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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Rhapsody Of Fire - The Frozen Tears Of Angels
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Prima Recensione di: Roberto Tirelli "Rob" Ci sono voluti ben quattro anni ai Rhapsody Of Fire per risolvere tutte le beghe legali, le dispute legate a Joey DeMaio, trovare un accordo con la Nuclear Blast e pubblicare il loro settimo album in studio, The Frozen Tears of Angel. Una lunga gestazione che ha dato finalmente i suoi frutti. Se da un lato, la vicinanza col padre padrone DeMaio e l’entoruage dei Manowar gli era servita anche come trampolino di lancio, dall’altro, però, ha generato una lunga serie di problemi legati ai diritti manageriali sul gruppo e via dicendo, insomma, la solita storia di quattrini. Dopo una battaglia legale degna di Parry Mason, il duo Turilli-Staropoli è riuscito a far parlare nuovamente di sé per l’accordo con la Nuclear Blast e finalmente il nuovo album. Insomma, non sono stati anni facili per quella che -senza dubbio- è la band metal italiana più conosciuta all’estero.
Tornando alla musica, The Frozen Tears of Angels è stilisticamente un piccolo ritorno al passato ma con significativi elementi di novità rispetto agli ultimi due album. In sostanza, I Rhapsody Of Fire hanno quasi del tutto abbandonato le pompose orchestrazioni di Symphony of Enchanted Lands II – The Dark Secret, ma allo stesso tempo sono tornati a spingere con foga sull’acceleratore, cosa che invece non avevano fatto nel precedente Triumph or Agony, costruito essenzialmente su mid tempo che tendevano a mettere in evidenza la tendenza cinematografica ed epica del platter. Semplificando ai minimi termini significa: più chitarre e meno orchestra. Qual è il risultato? A prescindere dalla qualità, un’operazione di questo tipo ti permette di arrivare subito al cuore dell’ascoltatore, privilegiando l’immediatezza a discapito di un pizzico di pathos che solo l’orchestra riesce a dare. Ne è valsa la pena? Si, senza dubbio. The Frozen Tears of Angels è un ottimo album, diretto quanto basta, ma che riesce comunque a stupire –parola che non usavo da parecchio pensando ai Rhapsody Of Fire – con qualche brillante soluzione adottata dai nostri. In tutto l’album si respira aria di una rinnovata vena compositiva che rispecchia appieno le lyrics e il concept che tende a privilegiare l’ambientazione glaciale a partire già dal titolo. Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Alex Staropoli, quindi stay tuned per leggere l’intervista che sarà a breve online.
È fuor di dubbio che ciò che colpisce anche dopo un solo ascolto di The Frozen Tears of Angels è Reign of Terror. Una canzone davvero trascinante dove è lo screaming di Fabio Lione a monopolizzare l’attenzione dell’ascoltatore. L’inizio è davvero scioccante -pensando che stiamo parlando di Rhapsody Of Fire - dove il ritornello (in Latino) sussurrato con fare malefico da Lione viene lanciato da un blast beat di Holzwarth che da il la a uno dei pezzi migliori degli ultimi album. Molto bello anche il break acustico dopo metà pezzo che rilancia il nostro cattivissimo Lione verso l’ultima arrampicata sul ritornello, altro elemento a dir poco perfetto.
Ma facciamo un passo indietro. L’album inizia –come ormai di tradizione– con l’intro orchestrale dove spicca la profondissima voce di Sir Christopher Lee, ormai giunto alla terza collaborazione consecutiva con i triestini. Segue a ruota Sea of Fate già data in pasto alle fauci dei fan da circa un mese. Una canzone buona ma che non fa gridare al miracolo. Ritornello magistralmente interpretato da Lione che ormai non teme più confronti con nessuno. Un inizio spumeggiante ma, di certo, non trascendentale. È ancora un riff di Turilli ad aprire la successiva Crystal Moonlight ottimo pezzo costruito sulla velocità e su un refrain coinvolgente. Di Reign of Terror abbiamo già detto, ma, in fin dei conti, se ricordate When Demons Awake da Power of the Dragonflame l’effetto sorpresa potrebbe essere un po’ smorzato. Danza di fuoco e ghiaccio è una semiballad in folk style in italiano molto riuscita. Magistrale l’assolo semiacustico di Turilli a metà pezzo; un’ottima prova. Ritorna la velocità con Raging Starfire, un’altra ottima ed epica canzone. Ancora una volta, è la linea melodica del refrain -al solito interpretato magistralmente da Lione- a farla da padrone. Lost In Cold Dreams è invece una ballad vera e propria in pieno stile Rhapsody Of Fire . Inizia con un lento arpeggio di chitarra di Turilli, questo pezzo molto bello e ricercato, assolutamente al riparo da eventuali critiche di banalità. Molto bello l’assolo di Turilli in coda al pezzo che dimostra di avere anche un certo calore con la chitarra in mano oltre all’indiscutibile tecnica. Non cullatevi troppo sulle malinconiche note di Lost In Cold Dreams perché l’uragano On the Way to Ainor sta per arrivare per scatenare tutta la sua furia. Un inizio roboante per poi cedere il passo al pianoforte di Staropoli e alla voce di Lione per poi sprigionare tutta la carica epica nel ritornello, cantato dal coro che dona una maestosità indubbia alla canzone. Infine, non poteva certo mancare la lunga suite. Eccovi accontentati dalla title track che chiude come meglio non potrebbe un ottimo disco. Ancora una volta è il ritornello a lasciare pienamente soddisfatto l’ascoltatore.
