|
Orange Goblin - A Eulogy For The Damned
|
( 6658 letture )
|
Ne avevo sentito la mancanza, cinque anni di silenzio discografico sono tanti da colmare. Il buon predecessore, Healing Through Fire del 2007, aveva lasciato il segno e tanta era l'attesa per testare lo stato di forma attuale degli Orange Goblin. Una carriera, quella degli inglesi, nel segno della qualità, con gli apici toccati nel 1998 con Time Travelling Blues, nel 2000 con The Big Black e con quel Coup De Grace del 2002 (album quest'ultimo che suscitò molte critiche) a fare da spartiacque alla carriera della band. Tutti i loro dischi rigorosamente usciti per il colosso stoner doom Rise Above Records, etichetta che li ha accompagnati dal debutto discografico a nome Frequencies From Planet Ten (1997), sino al più recente Thieving From The House Of God (2003); poi la parentesi su Sanctuary nel 2007, ed ora, dopo il fallimento di quest'ultima, assorbita dalla Universal, per il loro settimo parto i nostri non si sono fatti sfuggire l'occasione di uscire per la Candelight Records, altra storica etichetta rigorosamente inglese. La speranza, anche a detta del cantante Ben Ward, è quella che finalmente la band, complice anche il revival per le sonorità vintage, possa finalmente trovare il successo che merita. Vivere di sola musica non è semplice, soprattutto al giorno d'oggi, ma sicuramente sarebbe un traguardo fondamentale per riuscire a presentarsi sul mercato, e soprattutto in sede live, con più frequenza.
Ma andiamo con ordine e torniamo al settimo sigillo degli inglesi: il qui presente A Eulogy For The Damned è un monito duro contro la razza umana che sta portando sé stessa all'autodistruzione, una razza morente dal momento in cui è nata. Queste le buie parole di Ben, e visti i tempi in cui ci troviamo direi che tutto calza perfettamente a pennello. Ma la musica? Vi starete chiedendo... Nemmeno qui, a mio avviso, rimarrete delusi; quest'album suona che è una meraviglia, con un tiro micidiale e in bilico tra stoner metal, bordate psych, richiami doom e southern, rasoiate heavy ottantiane, ma soprattutto tanto sano hard rock, il tutto amalgamato sapientemente e con una cura maniacale.
Il riff pachidermico di Red Tide Rising -primo singolo apripista, per il quale è anche stato girato un video ufficiale- ci immerge prepotentemente nel nuovo mondo della band, fatto di groove stoner, heavy deflagrante e la voce da orco di Ben, indelebile marchio di fabbrica. Il pezzo è minaccioso e roccioso e ben si scontra con la successiva e desertica Stand For Something, ottima song poggiata sulla bellissima apertura melodica del ritornello hard rock. Un brano d'impatto e potenzialmente un ottimo futuro singolo. L'attacco di Acid Trial sembra uscito da un disco degli Iron Maiden degli anni '80, ma il pezzo è sapientemente bilanciato nelle sue parti, ed è così che la voce si serve di effetti psych, mentre il sound si veste di richiami hard e di venature acide di Sleepiana memoria. The Filthy And The Few è un rock n'roll veloce, grezzo e dannatamente accattivante, mentre la sorprendente Save Me From Myself è una semi ballata southern con un appeal seducente da urlo, dove la voce di Ben si scopre melodiosa e dove l'apertura centrale sembra essere addirittura uscita da un pezzo dei vecchi Alice In Chains. Con la bellissima The Fog e il capolavoro Death of Aquarius, pezzo da novanta del disco per chi scrive, si riscopre il classico suono stoner doom: arcigno e minaccioso, giocato su spigolosità roventi e giri di chitarra infuocati, con la morbosità oscura della seconda traccia a fare la parte del leone. Return To Mars è hard n'blues dal sapore psych: una breve scheggia impazzita, altro buon pezzo, cosi come Bishop's Wolf, dove doom ed hard rock "metallizato" si fondono e delle tastiere incisive chiudono il cerchio prima della conclusione epica affidata alla title track: oltre sette minuti di saliscendi acustici ed elettrici davvero riusciti.
