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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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DevilDriver - Pray For Villains
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( 7850 letture )
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Dez Fafara vince la sua scommessa per la quarta volta di fila.
Quando, anni fa, Dez Fafara sciolse i Coal Chamber e decise di formare una nuova band, molti, compreso il sottoscritto, pensavano che il nuovo gruppo non sarebbe stato altro che la riproposizione di quanto già espresso in precedenza, una sorta di ideale continuazione. Questa, che sarebbe apparsa quale mossa azzeccata nel breve periodo, un qualcosa attraverso cui cullarsi sul lavoro fatto nel passato recente, è stata smentita dai fatti a seguire. Il singer, che illo tempore aveva promesso un netto cambio di rotta per la band successiva, era stato preso poco sul serio e molti pensavano ad una sorta di "Coal Chamber parte seconda", niente di più. Gli stessi che scetticamente avevano atteso il loro esordio, da allora non possono non ammettere che il buon Dez aveva ragione.
Dal 2003 i DevilDriver costituiscono a tutti gli effetti un modello per chiunque voglia avvicinarsi al death/core. Fin dall'omonimo album tale band ha dimostrato nei fatti che il proprio leader, nel rischiare in proprio e nel dichiarare la fine dei Coal Chamber, aveva visto lungo. In poco tempo Fafara & Company si sono dimostrati qualitativamente elevati ed estremamente prolifici: quattro album in sei anni non sono cosa da tutti.
Eccoci quindi arrivare a Pray For Villains. Si parte con la titletrack ed una cosa emerge dall'inizio: i DevilDriver non alleggeriscono, non rallentano, non demordono. Da subito si parte con l'acceleratore pigiato a tavoletta. Raffiche di doppia cassa, arricchite dall'urlo iniziale del singer e dalle chitarre che seguono il mood, intasano le orecchie, le martoriano. Fasi alterne compongono Pray For Villains, tra velocità quasi grind, decelerazioni accurate e precise, vocals perfette. Come inizio siamo su livelli altissimi. La seguente Pure Sincerity vira su territori sludge, a cui fanno da gran cassa i suoni estesi delle chitarre e la voce di Fafara, maggiormente incline verso una flebile melodia rispetto all'iniziale indole rabbiosa. Nemmeno il tempo di pensare "ehi, questo disco sarà più sludge dei precursori?", che si torna a picchiare quali mastri ferrai, come e più di prima. La sezione ritmica che fino a questo momento confermava quanto già conoscessi della band, con Fate Stepped In mi stupisce ancora maggiormente. Ascoltare ed ammirare con quanta facilità i musicisti riescano a gestire determinati tempi ed alcuni break, mi fa per l'ennesima volta dare ragione al buon Dez, che, anni orsono, decise di puntare su musicisti che avevano dalla loro una grossa preparazione tecnica più che un nome conosciuto. Convinto che questo album continuerà a picchiare fino alla fine mi appresto alla traccia seguente, ed invece sono ancora una volta spiazzato. Back With A Vengeance è una song easy listening, qualcosa ricco di refrain e mid tempo, sempre rocciosa nell'anima, ma diversa nella composizione esteriore. Beh, del resto dopo un assalto come quello precedente, un alleggerimento non poteva che far bene. Essendo i DevilDriver una band improntata anche alla velocità di esecuzione non si poteva resistere oltre qualche minuto senza schizzare via, lungo la strada che porta dalla melodia alla rabbia, attraverso quella linea di continuità che la band amministra come propria. Le seguenti I've Been Sober e Resurrection BLVD ne costituiscono dimostrazione. La gestione del songwriting è costante, così come l'esaltazione delle proprie capacità tecniche che emergono costantemente anche nelle canzoni a venire fino alla conclusiva e deflagrante I See Belief.
Che dire ancora? I DevilDriver oggi costituiscono un "unicum", non perché unici titolari di un genere fin troppo inflazionato, ma perché come poche band sono riuscite in alcuni obiettivi molto complessi per chi fa musica. 1) Si confermano costantemente, e per la qualità e per le doti tecniche. 2) Sono stati una scommessa, che inizialmente godeva di pochi crediti, ed oggi ne ha parecchi. 3) Lavorano sodo in studio e live, al punto che non si riesce a capire dove trovino il tempo per coniugare dischi validi ad un numero di concerti sempre maggiore. 4) Questa band, nonostante sia ormai ampiamente affermata, fa dell'umiltà la propria bandiera, costantemente.