Una band in forma smagliante che è ritornata prepotentemente a fare la voce grossa sulla ribalta planetaria. Luca Turilli ha pienamente soddisfatto le attese; Alex Staropoli -qui più apprezzabile come tastierista che come compositore- è stato autore di una prova impeccabile; Fabio Lione, sempre più conscio dei propri mezzi, è ormai una garanzia di qualità. Lodevoli i suoi cambi di registro.
The Frozen Tears of Angels ci riconsegna -finalmente- i Rhapsody Of Fire su alti livelli. Un disco senza filler e di una qualità media che va parecchio oltre la sufficienza. Se amate questa musica non resterete certo delusi da questo album. Fatelo vostro senza indugi.
VOTO Prima Recensione: 82
Seconda Recensione di: Fabio Rossi "Hm Is The Law" L’universo fantasy e avventuroso dei Rhapsody Of Fire torna prepotentemente alla ribalta con la pubblicazione dell’ottavo album in studio, il primo per la nuova etichetta Nuclear Blast, intitolato The Frozen Tears Of Angels, prodotto dal duo Luca Turilli/Alex Staropoli e mixato e masterizzato divinamente da Sascha Paeth nel Gate Studio di Wolfsburg. La band si era presa un lungo periodo di riposo forzato a causa di una lunga bega legale con la vecchia casa discografica Magic Circle Music. L’ultimo platter Triumph Or Agony risale, infatti, a ben quattro anni fa.
La cover di The Frozen Tears Of Angels è davvero molto bella perfettamente in linea con la musica propinataci da Fabio Lione e compagni la quale non si discosta essenzialmente dal consueto canovaccio. L’album è un concept e precisamente costituisce la terza parte della saga The Dark Secret Saga iniziata con Symphony Of Enchanted Lands II: The Dark Secret nel 2002 e proseguita con il già citato Triumph Or Agony. Il soundwriting del full lenght è totalmente pregno di tutte quelle classiche componenti che hanno reso famosi in tutto il mondo i Rhapsody Of Fire costituite da una sapiente mistura di power metal, symphonic metal, epic metal, neoclassic metal, folk metal, black metal, musica operistica e classica barocca. Il loro composito sound, definito convenzionalmente dal 1997 Hollywood metal per il fatto di adattarsi perfettamente a colonne sonore di film quali Il Signore degli Anelli, La Storia Infinita, Legend o Conan il Barbaro, è eseguita con magniloquente perizia tecnica e pone in evidenza una più incisiva presenza del suono delle chitarre (per la prima volta è stato utilizzato il software Guitar Pro), oltre ad un'esecuzione dei brani sovente più veloce rispetto al passato (ad esempio la lunga parte iniziale di Raging Starfire). Ciò che colpisce l’ascoltatore è quella suadente atmosfera favolistica di cui è permeato tutto l’album. Convincenti i cori, il lavoro di rifinitura e tessitura delle tastiere, le suggestive parti cantate in italiano nella folkeggiante Danza Di Fuoco E Ghiaccio (mi ha ricordato il grande Branduardi) e, in parte, nella title track. Straordinaria la ballata Lost In Cold Dreams nella quale il vocalism d Fabio Lione raggiunge il suo apice. Esplosiva la chitarra di Luca Turilli nella parte iniziale di One The Way To Ainor che lascia poi spazio ad una suadente armonia per poi aumentare d’intensità. Il brano più caratterizzante di questo platter è la micidiale Reign Of Terror in puro stile power, con fraseggi chitarristici molto ben eseguiti ed un refrain decisamente coinvolgente. The Frozen Tears Of Angels dividerà nuovamente il pubblico metal tra coloro che si estasieranno di fronte a tanta superba musica sognatrice e chi continuerà a denigrarla definendola una scelta artistica banale ed adolescenziale. La confezione del CD contiene un bel booklet interno e la versione in digipack include due bonus tracks.
