|
The Smashing Pumpkins - Aghori Mhori Mei
|
28/08/2024
( 1679 letture )
|
Dopo aver realizzato l’eccentrico Atum: A Rock Opera in Three Acts, triplo album che arrivava oltre le due ore di musica e che venne pubblicato in tre uscite tra il 2022 e il 2023, gli Smashing Pumpkins ritornano ad appena un anno di distanza dalle ultime due parti di Atum con un album che invece si rivela essere minimalista al punto da non avere nessun singolo di lancio come anticipazione del lavoro (Sighommi viene rilasciato assieme all’uscita del disco), una copertina scarna e un minutaggio più che ragionevole. Presentandosi quindi come più asciutto e sobrio nelle premesse rispetto al suo predecessore, Aghori Mhori Mei (titolo di cui è difficile fare luce sul significato) è in realtà un lavoro che nasconde un’anima che nella musica non è affatto priva di sperimentalismi. Le composizioni di Corgan per questa uscita infatti passano dal progressive rock a momenti più tendenti all’hard rock e all’heavy metal, inserendo anche elementi alternative e parti elettroniche mostrando le tante influenze e i vari aspetti della musica degli Smashing Pumpkins.
Ad aprire il lavoro ci pensa Edin che è una traccia capace di dare spazio al lato più melodico e intimo della band e allo stesso tempo recuperare chitarre più ruvide e sporche, una canzone completa sotto tanti aspetti che dà buone speranze all’ascoltatore essendo l’opener. La successiva Pentagrams procede in modo accattivante con un crescendo che si evolve poi in un pezzo dove trovano spazio influenze più psichedeliche ed elettroniche sebbene nei suoi sei minuti finisce per esserci un po’ di ridondanza. Più asciutta e diretta Sighommi che risulta un bel cambio di rotta rispetto alle due precedenti più lunghe ed elaborate. Intima e di nuovo capace di mostrare influenze diverse Pentecost, dove gli inserti elettronici si sposano perfettamente con gli altri strumenti e con le tastiere e gli arrangiamenti orchestrali. Recuperando uno stile più aggressivo War Dreams of Itself mostra un’altra faccia ancora degli Smashing Pumpkins. Convincente Who Goes There, che è un classico pezzo più calmo e suggestivo. Di nuovo elaborata 999, e le successive Goeth the Fall, Sicarus e Murnau alternano tra loro l’enorme background musicale mostrato in questo Aghori Mhori Mei creando atmosfere intime e tuttavia finendo nella ripetitività come altre tracce del lavoro in alcuni frangenti. Da citare sicuramente come uno degli esempi meglio riusciti del lavoro Murnau, che chiude degnamente un disco che riesce dove hanno fallito i precedenti: cioè racchiudere in sé quello che gli Smashing Pumpkins hanno da offrire con la loro musica senza perdersi dietro eccessivi sperimentalismi.
Non c’era bisogno delle due ore di Atum o dell’eccentricità di Cyr, Aghori Mhori Mei con tutti i suoi difetti è comunque capace di risultare piacevole e completo; senza tuttavia avvicinarsi ai fasti di album come Mellon Collie and the Infinite Sadness dove l’ispirazione permeava totalmente la musica dando in quel caso un senso alla sua lunga durata. Corgan scegliendo di impostare il lavoro in modo più minimalista e semplice rispetto ai lavori più recenti riesce a creare qualcosa che paradossalmente si rivela essere più completo e soprattutto più compatto, perché anche se vengono mostrate tante sfumature diverse la scelta di una scaletta di soli dieci pezzi e di un minutaggio adeguato rende il tutto più coeso.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
14
|
Beh! Se non sei nel genere alternative-rock e non ti piace la band, cosa commenti a fare? Ma il disco lo hai ascoltato? |
|
|
|
|
|
|
13
|
Per me la recensione ha centrato il punto in pieno. Questo disco è migliore dei suoi due predecessori proprio perché nasce in modo più semplice e riesce quindi a sperimentare in modo logico, senza mandare tutto in vacca come ATUM e Cyr dove non c\'era nessuna logica. Voto 75 |
|
|
|
|
|
|
12
|
Sono un fan di Billy Corgan dai tempi in cui fu co-protagonista della fortunata sit-com Vicky Super Robot. Io ed il mio boyfriend teniamo una sua foto nella stanza dei poster, in compagnia di molte altre icone gay come Moira Orfei, Raffaella Carrà, Giorgino del TG 1 ed Alex Staropoli dei Rhapsody. Corgan è intramontabile, e ogni disco che ha inciso è per me affettivamente da 100. questo non è da meno! |
|
|
|
|
|
|
11
|
Hai ragione JackFrusc, ho scritto proprio una puttanata! Sono un coglione, scusami! |
|
|
|
|
|
|
10
|
Andy in base a cosa gli oasis sono lagnosi? Ma perché scrivere sempre commenti alla cazzo di cane giusto per dare fiato alla bocca? |
|
|
|
|
|
|
9
|
X me finalmente un bel album ,dopo machina x me non. Ne avevano azzeccata una, invece questo è corto e un po\' più diretto rispetto a tutti gli album precedenti |
|
|
|
|
|
|
8
|
Per me, da fan sfegatato che è rimasto delusissimo da Cyr e da Atum, la migliore cosa dai tempi di Machina |
|
|
|
|
|
|
7
|
Billy Corgan si dimostra ancora una volta un vero artista. E come tale dà sfogo alle sue pulsioni, fregandosene di tutto e tutti. Accettando questo e smettendo di fare i soliti paragoni con Mellon Collie...ogni suo disco ha un senso. Preferisco lui a buona parte dei gruppi metal copia-incolla di oggi. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Comunque sono i \"the smashing Pumpkins\", non solo Smashing Pumpkins. In ogni caso, lavoro migliore dei recente predecessori, che con il passare degli ascolti mi sono rimasti totalmente innocui |
|
|
|
|
|
|
5
|
A me gli smashin pumpkins non sono mai piaciuti e poi la.voce di billy corghan non mi fa impazzire.... degustibus |
|
|
|
|
|
|
4
|
Lo devo approfondire, mi sembra decisamente migliore rispetto a tutto il recente passato. Comunque la scelta di pubblicare i formati fisici dopo 3 mesi dall\'uscita digitale è inconcepibile, sintomo di un mercato musicale ormai stra finito. |
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
...queste bands osannate degli anni 90 facevano pena...una lagna unica e continuata!!!....oasis compresi vista la reunion tanto pompata in sti giorni. |
|
|
|
|
|
|
1
|
meglio dell\'orrido predecessore ma siamo lontani dalla sufficienza , qualche buona idea e niente più |
|
|