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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Tyr - By The Light Of The Northern Star
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( 5197 letture )
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Dalle acque impetuose dell'Atlantico, a metà strada tra Norvegia, Scozia e Islanda, emerge un arcipelago: le Isole Fær Øer. Regione autonoma del Regno di Danimarca, le cosiddette Isole delle Pecore sono storicamente, e per ovvie ragioni geografiche, legate alla cultura scandinava. Per questo, com d'altronde in ogni paese nordico che si rispetti, la popolazione è portatrice di tradizioni dall'essenza norrena. Tra questi costumi rientra l'antichissimo culto di Týr, chiamato in precedenza Tiwaz, ancestrale dio germanico della giustizia e della guerra.
Dopo il dovuto preambolo lasciamoci indietro i secoli di storia e sbarchiamo alle Fær Øer in un gennaio di fine millennio. Sotto un cielo nuvoloso, tra dense nebbie e forti venti, i Týr, band originaria di Runavík, intraprendono la loro rotta. Capitanati da Heri Joensen esordiscono nel 2002 con How Far To Asgaard diventando in breve un fenomeno mediatico. Il metallo epico dalle sfaccettature progressive conquista in poco tempo il mercato discografico lanciando in orbita il trio. Si susseguono così ulteriori successi, su tutti il full-lenght Eric the Red, opera dedicata al leggendario scopritore della Groenlandia. Nel 2009, dopo la parziale delusione riscontrata con Land, i faroesi tornano in auge con By The Light Of The Northern Star. L'album disperde tra le onde dell'oceano i caratteri peculiari della band e punta con decisione verso una proposta più commerciale e appetibile. Cogliendo la palla al balzo i Týr si avventano su sonorità epiche e folkeggianti inquadrandole in una cornice abbastanza generica. Per cui i sostenitori delle vecchie sonorità stessero pure alla larga, troverebbero solo terra bruciata. Gli amanti del filone battagliero/pacchiano troveranno invece pane per i propri denti.
L'opener Hold The Heaten Hammer High, scelta come singolo e divenuta anche videoclip, è un perfetto biglietto da visita: melodie scorrevoli e gonfie di epicità invadono l'estratto che non tarderà a farsi apprezzare. Così come per la traccia d'apertura, anche il resto dell'album gode di una notevole orecchiabilità. Gli ingredienti per far breccia ci sono tutti. Cori da guerra, melodie catchy e un paganesimo “pompato” si accavallano diffondendosi nell'etere. Non manca ovviamente una distinta presenza folk per far quadrare i conti. Tróndur í Gøtu e Turið Torkilsdóttir emanano gelidi sentimenti patriottici. Ma sono le cavalcate epiche a spadroneggiare: Into The Storm, By The Sword In My Hand, Hear The Heaten Call e la title-track ne sono la fulgida dimostrazione.
I Týr abbandonano ingiustamente la rotta più difficile per gettarsi nella mischia di un filone espansivo e già invaso da gruppi clone. Il vento per adesso continua a soffiare a favore dei faroesi ma l'allontanarsi dal sentiero che ha concesso loro il successo potrebbe rivelarsi un errore decisivo. Del resto si sa, chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa perde ma non sa cosa trova. E i proverbi, di solito, hanno sempre ragione.
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2
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@macca i Manegarm sono fantastici ma musicalmente centrano una pippa con i Tyr |
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1
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Non mi piacciono, preferisco di gran lunga i Manegarm. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Hold The Heathen Hammer 2. Tróndur í Gøtu 3. Into The Storm 4. Northern Gate 5. Turið Torkilsdóttir 6. By The Sword In My Hand 7. Ride 8. Hear The Heathen Call 9. By The Light Of The Northern Star
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Line Up
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Heri Joensen: voce, chitarra Terji Skibenæs: chitarra Gunnar H. Thomsen: basso Kári Streymoy: batteria
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