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Bulldozer - The Final Separation
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Reduci dall'incendiario, acerbo, esagerato, casinolento esordio ufficiale di The Day of Wrath, i Bulldozer si presentarono ai nastri di partenza del 1986 con un nuovo lavoro ancora una volta targato Roadrunner, ed ancora una volta prodotto in maniera assolutamente approssimativa. Questo, il fatto che la band non ebbe nessun controllo sulla scelta della cover -non esattamente la migliore che la storia del metal possa ricordare- e numerose altre incomprensioni, portarono allo split con l'etichetta olandese; ma quello dello split è un discorso che non attiene direttamente alla presente recensione, anche se ricordarlo serve ad inquadrare le tensioni che accompagnarono la pubblicazione del vinile.
Al suono dell'album però sì, dato che The Final Separation, pur non essendo certo il vertice della produzione della band, fu decisamente limitato nel suo impatto da un suono largamente inferiore dal punto di vista qualitativo rispetto ai prodotti concorrenti, talvolta non certo più dotate di loro. All'epoca infatti, il gruppo era ancora fortemente connotata da un sound simil-Venom che la casa discografica incoraggiava a mantenere, avendo ormai inquadrato e venduto sul mercato il gruppo in questo modo. In effetti le composizioni dei Bulldozer ricordavano molto da vicino quelle di Cronos & C. (ma anche i Motörhead più lerci), basandosi su un marciume ed una furia esecutiva che pochi gruppi italiani potevano vantare all'epoca, e su parti vocali ancora una volta in linea con quanto proposto dai gruppi di riferimento.
In questo quadro facevano il loro sporco lavoro su disco pezzi quali Final Separation, Ride Hard-Die Fast e The Cave, grezzi, violenti e veloci come ogni fan dei Bulldozer lecitamente si attendeva. Dello stesso tenore, ma meno riuscita, era Sex Symbol’s Bullshit. "Don" Andras era una citazione di un famosissimo pezzo della tradizione napoletana stravolto in maniera caciarona e cialtrona, ed aveva un titolo che era un pretesto per un gioco di parole che pochi notarono, col "don" messo tra virgolette. Lo spirito del brano non venne minimamente notato all'estero, finendo per condannarlo a mero motivo di attacco alla band per il suo essere italiana nel senso più deleterio del termine, il tutto con molta malafede da parte delle testate straniere. La parte finale del disco puntava invece sulle migliori qualità del gruppo, con Never Relax! e soprattutto Don’t Trust The Saint a risollevare il tono della proposta con tempi decisi e violenti, governati ancora dalla voce malefica di A.C. Wild. Ambiziosi infine i dieci minuti conclusivi di The Death Of Gods, brano dagli accenti oscuri, molto vicini al doom in più di un passaggio, che forse pochi si aspettavano essere nelle corde dei Bulldozer.
Non siamo di fronte alla miglior prova dei nostri, ma The Final Separation è un disco importante anche storicamente, che dimostra come venivano gestiti e considerati i gruppi italiani dall'estero, e come venivano utilizzati sul mercato. Nel caso dei Bulldozer il loro essere spacciati e prodotti solo come risposta ai Venom ed ignorando le potenzialità contenute ad esempio in The Death Of Gods, non aiutò né il gruppo né l'etichetta, finendo per danneggiare entrambi.
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Dei quattro album del loro periodo classico (cioè gli anni ottanta) si piazza dietro a tutti gli altri sicuramente... ma è un SIGNOR DISCO anche questo ovviamente. Riprendono lo stile molto rude, sporco e \"marcio\" del primo favoloso album, e gli danno quella marcia in più... ne è un pò la continuazione. Qui dentro ci son pezzi favolosi come \"Ride Hard Die Fast\", \"Sex Symbol\'s Bullshit\", \"Don\'t Trust The Saint\", e la macabra ed epica suite \"The Death Of Gods\" (mai si erano spinti in questa maniera, in termini di songwriting). Per chiudere una nota sulla copertina: io l\'ho sempre trovata figa. Mai capito perchè a molti non piaccia (anche ad AC Wild stesso).... cioè, è in perfetto stile 80\'s, tamarra, e fottutamente metal in maniera genuina. Anche qui, è un pò la continuazione di quella del primo full... |
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...un buon disco...... |
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Fanno le stesse cose che facevano i Venom 5 anni prima,voto 55 non di più, assolutamente sopravvalutati. |
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Un buon disco di black-speed come si facevano allora, derivativo ma personale allo stesso tempo. Copertina orrenda, anche se un po meglio rispetto al primo, nei successivi album non sono migliorati da questo punto di vista. Don andras è un filler da saltare immediatamente, ma abbassa comunque la qualità del disco. |
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Non il mio preferito dei Bulldozer, ma comunque un disco che ascolto sempre con piacere. Una sorta di ponte tra lo storico debut (che però mi è sempre piaciuto meno) e gli album successivi, come si può evincere da brani come ad esempio Ride Hard Die Fast. Voto 82 |
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...copertina a parte...e' un bel disco....solo loro hanno veramente capito l'ironia dei venom....basta sentire il brano don andras.....tutti gli altri si sono presi troppo sul serio.... |
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Finalmente l'hanno ristampato! Bellissimo nella sua spontaneità, che dire, erano altri tempi. I riff alla Venom, la batteria con i rototom (fra l'altro mi piace un casino come suonava Don Andras), la voce di AC, una produzione fantastica che trasmette tutta la potenza dei nostri, molto più delle registrazioni laccate e pompate di oggi. |
