vivo, provenienti da due album importanti per i Prong come sono stati Cleansing e Rude Awakening. Sono chiaramente i due brani nuovi ad attirare l’attenzione ed è in particolare la canzone che dà il titolo all’EP a colpire per un riff portante pesante come un travertino di cemento, sul quale si intesse in realtà un refrain piuttosto melodico e perfettamente riuscito, con un contorno neanche troppo ridotto di elementi industrial sullo sfondo e il consueto crossover di generi tipico della band statunitense. Canzone decisamente di ottimo livello, nella quale si apprezza il grandissimo lavoro di Aaron Rossi alla batteria, carico a molla e davvero potente nel suo rendere il groove dinamico del brano. Non ne sbagliano una, c’è poco da fare. The End of Sanity, pubblicata come singolo, è stata scritta da Victor appositamente per il tour con gli Agnostic Front ed è un classico thrash d’attacco, orlato di hardcore nell’approccio vocale, ma sempre col piglio alternativo e rumorista tipico dei Prong. I tre brani dal vivo provengono tutti da una serata registrata nel tour del 2015 a Berlino, città con la quale evidentemente il gruppo ha un feeling particolare, essendo stato registrato lì uno dei due live album pubblicati finora. Il mixaggio e la masterizzazione sembrano comunque pensate per adattarsi agli altri brani da studio, tanto da non discostarsi molto da essi come resa, non fosse per l’evidente approccio crudo e privo di sovraincisioni tipico delle registrazioni dal vivo. A beneficiare dell’impresa è soprattutto Rude Awakening che lascianddo quasi totalmente la sovrastruttura industrial originale e riconfigurata nella forma della traccia più tipicamente metal, acquista in semplicità e aggressività, senza perdere di spessore. Interessante anche la resa della potentissima e ruvida Cut Rate che spara una coda rumorista e disturbante che sa ancora graffiare.
Classica uscita per riempire un vuoto, insomma, assolutamente per completisti e perfettamente inutile di per sé, se non per la sempre elevata qualità del tutto, con i due inediti che meritano tutta l’attenzione e gli altri brani a fare piacevole contorno. Diciamo che potrebbe essere interessante per chi non conosce affatto i Prong per capire più o meno di cosa si parla, almeno in riferimento agli album dal Duemilatre in avanti, mentre per i fan affezionati può far comodo avere le due tracce inedite e una versione più cruda e viva di tre tracce storiche. Nel caso vogliate farlo vostro, in ogni caso, sappiate che Age of Defiance esce sia in formato Digi-CD che in vinile 12 pollici. Che poi, stringendo, alla fine con i Prong si casca sempre bene e questo vale per tutti i loro album, compreso questo Age of Defiance.
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4
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Copertina identica a eat’em abs smile di David Lee Roth |
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3
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Classica uscita tappabuchi, spero siano stati costretti dalla casa discografica. In un momento dove si vendono sempre meno i full lenght una release come questa ha davvero poco senso secondo me. Due inediti, peraltro neanche troppo ispirati. |
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2
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Due canzoni nuove....inutile.... |
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1
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....ci daro' un ascolto....e' una band interessantissima...hanno fatto sempre bei dischi.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Age of Defiance 2. End of Sanity 3. Rude Awakening (Live) 4. Another Wordly Device (Live) 5. Cut Rate (Live)
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Line Up
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Tommy Victor (Voce, Chitarra) Jason Christopher (Basso) Aaron Rossi (Batteria)
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