Concludendo, i DevilDriver di oggi, seppure con un disco che non arriva, per il sottoscritto, alla qualità eccezionale del secondo The Fury Of Our Maker's Hand, si confermano ancora una volta, divenendo prius inter pares, leader con altri di un genere. Tutto questo perché hanno talento, perché hanno preparazione, perché curano il proprio prodotto, non sottovalutando l'audience, che al contrario di quanto pensino tante altre band "trandy", si sta facendo sempre più competente e selettiva. Se, come il nu metal, anche il death/core franerà su se stesso, i DevilDriver saranno tra le poche band a salvarsi.
Un'ultima cosa: non scommettete col simpatico Dez... lui le proprie scommesse le vince. Sempre.
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16
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c'è anche da dire che quest'album potrebbe plagiare psicologicamente motociclisti assetati di sangue addestrandoli a macinare carne umana con ruote chiodate e mazze chiodate!!!!!! x chi non l'ha ancora ascoltato: vi consiglio vivamente di farlo... |
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15
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Questo cd per me è bello quanto il primo e il secondo, ma pure sincerity e la più bella di tutta la loro discografia; rimane il fatto che i Devildriver rimangono, come Slayer e Seputura/Soulfly, una tra le tre band migliori in assoluto nel metal mondiale.....bella la recensione. |
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14
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meglio i Coal chamber .... a mio avviso ! |
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13
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grande band i devildriver , comubque il primo rimane il migliore della discografia |
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12
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ultimamente lo sto ascoltando ed è davvero un gran lavoro. Vorrei inoltre fare una menzione speciale per I'VE BEEN SOBER, io penso che sia una canzone incredibile. |
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11
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Dez è eccezionale. Grandi! |
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10
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Album spettacolare !!!....riff violentissimi ottime le parti di cantato...davvero grandi !!! |
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9
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Chiarisco solo una cosa: come per i Devildriver, tutte le band che hanno un sound personale, è difficile definirle in un genere. Per questo ci sono le recensioni. Purtroppo però il riquadro che vedete di fianco alle recensioni va sempre compilato con il genere del disco recensito. Quindi in questo caso, come in altri, il genere espresso nel riquadro è un semplice riferimento/punto di partenza, per una recensione che poi esprimerà i contenuti del disco, allargandoli ed analizzandoli in maniera possibilmente completa. |
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8
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Etimologicamente non so che genere sia nello specifico. Io sono della vecchia scuola anche se molto molto aperto al nuovo. (ma non al Nu metal). So che i DeviDriver spaccano da paura su disco e dal vivo pure. Recensione perfetta!!!! Bravissimo. Comunque il vero fenomeno nei DevilDriver e' il batterista. Spaventoso e suona sempre scalzo... |
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7
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Nulla da dire sulla recensione, ci mancherebbe, semplicemente trovo sbagliato associare il termine ai DevilDriver, niente di più, niente di meno. Il voto, per altro, rispecchia perfettamente il mio parere sul disco (per difetto, addirittura), per cui non ho certo di che lamentarmi.  |
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6
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Questo non l'ho ancora sentito, ma i Devildriver, sono d'accordo con voi, sono davvero un caso unico nel panorama "core" (si, lo so, non sono ne metal-core ne death-core, ma comunque ascrivibili come nucleo nel filone di quel tipo), uno dei pochi gruppi del genere che mi dicano davvero qualcosa, molto validi! |
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5
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Mi sembra che Alex lo abbia ripetuto in tutte le salse lungo la sua ottima recensione che l'album, e più in generale i Devildriver, sono un "unicum" (cito testuale parola), una mosca bianca nel panorama, che pescano elementi core ma in realtà hanno molte altre freccie al loro arco a favore di una visione ben più ampia(death, groove, sludge, melodic-emo, etc...). Per carità, criticate, discutete... ma leggete anche prima di farlo  |
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4
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Deathcore? questo è puro groove metal nella sua forma più aggressiva e potente; potremmo anche definirlo Dez-core, ma soltanto come gioco di parole. |
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3
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Maiden 1976 - Grazie mille --------- tribal axis - beh, io lo avrei anche definito "Dez Aggressive Sound", ma avrei personalizzato troppo il discorso incentrandolo esclusivamente sulla figura del leader , ed i musicisti che suonano nei Devildriver sono eccellenti |
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2
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disco eccezionale... la definirlo death core però secondo me non è esatto... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Pray For Villains 02. Pure Sincerity 03. Fate Stepped In 04. Back With A Vengeance 05. I've Been Sober 06. Resurrection Blvd. 07. Forgiveness Is A Six Gun 08. Waiting For November 09. It's In The Cards 10. Another Night In London 11. Bitter Pill 12. Teach Me To Whisper 13. I See Belief
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Line Up
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Dez Fafara – vocals Jeff Kendrick – guitar Mike Spreitzer – guitar Jon Miller – bass John Boecklin – drums
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