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BULLDOZER - Vincere ai rigori? Si può...
09/10/2011 (5591 letture)
Dell'incredibile avventura vissuta per raggiungere il palco dell'Agglutination di quest'anno ho già riferito nel live report. Ecco a voi l'intervista rilasciata a Metallized dai "ragazzi" dei Bulldozer nel pre-concerto. A voi la lettura.

Francesco: Ciao ragazzi, il tempo è poco, tra breve dovrete salire on stage, ma speriamo di riuscire lo stesso a dire qualcosa. Non so quanto abbiate sentito dei problemi economici che hanno ridimensionato l'Agglutination, ne sapete qualcosa? Cosa ne pensate dell'affluenza di stasera?
A.C. Wild: Mah... ho sentito che fuori non c'è moltissima gente, si vede che le gente non è interessata. D'altra parte io non sono uno di quelli che dice che bisogna per forza partecipare. Se uno se la sente, bene, diversamente è inutile che venga.

Francesco: Indubbiamente. Il problema però è che così siamo nel nulla, e resteremo nel nulla, anche se è chiaro che il tutto non può essere risolto dai musicisti, ma deve essere risolto dal pubblico stesso, ma andiamo ad altro. Ti parlavo prima del fatto che possiedo il vinile in prima stampa di The Day of Wrath, un disco che fece parecchio scalpore. Quando il vinile fu edito, vi rendeste conto che avevate fatto qualcosa che era destinato a rimanere nel tempo?
A.C. Wild: Sapevamo di aver fatto qualcosa di importante perchè, Venom a parte, non era ancora uscito niente di così pesante. Quel disco è uscito ed è stato recensito in contemporanea al singolo degli Hellhammer. Non c'erano Kreator, Sodom... stavano per uscire i Bathory... in sostanza c'erano solo i Venom, quindi era una cosa nuova. Anche in Italia i Necrodeath sono stati un fenomeno leggermente posteriore, forse per una questione di mesi, tanto che si possono considerare nostri contemporanei. Noi sapevamo di aver fatto qualcosa di particolarmente nuovo, e del resto i miei gusti erano principalmente verso Motorhead e Venom, le influenze erano quelle e si sentivano ma, in quel periodo, tutti parlavano di Deep Purple, Iron Maiden, KISS, in Italia c'erano Vanadium, Strana Officina, Death SS, Sabotage, Crying Steel, Steel Crown, Vanexa, ma a parte la particolarità dei Death SS, che erano estremi per altri versi, nessuno era come noi.

Francesco: Una domanda che pongo spesso: quanto vi ha danneggiato essere italiani, se lo ha fatto? Insomma: lo stesso identico disco fatto da una band inglese avrebbe avuto molta più visibilità. Ci avete mai pensato?
A.C. Wild: Noi abbiamo fatto quel che dovevamo fare e altro non potevamo, ma ci abbiamo pensato. Tu immagina un finlandese che si mette in testa di fare gli spaghetti e di fare concorrenza ai pastifici italiani, agli italiani viene da ridere.

Francesco: Si, ma il finlandese difficilmente riuscirà a farla, voi invece avreste potuto.
A.C. Wild: Guarda... un finlandese recentemente ha vinto una competizione per pizzaioli a livello mondiale, ci sono questi exploit inaspettati, però chiaramente il pubblico internazionale è prevenuto, perchè dall'Italia ci si aspetta o disco music o Pavarotti, piuttosto che Mino Reitano e via discorrendo, per cui la prevenzione c'era e c'è. Quindi si, siamo stati danneggiati. Non c'è controprova rispetto al tuo assunto, però la reazione su IX è stata molto pesante e violenta, soprattutto tedeschi e inglesi sono stati particolarmente stronzi, al punto che un vice redattore di Rock Hard tedesco di adesso ci ha detto di essersi sentito in imbarazzo per il fatto che molti tedeschi nell'86 stroncarono IX, per rimangiarsi la parola a distanza di tempo.
Andy: Però abbiamo avuto anche quello che altri gruppi non hanno avuto: una possibilità. Per cui alla fine è un dare/avere. Devi stare al gioco, il gioco è stato duro, abbiamo giocato e non abbiamo vinto e non abbiamo perso.
A.C. Wild: Forse abbiamo vinto ai rigori. Alla fine siamo qua. Siamo stati da poco in Finlandia, c'erano i Morbid Angel, gli Arch Enemy ed altri, e la massa del pubblico tra i 30 ed i 40 anni erano tutti là per Arch Enemy ed At The Gates, gruppi di una generazione diversa dalla nostra, mentre il nostro pubblico era fatto di teen-agers, di gente molto più giovane di noi, e questo è molto interessante.