In definitiva si tratta di un grande e gradito ritorno e, pur non essendo un estimatore della loro proposta musicale, valuto positivamente The Frozen Tears Of Angels quantunque risulti un pò troppo dispersivo e, in alcuni frangenti, prolisso e ripetitivo.VOTO Seconda Recensione: 80
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80.17 su 349 voti [
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....bel disco...lo appena riascoltato......grande musica e musicisti eccezionali....🤟 |
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Riascoltato stamattina. Per me è sempre stato ottimo, dimostrazione (e non l’unica) che nella loro discografia c’è tanta bella roba, non solo i primi due storici album. Prime 3 tracce e poi On The Way To Ainor sono pezzi a dir poco eccellenti (Danza di Fuoco e Ghiaccio invece non l’ho mai retta). Voto 83 |
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Potete accusarmi di eresia, ma io ho sempre avuto un rapporto strano con i Rhapsody e in genere non li amo granché, mi sembrano troppo ripetitivi e vincolati sempre ai propri stessi cliché... ma di fronte ad un album di questa fattura non posso che inchinarmi! Diretto, compatto, sferzante e soprattutto ispiratissimo: insomma, secondo la mia personalissima opinione, uno dei migliori prodotti power metal degli ultimi anni. Il voto per me è un 90 secco. Punto! |
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Reign of terror la metto tra le mie top 5 che hanno scritto capolavoro. Album ottimo uno tra i miei preferiti! Voto 93 |
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Forse il loro migliore dai tempi di Dawn of Victory con omaggi più o meno velati a Branduardi (Danza di ghiaccio e fuoco), al barocco mai fine a se stesso (Crystal moonlight) e furori al limite del blck metale (Reign of terror). La Titletrack è poi il capolavoro dell'album. 80 |
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@Ste: i commenti come noterai sono di un anno fa e posso assicurarti che The Sentinel non ha nulla a che vedere con i Frozen Tears, che peraltro conosco di persona. Su una cosa comunque il prolisso amico aveva ragione: sono una buona band che avrebbe meritato attenzioni maggiori. |
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bello sto mapazzone di pubblicità spudoratamente gratuita ad un altra band sulla rece di una famosa in modo che tutti la possano notare, furbetto il ragazzo. Sei off topic e, onestamente, che c'entra? "Vergogna" (commento n. 63) a te che ti fai saccente e onniscente e poi pubblicizzi una band sulla recensioni di altre, non è che sei il membro o uno molto vicino al gruppo? Che poveretto. I commento servono per commentare il disco e dare una proprio opinione e basta, per il resto c'è il forum o il web. |
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(continua da commento precedente segato per eccessiva lunghezza): sempre essere eseguite le cover, stando al significato originale del termine, cioè fare davvero tuo un brano scritto e inciso da altri. Il consiglio per chi legge è sempre lo stesso: se amate l’heavy classico più puro ma il giusto attualizzato (in senso buono, non di modernista e simile, ma spero si sia capito bene dalla recensione), in perfetto equilibrio tra tradizione e una propria personalità ormai innegabile, prodotto in maniera ultra-professionale ma soprattutto composto ed eseguito ad alti livelli, diciamo pure come è raro da trovare oggi nel campo, soprattutto nelle band più o meno emergenti, che spesso puntano più alle pose, al look e ai proclami di "truezza", che all'applicarsi davvero al massimo alla musica, questa band fa per voi, richiedete il (anzi, “i”) cd a scatola chiusa e non ve ne pentirete di certo. E non perdeteveli dal vivo se vi capitano a tiro, perché anche in quell'ambito sono davvero notevoli. Voto: 8.5/10 (con i ripetuti ascolti di entrambi, contrariamente a quanto affermavo nelle prime righe al tempo della scrittura della recensione, ho cambiato idea ritenendo nel complesso un pochino superiore il precedente, "Metal Hurricane" appunto, e migliore disco che avessero fatto prima dell'ultimo "Slaves". Ma per il resto non cambia ovviamente niente di quanto affermato né il voto numerico, perché anche questo rimane un grande album). (originariamente scritta per e pubblicata nella sezione recensioni del forum "Granducato di Metallo", i primi mesi del 2007 poco dopo l'uscita del disco) |
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Una mia rece del penultimo disco, del 2007: Etichetta: My Graveyard Productions Anno: 2007 Durata: 49:34 min. Genere: Heavy Metal I fiorentini Frozen Tears sono ormai una garanzia, poche storie, e con questo disco nuovo di zecca lo confermano alla grande compiendo ancora un altro passo avanti rispetto al già buon “Metal Hurricane”, il precedente cd e l’unico altro che abbia sentito (ma non credo di essere il solo purtroppo, vista la scarsissima reperibilità delle prime due uscite, per la sudamericana Megahard), che risaliva ormai al 2004. Si nota subito, oltre alla solita bella copertina e in generale alla cura e ricchezza del booklet (come per altre uscite dell’emergente My Graveyard Productions, del resto), un suono ancor più compatto e curato che in precedenza, senza per questo rinunciare comunque alle chitarre affilate né all'eccellente nitidezza generale, che permette ad ogni strumento di farsi sempre notare anche nelle varie finezze