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Kataklysm - Temple of Knowledge (Kataklysm Part III)
24/08/2018
( 2213 letture )
Dopo aver esordito con l’ottimo Sorcery nel 1995, nel giro di un anno i canadesi Kataklysm rilasciano quello che è un vero e proprio cataclisma sonoro: Temple of Knowledge (Kataklysm Part III), album che con il passare del tempo verrà generalmente considerato come l’apice della produzione del gruppo. E non si può essere in disaccordo, perché le caratteristiche che hanno reso ottimo il debutto, vengono qui sfruttate al massimo rendendo il disco uno dei più riconoscibili in ambito estremo.

I call to me Arcane Devil
NKBA TOBME AZTAC CROMOS!


Presentandosi con una copertina di SV Bell, artista dallo stile riconoscibilissime e autore di svariate copertine molto note in ambito estremo e non, Temple of Knowledge (Kataklysm Part III) si apre con The Unholy Signature (Segment I - Utterly Significant), un pezzo da sei minuti che pur mostrandoci un gruppo in linea con quanto fatto l’anno prima, dimostra di voler fare un passo avanti verso una schizofrenia sonora tutt’altro che insensata. I riff sono da subito veloci, la batteria del neoentrato Nick Miller sembra inarrestabile e, grande protagonista del disco, Sylvain Houde cattura e trascina l’ascoltatore con uno stile vocale unico e spettacolare. Anzi, teatrale, tanto da assumere le sembianze di un ecclesiasta posseduto anche grazie a dei testi e ad un modo evocativo di cantare determinati parte che non lasciano indifferenti tutt’oggi. È il caso della celeberrima, nonché tra i brani migliori della discografia, Beckoning of the Xul (Segment II - In the Midst of the Azonei's Dominion), in cui il nostro regala uno dei ritornelli più famosi del gruppo con quello ”XUL! XUL! XUL! XUL” da brividi a cui si unisce la prova vocale dello splendido e famosissimo singolo di lancio The Awakener (Epoch I - Summon the Legends):

Another Rebirth on the 19th of Febuary 1999...
A Crusader will make, himself heard...
The Awakener... 666 1st.
By the Words of the Ecclesiastic Houde
By the Words of the Ecclesiastic Houde



È uno stile isterico e difficile da seguire, in cui si mischiano growl e scream di vario tipo; inizialmente può infatti suonare strano, ma con l’andare avanti del lavoro si conferma essere una scelta appropriata ed in linea con lo stile decisamente personale del gruppo. I Kataklysm dimostrano infatti di essere musicisti di ottimo spessore, riuscendo ad amalgamare le più terrificanti caratteristiche del death metal veloce ed intransigente alla tecnica ed al tocco melodico che li ha sempre caratterizzati; bisogna precisare però che a differenza di quanto si ascolterà sui successivi lavori, la melodia qui presente è tutt’altro che invadente e protagonista. Gli assoli e le soluzioni di Jean-François Dagenais danno infatti maggior spessore ad un lavoro che ad un primo impatto potrebbe erroneamente sembrare banale ed incentrato solo sul caos. Pur essendo vero che è il caos a dominare, non bisogna dimenticare momenti più ragionati come Point of Evanescence (Segment III - Of Sheer Perseverance), Fathers from the Suns (Act I - The Occurred Barrier) ed altri sparsi un po’ per tutto il lavoro.

Il secondo sigillo dei Kataklysm è un lavoro che ha qualcosa da dire tutt’oggi; è un disco unico sotto ogni aspetto, che mostra un gruppo originale e diverso da tutti gli altri. Trovare gruppi simili o su questa linea è infatti quasi impossibile, non solo per quanto riguarda l’aspetto compositivo (che a tratti potrebbe ricordare un po’ i primi Nile di Amongst The Catacombs Of Nephren-Ka), ma anche per la scelta di approccio e scelte stilistiche: produzione scarna, con una batteria secca, delle chitarre a tratti stridenti ed il basso di Maurizio Iacono costantemente presente nel mixer; quaranta minuti di perenne caos, riferimenti al mondo occulto di ogni tipo alla fissa tipica di tanti gruppi del periodo con le ipotetiche catastrofi di fine/inizio millennio (il 1999, eschaton, il 2000 visto come anno zero e via dicendo).

Temple of Knowledge (Kataklysm Part III) sarà l’ultimo album che vedrà Sylvain Houde al microfono; i problemi personali, principalmente mentali (girava voce che avesse iniziato a credere in un cristianesimo tutto particolare pensando di essere Cristo) rendevano difficile il lavoro di gruppo. La leggenda vuole che in origine il disco fosse pieno di parti vocali poi tolte: il cantante infatti avrebbe cantato senza sosta, continuando a farlo anche durante gli assoli e soltanto grazie ad un, all’epoca, difficile lavoro di editing i nostri siano riusciti a sistemare il tutto. Vero o falso, sono aneddoti che rendono ancora più misterioso e affascinante un disco singolare e unico nel suo genere.

Demon! Demon! Exode...
Amass the breeders to copulate...
Trap the She-of-Men among their Solar Vertexes.
Give birth to hope.
Return our Home... Exode...



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
91.2 su 5 voti [ VOTA]
God of Emptiness
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 14.12.55
2
Album spettacolare, prestazione vocale ai limiti dell\'umano (mi ha ricordato il primo Glen Benton). Che il kataklisma abbia inizio, voto 90
5-HT
Sabato 25 Agosto 2018, 11.03.42
1
Anche io mi trovo d'accordo sul fatto che questo disco rappresenti l'apice della carriera dei Kataklysm. Sylvain Houde era un cantante fuori dal normale poi rendeva il doppio dal vivo; mai visto un cantante fondersi nella brutalità e follia della musica della sua band in maniera così autentica. Una belva! Consiglio per gli appassionati dell'era Sylvain Houde anche il live "Northern Hyperblast Live"
INFORMAZIONI
1996
Nuclear Blast Records
Death
Tracklist
1. The Unholy Signature (Segment I - Utterly Significant)
2. Beckoning of the Xul (Segment II - In the Midst of the Azonei's Dominion)
3. Point of Evanescence (Segment III - Of Sheer Perseverance)
4. Fathers from the Suns (Act I - The Occurred Barrier)
5. Enhanced by the Lore (Act II - Scholarship Ordained)
6. In Parallel Horizons (Act III - Spontaneous Aura Projection)
7. The Awakener (Epoch I - Summon the Legends)
8. Maelstrom 2010 (Epoch II - Omens About the Great Infernos)
9. Exode of Evils (Epoch III - Ladder of Thousand Parsecs)
Line Up
Sylvain Houde (Voce)
Jean-François Dagenais (Chitarra)
Maurizio Iacono (Basso, Voce)
Nick Miller (Batteria)
 
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