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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4400 letture )
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Di Jørn Lande si possono dire parecchie cose, la gran parte di queste positive, ma tra quelle negative non si può certo sostenere che sia uno che ama starsene con le mani in mano. Innumerevoli sono le partecipazioni e le collaborazioni con illustri nomi della metallica scena quali, (e cito in ordine sparso), Ark, Millenium, Masterplan, Avantasia Ayreon, Maalmesteen e altri, il tutto senza contare il progetto solista Jorn , ed è proprio di quest’ultimo che ci occupiamo con una recensione che segue a stretto gira di posta quella dell’appena uscito Spirit Black.
Personalmente non vedo l’utilità di immettere sul mercato un lavoro come Dukebox -chiaro fin dal titolo che si tratta di una raccolta- rilasciandolo così vicino al nuovo album ufficiale, considerando inoltre che qualsivoglia fan del singer Nordico possiede e conosce certamente a memoria ogni singolo pezzo in esso contenuto. Si tratta di un Best of che traccia un percorso che parte dalle cose che maggiormente dimostrano l’assoluta deferenza di Lande per il duo Coverdale/Dio partendo dalle cose palesemente Whitesnake-oriented e finendo con i mid’s più made in Dio, il tutto integrato con versioni riviste e corrette di un paio di vecchi pezzi qui sottoposti a leggero lifting tanto per dare l’impressione di poter giustificare l’operazione.
Cosa troviamo dunque di interessante in questo album? Una bella cover, (e questo è ormai scontato), un lotto di sedici pezzi ognuno dei quali –preso singolarmente- può essere considerato un Bignami di come si costruisce e poi si esegue un ottimo pezzo HR/HM nel solco della tradizione, ed ovviamente un singer che non ha più bisogno di essere descritto, ma ne sentivamo davvero il bisogno? No, affatto. Tutti quelli che lo amano –me compreso- conoscono già benissimo l’intera tracklist, e con quello che costa la musica al giorno d’oggi non credo che i due pezzi rivisti e corretti possano giustificare la spesa per acquisire questo CD, specialmente se dopo attenta cernita delle monetine e dei rari fogli di carta filigranata presenti nel portafoglio si deve scegliere tra questo e Spirit Black, ovviamente non c’è partita.
A questo lavoro saranno interessati i fans ultra sfegatati, (quelli -per intenderci- che comprerebbero anche i calzini usati dall’ultimo roadie del gruppo che a loro interessa, specialmente se usato durante il montaggio dello stage di un particolare concerto e rigorosamente non lavato), e pochi altri affetti da curiosità compulsiva. Da non dimenticare però la categoria ASS. E. METAL -niente di sconcio: Assoluti Esordienti Metallici- l’unica in grado di giovarsi pienamente di una iniziativa simile dato che un ipotetico novellino che si avvicini al settore completamente a digiuno di queste faccende, che volesse rendersi conto di cosa significa ascoltare una grande voce che canta su grandi pezzi da identificare come paradigmatici e nel contempo volesse anche dei nomi che facciano da punti cardinali –e mi riferisco nuovamente a Whitesnake/Dio- per poter ottenere dei riferimenti che gli consentano di cominciare a muoversi in questo mondo con cognizione di causa, potrebbe rivolgersi a Jukebox in assoluta serenità ed utilizzarlo come iniziale sestante per cominciare la navigazione nel mare magnum del metallo fuso.
Per tutti gli altri: semplicemente superfluo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Man Of The Dark 02. Starfire 03. Young Forever 04. Soul Of The Wind 05. Living With Wolves 06. War Of The World 07. Sunset Station 08. We Brought The Angels Down 09. The Inner Road 10. Tungur Knivur 11. Stormcrow 12. Out To Every Nation 13. Lonely Are The Brave 14. Blacksong 15. Shadow People 16. Duke Of Love
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Line Up
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Jørn Lande - Vocals Jørn Viggo Lofstad - guitar
Tore Moren - guitar
Sid Ringsby - bass
Willy Bendiksen - drums
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