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27/04/25
THE LUMINEERS
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BULLDOZER - AC Wild ai nostri microfoni
03/10/2013 (3907 letture)
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Nel corso dell'ultima edizione del Rock Hard Festival, lo scorso 14 settembre, abbiamo avuto modo di chiacchierare con il leader di una vera e propria leggenda nel panorama thrash nostrano: i Bulldozer. Appena conclusa la performance come guest insieme agli amici e compagni Death Mechanism e mentre stanno per terminare il loro live i Cripple Bastards, ecco che raggiungiamo AC Wild nell'area giardino del Live Club per porgergli alcune domande.
Selenia: Facciamo un salto indietro: volevo partire con la situazione con la Roadrunner, diciamo che la vostra strada è stata un po' in salita perché, nonostante siate stati fortunati a firmare un contratto con un'etichetta così importante, questa non ha però saputo valorizzarvi e promuovervi nel giusto modo. Quindi volevo chiederti: col senno di poi, una band underground sotto un'etichetta così grande viene forse un po' schiacciata rispetto ad altri gruppi più grossi? AC Wild: No, assolutamente no, chi ci ha "ostacolati" non è stata la Roadrunner ma il pubblico del Nord Europa che considerava gli italiani degli spaghettari. Allora poi erano gli anni 80, c'era la disco italiana, quindi se vogliamo usare dei termini, ecco, venivamo definiti degli spaghettari, dei mandolinari, quindi abbiamo vissuto un certo pregiudizio.
Selenia: All'inizio siete stati molto criticati per i testi, alcune lyrics non sono state interpretate nella giusta ottica dalla critica. Come sono nati, come ti approcciavi per affrontare certe tematiche? AC Wild: Guarda, io ho sempre usato sarcasmo ed ironia. Ad un certo punto della mia vita fondamentalmente ho scoperto di essere un grande eretico, uno che non si accontenta delle strade prestabilite, uno che cerca sempre qualcosa di nuovo. Poi ero -e lo sono tutt'ora- un grande fan di Paolo Villaggio come scrittore, perché lui è uno che ha veramente scritto delle cose che secondo me sono molto profonde dal punto di vista filosofico. Apparentemente sono delle cose comiche, ma non lo sono. Lui a sua volta, secondo me, ha preso da Giordano Bruno.
Selenia: Quindi sei un po' un provocatore? AC Wild: Sì, però nella cultura italiana la provocazione alla Giordano Bruno, alla Villaggio, viene capita. Voglio dire, un italiano capisce perfettamente quello che scrivo, mentre un inglese no, perché hanno ancora questa vecchia mentalità vittoriana proibizionista ed un po' moralista. Poi alla fine scoppiano e bruciano le chiese in Norvegia, però sostanzialmente hanno ancora una mentalità di questo tipo, per cui di fronte a certe provocazioni hanno incominciato a reagire male e prenderle per il verso sbagliato. Ma comunque ancor prima dei testi, anche nel primo album quando i testi non sono particolarmente provocatori, hanno avuto da ridire.
Selenia: Ma la critica con voi è stata avversa solo all'estero? Webzine, siti o giornali italiani come hanno reagito al vostro modo di scrivere musica? Siete sempre stati supportati? AC Wild: In Italia non abbiamo mai avuto problemi, negli anni 80 qui c'era pochissima gente a fare questa musica e quindi c'era molto supporto.
Selenia: Ecco, forse questa è una cosa che oggi si è persa? Proprio perché l'ambiente pullula di band forse c'è più "cattiveria", un cercare di criticare l'altro, piuttosto che supportarsi a vicenda? AC Wild: Beh, quelle sono scelte personali, ci sono artisti che hanno piacere a fare un confronto costruttivo e ci sono artisti che pensano solo al loro prestigio, sono più narcisisti, quindi tendono a sentirsi in competizione, mettersi in primo piano.
