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Helstar - Sins of the Past
( 4212 letture )
In questi ultimi anni abbiamo assistito molto spesso al fenomeno delle reunions di massa, per lo più con esiti discutibili, di parecchie bands provenienti dalle nebbie del passato, nella gran parte dei casi mosse, ritengo, più che dal sacro furore del metallo dalla necessità di rimpolpare il conto in banca (Mötley Crüe docet) e ritornare sotto i riflettori dopo periodi di forzata assenza o, peggio ancora, di carriera trascinata alla meno peggio su palchetti di secondo piano.

Non mi ha quindi stupito la notizia del ritorno di un altro dei gruppi storici degli 80’s, uno di quelli che si era ritagliato un suo spazio e conquistato una sua credibilità presso le orde dei Kids dell’epoca affamati di fumanti colate di metallo fuso versate nei loro padiglioni auricolari, ed ero quindi abbastanza curioso di sentire in che stato di forma si trovavano i 4/5 della formazione originale (Russel De Leon dietro le pelli al posto di Rene Luna), che il singer James Rivera era riuscito a rimettere insieme.

Sins of the Past non è altro che una raccolta, debitamente aggiornata nel sound per renderla maggiormente fruibile dagli ascoltatori odierni, del materiale migliore degli statunitensi Helstar, compreso tra il primo, ottimo, Burning Star ed il quarto Nosferatu, con speciale riferimento al secondo Remnants of War –che per il sottoscritto serve a ritornare a qualche anno fa, quando mi aggiravo tra le stradine dei paesini nei dintorni di Hannover e trovai un negozietto pieno di bei vinili introvabili in Italia, fra cui quello– l’album più importante della band e quello che fu registrato da questa line-up con la sola eccezione del batterista, più due pezzi nuovi composti per l’occasione.

L’operazione di per se stessa potrebbe sembrare inutile dal punto di vista artistico, e probabilmente lo è, in quanto dovrebbe interessare solo i vecchi rockers ed i più curiosi tra i giovani, ma commercialmente trova una spiegazione più che logica (e non intendo dire commercialmente nel senso negativo), in quanto serve alla casa discografica per testare quanto il nome degli Helstar abbia ancora un suo seguito e quanto sia in grado di farsene uno nuovo dopo il tour in programma che li porterà, tra l’altro, anche in Italia a Febbraio al Play it Loud, e valutare in seguito se sia opportuno o meno investire su un disco nuovo.

Ed allora dopo aver estratto il CD ed aver osservato con un sorriso nostalgico la cover assolutamente anni '80, si parte per una lunga cavalcata nel true-metal suonato con lo stomaco, immediato, senza vergognarsi per i soli delle chitarre, delle linee semplici della sezione ritmica, cantato con voce potente ed acuta, e reso più corposo dalla produzione moderna; i due pezzi inediti nulla tolgono e nulla aggiungono alla storia della band.

Non so che tipo di resa possano avere on stage al giorno d’oggi, ma erano e sembrano ancora più che degni di attenzione, ed in carriera hanno raccolto meno di quanto meritavano, questo disco è da considerare solo un modo per riaccendere i motori dopo un lungo periodo in autorimessa, ma gli Helstar potrebbero ancora riservare delle taglienti sorprese, Stay Tuned.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
75.32 su 55 voti [ VOTA]
Joe91
Domenica 13 Ottobre 2019, 9.45.48
3
Uno die migliori album "re-registrazione" che abbia mai sentito!
AL
Martedì 9 Settembre 2014, 16.03.36
2
grazie a questo disco ho ripreso tutti i vecchi lavori della band. molto validi veramente.
anvil
Domenica 16 Marzo 2014, 8.22.39
1
Ho il cd , non mi sembrava malvagio , lo devo rispolverare...
INFORMAZIONI
2007
AFM
Heavy
Tracklist
1. Burning Star
2. Suicidal Nightmare
3. The King Is Dead
4. Evil Reign
5. Baptized In Blood
6. Witch's Eye
7. Tyrannicide
8. Harker's Tale
9. Angel Of Death
10. Dracula's Castle
11. Face The Wicked One
12. Tormentor
13. Caress Of The Dead
Line Up
James Rivera – vocals
Larry Barragan – guitars
Robert Trevino – guitars
Jerry Abarca – bass
Russel DeLeon – drums
 
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