e passaggi più intricati sparsi qua e là. Ma anche in questo caso parliamo, non per nulla, di una garanzia assoluta del campo ormai, ovvero i Fear Studio di Ravenna. Anche lo stile, pur rimanendo saldamente ancorato a stilemi di puro heavy classico con in particolare una predilezione per gli “Dei” Judas Priest, in questo nuovo lavoro amplifica anche alcune altre influenze estranee (ammesso che non fossero già patrimonio del gruppo nei primi due dischi, a me ignoti ripeto) già accennate in certi brani e passaggi del precedente, ad esempio alcuni riff, ritmiche e accelerazioni assimilabili a qualcosa del miglior power-speed degli anni ’90, alla Gamma Ray, per fare un nome su tutti, avvertibili ad esempio nell’ottima “Heart Of Stone”. Da notare anche e soprattutto, a mio parere, un netto miglioramento nella cura delle linee vocali (e un po’ anche della prova stessa del cantante, davvero sempre meglio col passar del tempo), che ora risultano, paradossalmente, sia più lineari e immediate sia più “profonde” e longeve, davvero riuscite. Il disco si apre alla grande con “Instability”, che dopo una specie di breve intro parte con un riff molto classico e orecchiabile, tra Judas e Accept, senza per questo risultare comunque banale o stantio, e si sviluppa successivamente in una bella cavalcata tra mid e up-tempo, con Alessio subito padrone della scena con la sua voce roca, corposa e carismatica (da notare in generale per questo disco un minor uso di puro screaming, se non principalmente in sovrapposizione/backvocals e in alcune strofe di qualche brano tipo “Who Am I?” ma, come dicevo sopra, tutto a vantaggio di maggiore corposità, carisma e linearità/orecchiabilità di tutte le melodie) e le solite chitarre di Leonardo e Lapo sempre precise e affilate, che scorrazzano sul supporto solidissimo e altrettanto preciso di Massimiliano e Giovanni (drummer del loro secondo disco, rientrato per le incisioni di questo) alla sezione ritmica. La seconda “Queen Of Solitude” si presenta più rockeggiante, con alternanza tra strofe dove le chitarre lasciano per un attimo il campo solo a voce e sezione ritmica abbastanza “leggera”, ed esplosioni molto trascinanti e anthemiche, senza ovviamente farsi mancare riuscitissimi soli, sempre azzeccati, precisi, con un ottimo suono e perfettamente integrati in ogni parte dove vanno ad inserirsi. Della terza “Heart Of Stone” ho già accennato, si tratta di uno dei migliori pezzi secondo me, con “iniezioni” power-speed davvero esaltanti sotto il ritornello, doppia cassa lanciata al galoppo più del solito senza risultare in ogni caso troppo invadente ma anzi perfetta per il tipo di pezzo, e in ogni caso lontano da strofe o ritornello e capace anche delle variazioni che si possono sentire abbondantemente pure nel resto del disco. Ottima di nuovo anche qui la parte solista. Direi che è un po’ inutile e anche noioso da leggere continuare con un track-by-track fino in fondo, basta rimarcare che il livello è sempre alto con forse solo un leggero calo nel finale, per esempio gli ultimi due pezzi propri prima della cover finale di “Run If You Can” degli Accept, ma sempre in ogni caso sopra la sufficienza piena senza problemi. Cito solo la sparata “Stories”, altro ottimo pezzo, uno dei più immediati e d’impatto tra l’altro, con un ritornello più evocativo ed “epicheggiante” del solito e degli stop’n’go/licks di chitarra sparsi qua e là (tanto brevi quanto esaltanti e azzeccati) per variare il tutto al meglio e ovviamente eseguiti ancora una volta perfettamente. La citata cover finale di “Run If You Can” dello storicissimo gruppo tedesco è resa alla grande, giusto compromesso tra fedeltà di fondo (nel ritornello soprattutto) e personalizzazione, tanto che risulta davvero perfettamente inserita nel disco e sono convinto che se uno non sapesse che è una cover altrui non troverebbe nulla di strano, nessuna incoerenza nel filo rosso che attraversa tutto il disco e che potrebbe far sospettare non sia appunto un brano loro; che poi sarebbe il modo in cui dovrebbero |
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Cercavo recensioni dei Frozen Tears (i fiorentini, nel caso di omonimi in altre parti del mondo, in Italia mi pare di no ad oggi)...nemmeno una su 5 dischi ufficiali fatti (dal 2000 all'ultimo del 2009, purtroppo la band pare ormai sciolta, alcuni membri ed ex membri sono ora nei buonissimi Dust Devil, un ottimo ep fatto l'anno scorso) sempre sotto etichetta di cui soprattutto gli ultimi 3 uno più bello dell'altro da ogni punto di vista per chi ama l'heavy classico ma non stantio, prodotto da paura e suonato e cantato alla grande e tutto...vergogna... |
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Comprato a scatola chiusa e porca vacca se ho fatto bene. Epico, variegato, sapientemente composto. tripudio di tecnica a livello musicale/compositivo, tripudio dei contenuti dei testi e della scrittura degli stessi, comprese le tre lingue che si intrecciano da Dio. Reign of terror meravigliosa, da rivoltare i visceri dall'emozione. Turilli solito mostro di shredding, oltre che grandissimo compositore. Concordo appieno con la prima rece, ma per me è un 90 bello e buono. grandissima band, orgoglio dell'Italia!!!! |
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Per quanto mi riguarda questo è il loro miglior disco in assoluto,grandi canzoni,sinfoniche,potenti ed epiche Capolavoro Rhapsody!Voto 95! |
