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Prong - Age of Defiance
19/01/2020
( 1791 letture )
L’extended play è un formato estremamente versatile e molto gradito in ambito underground e in particolare in generi estremi come l’hardcore, il black metal, il death e perfino stoner, sludge e drone doom. Il motivo o per meglio dire i motivi sono essenzialmente legati proprio alla durata contenuta che, nel caso di gruppi emergenti, permette di non "annoiare" l’ascoltatore e di concentrarsi su poche ma significative tracce, che sappiano colpire l’attenzione. C’è poi una ragione di costi di registrazione, piuttosto che la possibilità di collaborare con altri artisti affini o al contrario totalmente distanti, per creare un contrasto che esalti entrambi. C’è poi la possibilità di considerarlo un’uscita "alternativa" alle pubblicazioni da studio, che consente maggior libertà e quindi di sperimentare e andare oltre i normali confini che l’identità della band ha man mano tracciato, senza correre il rischio di spaventare troppo i fan o, al contrario, proprio per prepararli a quanto sta per succedere, annunciando quindi una svolta a venire che deve essere assorbita con maggior distacco di tempo. C’è infine un altro motivo per pubblicare un EP: riempire un vuoto tra un album e l’altro, senza far raffreddare troppo i fan, in attesa di una nuova pubblicazione. Questo è esattamente lo scopo di Age of Defiance, pubblicato dai Prong a fine novembre 2019. Zero Days risale ormai al 2017 e visti i numerosi impegni in tour che stanno finalmente dando i frutti di un ritrovato feeling col pubblico per una band che non ha mai raccolto quanto merita, è probabile che per un nuovo album si debba attendere almeno un altro anno. Quindi, ecco qua cinque tracce che hanno il preciso e dichiarato scopo di riempire l’attesa fornendo un po’ di nuovo materiale.

L’EP in questo caso è piuttosto concentrato e tutto assieme non raggiunge i venti minuti di durata, presentando due brani inediti e tre tracce dal vivo, provenienti da due album importanti per i Prong come sono stati Cleansing e Rude Awakening. Sono chiaramente i due brani nuovi ad attirare l’attenzione ed è in particolare la canzone che dà il titolo all’EP a colpire per un riff portante pesante come un travertino di cemento, sul quale si intesse in realtà un refrain piuttosto melodico e perfettamente riuscito, con un contorno neanche troppo ridotto di elementi industrial sullo sfondo e il consueto crossover di generi tipico della band statunitense. Canzone decisamente di ottimo livello, nella quale si apprezza il grandissimo lavoro di Aaron Rossi alla batteria, carico a molla e davvero potente nel suo rendere il groove dinamico del brano. Non ne sbagliano una, c’è poco da fare. The End of Sanity, pubblicata come singolo, è stata scritta da Victor appositamente per il tour con gli Agnostic Front ed è un classico thrash d’attacco, orlato di hardcore nell’approccio vocale, ma sempre col piglio alternativo e rumorista tipico dei Prong. I tre brani dal vivo provengono tutti da una serata registrata nel tour del 2015 a Berlino, città con la quale evidentemente il gruppo ha un feeling particolare, essendo stato registrato lì uno dei due live album pubblicati finora. Il mixaggio e la masterizzazione sembrano comunque pensate per adattarsi agli altri brani da studio, tanto da non discostarsi molto da essi come resa, non fosse per l’evidente approccio crudo e privo di sovraincisioni tipico delle registrazioni dal vivo. A beneficiare dell’impresa è soprattutto Rude Awakening che lascianddo quasi totalmente la sovrastruttura industrial originale e riconfigurata nella forma della traccia più tipicamente metal, acquista in semplicità e aggressività, senza perdere di spessore. Interessante anche la resa della potentissima e ruvida Cut Rate che spara una coda rumorista e disturbante che sa ancora graffiare.

Classica uscita per riempire un vuoto, insomma, assolutamente per completisti e perfettamente inutile di per sé, se non per la sempre elevata qualità del tutto, con i due inediti che meritano tutta l’attenzione e gli altri brani a fare piacevole contorno. Diciamo che potrebbe essere interessante per chi non conosce affatto i Prong per capire più o meno di cosa si parla, almeno in riferimento agli album dal Duemilatre in avanti, mentre per i fan affezionati può far comodo avere le due tracce inedite e una versione più cruda e viva di tre tracce storiche. Nel caso vogliate farlo vostro, in ogni caso, sappiate che Age of Defiance esce sia in formato Digi-CD che in vinile 12 pollici. Che poi, stringendo, alla fine con i Prong si casca sempre bene e questo vale per tutti i loro album, compreso questo Age of Defiance.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
93.5 su 2 voti [ VOTA]
Giovannuzzo
Mercoledì 5 Febbraio 2020, 20.30.11
4
Copertina identica a eat’em abs smile di David Lee Roth
Legalisedrugsandmurder
Martedì 4 Febbraio 2020, 6.33.22
3
Classica uscita tappabuchi, spero siano stati costretti dalla casa discografica. In un momento dove si vendono sempre meno i full lenght una release come questa ha davvero poco senso secondo me. Due inediti, peraltro neanche troppo ispirati.
Shock
Lunedì 20 Gennaio 2020, 14.16.14
2
Due canzoni nuove....inutile....
duke
Domenica 19 Gennaio 2020, 20.33.26
1
....ci daro' un ascolto....e' una band interessantissima...hanno fatto sempre bei dischi....
INFORMAZIONI
2019
SPV/Steamhammer
Alternative Thrash
Tracklist
1. Age of Defiance
2. End of Sanity
3. Rude Awakening (Live)
4. Another Wordly Device (Live)
5. Cut Rate (Live)
Line Up
Tommy Victor (Voce, Chitarra)
Jason Christopher (Basso)
Aaron Rossi (Batteria)
 
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