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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Alestorm - Black Sails At Midnight
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( 6502 letture )
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Tra le vaste distese dell’Atlantico viaggia arrembante un veliero scozzese. Sospinta da venti impetuosi l’imbarcazione avanza minacciosa seminando terrore sulle acque. Dalla sommità dell’albero maestro, come avvertimento per gli sfortunati naviganti, sventola orgogliosa la Jolly Roger. Sul balcone di poppa, mentre un pappagallo gli becca la spalla, il capitano Morgan scruta l’orizzonte appoggiato sulla gamba di legno. Una mano impugna il cannocchiale, l’altra tiene ferma il timone. Nella stiva quattro giovani sguatteri ubriacati dal rhum abbandonano le proprie speranze al gioco dei dadi. Il resto della ciurma non immagina neanche lontanamente che un giorno questi brutti ceffi canteranno al vento il ricordo di spietate avventure ai confini del mondo.
Dopo aver assaltato e depredato in lungo e in largo i quattro baldanzosi pirati decidono di tornare a casa per gustarsi, tra una pinta di birra e un vecchio whiskey, i frutti delle loro conquiste sul mare. Nonostante le immense ricchezze accumulate, la banda malfamata ha ancora voglia di stupire. Così tra le rozze pareti di una taverna prendono vita i Battleheart. Il calendario è fisso sull’anno 2004. Alcuni anni dopo, precisamente nel 2007, una grossa casa discografica, la Napalm Records, offre loro un contratto. Nascono così gli Alestorm. Non passa molto per vedere realizzati gli sforzi degli scozzesi. Nel 2008 infatti esce sugli scaffali Captain’s Morgan Revenge, album di power bombastico dalle forti tinte folk. E’ inaugurato il “True Scottish Pirate Metal”. Seguendo le orme dei pionieri Running Wild, la band originaria di Perth s’imbarca in un vascello maledetto con l’obiettivo di conquistare i porti e i palchi dei sette mari.
Il debutto è un successo. Sia la critica sia il pubblico apprezza il lavoro della band. Sulla stessa rotta nel 2009 è dato alle stampe il secondo full-lenght: Black Sails at Midnight. Con riferimento alle avventure del capitano Sparrow e della sua Perla Nera gli Alestorm riprendono il discorso interrotto tornando a spaventare il mercato. Per dare una forma alla proposta della band possiamo benissimo prendere come riferimento le produzioni dei finlandesi Turisas: un power metal esplosivo, grezzo nei modi e nei termini, pompato da cori epici che sfiorano il pacchiano e colorato da forti tinte folkeggianti. La voce ruvida del frontman Christopher Bowes completa l’amorevole quadretto. Sarà facile calarsi in questo mondo antico dal sapore di salsedine e sangue fresco. E non stupitevi allora se nel disco ritroverete i temi portanti del mondo piratesco; dall’affannosa ricerca, in The Quest, di preziosi tesori segnati in antiche pergamene ingiallite dal tempo, alle fobie ataviche dei racconti sui mostri degli abissi in Leviathan, e così via.
Se le braci dell’alcolica Keelhauled si spengono inesorabili nella profetica ballad At the End of Our Days, con la title-track si torna a salpare gli oceani a bordo di un vascello maledetto da Dio. Se con la hit Pirate Song la sbornia emotiva è assicurata, con Chronicles of Vengenace il lato più epico della band è aperto a cannonate. L’estratto, infatti, si pone come una nemesi musicata imbevuta di toni altisonanti e battaglieri che potrebbe perfettamente inserirsi nel filone neofolk-pagano tipico delle terre scandinave. In un album di tale calibro e contenuti non poteva di certo mancare un arrembaggio finale. Wolves of the Sea è l’ultima freccia nella faretra: presentato all’Eurofestival del 2008 dai lettoni Pirates of the Sea, gruppo spudoratamente dance, il brano è rivisitato in chiave metal dai nostri prodi avventurieri con un più che discreto risultato. Una vera e propria ciliegina sulla torta.
Black Sails at Midnight, seppur leggermente inferiore al mostruoso debutto, non fa che confermare l’ottimo l’operato degli Alestorm. Se amate le storie di pirati, i vascelli fantasma, i dobloni d’oro e il rhum questo è un album che fa per voi.
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11
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Anche a me piacciono molto, e dietro il loro folk metal divertente in realtà c'è un bel lavoro a parer mio. Anche i testi sembrano cretinate ma sono ben scritti 😉 |
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10
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Voto dei lettori troppo ingeneroso.. Condivido la recensione e tutto il suo bel "80".. Adoro questo folk metal versione Sette Mari o come si definiscono loro, True Scottish Pirate Metal! |
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9
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quanto adoro questa band, riesce sempre a mettermi di buon umore |
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7
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Niente da dire, bellissimo album... Mi ha fatto davvero sognare quando lo acquistai e mi fa sognare ancora adesso! Unica pecca Wolves Of the Sea... Mai piaciuta davvero, amen. Voto 85 per me |
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6
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Grandissimo (e divertentissimo) disco Folk-Power! Un 90 ci sta! Solo Keelhauled vale l'acquisto del disco  |
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4
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A me piacciono tantissimo! Secondo me con un pò di lavoro in più potrebbero diventare importanti nel panorama Power/Folk! (umile parere personale) |
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3
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a me è piaciuto e son tornato pure dalla scozia ascoltando sto albumazzo!! senza pretese ma come si suol dire a volte.. it's only rock and roll |
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2
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a me è piaciuto e son tornato pure dalla scozia ascoltando sto albumazzo!! senza pretese ma come si suol dire a volte.. it's only rock and roll |
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1
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Mmmh, che dire di questo album.....Ho amato moltissimo il loro primo cd. Secondo me questo è solo una copia sbiadita. Mi spiace ma mi hanno deluso moltissimo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Quest 2. Leviathan 3. That Famous Ol' Spiced 4. Keelhauled 5. To the End of Our Days 6. Black Sails at Midnight 7. No Quarter 8. Pirate Song 9. Chronicles of Vengeance 10. Wolves of the Sea
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Line Up
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Christopher Bowes (Voce, Tastiera) Dani Evans (Chitarra) Gareth Murdock (Basso) Ian Wilson (Batteria)
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