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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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23/04/2016
( 4240 letture )
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Quattro album in altrettanti anni, questo fu il ruolino di marcia dei Bulldozer agli esordi della propria carriera; suoni violenti e assolutamente nuovi per una band italica dove il black metal si sposava con il thrash, il tutto molto primordiale e in qualche modo assolutamente italiano. La band ha avuto un'evoluzione non indifferente nell'arco di pochissimi anni, la personalità indubbia li ha resi capostipiti di un genere che all'epoca in Italia era per pochi, le tastiere clericali di AC Wild unite alla sua voce violenta ed arcigna rendevano il sound della band davvero unico. Il qui presente Neurodeliri fu l'ultimo disco degli anni ottanta, un periodo nel quale il metal in generale sfornava in continuazione immensi dischi; i Bulldozer seppero regalare anni di musica estrema alquanto inconsueta nel nostro bel paese. I riff di Andy Panigada contenuti in questo album sono davvero ottimi come ciò che i nostri avevano l'ardire di offrire, velocità e una buona dose di tecnica unite ad una certa ironia rendevano la band davvero unica nell'ambiente metallico italiano e non solo. Le influenze erano molteplici, dai Venom ai Motorhead passando inevitabilmente dalla NWOBHM ma i Bulldozer riuscirono a ritagliarsi una fetta di pubblico anche a livello europeo, bisogna ricordare che i primi due album uscirono per la RoadRunner Records, etichetta di punta in quel periodo.
Neurodeliri si presenta veloce e ricalca ciò che era stato fatto di buono con il precedente IX confermando le ottime capacità del trio milanese, Art of Deception è una delle vette dell'album, un brano tiratissimo sin dalle prime note con AC Wild che violenta le proprie corde vocali con rabbia mentre i riff si susseguono sfiorando ante-litteram alcune sonorità più indirizzate al death metal senza tralasciare una certa melodia seppur nascosta ma non celata. Alcuni assolo derivano dalla scuola Slayer senza però copiare il combo californiano mentre altri rincorrono quel suono melodico derivante dalle grandi band inglesi ed aprendosi con gli inserti di tastiera che rendono il brano decisamente di ottimo livello. Era questa la capacità dei Bulldozer: unire un suono viscerale con melodie improvvise e sicuramente i Goblin di Simonetti hanno avuto un ruolo importante nella composizione di alcuni passaggi dei brani, senza lasciare scampo con la rapidità dei pezzi e dei passaggi che risultano sempre incisivi. We Are... Italian è un brano invece che racchiude tutta la primordialità della band, con un andamento alla Motorhead ed un titolo che molti anni dopo verrà ripreso in qualche modo dalla band inglese, tirato ed aggressivo con la doppia cassa pressoché costante di Rob ''Klister'' Cabrini a battere il tempo. Il disco sfila che è un piacere nei suoi quasi trenta minuti dove i brani si intersecano l'uno con l'altro in modo naturale, Mors Tua – Vita Mea esprime l'essenza della band con i riff al fulmicotone e alcune ripartenze veramente efficaci oltre ad essere suonato con la giusta dose di cattiveria.
Neurodeliri regala l'ultimo capitolo dei Bulldozer per quanto concerne gli anni ottanta. Si tratta di una band che ha saputo entrare nei cuori dei metalhead italiani e non solo, dato che ancora oggi viene annoverata tra i capostipiti del metal nazionale. I lombardi ebbero la capacità di offrire una musica estrema ed aggressiva con spunti atmosferici e melodici senza perdere l'essenza delle proprie radici oltre ai live decisamente di altissimo livello. Un disco da riscoprire oltre alla band stessa per chiunque abbia voglia di conoscere ciò che eravamo, ciò che all'epoca rappresentava il metal per moltissimi di noi.
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10
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Ultimo meraviglioso capitolo (della prima era) dei leggendari Bulldozer, un altro grandissimo classico, il più \"maturo\" (sia compositivamente che liricamente) degli anni 80. Un discone che continua con il loro classico thrash/speed furibondo e caotico, ma che viene supportato da delle intuizioni geniali non da poco, ed in qualche modo inisuali e \"avanti\" per quegli anni, come l\'inserimento di tastiere e una batteria sintetica. L\'inizio dell\'album con l\'Overture e la title-track è una delle cose più stralunate che si potesse sentire in quegli anni, una sorta di thrash macabro, con quelle linee di tastiere che raggelano il sangue (e che verranno riprese anche come chiusura del lavoro), assolutamente da brividi... e in mezzo si susseguono altri pezzoni come \"We Are...Italian\", \"Art Of Deception\", \"Ilona Had Been Elected\", e la finale \"Willful Death / You\'ll Be Recalled\", cattivissima e malinconica allo stesso tempo (dedicata al buon Carria). La perfetta chiusura di un cerchio, per una band strafottente, rumorosa, psicotica, thrash fino al midollo... ma intelligente allo stesso tempo. Non era da tutti!! |
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9
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Disco leggendario !!! Per me il loro migliore (anche se IX pure è una gran bella botta). Ascoltando la mitica title-track ci si può rendere conto (specialmente nei riffs dissonanti, quasi al limite del black) anche di quanto fossero avanti sotto certi punti di vista. Tutto l’album comunque è una figata! Voto 90 |
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8
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Discone della madonna! L'ouverture è un episodio di energia esemplare
Darei 85 come voto qualitativo ma con quella storia della fratellanza del metallo e dei vecchi tempi mi tocca tirare su a 95 |
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7
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bellissimo vinile. Possego rigorosamente vinile originale edito dalla metalmaster. Mitico.. come ha scritto qualcuno erano anni di gratellanza!!! unici |
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6
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Possiedo fieramente tutti i loro vinili e questo è il migliore anche grazie alla qualità dell'incisione che, specie nei primi due dischi era abbastanza scarsa. Grandi Bulldozer hanno fatto scuola e non solo in Italia voto 90 |
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5
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Un disco Fantastico......(in vinile ovviamente) Che dire....fondamentale per me in quel periodo.....GRANDI |
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4
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Ho il vinile originale comprato in quel lontano 88 .....avevo 16 anni,a quei tempi c'era una fratellanza tra i metallari che poi purtroppo si è un pò persa con il passare degli anni. Nessuna moda nessuna tendenza tutti fratelli!!! |
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3
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Puro metallo italiano, un diamante nero che non ha nulla da invidiare al metal straniero, un delirio di suoni emozionante, atmosfera e mood approperiati uniti ad una rabbia devastante.Capolavoro. |
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2
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Uno dei migliori dischi metal italiani, molto avanti anche a livello internazionale… forse troppo per l'epoca. We are fucking ittalians! Per me un 90. |
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1
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Disco violento e perfettamente nostrano! Dobbiamo essere orgogliosi di avere in patria un gruppo come i Bulldozer. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Overture/Neurodeliri 2. Minkions 3. We Are... Italian 4. Art Of Deception 5. Ilona Had Be Elected 6. Impotence 7. Mors Tua – Vita Mea 8. Willful Death/You'll Be Recalled
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Line Up
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AC Wild (Voce, Basso, Tastiere) Andy Panigada (Chitarra) Rob ''Klister'' Cabrini (Batteria)
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