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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 6812 letture )
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“L’improntitudine, la sfacciataggine che li caratterizza è il crisma dell’estremismo musicale moderno”.
Va bene, diciamolo subito in modo da disinnescare in partenza qualsiasi polemica: i DevilDriver non sono più originali come lo sono stati agli albori. Ripetono il loro sound in un flusso di cicli e ricicli. Però -ed il però qui si ammanta di forza tellurica- sono mazzate continue. Questi cultori del martello pneumatico ci sanno fare e lo dimostrano sempre.
Beast arriva quando ormai la band è ampiamente rodata, potenziata da anni di concerti ed esperienze, figlia di molteplici influenze e fautrice di sismi sonori moderni ed evoluti. Che il sound del nuovo album sia derivativo non c’è dubbio ma la qualità prima che segnalo è che quella stessa derivazione ha nel gruppo la propria matrice, e scusate se è poco. I cinque trivellatori capitanati dall’uomo dei millemila tatuaggi non ne vogliono sapere di calmarsi, di cedere il passo, di cambiare arma da combattimento: loro adorano il mitragliatore e tale è Beast.
Il modello Beast è un’arma automatica che solo i professionisti più esperti possono produrre e maneggiare. Ha caratteristiche analoghe ad altri modelli, fa quello che altre armi fanno però garantisce maggiore deflagrazione, risultati debordanti: il bersaglio non si centra, si spappola.
Dead To Right muove gli inizi dei dolori vertebrali provocati dalle prime incessanti note. Violenza a lunga gittata, seguita da Bring The Fight (To The Floor), un titolo, una garanzia. Mazzolare mazzolare e ancora mazzolare, questo il triplice verbo dell’autista diabolico che marchia le partiture. Hardened - altro suggello nel titolo - mostra un Fafara inacidito fino al midollo, carico di urla al veleno che vengono scagliate come bombe carta su ascoltatori ormai esanimi. Il tutto è sorretto da una base strumentale “in your face” che modella l’animo e lo devia verso l’indole più rancida che in questo si nasconde. A tal punto chiunque pretenderebbe un minimo di tregua, ma i DevilDriver non sono chiunque e l’improntitudine, la sfacciataggine che li caratterizza è il crisma dell’estremismo musicale moderno, quindi che il bombardamento continui: Shitlist. Talons Out (Teeht Sharpned) finalmente diminuisce il livello d’impatto, proiettandoci nelle sfaccettature groove che la band sa cogliere, anche se a fasi alterne (You Make Me Sick e Coldblooded ne costituiscono un ulteriore esempio). Il tempo per rallentare è già finito e Blur torna ad accrescere la tensione emotiva. Si pesta molto, come e più di prima, tanto in questa traccia come nella seguente The Blame Game. Black Soul Choir galleggia tra l’armonia e l’irruenza, proponendo un misto fin qui inespresso al cui termine ci si prepara per lo smottamento finale lasciato a Crowns Of Creation i cui breaks centrali sono un evidente omaggio ai primigeni Lamb Of God. Lend Myself To The Night ci accompagna letteralmente alla notte di questo disco, sia perché con essa si chiude il cerchio sia perché il pezzo mi è sembrato il meno riuscito del lotto.
Beast è un album che mostra molti pregi ma anche qualche difetto. La produzione è perfetta, levigata in ogni punto. Sulla tecnica dei DevilDriver sarebbe superfluo spendere parole, sono anni che la sbattono in faccia a “chicche e sia” (cit.) e lo fanno come se fosse la cosa più naturale del mondo. Dez Fafara, visivamente sempre più vicino alla versione putrescente di Jack Sparrow, compie ancora una volta il suo lercio lavoro, sempre a cavallo tra la professionalità più enfatizzata e l’istinto belluino. Non tutto è perfetto, e come ho segnalato in capo alla recensione, il sound comincia a risentire degli anni, di un qualche auto citazionismo attraverso cui, invece che rischiare, si punta sul sicuro. Concludendo: Beast non sarà il disco più riuscito, non raggiungerà le vette del secondo The Fury Of Our Maker’s Hand, ma rimane pur sempre un esempio di come al giorno d’oggi si possa produrre metal estremo per le masse ma non solo per queste.