Selenia: Tornando a parlare dei testi, la maggior parte della critica nel vostro ultimo album -quindi l'album del ritorno- ha visto una certa maturità, più introspezione. Io più che altro ho notato disillusione, magari in passato eravate più incazzati, quindi i testi erano più spinosi e più ironici, mentre adesso c'è una certa "pesantezza" dovuta alla nausea per il mondo di adesso... AC Wild: Ma guarda, la più grande provocazione che ho scritto è proprio Unexpected Fate, però è un testo che secondo me non ha capito nessuno e probabilmente una persona potrà capirlo nel momento in cui muore. Per cui forse è meglio che non lo capisca prima, ahahahah!
Selenia: Beh, allora c'è ancora tempo, ahahahah! Volevo chiederti, com'è nata la collaborazione con Necrodeath e Schizo? Avete in mente di riproporla? Già quest'anno con l'Armageddon c'è stato un primo ritorno live! AC Wild: Questo intanto non dipende da noi, ma da chi organizza i concerti. Diciamo che la sfortuna è che facciamo più o meno lo stesso genere, seguiamo la stessa corrente, quindi molti che seguono noi seguono anche loro. Quindi succede che per un organizzatore chiamare uno dei tre gruppi o chiamarli tutti e tre ha un incremento di pubblico non così grosso, in sostanza devono pagare tre band ma non avranno mai tre volte il pubblico... è lì il problema. Molti sono un po' restii, siamo distanti anche al livello geografico tutti e tre e parlando anche di livello dei costi di trasporto e di spese è una cosa economicamente un po' impegnativa.
Selenia: Parliamo del tuo lavoro extra-Bulldozer: tu hai avuto a che fare anche con generi musicali completamente diversi dal metal, quindi con la classica, con la dance; come si fanno a conciliare dei generi così diametralmente opposti? AC Wild: Beh, devo dire una cosa fondamentale: il lavoro dell'editore non è un lavoro artistico, è una professione come un'altra. L'editore cerca di ottimizzare le capacità produttive di alcuni scrittori o musicisti, mette in contatto il produttore di musica o di libri con il pubblico che predilige. Non è un lavoro creativo, quindi dal punto di vista artistico-creativo nella mia carriera ho solo fatto i Bulldozer e prodotto un paio di dischi di musica classica e dato un'occhiata a certe produzioni hip hop/pop per il Giappone, dando una mano ai produttori. Quindi sono due lavori ben diversi, l'editore rispetto al produttore non pensa all'arte, ma proprio al rapporto tra prodotto e consumatore.
Selenia: Visto che quindi questi generi musicali li vivi quasi solo dal punto di vista lavorativo ed in maniera distaccata, quali sono i tuoi ascolti abituali? AC Wild: Di sicuro ascolto Bach, Beethoven, Mozart, Vivaldi tra i classici; degli anni 60 mi piacciono King Crimson, i primi Black Sabbath, qualcosa dei Beatles, degli anni 70 moltissimi artisti dal prog al rock, i soliti Led Zeppelin, gli Who, gli Yes, i Pink Floyd, primi Motorhead...
Selenia: ...e negli 80 immagino anche un po' di musica elettronica? AC Wild: Mah, in realtà della musica elettronica non sono mai stato un grande fan, nel senso che l'ho trattata come editore, l'ho analizzata, è una musica che in certi casi rispetto, ha i suoi punti di forza, ma io non ho mai comprato per me un disco di musica elettronica.