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sul mio canale di youtube ho già recensito questo piccola perla. non innovativo , ma sicuramente d'impatto. |
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Joey DeMaio è ormai alla frutta: adesso si mette anche a rompere i coglioni alle band nostrane che vogliono fare un po' di buona musica... va al diavolo Joey, vah |
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Do un 90 in tutta tranquillità: canzoni come Reign of Terror e On the Way to Ainor me le ascolto tutte i giorni... Danza di fuoco e ghiaccio è fantastica, ormai i Rhapsody sono secondi solo a Branduardi in questo genere di canzoni.... che band.... orgoglio Power italiano |
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Ho conosciuto i Rhapsody con questo disco, e devo dire che mi piace moltissimo! Reign of Terror e On The Way To Ainor mi fanno impazzire! |
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Disco di indubbia qualità, grandi Rhapsody! |
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Disco di indubbia qualità, grandi Rhapsody! |
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un 85 questo disco se lo merita tutto. epico e ,come sempre, ben suonato |
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Un grande ritorno dei nostri compaesani che si dimostrano ancora una volta di essere i maestri del genere. |
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Sicuramente tra i dischi più belli, sono felice!! |
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Album secondo me molto migliore degli ultimi due! Finalmente un pò di metal! Lost in cold dreams non la digerisco... L' intro e' una delle loro migliori seconda solo a Ira Tenax e Epicus Furor... La prima volta che ho ascoltato Reign of Terror ero un pò scettico, ma dopo qualche ascolto ho dovuto cedere alla sua carica trascinante... Anche se Lione è più bravo quando canta normalmente rispetto a quando canta in scream. Voto : 83. |
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Lo sto riascoltando adesso per l'ennesima volta. Album da 80 a mio parere. Ottima la prima parte (il trittico Sea of Fate, Crystal Moonlight, Reign of Terror), discreta la seconda. Le tracks meno apprezzate dal sottoscritto sono la loro solita melensa ballata medievale e la traccia lunga finale |
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purtroppo io lo continuo a trovarlo un album discreto nulla che porti il sottogenere a nuove vette solamente una proposta ordinaria con qualche sprazzo di classe qua e la |
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@Claudio: per certi pezzi avrei molto da discutere sulla definizione "Power Metal" a mio parere i RoF sono una delle band (con ad esempio Manticora e Wuthering Heights) in grado di portare il sottogenere a nuove vette. |
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Claudio hai letto l'intervista con Staropoli? Ti invito a farlo perché c'è abbondantemente spiegata questa scelta di "tralasciare" l'orchestra... A me è piaciuto proprio per questo invece, un altro album in stile "Symphony II" non credo che l'avrei retto sinceramente... |
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Dopo vari ascolti non riesco a condividere tutto questo entusiasmo e i voti cosi alti dati a questo album, non solo qui a metallized. Io lo trovo un discreto album di semplice Power metal con poco di sinfonico e se permettete io dai Rhapsody mi aspetto ben altro e cio magniquolenza e orchestrazioni da sogno cori maestosi in poche parole il cosidetto "Film Score Metal" e qui invece mi ritrovo un album spogiato quasi del tutto della vena cinematografica che rendeva i Rhapsody unici e mi ritrovo un non sempre ispirato Power metal. Io quando metto su un disco dei Rhapsody mi aspetto di essere trasportato in un altro mondo di sognare luoghi fantastici ed invece questo album pur ottimamente suonato non riesce ad emozionarmi. Qualcosa di buono c'e come il finalmente suono "metal" della chitarra finalmente provato e le ottime prestazioni dei singoli . |
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Ho ascoltato quest'album più volte e devo dire che non è male....... |
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Comprato (anzi, regalato alla mia bella) e ascoltato ieri. Giustissimo quello che dice Renaz sui Domine, perfetto il paragone di Fabio Rossi con Branduardi per Danza di Fuoco e Ghiaccio. A differenza dei precedenti lavori, il suono dei Rhapsody è meno dipendente dai cori, e costruito con più intelligenza. Reign of Terror highlight del disco, Lione si pone come uno dei cantanti più moderni del firmamento metal. 81 |
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Anche io uso Guitar Pro...sarò un genio? |
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Sono ancora all'inizio dell'ascolto, ma posso già direi di concordare abbastanza con la rece, e comprendo il voto unanime. Per come la vedo io, i Rhapsody di oggi sono quello che i Domine hanno sempre solo sognato di diventare. |
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Ottimo ritorno per i nostri.. sebbene non ami il genere lo trovo molto godibile sebbene privo di qualsiasi innovazione. |
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Più chitarre e meno orchestrazioni in questo nuovo capitolo. Penso fosse impossibile continuare ad aggiungere orpelli, cori, pomposità assortite in un sono già saturo da diversi album. "Less is more" dunque e i nostri tornano a puntare maggiormente sugli strumenti tradizionali creando un disco più incisivo senza tuttavia inventare nulla di nuovo. Voto: 70 |
