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Obituary - Xecutioner’s Return
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( 10625 letture )
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Poco dopo gli Arch Enemy, ecco un'altra formazione attesa al varco dal sottoscritto: tornano difatti anche gli Obituary a due anni di distanza dal controverso e, sempre a detta di chi scrive, quanto mai non esaltante Frozen In Time.
Le novità che ne hanno anticipato l'uscita inevitabilmente hanno incrementato le aspettative, ma soprattutto la curiosità; difatti liquidato Allen West, causa i soliti problemi legali (legati a l'abuso di alcolici), pur di non rallentare ulteriormente i lavori, i fratelli Tardy hanno assoldato Ralph Santolla, anche lui fresco dalla separazione con i Deicide. Dulcis in fundo, gli statunitensi decidono di abbandonare la RoadRunner, che sin qui ha seguito tutte le loro precedenti uscite, a favore della meno pompata Candlelight. Almeno sulla carta quindi una vera e propria rivoluzione. Eppure a conti fatti le note positive del neonato Xecutioner's Return arrivano esclusivamente dal versante storico. Ottima, come sempre, la prova di John Tardy, forte di un inimitabile growl, profondo e marcio, immune ai segni del tempo; discorso analogo per la sezione ritmica, consegnata all'affidabile duo Donald Tardy e Frank Watkins, capaci di svolgere egregiamente il compito, perchè maestri nel ricreare un'atmosfera avvolgente e ossessiva. Degna di nota anche la produzione, volutamente retrò, in grado di riportare indietro le lancette del tempo. Ma già da quest'ultima iniziano le noti dolenti: infatti se da un lato la scelta catapulta idealmente i floridiani proprio negli anni gloriosi, nei quali scrissero i capitoli più importanti della loro storia (e del genere), d'altro canto un'opera di svecchiamento avrebbe sicuramente giovato all'ascolto. Infatti i temi musicali ricorrenti, coadiuvati da opzioni stilistiche oramai discutibili, non riescono a far decollare il platter, che sin dalle prime note assume gli inquietanti tratti dell'autocitazionismo. Purtroppo mancano gli auspicati guizzi e quelle intuizioni che quantomeno avrebbero elevato il songwriting, rendendo accattivante la proposta, e non sbiadita quindi dai grigi colori della noia, unico elemento malauguratamente dominante. Lo stesso Santolla, dal quale ci si aspettava quel "quid" in più, risulta impacciato, fortemente ingolfato dal vetusto contesto, evidentemente non suo, imbrigliato da semplici e ripetitivi schemi, di certo non adatti per esaltare le sue doti.
E' giusto comunque sottolineare come non manchino del tutto episodi felici: Face your god è la classica opener di livello, così come le gradevoli Lasting Presence e Drop Dead, brani che sicuramente dal vivo diranno la loro. Ma davvero troppo poco per una formazione che porta quel nome e dalla quale era lecito aspettarsi qualcosa in più. Il sipario si chiude su Xecutioner's Return, lasciando solo il vuoto della delusione e le minacciose ombre di un secondo tramonto per gli Obituary.
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VOTO LETTORI
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70.78 su 108 voti [
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Boh a me nella sua semplicità piace, e il solismo del fu Santolla offre un volto nuovo alla band.Per me un 7+ |
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A livello di brani è buono, ce ne sono tanti carini, e ovviamente non si tratta più della band dei 90s. Anzi io li preferisco da questo album in poi. Meno cattivi e meno aggressivi, piu divertenti. Il brutto di questo disco è la produzione, troppo scarsa. 70/100 |
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41
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No dai non è male questo disco, il successivo penso sia il peggiore |
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40
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Forse l' album peggiore di una band leggendaria..capita..😀 |
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Forse l' album peggiore di una band leggendaria..capita..😀 |
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Ma in generale gli obituary sono sempre stati semplici come arrangiature, poi è tutto nell insieme che funziona alla grande |
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Diciamo che west era proprio death metal... elementare nel suonare e nei solos ma viscerale come il resto della band |
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A dire il vero quello odierno e' veramente mostruoso in fase solista |
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Album di certo non eccelso ma chapeau per il nuovi corso senza West. Con Andrews hanno finalmente trovato la quadratura del cerchio ma Santolla non sfigura. E di certo sapeva suonare assoli migliori di quello di West, piattissimi e debitori come mai di Hanneman. Non a caso in COD c'era Murphy. |
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A dire il vero a me quest’album non mi è dispiaciuto cosi tanto. Magari sono strano io eh! Di sicuro niente di trascendentale, ma lo preferisco ai due successivi. Cala abbastanza nelle tracce finali, nel complesso però un 72 glielo do. |
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da fan degli obituary da circa il 91 (Cause of Death comprato di fiducia) dico che questo è il loro album peggiore. Sostanzialmente concordo con la rece |
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Qualcuno ci sta ripensando per essere rivalutato questo disco...bravo LAMBRUSCO, bravo. Sufficienza abbondante anche per me. Lo dissi anche quando era uscito |
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Il peggior album degli Obituary, aimè, nessun brano di rilievo, noiosissimo. |
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55 un pò poco, e non son molto d'accordo con la recensione, non lo trovo cosi piatto e grigio. Non un capolavoro ma un album che si fa ascoltare in tutta la sua durata con qualche pezzo un pò sottotono. 67 |
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Per me alcuni pezzi validi, altri che mi farebbero cambiare il titolo in Xanaxioner's Return... alla fine però non è da bocciare, un 65 ci può stare. |