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22
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Grande gruppo! dez un grandissimo personaggio! idolo nei coal chamber mito nei driver! non un punto basso!ottima discografia!personalmente voto 89! |
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21
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ottimo disco un 85 per la furia sprigionata da certi pezzi come dead to rights,the blame game,bring the fight to the floor, black soul choir o crowns of creation |
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20
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Mazzata nei denti....tanta potenza....si fa ascoltare, soprattutto nel suo genere, tuttavia non li ho mai amati alla follia, grande carica ma le emozioni in musica per me sono altre. |
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19
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Grande Flag of Hate (-; |
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Basterebbe dire "cattivo sino al midollo"... Per chi non l'ha mai ascoltato, consiglio di non lasciarselo scappare. A mio giudizio 75 è un voto un pò basso, si merita almeno un 80, ma ognuno la pensa come vuole  |
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17
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album davvero molto bello, i velenosi DevilDriver martellano le orecchie pestando come dannati. per il sottoscritto Beast è promosso a pieni voti |
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16
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ma boh erano molto meglio i cd vecchi di sto qui...boh.. |
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In controtendenza (come sempre) questo disco non mi è piaciuto per niente. A parte la stupenda opener Dead to Right rimane poco di un album decisamente aggressivo ma terribilmente monolitico: pesante sotto ogni punto di vista. Non la considero la migliore produzione degli statunitensi. Un album che secondo me stanca in fretta cuore e orecchie. - Si salvano solo Black Soul Choir e Crowns of Creations, ma intendiamoci: niente capolavori - Poco sopra la sufficienza... - forse mi avevano abituato male con dischi ben più strutturati e innovativi (FOMH su tutti) ma sono certo: questo non è il loro capolinea |
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14
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l'ho ascolltato stasera. album veloce, cattivo, corposo e tecnico quanto basta. assolutamente devastante. |
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@Flag of hate: I testi dei Devildriver non sono affatto male. Quelli dei Lamb of god un po' cervellotici, ma alcuni geniali. Non li giudicherei "fast food metallico" ... Comunque "de gustibus" . Io ad esempio, tra i gruppi che hai citato, non ho mai "digerito" Overkill e DT. |
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12
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Volevo dire DOMINATION, ovviamente. Erroraccio mio! |
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@Alex: guarda, i Pantera li adoravo 7-8 anni fa, ai tempi delle superiori. Non è esagerato dire che erano tra i miei 5 gruppi favoriti, dato che contribuirono a "iniziarmi" al Metal (insieme a Blind Guardian, Accept, Dio e Kreator, bei tempi...). Mi gasavo non poco mettendo "Dominate" o "Walk" a manetta sullo stereo, per la gioia dei miei vicini. Ma, con il tempo, ho incominciato a giudicare più criticamente (nel senso lato del termine) le innovazioni che i texani hanno inserito nel Thrash. Mi piacciono ancora molto, ho tutta la discografia da "Cowboys from Hell" in avanti, ma non sono più così convinto sulla bontà assoluta della loro eredità. I LoG che hai citato, insieme ai Devildriver, invece, mi mettono in imbarazzo, nel senso che li vedo ovunque premiati con voti altissimi e esaltati da recensioni entusiaste, ma persoalmente non mi hanno mai detto nulla! Per fare un paragone, mi ricordano i film con Steven Sègal: inseguimenti, esplosioni, sparatorie, arti marziali, scazzottate a iosa.... ma la trama? I dialoghi? Finito il film, te lo scordi subito. Sarà un limite mio, ma li trovo molto poco incisivi. Non dico che facciano schifo, ma li relego a sottofondo, per ascolti disimpegnati. Poi, ovviamente non disprezzo l'intero panorama americano (e come potrei ignorare Testament, Overkill, Exodus, DT e mille altri?), ma non ho molta simpatia per questo filone, da "Cheesburger" per capirci  |
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10
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Flaf Of Hate: vabè dai, i gusti sono gusti, ma non è che se si è americani non si può fare musica di buon livello. Per rimanere nel genere, prima i mai dimenticati Pantera, ed ora i Lamb Of God, non mi sembra siano stati o siano solo violenza e groove |
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9
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Molto sopravvalutati: fanno molto casino, molto groove, molta violenza, ma quel che rimane dentro all'ascoltatore è mooolto poco. Si vede che sono americani..... |
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8
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Bellissimo. Sono senza parole....a m piace molto di piu' risptto a PFTV.....Ma capisco che è un gusto personale. A me questa versione "Lambofgoddizzata" di Dez e soci mi piace molto di piu'... |
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7
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il miglior disco dei devildriver. ha una personalità ben marcata; è cattivo, cattivissimo; è suonato perfettamente; la produzione è ottima; ci sono soluzioni melodiche inedite, così come certi vocalizzi in scream di Dez; le canzoni sono una di diversa dall'altra ma costituiscono un unico, pesantissimo macigno scagliato a tutta forza sulle nostre gengive. Se proprio vogliamo trovare il pelo sull'uovo è la produzione un po' troppo pulita. Uno dei dischi dell'anno. |
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5
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All'inizio l'ho trovato un po' indigesto per la sua "compattezza", con meno ritornelli e melodie del precedente ma alla lunga l'ho assimilato. Una volta entrato nel disco devo dire che mi è piaciuto. Ha delle bordate spaventose, carico, tecnico e sprigiona una rabbia notevole. Forse non è molto originale, ma è veramente cattivo e io sono a posto così. Bella recensione e voto giusto. |
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4
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gran disco non c'è che dire...anche se dopo Coldblooded cala un pò...avanti così...bello il paragone di Dez con Jack Sparrow versione "putrefatta" ahahaha |
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3
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Devo dire che da quello che avevo sentito mi aspettavo qualcosina in più. Ma nonostante non sia il capolavoro sperato è cmq un ottimo album. 80 |
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2
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considero Pray For Villains superiore, ma questo nuovo Beast è un grande album ancora più cattivo del precedente. La migliore canzone per me è "Crowns Of Creation". Voto album: 78 |
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1
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ottima recensione ed ottimo disco..dead to right,you make me sick e black soul choir sono le piu' belle per me..pray for villains era piu' diretto e magari leggermente superiore..ma anche beast non scherza..complimenti ai devildriver.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dead to Rights 2. Bring the Fight (to the Floor) 3. Hardened 4. Shitlist 5. Talons Out (Teeth Sharpened) 6. You Make Me Sick 7. Coldblooded 8. Blur 9. The Blame Game 10. Black Soul Choir 11. Crowns of Creation 12. Lend Myself to the Night
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Line Up
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Bradley "Dez" Fafara - Vocals Mike Spreitzer - Guitars Jeff Kendrick - Guitars Jon Miller - Bass John Boecklin - Drums
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