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Secondo me è anni che i Rhapsody non sfornano nulla di innovativo, da Power Of The Dragonflame in poi non hanno aggiunto o tolto nulla alla ricetta dei loro album, non darei 8 ad un album così, in quanto l'originalità è uno degli elementi più importanti a mio avviso, 67/70 era un voto giusto, contando che è almeno 7 o 8 anni che fanno gli stessi album. Dico questo dispiaciuto per le potenzialità di un gruppo che potrebbe fare benissimo, se si scrollasse di dosso l'eccessiva pomposità e ridondanza degli arrangiamenti, mi piacciono gli strumenti barocchi e le sezioni orchestrali, ma spesso trovo che esagerino, rovinando lavori che, fossero maggiormente orientati verso il metal potrebbero essere molto più riusciti ed originali, siccome la tecnica non manca |
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L'album è molto bello. Bentornati Rhapsody |
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adesso chiedo al mio amico della finanza di fare un bel controllino a Turilli per vedere se GP l'ha comprato o l'ha scaricato xD (scherzo non ho nessun amico nella finanza, ahimè! LOL) |
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Una cosa è certa e cioè che per la prima volta ha utilizzato il famoso software Guitar Pro. Lo dice lui |
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Riguardo la frase di Turilli, che di fatto così com'è è assolutamente insensata, io la interpreto in due modi: 1)ha costruito le armonie di chitarra in Guitar Pro, ha esportato i MIDI e gli ha assegnato dei samples di chitarra per non dover suonare le armonie degli assoli "a mano"; 2)ha utilizzato Guitar Pro come spartito per scrivere e riascoltare armonie che altrimenti non sarebbe riuscito a concepire a mente. Se una delle due versioni fosse vera, sarebbe mooolto triste la situazione, ma al momento alternative non me ne vengono in mente... |
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gruppo di immodesti, presuntuosi ,per loro stessa ammissione in un'ntervista di qualche anno fa, cosa piuttosto comune nel "METAL" di casa nostra (o cosa nostra)....... |
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Continuo a non capire cosa abbia fatto che non potesse realizzare con delle semplici sovraincisioni! -__- (ad ogni modo grazie per la buona volontà Hm! ) |
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@ hm: ok, così è chiaro.  |
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Allora riporto integralmente le parole di Turilli: La diversità dei pezzi in confronto alla passata produzione consiste nel fatto che è in assoluto l'album più guitar-oriented della nostra carriera; io da chitarrista ho composto assoli come se fossero delle microcanzoni all'interno di altre canzoni e per la prima volta ho utilizzato il famoso software Guitar Pro. Tale procedimento mi ha consentito di utilizzare più chitarre all'interno di ogni singola vetrina solista. Con un impianto ben equalizzato a due o ancora meglio a tre casse puoi individuare tre diverse chitarre due laterali ed una centrale. L'assolo da sempplice supplemento della canzone diviene così un corpo dotato di propria vita da gustare in maniera autonome. Di più non vi posso aiutare. |
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Ma io infatti continuo a non capire! GPro lo uso pure io (se suoni in una band di trentenni che hanno poco tempo per le prove, per fare ping pong con le parti da arrangiare è meraviglioso! ), ma certo non come sound editor, per quello farebbe proprio schifo! |
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@ Khaine: infatti anche io lo uso da un bel po' e da quel che ho capito ne faccio il tuo stesso uso per organizzare le registrazioni.. quello che proprio non mi convinceva era il fatto di accoppiare "suono" con "guitar pro".. penso che sia l'equivalente di andare a letto con una bambola gonfiabile invece che una sgnacchera in carne ed ossa..  |
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@ Pulaster: a non lo so guarda, questo lo devi chiedere a fabio! Rcorda però che guitar pro è uno strumento in origine nato per chitarristi... questo suo retaggio è ancora molto forte quato al suono non saprei proprio che dirti, perchè per quante pippe mentali uno possa farsi, alla fine il suono lo fai sempre in studio |
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Per me disco carino e nulla piu'...la solita minestra dei Rhapsody. Escluso l'indiscutibile CAPOLAVORO Legendary Tales li ho sempre ritenuti troppo pacchiani e ripetitivi. Per carita',"ripetitivi" lo sono il 99% dei gruppi power metal esistenti in natura ma la ripetitivita' rhapsodiana mi risulta maggiormante idigesta proprio perche' accompagnata da un pacchiano senso dell'eccesso..come dire preferisco un gruppo che mi proponga sempre il solito brodino leggero(tipo freedom call x esempio)piuttosto che la pesante zuppa di cipolla alla rhapsody. Ripeto, il solo Legendary era piu' che sufficiente!!! Aggiungo che ho la sensazione che la positivita' generale dei giudizi sull'album sia in buona parte dovuta ad una sorta di "astinenza da Rhapsody", dato che la band mancava da tempo sulle scene, piu' che all'effetiva qualita' dello stesso. |