Forse nessuno, nemmeno i più accaniti sostenitori della band, si sarebbero aspettati un simile ritorno sulle scene da parte dei nostri, ma, visti i risultati, il desiderio è che A Eulogy For The Damned segni inequivocabilmente un nuovo ed incendiario capitolo nella saga degli Orange Goblin.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
33
|
disco niente male! nulla di epocale specie se confrontato con altri lavori dei Goblin Aranci ma si lascia ascoltare con piacere! |
|
|
|
|
|
|
32
|
Attendo attendo  |
|
|
|
|
|
|
31
|
non preoccuparti..in arrivo ci sono davvero belle cose..resta sintonizzato  |
|
|
|
|
|
|
30
|
Certo che se becco un'altra mazzata simile in sto periodo rischio la depressione, con un certo tipo di doom ci starebbe pure bene però che palle ma perché?... |
|
|
|
|
|
|
29
|
Certo che se becco un'altra mazzata simile in sto periodo rischio la depressione, con un certo tipo di doom ci starebbe pure bene però che palle ma perché?... |
|
|
|
|
|
|
28
|
Aaaaah..allora non sn l'unico a cui non sono proprio piaciuti..una delusione totale..che disfatta.... |
|
|
|
|
|
|
27
|
Emiliano però non mi avevi detto che gli Horn Of The Rhino si son messi a fare pure il verso ai Metallica, cioè ho preso un'altra delusione mastodontica... fosse solo l'atteggiamento death a preoccupare sigh, sigh e contro sigh. |
|
|
|
|
|
|
26
|
si il disco non è ad alti livelli e soprattutto si sente la differenza tra brani convinti e fillers, però devo dire che in generale sono soddisfatto...dai un 65 stoner o meno ci sta tutto... |
|
|
|
|
|
|
25
|
@forbiddendevil.....madonna santa ragazzi che pignoli..sono le tre del mattino posso sbagliare a scrivere una parola?so bene cosa vuol dire trash  |
|
|
|
|
|
|
24
|
@Witchcraft: è THRASH......non monnezza (trash).....e comunque non c'è nè Thrash nè tantomeno Death.....boh? Ma cosa ascoltate? Oppure la confusione regna? Questo nuovo ORANGE GOBLIN è un misto di hard rock, qualcosa di metal e reminescnze stoner.....a me piace... |
|
|
|
|
|
|
23
|
bè il trash di sicuro non c'è in questo disco..l'album è in bilico su più generi..ma in pezzi come the fog e death of aquarius è impossibile non sentire stoner e piccoli richiami al doom..poi come ho già scritto nel resto dell'album c'è tanto hard rock ed heavy metal ottantiano.. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Emiliano ci mancherebbe, a me preoccupano di più i commenti di chi ha sentito thrash all'interno del disco o addirittura parla seriamente di proposta stoner/doom quale lavoro hanno ascoltato? |
|
|
|
|
|
|
21
|
Mmm...capisco quello che vuoi dire..quando ti aspetti qualcosa e poi ti ritrovi davanti tutt'altro,non puoi che rimanerne deluso..mi e'capitata la stessa cosa con il nuovo horn of the rhino..mi aspettavo un album doom-sludge e mi sn trovato davanti un album in prevalenza death metal..anche carino per carita'..ma la delusione e'stata troppa..io invece mi aspettavo un album del genere dagli orange quindi ne sono rimasto affascinato alla fine..cmq cm sempre e'una questione soggettiva  |
|
|
|
|
|
|
20
|
Stavolta sono in disaccordo con il voto e la recensione, è una delusione questo nuovo "A Eulogy For The Damned" mancano proprio le pulsioni stoner, non c'è quella capacità di coinvolgere che la band possiede e sa usare in maniera strepitosa, non c'è un pezzo che non solo soffra di assenza di personalità ed è grave parlando degli Orange Goblin, in più la scelta di puntare sul versante hard-rock li ha limitati parecchio, è un compitino e pure con qualche svarione inaspettato. Un po' più del sei politico ma non riesco ad andare oltre perché ci son rimasto davvero male. |
|