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"Comunque si, i dischi successivi sono abbastanza squallidi a mio parere. Quel thrash simil- bay area non gli si addice per niente." Ma vatt a menà a mare cu tutt 'e pann strunz! |
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o ragn, sei già stato avvertito. Rispetto. |
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è arrivato l'esperto di thrash simil bay area... ma famm 'o piacere...!!!!!!! |
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Peccato, volevo leggere cosa diceva l'amico. Comunque si, i dischi successivi sono abbastanza squallidi a mio parere. Quel thrash simil- bay area non gli si addice per niente. |
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@o ragn: Sei pregato di moderare i termini, grazie. |
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Jeff, [EDIT: testo rimosso] |
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Peccato per la copertina, l'ultimo disco bello dei Bulldozer, poi, scusatemi, ma IX e Neurodeliri sono veramente lammerda. |
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@ Anvil....anche io ho la copia in vinile.....autografata da AC WILD. |
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ahahahah anvil! non so cosa hai inteso....semplicemente volevo dire ai teen-ages qui sotto; ok siamo sulla stessa barca |
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@ fabio II sotto un certo aspetto la tua frase è inquietante ! comunque di questo ho il vinile . |
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Già, the final unification |
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Un'allegra combriccola di quaranteenagers  |
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ma che vecchi siamo qui su metallized!?! |
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il tempo è galantuomo.... |
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Vallo a dire agli Hellhammer..... |
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Nessuna offesa, giusto per puntualizzare. va detto che Kerrang e Metal Hammer facevano "tendenza" all'epoca, ed essere stroncati da loro lasciava poco spazio presso il grande pubblico per raddrizzare la situazione. |
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Ok quindi siamo in due che ascoltavano metal da tempo Raven, avrei dovuto capirlo dopo aver letto la recensione di The day of wrath hai messo troppi particolari sul disco che solo chi come noi ha vissuto il periodo puo' sapere. Ricordo che a livello di stampa estera ci furono buone recensioni esclusi ovviamente Kerrang e Metal Hammer ma si sa' le due testate detestavano qualsiasi cosa o quasi provenisse dall' Italia. Ricordi i commenti che fece Kerrang ai demos di Ghostrider/Necrodeath a ai Bulldozer in generale ? Li stavo leggendo pochi giorni fa'.......che disastro. Comunque France' non intendevo offendere la tua cultura musicale sia chiaro |
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Alcibiade, io asclotavo metal da tempo, da almeno un lustro, e seguivo i Bulldozer fin dal 45 citato da fabio II nel commento precedente che ho ancora registrato su nastro. Sicuro che venne proprio così osannato? Leggesti Metal hammer, per esempio? |
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Penso che l'Italia negli anni '80 abbia dato il meglio proprio con i prodotti estremi; i Death SS nel '77 erano estremi a loro modo, poi i Necrodeath, gli Schizo e i Bulldozer che seguo sin dal mitico 45gg 'Fallen Angel', datato '84 (!!). Non è un caso nemmeno che le bands tricolori hardcore/punk fossero all'avanguardia. Questo da l'idea, secondo me, di come il metal sia nato come genere di rottura, e che i nuovi suoni abbiano trovato terreno fertile presso una nazione che non ha mai avuto cultura rock.Pionieri |
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ma che Nick insulso hai amico ?? booh.. cioè scusa la franchezza.... |
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Mah , recensione discutibile.....non so' se ascoltavi metal all' uscita di The final separation beh io si e il disco in questione ricevette gli elogi da molta stampa estera tanto che all' epoca, ricordo che uscì quasi in contemporanea con Pleasure to kill, lascio' molti addetti ai lavori a bocca aperta. Io personalmente lo adoro, si respira per tutto il disco aria malsana come il vero black metal doveva e deve essere , senza registrazione pulitine , sporco e rozzo...... Poi i gusti sono gusti per carita' ma in quell' anno questi vinile surclasso' lavori di bands ben piu' famose. |
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L'unico che mi manca dei Bulldozer, devo trovare il vinile! |
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Essendo tra virgolette, credo sia nel senso di Don come lo si intende al Sud. |
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Semplicemente mitici, voto 80 pieno...se fosse registrato meglio prenderebbe almeno 90! |
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Non ho capito il gioco di parole "don" andras, qual'è? |
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A me è piaciuto subito,al primo ascolto.Gruppo STORICO!!!.Voto 80 |
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Stessa linea di Undercover. Bulldozer = mito |
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"Casinolento" fa diventare un'ottima recensione un capolavoro! |
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Vero, non è il più convincente ma che goduria, grandi Bulldozer |
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