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@Rob: beh, se a nani elfi e compagnia aggiungiamo canzoni come quelle dei Rhapsody, allora si, sono proprio lontanissimo da questo tipo di musica...Se però alle creaturine fantastiche di sopra accostiamo una signora musica come quella dei Guardian di Immagination o Nightfall, la cosa cambia radicalmente...In fin dei conti è la musica a parlare...Non per forza se si parla di spade, draghi ed elfi si deve suonare in maniera noiosa e/o ripetitiva... |
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Ma come si fa a non lasciarsi cullare dalle dolci melodie di Danza di fuoco e ghiaccio...capisco che sia avulsa dal contesto ma rimane pur sempre bellissima. Reign of terror poi è da pelle d'oca. |
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@Nightblast: grandi i Manticora, li adoro @Rob: lo sento presto, così sciolgo il dilemma sul trallallà. |
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non sono perfettamente d'accordo con le recensioni sopratutto sulla parte dv si dice che canzoni cm crystal moonlight e lost in cold dreams sono ottime in quanto suonano tremendamente anonime. d'accordissimo invece su reign of terror e sopratutto sulla questione "meno orchestra più chitarre" anche se avrei preferito fossero rimasti sullo stile opposto. la canzone in italiano mi dispiace dirlo fa davvero cadere le palle. insomma se voglio una canzone del genere vado a sentirmi ben altri gruppi non i rhapsody (es: lamento eroico era ben diversa) per quanto riguarda il discorso "rhapsody power classico" mi discosto....i rhapsody a mio parere sono una delle poche band che si discosta dal solito power e infatti è stato (si sono) coniato(i) un genere tt loro. tirando le somme: un album con alti e bassi ma sicuramente sopra la sufficenza....bravi rhapsody ma un pizzico in + nn avrebbe guastato....l'amarino in bocca un pò resta....75/100 |
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@ Khaine.. non riesco a capire il nesso tra "Guitar Pro" e "Suono".. forse intendeva che è riuscito ad organizzare meglio le diverse tracce? |
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@ tutti quelli che vogliono sapere di Guitar Pro: il software è stato creato principalmente per i chitarristi, al fine di agevolare la creazione di partiture di chitarre con tabs al computer e di potere contemporaneamente ascoltare come suonano, facilitando anche chi non ha grande esperienza in ambito compositivo o da arrangiatore. Una delle sue applicazioni più interessanti consiste nell'estrapolare, una volta complete, le tracce di chitarra/tastiera/voce in midi, e di usarle come base per il batterista, che in fase di registrazione si troverà a suonare su delle basi ritmicamente ed armonicamente perfette; una volta completate le parti di batteria, si procede tradizionalmente ad incidere i restanti strumenti. Questo è un metodo che usano ormai in tanti... io lo faccio dal 2003  |
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Davvero un ottimo disco, bella copertina , buonissima produzzione... un lavoro bello potente e veloce...Bravissimi Rhapsody Of Fire avanti cosi! |
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@hm: Ma... GuitarPro non serve a scrivere le intavolature?!? |
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un Cd che non delude, cresce ad ogni ascolto. Certo se si cerca l'innovazione a tutti i costi (cosa che cmq c'è, ascoltate bene gli album precedenti per rendervene conto) non lasi trova, ma se piace il power o il symphonyc metal non potete chiedere di meglio! |
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@Filippo Festuccia: allora se non ti piace il power trallallà, mi permetto di sconsigliarti questo disco...Se cerchi power cattivo, ben fatto ci sono band come i Manticora che meritano davvero...Ma di sicuro li conoscerai... |
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@ Arekusu: Luca Turilli ha dichiarato espressamente di aver utilizzato per la prima volta il software Guitar Pro al fine di ottenere l'effetto di più chitarre all'interno di ogni singola vetrina solista. Utilizando un impianto ben equalizzato a tre casse puoi individuare due chitarre laterali ed una centrale. Spero di essere stato esaustivo. |
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@Nightblast: chiarissimo. volevo sapere cosa aspettarmi da questo disco, e un parere dissonante fa sempre piacere. a me le soluzioni dei primissimi album non piacciono più di tanto, e in generale il power trallallà ormai lo reggo poco -sarà che ne ho sentito fin troppo. ma triumph or agony mi piace, ha belle atmosfere, e la suite in questione ha grandi momenti, anche se troppo recitato in mezzo. comunque Battle Hymns dura meno della metà  |
