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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Alestorm - Captain Morgan’s Revenge
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( 7195 letture )
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Ecco un altro tassello nell’enorme mosaico storico che riguarda la pirateria del Mar dei Caraibi.
Dopo innumerevoli narrazioni e racconti sul tema, dopo i Running Wild e dopo il capitano Jack Sparrow arrivano gli scozzesi Alestorm con il loro debut album Captain Morgan’s Revenge ad infestare le più sudice bettole dei Caraibi tracannando pinte di rum e cantando chiassosamente canzoni piratesche.
Il gruppo si è formato nel 2004 sotto il nome di Battleheart, e dopo aver prodotto due EP ha cambiato il nome in Alestorm. Quasi sicuramente il disco è stato concepito sotto gli effluvi dell’alcool, magari in un pub di Perth.
I testi comprendono battaglie, maledizioni, tempeste, covi di bucanieri e tesori, tutti i classici ingredienti di ogni storia pirata che si rispetti. Le musiche sono power/folk; le tastiere, a volte invadenti, sono massicciamente impiegate, soprattutto per emulare fisarmoniche, trombe, violini e flauti; in complesso il disco si appresta ad un buon ascolto.
Il cantante, Christopher Bones, che in alcuni passaggi assomiglia ad un vecchio ubriacone, imita la voce roca di un bucaniere di lungo corso, mentre i cori sembrano registrati sul ponte di un vascello pirata durante un momento conviviale brindando all’ultima impresa compiuta dalla ciurma.
Mi spiace dirlo ma in un paio di occasioni il gruppo manca di precisione nell’esecuzione, soprattutto negli assoli. L’originalità della trama e del genere musicale sono sicuramente punti a loro favore ma non penso che avranno futuro.
Il disco apre con Over The Seas e Captain Morgan’s Revenge nella quale il gruppo si immedesima nella ciurma di un vascello che viene maledetta dal Capitano Morgan. La storia segue con la ciurma che si reca alla taverna locale la sera prima della battaglia e incontra la barista in Nancy The Tavern Wench. Ecco la battaglia in Death Before The Mast e Terror On The High Seas, due tracce supersoniche e potentissime nelle quali la band devia leggermente dalle musicalità tipiche piratesche e si getta nel power metal spinto. Con Set Sail And Conquer ritornano alla grande le tastiere quasi a sconfinare nel power metal sinfonico dei nostrani Rhapsody Of Fire. Con la traccia Of Treasure la band si lancia in musicalità acustiche in cui possiamo addirittura scorgere qualche “giro” di scacciapensieri. Alla fine dell’impresa la band si rifugia in nuovamente nella bettola di Nancy al grido di Wenches And Mead (cameriere di facili costumi e birra di miele).
L’ultima traccia del disco, Flower Of Scotland, a mio parere è superflua e incongruente con il resto del disco; l’avranno inserita per spirito patriottico o perché la Napalm Records aveva imposto loro di registrare dieci tracce?
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10
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Alla fine è un disco simpatico ed orecchiabilele, non di quelli da ascolto impegnato, ma un piacevole sottofondo magari mentre si cucina, bevendo due o tre bicchierozzi di nebbiolo. Voto corretto. |
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9
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Mi sono appena riascoltato questo dischetto e visto che la loro porca e sporca figura i nostri capelloni pirateschi la fanno sempre, anche in questo esordio secondo me già valido, sono contento per come si sia sviluppata poi la loro carriera contraddicendo la recensione che li dava già morti e sepolti!
Non saranno dei fenomeni, non sforneranno capolavori intrinsi di tecnica o brani indispensabili.... Ma suonano bene il loro genere, hanno uno stile riconoscibile, fanno divertire e cantare a squarciagola con refrain trascinanti..... Cosa chiedere oltre??
Come voto della recensione mi sta bene....il meglio lo hanno dato in seguito.... Ma gran bel debutto.
Ossequi!
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8
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Condivido tutto quello che di buono è stato detto qua sotto di questo album. Bello tosto. Ed è anche vero che il cantante, come dice il recensore , a volte rende proprio l' idea del vecchio ubriacone. Anch'io alzerei un pochino il voto arrivando a 80. |
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7
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Anche per me album freschissimo! Una bomba, canzoni come The Huntmaster, Death Before The Mast e Terror On The High Seas sono fantastiche poi che dire, Over The Seas è un vero e proprio inno alla pirateria! Voto 80 |
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6
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Grande disco anche questo! Voto troppo basso... 85! |
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5
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Adoro questo gruppo e questo disco..musica epica energica e frizzante  |
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4
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buon disco.ho letto però in un intervista che il bassista definiì i Running Wild una band sopravvalutata che suonava normalissimo metal tedesco....i gusti sono gusti e ognuno può dire quello che vuole,ma a mio avviso questi qua non sono neanche degni di pulirgli il culo a Rock n' Rolf |
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3
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inaspettata e graditissima sorpresa al momento dell'uscita: un album fresco, genuino (ingenuo?), divertente e soprattutto composto da ottime canzoni. Flower of Scotland è strana da sentire a fine disco, ma ci sta benissimo. Trovo forzato l'accostamento in alcuni punti con i Rhapsody of Fire, meglio i Turisas, no? Voto: 80 |
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2
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Non concordo per niente con il voto del recensore,troppo basso..... |
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1
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Bell'album.  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Over the Seas 2. Captain Morgan's Revenge 3. The Huntmaster 4. Nancy The Tavern Wench 5. Death Before The Mast 6. Terror On The High Seas 7. Set Sail And Conquer 8. Of Treasure 9. Wenches & Mead 10. Flower Of Scotland
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Line Up
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Christopher Bowes (Voce, Tastiera) Gavin Harper (Chitarra) Dani Evans (Basso) Ian Wilson (Batteria)
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