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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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DevilDriver - Dealing with Demons, Volume I
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19/10/2020
( 1889 letture )
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Il 2020 porta alle stampe il nuovo lavoro dei Devildriver prodotto dalla Napalm Records che da anni segue la band, questo Dealing With Deamons I in circa quaranta minuti di musica ci consegna dopo quattro anni nuovo materiale inedito della band di Santa Barbara. Come sempre capitanati dal buon Fafara i nostri incastonano un nuovo tassello alla loro già solida e pluriannuale carriera discografica, fatta da alti e bassi certo ma costante e prolifica e, con il loro nuovo capitolo Dealing With Demons I (primo di un presumibile doppio lavoro) riconfermano e ridisegnano il loro sound e la loro proposta musicale.
Il suono di questo nuovo disco è come sempre frizzante e potente, una produzione davvero qualitativa fatta da un sound moderno ma non estremamente digitale, i suoni delle chitarre sono sia pieni e granitici nel riffing che nitidi e cristallini nei passaggi puliti e nei solo, la batteria non estremamente triggerata e suona piena e calda, così come il basso a tratti enorme e a tratti un po’ sommerso dal mixaggio. La prima nota di merito del sound va giustamente alla voce di Dez: il frontman come sempre spazia con la massima disinvoltura tra scream e clean vocals offrendo una prova veramente ottima. La seconda nota va al lavoro chitarristico svolto dal braccio destro di Fafara alla chitarra ovvero Mike Spreitzer il quel traccia linee melodiche e riffing spezzacollo di altissima efficacia e qualità. Un lavoro quindi in pieno stile Devildriver questo nuovo Dealing With Demons I che porta con sé comunque una ventata di rinnovamento generale dato soprattutto dalla creazione di ottimi ambient atmosferici durante i brani. Ad aprire le danze troviamo Keep Away From Me dove dopo una breve intro di cupi arpeggi l’urlo di Fafara su un riff in pieno death-style ci travolge e accompagna in un brano pregno di atmosfera. Nella successiva Vengeance Is Clear il marchio di fabbrica della band emerge a pieno, groove e riffing aperti e melodici si alternano sistematicamente senza perder un attimo di enfasi, così come la seguente Nest Of Vipers caratterizzata da un ottimo lavoro di sovraincisioni melodiche alle chitarre, in un brano che spinge sempre comunque forte sull’acceleratore. Iona procede irrefrenabile la marcia del disco, caratterizzata da un piacevolissimo andamento death moderno in cui la performance vocale di Dez trova il giusto tappeto su cui imbastire un’incredibile prova vocale. Wishing rallenta leggermente i ritmi incalzanti, un brano molto moderno in cui la voce clean e filtrata si alterna e riffing spezzati e parti marcatamente accelerate, creando una piacevole break-track all’album. You Give Me A Reason To Drink brano che apre la seconda metà del disco, si caratterizza da un andamento rallentato e da un mood tipico del moderno metal a stelle e strisce (mare in cui i Devildriver han da sempre navigato agevolmente) per tornare prepotentemente al loro death melodico nella seguente Witches. Dealing With Demons titletrack dell’album è la composizione sicuramente più qualitativa dell’intero pacchetto, con il suo procedere incisivo e compatto si presta sicuramente a diventare un must in sede live per la band, così come a non dare nessun attimo di tregua è la seguente The Damned Don’t Cry caratterizzata da un riffing e da un incedere che richiama immediatamente alla mente i grandi classici dei Lamb Of God, un brano il cui unico aspetto negativo è probabilmente l’essere davvero troppo similare ai compatrioti sopracitati. A chiudere l’ascolto di Dealing With Demons I troviamo Scars Me Forever brano in cui le chitarre creano per tutto il brano un suggestivo impatto atmosferico, da segnalare anche un piacevolissimo assolo nella seconda parte della traccia.
I Devildriver di oggi si pongono esattamente come in tutti i loro precedenti album a metà strada tra un metal estremo e un metal accessibile ai più, una miscellanea di death europeo e americano, old school e new school. Dealing With Demons I è un album molto piacevole che chiama a ripetuti repeat di ascolto, poiché pieno di molti spunti interessanti: è un disco vivace e piacevole, ottimi riff e una voce, quella del vecchio Dez , che traina incessantemente ogni composizione e merita sempre di essere ascoltata. Certo ci sono delle lacune, molti aspetti son già stati sentiti e risentiti e sanno di copia e incolla, non è sicuramente l’album della carriera per la band e non riscriverà probabilmente la storia del genere ma si pone come un buonissimo prodotto. In attesa del secondo capitolo di questa trattativa con i demoni…
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4
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Disco discreto con 2-3 pezzi ottimi e il resto piuttosto mediocre. Forse un pochino meglio del precedente, ma sono sempre più convinto che la dipartita di Boecklin e Kendrick abbia fatto perdere quel “qualcosa in più” alla band. Note positive: suonato bene e un Dez sempre eccezionale. Voto: 70. |
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3
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Superiore al precedente senza dubbio, si risentono qualche fausti del passato migliore della band, tipo in the fury's....Che dire poi di Dez, un'autorità, una voce che mi è sempre piaciuta...Sarà ma lo sto ascoltando da un paio di giorni di continuo, anche adesso per la precisione...Keep away from me è la mia preferita. voto 8 meno |
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2
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Diciamo che come al solito tutto super pompato alla grande, ritengo Dez tra i migliori cantanti new metal / groove... purtroppo quello che manca sono le buone canzoni... si suona di mestiere ma la "ciccia" e' poca... peccato perche' i primi due album erano una bomba |
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1
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Secondo me molto meglio del precedente (noioso) Trust No One...Qui c'è una maggiore attenzione al groove dei primi dischi, anche se qualitativamente siamo distanti dagli esordi. Comunque il disco spacca (su tutte vengance is clear, witches, dealing with demons) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Keep Away From Me 2. Vengeance Is Clear 3. Nest Of Vipers 4. Iona 5. Wishing 6. You Give Me A Reason To Drink (feat Simon Blade Fafara) 7. Witches 8. Dealing With Deamons 9. Tha Damned Don’t Cry 10. Scars Me Forever
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Line Up
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Dez Fafara (Voce) Mike Spreitzer (Chitarra) Neal Tiemann (Chitarra) Diego Ibarra (Basso) Austin D’Amond (Batteria)
Musicisti ospiti: Simon Fafara (Voce sulla traccia 6)
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