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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Grave Digger - The Clans Are Still Marching (Live at Wacken 2010)
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( 3652 letture )
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Che i Grave Digger non siano mai stati una band di primo piano ormai lo diamo per assodato. Allo stesso modo, che il leader assoluto della band, Chris Boltendahl, non sia proprio il prototipo di “cantante-dotato-di-splendida-voce”, è ormai chiaro a tutti. La band tedesca ha però saputo attraversare la storia dell’heavy metal con una carriera che ormai supera i trent’anni, sempre mantenendo una propria coerenza ed una propria identità, con lavori onesti e quasi sempre di buon livello. Quando il dono dell’ispirazione ha fatto loro visita, invece, il livello si è alzato quasi a toccare vette proibite ai più, senza che questo significasse mai elevarsi tra gli innovatori o tra i gruppi fondamentali per il genere, ma nemmeno condannandoli ad un oblio privo di gloria e merito. Certo non deve essere facile rapportarsi al “tiranno” Boltendahl se due axeman di buon livello come Uwe Lulis prima e Manni Schmidt dopo, hanno dovuto piegare la testa e poi abbandonare la band, ma certo il nostro Chris ha sempre saputo tirare fuori i suoi Grave Digger dalle secche di una navigazione non facile, garantendo loro una carriera soddisfacente, che ha regalato bei momenti a tutti gli amanti del metal classico. Uno di questi momenti di gloria è stata senz’altro l’apparizione al Wacken Open Air del 6 agosto 2010, in occasione del 30° anniversario della loro esistenza, nel corso della quale i Nostri hanno omaggiato il pubblico di casa con la riproposizione integrale del loro album di maggior successo, quel Tunes of War giustamente considerato da molti uno degli apici del power metal tedesco ed europeo. L’altra soddisfazione che giustamente il gruppo ha voluto regalare a se stessa ed al pubblico, è la presenza di alcuni ospiti tutt’altro che casuali: Doro Pesch, Hansi Kürsch ed i Van Canto, tutti assieme per celebrare questa “piccola” grande band.
Come da programma, la scaletta segue per intero la tracklist dell’album in questione e quindi si parte con l’intro The Brave, tratto dall’inno nazionale scozzese, suonato per l’occasione da una vera rappresentanza di cornamuse, per poi approdare all’iniziale Scotland United. Si fa notare il suono pressoché perfetto, ancorché assolutamente “naturale”, che ci proietta direttamente in mezzo a decine di migliaia di sudati tedesconi intenti a scapocciare come da pragmatica teutonica con le loro birre in mano. Come resistere? Uniamoci alla folla e che la festa abbia inizio. Segue la cattiva The Dark of the Suns e la band appare davvero in forma, compatta e praticamente senza sbavature, a parte il solito Boltendahl che conferma comunque un’ugola al vetriolo, rabbiosa e scura, ma stranamente capace di rendersi melodica ed incastonarsi perfettamente nei riff rocciosi e duri sciorinati con grande pulizia e perizia da Axel Ritt. La prova del chitarrista, peraltro sostenuta dalle tastiere di H. P. Katzenburg, si rivela decisamente di alto livello in sede live, conferendo al suono quella maestosità e pienezza necessarie al dispiegarsi del concept e regalando spesso frasi ritmiche solidissime e piacevoli fughe solistiche, pur nella loro basilarità tecnica. Altri momenti topici del concerto sono senz’altro le successive bordate di William Wallace (Braveheart) (anche se qui un po’ di vuoto sulla parte cantata in pulito da Boltendahl si sente eccome, nonostante la tellurica prova di Stefan Arnold alla batteria ed il coro a sostegno), la rocciosissima The Bruce, arcigna come era lecito attendersi e The Battle of Flodden. Chi avrebbe potuto impersonare la Regina degli Scozzesi in The Ballad of Mary, se non la bionda Doro? Buona la sua prova a fianco di un “dolcissimo” Boltendahl, per una ballata che rivela un background musicale di grandissimo pathos. Le successive The Truth, Cry for Freedom e Killing Time, vanno via piacevolmente senza riservare grosse sorprese ed è già tempo per l’inno dei Grave Digger: Rebellion (The Clans Are Marching). I Van Canto fanno il loro ingresso sul palco, regalando un’introduzione a cappella da brividi per poi lasciare il campo ad Hansi Kürsch che, assieme a Boltendahl, rende un’ottima versione della canzone, urlata da tutto il pubblico. Neanche il tempo di riprendere fiato e riempire di nuovo il boccale, che Culloden Muir piomba sul collo a concludere un set infuocatissimo, che rende giustizia ai Grave Digger come grandissima band da palco. Gli encores sono affidati a Ballad of a Hangman, Excalibur e l’immancabile Heavy Metal Breakdown, degno suggello alla serata.