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@Filippo Festuccia: dato che non sono mai stato un accanito fan dei Rhapsody non sono proprio la persona più indicata a cui chiedere, comunque proverò ad esprimere un parere su quel disco...Io i Rhapsody li ho sempre trovati finti, più attenti ad impressionare l'ascoltatore con trovate impossibili da riprodurre dal vivo che a pensare all'effettiva qualità della musica proposta...Essendo però un convinto supporter della scena italiana ho sempre provato a "capire" la loro musica, sin dal loro lontano esordio, che ho comunque apprezzato più di tutto ciò che ha poi seguito. Triumph or Agony, a mio avviso non si discosta poi molto dalla solita proposta Rhapsodyana, eccezione fatta forse per una snellezza delle partiture di chitarra, magari leggermente più aggressive del solito e per un uso dei cori forse meno invadente. Però al mio orecchio è risultato arduo arrivare alla fine anche di quel disco.Pensa alla mega suite...Suddivisa in ben cinque parti per una durata di sedici minuti, epica e manifesto del film score Metal (???) tanto osannato da Turilli e co...Mamma mia, due palle esagerate. Anche Rime of the Ancient Mariner, o Battle Hymns, sono suite, lunghe ed epiche(sopratutto la seconda), ma non mi risulta siano pallose come Mystic Prophecy...Ci sono un paio di brani in quel cd come la title track o Silent Dream che non dispiacciono, ma sempre con il solito ritornello da doccia che le caratterizza...Poi sempre la ballad medioevale, ed il pezzo in italiano...Beh, e vabbè che si supporta il Metal Tricolore, ma la noia è noia... |
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@Nightblast: premetto che non ho ancora sentito il disco perché me lo compro sto weekend, ma volevo sapere cosa ne pensi di Triumph or Agony, che a me è piaciuto molto. |
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Concordo in pieno con le due recensioni. L'album è ottimo forse un pochino ridondante e ripetitivo però è bello. |
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concordo con il voto, ottimo album |
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E' stata una sorpresa,mi aspettavo una ciofecata tipo Triumph or Agony,ma mi sono dovuto ricredere  |
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Ho aspettato questo disco per 4 anni, visto quanto sono importanti per me i Rhapsody e quanto spero lo siano per la scena italiana, ho comprato questo disco in digipak il giorno dell'uscita a scatola chiusa, beh continua a crescere ogni volta che lo ascolto, se Triumph or Agony era stato un mezzo passo falso senza infamia e senza lode questo è il disco che finalmente ci riporta i cari vecchi Rhapsody. Io aspetto il Tour. Grazie Rhapsody. |
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perfettamente d'accordo con Nightblast...dopo 4 anni ank'io mi aspettavo qualche differenza nei pezzi, soliti ritornelli, solito power, tutto bello, ma tutto uguale e statico, solita minestra insomma, anke se ben cucinata...ke noia..........bisogna anke dirè però ke loro il successo l'hanno avuto proponendo proprio questo genere e in questa maniera quì.....nn parliamo certo di fiera dell'innovazione...,ma di fiera del datato si..! |
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80 e 82...Praticamente due voti uguali(aldilà delle motivazioni) per un disco che meriterebbe forse 65, che presenta una band incapace di progredire, una band che ha dimenticato cosa vuol dire sfornare un disco degno di questo nome e che ha fatto parlare di se solo per il cambio di moniker e per le beghe legali contro quel vecchio di DeMaio. Ho ascoltato il cd più volte prima di esternare la mio opinione, e ancora adesso non riesco a trovarci nulla di particolare. SEMPRE il solito power epico, che evoca nani, elfi e draghi, con i soliti ritornelli da doccia, e le parti corali. Un disco dove Lione, pur cantando bene, non riesce a dare ai brani quella marcia in più che un cantante del suo calibreo deve saper dare, un disco dove tutto suona come chiunque abbia ascoltato un pò di Power si aspetta. A nulla servono le parti in screaming, o i virtuosismi chitarristici fini a se stessi, si va a parare proprio dove si può immaginare appena si preme il tasto play. Non un cattivo album per carità, ma tutto come da copione. Dopo 3 brani la noi prende il sopravvento. P.s.: e basta con i vocalizzi alla Al Bano!!! |
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Taaut ti do una risposta "temporanea" io aspettando che poi ti rispondano gli autori: generalmente per garantire punti di vista il più possibile indipendenti non si raggiunge un accordo prima di decidere la doppia recensione, ma si affida questa a due (in alcuni casi tre, come per Slayer, Megadeth e Metallica) redattori che in questo modo la scrivono in totale libertà e senza essere condizionati. Capirai anche che se prima ci si dovesse formare un giudizio, poi mettersi d'accordo per la recensione, e quindi scriverla, i tempi si allungherebbero, e per certe uscite non sarebbe una cosa corretta no? Saluti! (PS: il disco credo che non lo ascolterò, trooooooooppo lontano dai miei gusti) |
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Pardon, domanda tecnica: per cosa è stato usato Guitar Pro?!? |
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Perchè proporre 2 recensioni dall'identico voto? Non avrebbe più senso fare questi confronti in presenza di un parere positivo e di uno negativo, così da dar modo a noi lettori di comprendere entrambi i punti di vista? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Dark Frozen World 3 02. Sea of Fate 03. Crystal Moonlight 04. Reign of Terror 05. Danza di Fuoco e Ghiaccio 06. Raging Starfire 07. Lost in Cold Dreams 08. On the Way to Ainor 09. The Frozen Tears of Angels
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Line Up
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Fabio Lione - Vocals Luca Turilli - Guitars Alex Staropoli - Keyboards Patrice Guers - Bass Alex Holzwarth - Drums
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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