Selenia: Una curiosità: avevo letto che in un'intervista dicevi che ti era capitato di vedere l'artwork del vostro LP IX come logo di un gruppo terroristico arabo: come sei arrivato a scoprirlo e che effetto ti ha fatto? AC Wild: L'ho scoperto per caso nel 2007 perché mi sono occupato molto anche di filosofia e di storia delle religioni, per cui il fenomeno dell'estremismo islamico mi ha fatto leggere tanti libri e mi ha appassionato molto. Ad un certo punto mi sono trovato questa raffigurazione fatta da Al Qaeda, dove c'era Bin Laden e poi c'era il mondo rappresentato nella stessa posizione di IX! Sono andato a riprendere IX, guardo la copertina e noto che è davvero uguale! Poi guardo nel centro e vedo la torre sud delle Torri Gemelle che esplode col fumo nero, proprio com'è successo, e ragionando ho capito che avevo individuato un ipotetico progetto di distruzione dell'umanità soprattutto mirata alla cultura occidentale. Ho individuato tre target: il cristianesimo rappresentato da San Pietro, la Statua della Libertà che rappresenta la cultura, il liberismo americano e poi il potere economico che era il grattacielo americano. La cosa sorprendente è che quel tipo di esplosione e quel tipo di raffigurazione in IX è proprio la torre sud delle Torri Gemelle e questo parallelo tra la copertina di IX e il fautore di questo piano di distruzione concettualmente è una profezia molto nitida.
Selenia: Non so se abbiate il "potere" di farlo, è più che altro una curiosità personale: c'è stata mai la possibilità che venisse ristampato l'LP dei Neurodeliri che fu prodotto nel 1993 in sole 1000 copie? Siete in contatto con qualcuno che possa farlo? AC Wild: Beh, in quel caso bisognerebbe chiedere a loro. Fra l'altro ho un demo che devo ritrovare dove c'era Dario che cantava, erano pochi pezzi, e quello mi piacerebbe molto che venisse pubblicato, ma purtroppo anche lì non posso di mia iniziativa pubblicare qualcosa di cui non sono il produttore.
Selenia: Per quanto riguarda le prospettive future, al momento siete in fase compositiva? State progettando qualcosa? AC Wild: Sì, dobbiamo metterci sotto e lavorare per terminare questo nuovo album con particolare attenzione.
Selenia: Beh, anche perché sarebbe il primo album, dopo il ritorno, completamente inedito, dato che le tracce musicali di Unexpected Fate erano già state scritte negli anni 80, giusto? AC Wild: Esatto, la titletrack però è completamente nuova, è stata composta nel 2008.
Selenia: Come vi state trovando quindi in questa fase compositiva del tutto nuova? AC Wild: Bene, l'unico problema è la mancanza di tempo e ci manca un po' la fase di assemblaggio delle idee, però adesso ci siamo proposti di darci dentro!
Approfitto della presenza di Pozza e Manu dei Death Mechanism anche per porgergli una domanda in merito al sodalizio che è nato tra Bulldozer e gli stessi Death Mechanism.
Selenia: Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di approfondire e collaborare in maniera così assidua? Pozza: Abbiamo fatto una data a Milano intorno al 2007-2008 e quella sera Andy era lì a vederci e l'abbiamo conosciuto da fans. Abbiamo fatto un'esibizione con Andy sul palco che tornava live dopo 18 anni e dopo un po' ci ha parlato della reunion e ci ha chiesto se Manu era disponibile ad entrare come batterista.
Selenia: Vi è mai venuto in mente di fare uno split, una collaborazione musicale che possa coinvolgere le band non solo dal punto di vista live ma anche al livello di LP? Pozza: Beh, di questo bisognerebbe chiedere a loro, ahaha! AC Wild: Bulldozer e Death Mechanism sono due progetti molto collegati tra di loro, però hanno una loro configurazione ben precisa ed è giusto che rimangano separati. I Death Mechanism sono un prodotto giovane, fresco, con una certa impostazione, i Bulldozer sono la prosecuzione di un progetto molto più vecchio, sono due cose stilisticamente distinte. C'è da dire invece che dal punto di vista artistico c'è un legame molto forte, perché lo spirito con cui vengono creati i Death Mechanism è molto simile allo spirito con cui sono nati i Bulldozer. Siamo due generazioni diverse ma siamo della stessa "razza"!
Al termine del colloquio con AC Wild e Pozza, raggiungo Andy Panigada -che purtroppo non era presente nel gazebo allestito per l'intervista- e lo convinco a concedermi una decina di minuti per porgergli alcune domande.