I Grave Digger non saranno mai una band di primo piano, ma sul palco sanno davvero tenere uno show degno di questo nome, mantenendo un groove ed una tensione notevoli, anche alle prese con la riproposizione integrale di un album, con gli inevitabili picchi e cali di tensione che questo tipo di scelta comporta. Ovviamente consigliabile procurarsi il formato DVD, che sicuramente rende giustizia anche alla spettacolarità dell’allestimento sul palco ed all’alternanza degli ospiti. La versione in CD è comunque più che piacevole, consentendo una piena immersione in questa bella serata e nell’atmosfera battagliera del concept. Un’ottima scusa per festeggiare assieme a loro trent’anni passati sotto la bandiera dell’heavy metal. Ed allora: buon compleanno Grave Digger!
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Il Dvd con annesso cd è molto ben fatto e suona meravigliosamente. Concerto tellurico aiutato da una ottimo supporto e da una folla sterminata. Merita indubbiamente la spesa e vedrò di vedermeli il luglio prossimo. |
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ma come fa la media a dare 30 O_O |
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Lo immagino... Certo giocavano in casa, ma dal vivo sono una band che non delude. |
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@Lizard: mi avevano fatto una gran bella impressione (pur avendoli visti da molto lontano), poi è stato ancora più particolare se penso alla banda che ha suonato l'intro e alla partecipazione di gente come Doro o Hansi !! |
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Grande Gian!! dal "vivo" come ti sono sembrati?? |
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Ero lì quando è stato registrato !! |
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Flag of hate: beati loro allora, che godranno ancor di più di una nazione seria... |
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grandi RANNING WILD .AHAH... |
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Band sottovalutata, come i ranning wild....sopratutto perchè loro di cadute come i secondi ne han fatte poche... non ho ancora l'album ma la setlist mi esalta già! |
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@BILLO: speriamo che il referendum del 2014 passi, così si sganceranno definitivamente dalla vetusta monarchia. Tanto al largo di Aberdeen hanno trovato il petrolio, quindi diventeranno una nuova Norvegia |
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3
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Flag : Sarebbe anche l ora, è da una vita che sono una nazione autonoma,meglio per loro.... |
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2
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END LONDON RULE: FREE SCOTLAND \m/ |
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1
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MASSIMO RISPETTO! Non c'e' altro da dire! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Brave 2. Scotland United 3. The Dark of the Sun 4. William Wallace (Braveheart) 5. The Bruce 6. The Battle of Flodden 7. The Ballad of Mary (Queen of Scots) 8. The Truth 9. Cry for Freedom (James The VI) 10. Killing Time 11. Rebellion (The Clans Are Marching) 12. Culloden Muir 13. Ballad of a Hangman 14. Excalibur 15. Heavy Metal Breakdown
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Line Up
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Chris Boltendahl (Voce) Axel Ritt (Chitarra) H. P. Katzenburg (Tastiera) Jens Becker (Basso) Stefan Arnold (Batteria)
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