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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Accept - Objection Overruled
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( 6337 letture )
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L'effetto reunion ha sempre il suo fascino. Anche nell'anno di grazia 1992, quando Udo Dirkschneider decide di tornare alla corte degli Accept, dalla quale era fuggito cinque anni prima in seguito a divergenze stilistiche iniziate addirittura nel 1985. Il singer non tollerava i flirt con l'AOR che i suoi volevano introdurre nella musica dell'act tedesco e fu dunque rimpiazzato da David Reece, col quale fu realizzato Eat the Heat, un disco sufficiente ma che deluse i fans di vecchia data. La scintilla che fece scoccare il nuovo amore con Udo si chiamava Staying a Life, un album dal vivo registrato anni prima e che fu pubblicato con scopi celebrativi nel 1990, ricevendo recensioni entusiastiche. C'era ancora voglia di Accept, tra i metallers più giovani e anche tra quelli di vecchia data: forse il tempo aveva levigato i dissapori, o forse no, ma sembrava davvero il momento giusto per rispolverare la line-up dei giorni d'oro, che mai erano stati dimenticati.
Pubblicato nel 1993, Objection Overruled è il classico disco che ci si potrebbe aspettare dagli Accept, un lavoro di buona qualità che pur non si spingeva alle vette artistiche dei grandi masterpieces ottantiani. Poggia sul classico riff teutonico, roccioso e secco, oltre che sul ritrovato vocalism al vetriolo di Udo, un trademark che di per sé tranquillizza i fans e permette ai vari pezzi di acquisire una marcia in più. Lo stile del quartetto è sempre sembrato una sorta di ibrido tra Judas Priest e AC/DC: ecco dunque pezzi essenziali e ruvidi, privi di orpelli, forse leggermente ripetitivi ma di certo veraci e sanguigni. Wolf Hoffmann è, assieme al singer, l'altro protagonista del platter: dalla sua ascia arrivano riff validi e taurini, ora più metallici ed ora tendenti al caro vecchio hard rock, ma anche assoli abrasivi che trovano il loro culmine melodico in brani come All or Nothing o This One's for You. Imperano i mid-time, corpulenti e rockegianti, mentre le alte velocità restano limitate soltanto a due episodi in tutta la scaletta: l'opener e titletrack Objection Overruled e la conclusiva This One's for You.
Questi due brani scorrono rapidi ed eccitanti, con le vocals corvine di Udo rigorosamente sugli scudi: probabilmente, si tratta dei passaggi migliori del lotto. I Don't Wanna Be Like You e Donation sono due hard rock classici, con cori ruffiani alla AC/DC, vocals graffianti e chitarra martellante; Protectors of Terror è invece un mid-tempo basato sulla ripetizione di un riff di peso e su un assolo abrasivo, un atto di accusa contro le istituzioni religiose che si scagliano contro chi non segue la dottrina della chiesa e finiscono esse stesse per creare divisioni e lacerazioni. Molto bella è Slaves to Metal, nella quale chitarra e batteria imbastiscono un groove molto coinvolgente, ottimizzato da cori dal pugno al cielo; a proposito di cori e refrain, non si può non menzionare quello -molto bello- di All or Nothing, una composizione felicemente ottantiana che incede con un profilo anthemico e statuario, prima di lasciare il campo al bel binomio di forza e melodia rappresentato da Bulletproof. Passaggio atipico del disco è Amamos la Vida, una traccia melanconica e sofferente piazzata a metà tracklist per spezzare l'andamento del full length: superato questo parziale rallentamento, si riparte con un inno virile come Sick, Dirty and Mean, dotato anche di apprezzati risvolti dinamici nel corpo centrale e con il lungo assolo rappresentato della strumentale Just by My Own, pregevole preludio al già citato brano conclusivo, This One's for You.
A conti fatti, il lavoro si lascia ascoltare piacevolmente ma non è una pietra miliare come lo era stato, per esempio, Metal Heart: il sound semplice e granitico della band è scolpito nella roccia per antonomasia, e non si presta certo a variazioni o evoluzioni di sorta, risultando peraltro definito e ormai standardizzato dopo una serie di releases seminali alle quali nulla si può aggiungere. Soltanto l'entusiasmo implicato dalla reunion garantì al platter molti riscontri positivi, ma esaminandolo a entusiasmi ormai sopiti sembra più equilibrato definirlo "soltanto" un buon disco.