Selenia: Ciao Andy, ti ringrazio innanzitutto per la disponibilità. Con te volevo affrontare il tema musica elettronica e ripercorrere un po' l'esperimento che hai fatto con l'LP Dance Got Sick!: com'è nato? Hai prodotto anche pezzi tuoi di questo genere? Andy Panigada: Il progetto è nato dopo che avevamo concluso l'epoca Bulldozer thrash classica, perché a fine anni 80 sentivo che era finita un po' tutta l'energia, gli altri gruppi thrash che poi hanno continuato erano abbastanza sbiaditi, si andavano dissolvendo e io non volevo fare quella fine. Per cui mi sono detto: “Finisco dove penso di essere arrivato al mio massimo” e dato che in quel genere pensavo di non avere più idee sarebbe stato inutile andare avanti sbiadendomi e facendo la fine di quelle band. Tanto non c'erano di mezzo contratti, soldi, per me era puro divertimento!
Selenia: Dopo hai aperto anche un capitolo di collaborazione con i Death SS, partecipando alla stesura dell'album Heavy Demons... Andy Panigada: Sì, esatto, mi piaceva molto girare con un campionatore in macchina, ho imparato parecchie cose e le ho trasferite in Heavy Demons dei Death SS, ho prodotto le tracce di batteria, ho fatto due pezzi e ho prodotto anche altri pezzi che sono usciti dopo, ad esempio Baron Samedi, The Phoenix Mass ed un pezzo nel cd singolo di Steve Sylvester, Free Man. Poi ho proseguito, la mia prerogativa era quella di fare basi dance ma pesanti, sempre inquadrate nel genere estremo, e visto che sono chitarrista ho introdoto anche campionamenti di chitarre, ad esempio di Metallica, Manowar, Venom... Infatti in Dance Got Sick! è campionata Countess Bathory, chiaramente riadattata. Da lì mi sono evoluto ed ho iniziato a seguire il mercato giapponese dove ci hanno dato fiducia perché Dance Got Sick! è finito in mano ad un dj inglese che lavorava in Giappone per una grossa catena e gli è piaciuto moltissimo! Era una cosa completamente fuori di testa all'epoca, nuova, innovativa e l'ha presa per quella che era: un esperimento. Magari sarebbe stato isolato, però ha saputo cogliere l'occasione ed ha avuto successo. Poi lì in Giappone sono abbastanza aperti mentalmente ed è piaciuto a prescindere dal fatto che eravamo italiani, perché lì lavorano sul pezzo: se il pezzo piace chiunque ha possibilità, senza selettività come fanno un po' nel metal.
Selenia: Quindi sei tu il responsabile della deviazione industrial dei Death SS! Hai messo tu la pulce nell'orecchio a Steve? Andy Panigada: Eh già! Avevo visto che Steve era una persona evoluta mentalmente, è apertissimo, infatti il gruppo Death SS è un po' una Comune. Quando sono stato un mese con lui a Firenze l'atmosfera era molto bella, sono passati parecchi personaggi da quella casa, era un gruppo molto aperto e tutti quelli che passavano potevano lasciare il loro contributo. Io ho dato il mio ed a lui è piaciuta molto quest'idea innovativa. A detta dei fans questo album è un po' stato l'apice dei Death SS e questo percorso è stato poi continuato negli atri sigilli e confermato anche dall'ultimo. Resurrection è molto teatrale e c'è anche un mio pezzo, Santa Muerte, dove forse avrai sentito il mio zampino, con un tipo di batteria un po' tribale ed una chitarra abbastanza pesante.
Selenia: Certo, ce l'ho presente quel pezzo! In effetti è molto particolare! Andy Panigada: Sì, tra l'altro abbiamo anche un altro progetto in mente io e Steve, un progetto solo noi due, doom/dark, che abbiamo in mente da 23/24 anni... Ma forse ci siamo! Inoltre posso darti anche un'anteprima, probabilmente faremo per il 2014 uno split assieme Bulldozer/Death SS.