Francesco: E' una mia impressione o molte cose sono cambiate in peggio da quegli anni in cui siamo cresciuti musicalmente?
Andy: E' che quello era l'inizio, era tutto nuovo, ora noi sappiamo già tutto di come funzionano le cose, i giovani hanno la loro visione, è quella la differenza. (lo diciamo osservando il figlio di A.C. Wild, che ci ha ascoltato per tutto il tempo - NdA)

Francesco: E del panorama odierno cosa ascoltate? Vi piacciono le contaminazioni, ad esempio il folk?
Andy: Sento solo cose che mi danno qualcosa. Per esempio mi piace molto un pezzo dei Folkstone, tutto un concerto magari è un po' una palla, però... li ho visti dal vivo a capodanno, e qualcosa di buono c'è, ma vale per qualsiasi genere, sei tu che devi saper prendere tutto ciò che ti piace ed assimilare ciò che è meglio, il peggio lo lasci agli altri. Prendere il meglio da tutti, elaborare, e poi proseguire per la propria strada.

Francesco: Nell'ultimo Unexpected Fate c'è un pezzo in particolare, Micro Vip, che tratta dello schifoso proliferare di tronisti e compagnia bella. Mi interessa molto conoscere il lavoro di maturazione nello scrivere i testi, che porta anche a scrivere cose del genere. La gente bada a queste cose?
A.C. Wild: Indipendentemente dall'età, chi ha il cervello lo usa. Chi ragiona fa le sue considerazioni e matura le proprie idee. Poi a me non importa se uno reagisce in un modo o nell'altro, l'importante è che usi la sua testa, e che interagisca con i messaggi che diamo, che ragioni. Io cerco di dare dei messaggi intelligenti, poi ognuno fa quello che vuole, io però ho sempre cercato di dare importanza ai testi, ho sempre usato una mia filosofia, che chiaramente si è evoluta nel tempo, ma che ha conservato una sua continuità. Non ho niente da rinnegare del mio passato, ma mi evolvo, vedo la realtà che cambia, osservo e scrivo. Così facevo, così faccio ancora adesso, gli argomenti cambiano perchè la realtà cambia, ma io ho sempre avuto un approccio che, a mio modo di vedere, è profondo, non ho mai analizzato una cosa superficialmente o per seguire una moda, le mode le ho sempre detestate, non me ne frega niente.

A questo punto è impossibile proseguire, perchè gli effetti provenienti dallo stage rendono impossibile registrare ulteriormente, ma questa chiaccherata molto rilassata, senza nessuna posa da star da parte di nessuno, unitamente al lungo post-concerto con parecchie risate, discorsi e momenti piacevoli, mi conferma per l'ennesima volta perchè mi piaccia così tanto questo mondo, e mi ripaga delle lunghissime ore di macchina trascorse per partecipare a questo Agglutination 2011.

Tutte le foto a firma di Carmelo Currò.



Boris
Venerdì 14 Ottobre 2011, 20.01.58
3
grande intervista!!!!!! grandi Bulldozer, i numeri 1 da sempre!!!
Raven
Lunedì 10 Ottobre 2011, 18.37.35
2
Ti ringraziamo
The Ripper
Lunedì 10 Ottobre 2011, 14.27.15
1
Questa intervista ha il sapore di quelle che uscivano su H/M e Metal Shock sul finire degli anni '80,un periodo dove c'erano sicuramente meno ragazzini idioti di adesso.Un bel profilo tenuto qui su Metallized,dove mi pare ci sia gente piu competente rispetto ad altri siti.
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AC Wild sul palco dell'Agglutination
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