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19
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Questo album e quelli successivi fino al periodo Tornillo,sono album validi ma poco pesanti..un ripasso "soft" del periodo d'oro della band. |
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18
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A me piace di più eat the heat che questo lavoro. Sicuramente della Reunion con udo rimane il migliore con alcuni brani meritevoli (slave to metal, bulletprof,procetectors of terror). Tuttavia ci sono brani per me insipidi come all or nothing, just my own e la ballad .70 |
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17
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Gran disco questo del rientro di Udo! … che poi a me Eat the Heat neanche mi dispiace, però gli Accept son questi qui, quelli della terremotante title-track o di Sick Dirty and Mean. Peccato che non abbiano mantenuto questa qualità nei due dischi successivi, perché Objection Overruled è giusto un pelo al di sotto dei grandi classici ottantiani. Voto 83 |
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16
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Tolti gli album classici anni 80', lo reputo uno dei migliori degli Accept. In anni dove il metal classico e sopratutto lo Speed erano in fase calante, gli Accept appena riformati tirano fuori una bomba. La Titletrack ha un riff tagliente come pochi. 84. |
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15
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Un onesto ed interessante ritorno degli Accept a 7 anni dallo split con UDO....inutile sottolineare che i "capolavori" furono scritti dalla band negli eighties ma questo come back piazza comunque degli apprezzabilissimi brani qua e la non disdegnando in alcuni casi il mix Ac/Dc-Judas Priest non sempre azzeccato ma sempre marchiato in Accept-style....Un album che ho rivalutato col tempo ed oltremodo ben superiore alla stragrande maggioranza delle uscite discografiche odierne..! |
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14
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Tra i più sottovalutati. Ovviamente non al livello dei classiconi del gruppo ma cd che merita l'acquisto se vi capita tra le mani. Nel tour in corso hanno inserito la title track. |
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13
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75 a quest album???, troppo basso almeno 85 x me grandissimo disco tra i migliori degli accept |
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12
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Per me leggermente inferiore a Metal Heart. 75 è pochissimo, almeno un 88 se lo merita. Sick, Dirty and Mean è fantastica, il ritornello mi è rimasto in mente per non so quante settimane. La voce di Udo in questo album è semplicemente perfetta, rabbiosa e grintosa come mai, gli assoli stupendi. L'unica che mi piace meno delle altre? Protectors of Terror, ma alla fin fine questo è un ottimo album. Grandi Accept. |
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11
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Ottimo album...non un capolavoro come i dischi precedenti(eccetto,ovviamente Eat The Heat),però con qualche brano di notevole caratura,prima fra tutte la title track,che è propio quello che ci voleva,dopo la svolta Glam:un bel pezzo Heavy Metal teutonico,diretto come un pugno nel viso...buona I Don't Wanna Be Like You,e sopratutto la superba ballad Amamos la Vita,che è davvero un gioiello. |
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10
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Ancora non ho ascoltato questo disco.Sto ascoltando Eat The Heat..spero nessuno mi fucilera',ma è un grandissimo album,bello,ben prodotto,ottime canzoni..probabilmente uno dei migliori album Glam Metal;il problema è che...non sono gli Accep! sembra di ascoltare i Motley crue,e in altri tratti i Ratt! mi ha lasciato spiazzato,e credo che in molti(all'epoca della sua uscita),si saranno sentiti traditi e confusi,e credo sia normale...a parte Hellhammer e la conclusiva D-Train,che ricordano qualcosa dei vecchi Accept,per il resto sembra un altra band.Alla fine,tutti questi grandi gruppi,sono pochi quelli che sono sempre stati coerenti con il loro stile..dispiace dirlo,ma è la verita'... |
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8
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un must have questo objection |
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7
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must have 'Objection Overruled' |
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6
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Della prima reunion è senza dubbio il lavoro migliore(il successivo "Death Row" per me è pessimo),ovviamente peggio di "Eat the Heat" non potevano fare.Comunque come per la maggior parte dei loro coetanei i capolavori degli anni '80 non sono mai stati nemmeno riavvicinati nei decenni a seguire. |
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5
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Disco discreto, due passi sotto il trittico magico degli anni 80 - tra Metal Heart e Blood of the Nations sicuramente il migliore. Voto 69. |
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4
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Ottimo disco di una ottima band. L'heavy metal lo hanno scritto anche loro. |
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3
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Disco bellissimo, un pelino sotto ai loro capolavori e a livelli che gli ( ottimi ) Accept odierni possono solo sognarsi. Voto 90. |
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2
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Molto bello, al pari dei classici x me |
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1
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secondo me questo è un grandissimo disco voto: 87/100. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Objection Overruled 2. I Don`t Wanna Be Like You 3. Protectors Of Terror 4. Slaves To Metal 5. All Or Nothing 6. Bulletproof 7. Amamos La Vida 8. Sick, Dirty And Mean 9. Donation 10. Just By My Own 11. This One`s For You
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Line Up
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Udo Dirkschneider (Voce) Wolf Hoffmann (Chitarra) Peter Baltes (Basso) Stefan Kaufmann (Batteria)
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