Selenia: Beh, questa mi sembra un'ottima notizia per i fans di entrambe le band!! Andy Panigada: Tra l'altro siamo stati anche in Norvegia di recente e probabilmente è in progetto di fare uno split noi e i Mayhem, forse anche Celtic Frost, è un'idea che ci hanno dato là però vediamo se si concretizzerà, anche perché lo split coi Death SS dovevamo farlo già vent'anni fa, per cui... fino alla fine non sappiamo. Tra l'altro lo split con i Death SS sarebbe già dovuto uscire per questo Natale, ma siamo in ritardo con i tempi e ci siamo proposti di farlo uscire per ottobre/novembre del 2014. Sono sempre in contatto con Steve, per cui vedremo!
Selenia: Bene, allora non ci resta che aspettare e sperare di avere presto conferme per tutti questi succosi progetti! Andy Panigada: Sì, vedremo con calma, tanto non abbiamo vincoli di business, noi facciamo sempre quello che vogliamo, in maniera artigianale e soprattutto facciamo quello che ci piace fare, che è la cosa fondamentale per alimentare il nostro spirito.
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Ti ho appena mandato la richiesta su FB(se ho capito chi sei ;- abbiamo alcuni amici in comune),nel caso per eventuali informazioni sui Neurodeliri ti suggerisco di aggiungere ai tuoi contatti Massimo Galli(lo trovi tra i miei amici). |
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@nonseinormale65: azz, avevo scritto una risposta ma vedo che non l'ha pubblicata, vabè dicevo, ti ringrazio moltissimo per l'informazione! Purtroppo credo che i Neurodeliri se li siano dimenticati in tanti e la band (o, meglio, chi è rimasto della band) paga questa condizione con un certo snobismo da parte delle etichette italiane, che non ci vedono un ritorno economico che valga un loro investimento. Mi spiace che in tal senso abbia trovato delle porte chiuse, ci terrei molto a che il suo progetto andasse in porto e spero che all'estero gli diano più credito. Ad ogni modo, mi interesserebbe molto seguire gli sviluppi della vicenda, quindi teniamoci in contatto su Facebook o anche via mail, ci terrei particolarmente  |
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@Selenia,per quel che riguarda l'eventuale ristampa del materiale dei Neurodeliri(mini lp,demo e live tracks)ti posso dire che sono anni che Massimo Galli(fratello di Erminio,batterista originale dei Bulldozer prima e degli stessi Neurodeliri poi e che detiene tutto il materiale master del vinile incluso)cerca una etichetta,ha provato con tante italiane(Jolly Roger,MGP,Markue/Minotauro etc.)e nessuna si è mai impegnata seriamente...gli ho suggerito di provare all'estero,staremo a vedere... |
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@Selenia,per quel che riguarda l'eventuale ristampa del materiale dei Neurodeliri(mini lp,demo e live tracks)ti posso dire che sono anni che Massimo Galli(fratello di Erminio,batterista originale dei Bulldozer prima e degli stessi Neurodeliri poi e che detiene tutto il materiale master del vinile incluso)cerca una etichetta,ha provato con tante italiane(Jolly Roger,MGP,Markue/Minotauro etc.)e nessuna si è mai impegnata seriamente...gli ho suggerito di provare all'estero,staremo a vedere... |
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"l'elettronica è merda a priori". Con questa frase direi che possiamo chiudere. |
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Selenia..l'elettronica è merda a priori. La tua domanda suscitava curiosità di tuo interesse personale, si è notato. Comunque ricordati che l'editore è un lavoro extra come un'altro...è come se io faccio l'editore della Hugo Boss ma non mi metterò mai gli occhiali di suddetta marca. Va bene per l'intervista, e grandi Bulldozer come sempre. AC Wild mito |
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ottima intervista! brava selenia! ora ci saranno i soliti invidiosi, gelosi, puritani e complessati che avranno da dire sui Bull...!!! |
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Sinceramente le risposte di AC Wild mi hanno un pò deluso, non perchè voglio sentirmi dire quello che voglio,sia chiaro,ma evidentemente mi rendo conto che lo spazio angusto di un intervista dopo un live non sia favorevole per approfondire certe tematiche delicate, sfiorate dal buon Bulldozer in maniera per me superficiale. Ad ogni modo Panigada è stato molto piu interessante e ha detto e stimolato quella curiosità che un intervistato dovrebbe suscitare dal punto di vista musicale. |