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Certo dagli Obituary ci si aspetta sempre qualcosa di eclatante, comunque a me piace. Pezzi come Drop dead, Evil ways e Bloodshot sono notevoli, e poi li amo troppo per criticarli |
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anche per me non è proprio così scarso. Santolla non mi piace però certe canzoni mi prendono. l'artwork invece fa pena. per me 75. Lasting presence è notevole |
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Non è così male, la produzione è azzeccata e anche i solo di Santolla ci stanno abbastanza. E c'è qualche pezzo che rimane, su tutti Evil Ways e Drop Dead. Dai non è male, un 70 glielo dò. |
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25
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La recensione sotto riguarda l' album INKED IN BLOOD ........................ |
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L' ho ascoltato gia' quattro volte................non lo ritengo un lavoro malvagio, anzi, mi piace. Non al livello dei mostri sacri (cause of death-slowly we rot-world demise) pero' molto godibile e di, a mio parere, impatto immediato. Un discreto lavoro.............. |
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Secondo me il disco è molto buono. Minimalista, "doomeggiante", marcio al punto giusto. Sottovalutato per me vale un 75+  |
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22
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Santolla è il death metal band killer, dove c'è lui scoppia la catastrofe... |
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A me gli assoli melodici del Santolla piacciono,anche all'interno del sound marcio degli obituary . Amo tutti i loro lavori,anche questo per me è su buoni livelli. voto 75. |
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20
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Un disco penoso all'inverosimile. |
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niente a che vedere con cause of death e the end complete |
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Un bruttissimo disco rercensito magnificamente |
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Obituary + James Murphy = Cause Of Death..... 1 dei capolavori più IMMENSI del Death Metal. |
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Per me il disco è molto valido. Qui viene proposto un death metal scarno che più scarno non si può ma..... mi piace molto. |
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vedere gli Obituary tra le bocciature mi si stringe il cuore.... sigh sigh... |
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Mah, sai che è Giasse (cavolo è passato un mese da che ti rispondo hehehe), io negli Obituary Ralph ce lo vedo proprio male, gli Obituary fanno un death scarno, semplice e neanche tanto difficile da suonare, metterci tutti quegli assoli, con il suo stile, in un contesto come quello degli Obituary secondo me porta a una dicotomia che non funziona. A dire la verità non ce lo vedevo neanche nei Deicide... del resto anche nella recensione si dice che comunque suona impacciato dal contesto vetustoil che confermerebbe quanto da me detto. Se poi piace, ok, ma a me no, e sono fan degli Obituary! |
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Sicuro? l'ho visto suonare dal vivo con loro proprio con i mei occhi il 21/01/2008... e che fenomeno! |
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Tra l'altro Ralph Santolla con gli Obituary non c'entra proprio una ceppa |
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Death metal significa incutere paura e senso di malevolenza a chi ascolta. E' questo che provavo quando da adolescente ascoltavo gli OBITUARY, quelli di Cause of death e The end complete. Oggi quello che provo è compassione. Oggi quella paura si chiama ancora Suffocation... |
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ma ragazzi!!! mi volete dire cosa volevate aspettarvi da un album degli Obies? io quello che ho ascoltato!!! Loro sono questo e un vero fan non vuole e non chiede niente altro, solo quello che sanno fare e meglio di tutti, anche nel 2007....altro che tramonto. |
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Bravo Peppe, prova a dare un'occhiata alla rece sugli Helloween, c'è di che riflettere, ed un commento di Persy è stato eliminato a causa del linguaggio "eccessivo". |
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Accozzaglia di vecchie idee e niente di più. Produzione anacronistica. Aggiunta nozionistica: sapete perchè Xecutioner's Return? Perchè prima di adottare Obituary come moniker (1988) il gruppo si faceva chiamare proprio Xecutioner. Bel ritorno... |
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A me è piaciucchiato anche più del suo predecessore, certo niente di esaltante, ma trovo l'analisi di luca un pò troppo impietosa. De gustibus... quello che non riesco a capire invece, caro persy, è perchè giudicare una recensione in base al fatto che il voto si allinei o meno alla media... |
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4
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Disco senza troppi pregi. Alcune parti sono da cancellare! 55 è cmq un voto davvero fuori dalla realtà. La media di tutti i buoni recensori (compresi i cugini tedeski e così via) è circa 70-75/100. Il voto è quello. Recensione appena sufficiente. saluti |
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si è vero, ho letto molte race su quest'album e c'è chi dice che ha riscosso motlo successo sia da critica che dal pubblico o paragonandolo al precedente, ma quest'album come è già stato detto, è un album con scarse idee. |
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2
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Bravo!!! Quoto riga per rigadell'ottima rece! Finalemnte qualcuno che ha le palle per dire come stanno le cose! Ho letto diverse cose in rete e su carta, ma quasi tutti per non sbilanciarsi hanno preferito vedere il bicchiere mezzo vuoto. Invece come Arakness fa giustamente notare, questo disco è mediocre. Poce idee e pochi contenuti. Delusione Assoluta! |
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1
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E' vero, disco deludente, piatto, lontanissimi sono i tempi d oro!!! |
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