|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Orange Goblin - Coup de Grace
|
( 3338 letture )
|
Nel 2002 John Garcia dichiarò che nella musica dell’epoca c'era un grande vuoto, una voragine che i suoi Kyuss avevano aperto proprio al centro della musica rock con la loro dipartita, un vuoto che a detta dello stesso cantante stava per essere finalmente colmato dagli Orange Goblin. Una band che ripartiva proprio dalla lezione Kyuss, ampliandone i contenuti con dosi sapientemente calibrate di Black Sabbath, Mountain e Trouble. Sì, nulla di nuovo starete dicendo, ma ciò che all’epoca colpì così profondamente la platea stoner &co. fu proprio la capacità dei Nostri di volgere il proprio sguardo verso linee guida dirette e asciutte, grazie ad una rabbia battagliera in grado di far tremare la terra sotto i piedi e di rimembrare gli spiriti pagani dei boschi quanto quelli sciamanici del deserto.
Insomma Coup De Grace, quarta fatica dei Goblin giunta a due anni di distanza dal buono The Big Black, alzava decisamente il tiro e l'asticella, con un songwriting impetuoso e vincente. Da allora la carriera dei nostri è proseguita spedita, con il solo buco temporale di cinque anni tra Healing Through Fire del 2007 e il buon ritorno di Eulogy For The Damned del 2012, sino ad arrivare ai giorni nostri col fresco di stampa Back From The Abyss. Quel che Coup De Grace ci ha lasciato è stato in effetti un senso di assoluta pienezza, proprio come diceva il buon Garcia, un senso di compiuta e rinata voglia di vivere il rock duro con la stessa determinazione che aleggiava nelle band citate poc’anzi, perché in fondo la musica rock, anche se spesso non fa altro che seguire le orme del passato ricalcandone le forme ad ogni passo, ha la capacità ogni volta di reinventarsi usando gli stessi ingredienti e usando le stesse scarpe sulle medesime orme, perché quel che fa la differenza, come in questo caso, è l'attitudine. Registrato nei New Rising Studios sotto l'ala del buon Scott Reader (già a lavoro con Kyuss e Unida), l'album è un pugno in pieno volto già a partire dall'opener Your World Will Hate This con un Ben Ward subito sugli scudi, la coppia O'Malley/Hoare alle asce e Millard e Turner alla sezione ritmica (rispettivamente al basso e alla batteria) a completare una formazione in grandissimo spolvero. Monkey Panic, stoner dal ritornello vincente, e l'apice dall'andatura più doomish di Made of Rats con John Garcia alla voce, ospite anche in Jesus Beater, si elevano notevolmente verso l'alto. Gravitation è psichedelica e magnetica, una strumentale davvero notevole, mentre We Bite è la velocissima cover dei Misfits che sottolinea quell'approccio punk in your face che i nostri fanno proprio per tutta la durata del lavoro. Stinkin' o' Gin ha invece una approccio decisamente southern e ci catapulta in questo stoner skynardizzato -passatemi il termine- quanto basta da poter risultare davvero interessante. Altrove l'asticella rimane costantemente sopra la media, come nella quadrata Red Web, o nelle pesanti venature blues che sovrastano ogni singolo pezzo dell'album, da Whiskey Leech a Born With Big Hands.
Se volete scoprire o riscoprire, nel caso ancora non lo conosciate, un grandissimo album stoner e passare un'ora scarsa di grande musica, il mio consiglio è quello di mettervi comodi e fare vostra tutta la magia ed il fascino che questa musica ha da sempre sprigionato, come una pietra magica da tenere vicino al cuore per scaldarlo all'occorrenza, la musica dei Goblin è passione e coerenza allo stato brado e Coup De Grace è uno di quegli album di cui, una volta fatto vostro, non potrete fare a meno.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Gran disco, ma preferisco i due precedenti, soprattutto The big Black. Voto comunque giusto anche perchè i primi 4/5 sono tutti bellissimi. Se piace lo stoner da avere assolutamente. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Your World Will Hate This 2. Monkey Panic 3. Rage of Angels 4. Made of Rats 5. Whiskey Leech 6. Getting High on the Bad Times 7. Graviton 8. Red Web 9. Born With Big Hands 10. Jesus Beater 11. We Bite 12. Stinkin' o' Gin
|
|
Line Up
|
Ben Ward (Voce) Pete O'Malley (Chitarra) Joe Hoare (Chitarra) Martyn Millard (Basso) Chris Turner (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|