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Grazie mille ragazzi!!  |
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D'accordo con Andy, parlando un paio di volte con loro, mi son sembrati davvero tranquilli, nel senso di non tirarsela, a differenza di tanti ragazzini convinti di essere "arrivati".... |
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Sempre umili,sempre veri,sempre grandi!Brava Selenia,bellissima intervista! |
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...ovviamente a meno che tu non intenda che dance e musica elettronica siano la stessa cosa. |
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Avendo condotto e scritto personalmente l'intervista presumo di conoscerla meglio di te e il fatto che lui avesse trattato la musica elettronica come editore è uscito DOPO che io gli ho chiesto quella domanda, che per altro non chiede se tra i suoi ascolti abituali ci fosse l'elettronica (che è ben diverso). Questione di italiano.. Ma ti ringrazio per aver citato il frammento perché così la differenza tra ciò che dici tu e quello che ho chiesto io è palese  |
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Selenia: ...e negli 80 immagino anche un po' di musica elettronica? AC Wild: Mah, in realtà della musica elettronica non sono mai stato un grande fan, nel senso che l'ho trattata come editore, l'ho analizzata, è una musica che in certi casi rispetto, ha i suoi punti di forza, ma io non ho mai comprato per me un disco di musica elettronica. |
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@ObscureSolstice ma infatti non ho chiesto quali sono i suoi ascolti abituali nell'elettronica. La domanda è ben diversa  |
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Non mi sembra che le due domande si smentiscano. Non specifica i suoi gusti nella domanda dell'editore, o sbaglio? |
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Ma come si fa a chiedere ad AC Wild quali sono i suoi ascolti abituali nell'elettronica dico io... dove prima ha spiegato cos'è l'editore. |
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Me ne parlava già uno o due anni fa, dovrebbe essere la volta buona. |
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Intervista della madonna, anche perchè è stata un'Odissea farla ahaha, speriamo che lo split death ss / bulldozer esca dato che non vedo l'ora, solo al pensiero MUOIO. Grande selenia, the best! |
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@Max: ahahah sì, esatto, questa cosa ha sorpreso anche me mentre la diceva, l'unica cosa che mi sento di dire è: speriamo!! Tutti i progetti di cui abbiamo discusso con Andy e che mi ha anticipato sono davvero interessantissimi, alcuni sono nell'aria da un bel po' di anni come avrai letto, quindi mi auguro che siano finalmente giusti a "maturazione" e che presto li vedremo nel concreto  |
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Io Selenia non ti conosco, però ricordo di essere passato vicino a Andy proprio al rockhard festival mentre parlava di un possibile split con i Mayhem , o almeno avevo capito una cosa del genere... Dalle foto sono risalito che eri tu ad intervistarlo e che effettivamente non ero del tutto rincoglionito ehehe... |
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bellissima intervista!!brava selenia! |
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@the Thrasher: guarda, in effetti anche a me è sembrato molto strano, specie per quanto concerne i Celtic Frost, però ho riportato la dichiarazione per completezza. Staremo a vedere, la cosa più che altro mi sembrava un'idea un po' utopistica che gli hanno buttato lì in Norvegia e nemmeno Andy sapeva se sarà concretizzabile o meno. |
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Bella intervista, interessante, soprattutto i passaggi sui significati dei testi e quello sulla copertina ''premonitrice'' Sugli split con mayhem e Celtic Frost (??) che dire... sarà vero? |
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