|
|
|
|
|
19
|
L'ho ascoltato due volte e lo sto ascoltando la terza. La domanda è: 'DOVE CAZZO È FINITO LO STONER?' |
|
|
|
|
|
|
18
|
allora me lo sono sparato più volte nel fine settimana, l'accoppiata iniziale è da sballo e red tide rising me la sogno di notte...il resto è su livelli più che sufficienti, sebbene la band gioca molto di mestiere, riuscendo a non far affondare brani un po' troppo fillers...direi che il 70 dei lettori è più che corretto.. |
|
|
|
|
|
|
17
|
negativo , non fanno per me voto 55 |
|
|
|
|
|
|
16
|
Disco di hard rock sentito e ri-sentito 345 mila volte. Non va bene pe gnemte... |
|
|
|
|
|
|
15
|
l'ho ascoltato tutto questa mattina sull'autobus...beh ad un primo ascolto il disco mi pare buono, diversi pezzi spaccano altri un po' meno...vediamo come proseguono gli ascolti |
|
|
|
|
|
|
14
|
@bloody karma....sentilo tutto e facci sapere cosa ne pensi... qui' cmq mi manca il commento di una persona  |
|
|
|
|
|
|
13
|
ho ascoltato le prime due tracce, brani particolari i nbilico tra più generi... |
|
|
|
|
|
|
12
|
ho ascoltato le prime due tracce, brani particolari i nbilico tra più generi... |
|
|
|
|
|
|
11
|
è solo un giudizio momentaneo, l'ho ascoltato solo due volte, è probabile che mi sia preso un abbaglio. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Mah, forse mi sbaglio io ma non ho sentito nessuna influenza thrash. Questo è un album di Stoner cazzuto e suonato come si deve!  |
|
|
|
|
|
|
9
|
@tribal axis : i gusti sono gusti e su questo non dico nulla, però mi devi spiegare dove senti del Thrash in questo disco, o non conosci il Thrash Metal oppure non capisco davvero dove lo senti...... |
|
|
|
|
|
|
8
|
l'ho ascoltato un paio di volte e per il momento non mi convince. se il precedente era un buon mix della lenta pesantezza degli esordi e della furia comparsa per la prima volta in Coup The Grace, questo è sbilanciato verso la seconda con un ulteriore "raffreddamento" del sound con iniezioni fin troppo preponderanti di heavy e thrash. in sostanza di stoner qui dentro c'è ben poco e li sento un po' troppo snaturati ed impersonali. lo ascolterò ancora e magari il mio giudizio cambierà, ma per il momento più di un 67/70 non mi sento di dargli. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Gran disco.....davero ottimo, una band che non si tira indietro, ottima attitudine e un sound ruvido......stoner/doom e qualche tocco "alla Motorhead"......e poi Ben che nel video sfoggia sul gilet di jeans la toppa di Black Metal dei Venom è tutto dire......chi avrà la possibilità di andare a vederli in sede live ne rimarrà impressionato !!! (li ho visti 3 volte e ad aprile andrò a vederli a Londra al Desertfest prima e a Dublino pochi giorni dopo) |
|
|
|
|
|
|
6
|
band che supporterò all'infinito anche grazie alla straordinaria umanità e carisma dei loro componenti, certo è un po' che in studio sono in calando, però il disco l'ho già preso (ancora da sentire xò) e se il buon emanuele ne parla bene le speranze sono alle stelle... |
|
|
|
|
|
|
5
|
Buon disco, non condivido però gli entusiasmi intorno a quest'opera. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Quoto il recensore e i comment qui sotto. Ci troviamo di fronte a un disco molto gradevole. |
|
|
|
|
|
|
3
|
il precedente mi era piaciuto moltissimo e da quel che vedo sembra che questo nuovo attesissimo album non deluderà le mia aspettative  |
|
|
|
|
|
|
2
|
Gran disco... bello carico ! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Disco davvero buono, la titletrack è stupenda. Mi è piaciuta molto la sezione ritmica e il cantante a mio parere ci sa fare. Promossi. |
|
|