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Necrophobic - Darkside
20/03/2021
( 2766 letture )
Successore del fantastico The Nocturnal Silence, Darkside è l’album che può essere considerato come quello che ha meglio definito l’identità e lo stile dei Necrophobic. Pubblicato nel 1997 dalla Black Mark Production, è un disco che vede la formazione leggermente modificata data l’uscita di David “Blackmoon” Parland (R.I.P. 2013), che comunque appare come ospite, e il rientro di Martin Halfdan.

Uscito in un periodo particolare per il metal, il secondo disco degli svedesi è comunque una pietra importantissima del genere, perché ha dato dimostrazione di come, nonostante tutto, la qualità in ambito estremo non fosse assolutamente finita. Anzi. Non che il debutto sia considerabile come un album “minore”, sia mai, ma quei dettagli che hanno reso celebri gli svedesi appaiono proprio su questo disco; parliamo di quelle che tutto sommato sono piccolezze, ma sono comunque utili per inquadrare meglio il lavoro e ribadire come a livello stilistico ci siano state delle modifiche importanti. Il connubio tra death e black è sempre presente e ovviamente non smette un attimo di suonare maligno, spietato e oscuro. Le influenze di chi ha messo le basi per uno stile simile sono ormai ben assorbite e grazie all’ottimo lavoro in fase di scrittura danno vita a dei pezzi fantastici e ancora oggi da prendere come punti di riferimento. Si erano sicuramente fatti conoscere per la loro furia e infatti le prime tracce sono assalti spietati in cui le ritmiche risentono sicuramente della scuola Slayer, ma ecco che si fa notare la caratteristica che ha poi reso grande il gruppo, la melodia. Niente di esagerato, niente di “troppo melodico”, ma una giusta via di mezzo tra ritmiche spietate e fraseggi di chitarra in grado di dare caratteristiche ben precise a tutto il disco; parliamo di brani fantastici come Bloodthirst, la title track, la bellissima The Call che esalta con il suo ”Hear the call of a thousand demons! The return of Satan's scornful legions!” così come Nailing the Holy One, in cui troviamo Jon Nödtveidt (R.I.P. 2006) al microfono, e di tutte quelle soluzioni strumentali in cui i tre anche grazie all’aiuto dei musicisti ospiti danno prova di come siano molto abili nel ricreare melodie di scuola nordica; la testimonianza di quanto detto più bella se vogliamo ce la dà Nifelhel (Episode Three), brano strumentale firmato Martin Halfdan che purtroppo lascerà il gruppo dopo The Third Antichrist (1999). Lo stile Necrophobic si rintraccia anche nella voce di Tobias Sidegård, che con il suo scream riporta ad una forma di black metal ferale e nero ma che si rivela molto abile nel ricreare ritornelli in grado di trascinare e farsi ricordare; oltre alla già citata The Call troviamo qualcosa di simile anche nella conclusiva, e aggiungiamo meravigliosa, Christian Slaughter, canzone più elaborata delle altre in cui Sidegård convince anche con altri stile di canto. È il pezzo perfetto con cui chiudere un lavoro altrettanto perfetto, ma c’è spazio per una traccia fantasma che esce dall’ambito death/black e si lancia in quelli atmosferici/ambient: Nema è infatti una breve outro in cui sentiamo il Padre Nostro svedese recitato al contrario su una base fatta di campane e suoni dati da una tempesta atmosferica. Una piccola trovata che però rafforza le atmosfere sinistre di un disco epocale.

Fondamentale e immancabile nella collezione per chi ama la musica estrema nella sua forma più malvagia, Darkside è il disco che mette i Necrophobic nella schiera di quei gruppi considerabili come fondamentali. Un risultato a dir poco incredibile se pensiamo che si tratta solo del secondo disco; l’abilità d’incrociare death, black e melodia restando comunque fedeli alla manifestazione più spietata del genere, l’abilità di ogni singolo membro nello scrivere riff e composizioni che non risentono dello scorrere del tempo e una produzione che ancora oggi dona espressività e intensità al tutto, rendono Darkside un caposaldo del genere.



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
94.25 su 32 voti [ VOTA]
LucaNekrowizard88
Mercoledì 22 Novembre 2023, 18.24.45
8
Album della svolta dei Necrophobic, il lavoro dove nasce propriamente il loro sound per cui saranno conosciuti in seguito. Dopo i demo e il primo album di puro death metal, da questo disco in poi la componente black metal avrà una rilevanza davvero imponente, sotto forma di riffs gelidi e la voce in puro scream, accompagnato da atmosfere sulfuree e macabre. Un vero e proprio capolavoro satanico di death/black in swedish style. Pezzi furiosi e neri come il zolfo dell\'inferno come \"Black Moon Rising\" (epica all\'inverosimile), \"Spawned By Evil\" (il top dell\'album forse), la title-track, \"Nailing The Holy One\" (con Jon dei Dissection alla voce!!!) e \"Christian Slaughter\" (anthem assoluto dell\'intero album)...tutte composizioni pregne di invocazioni sataniche che danno una gioia incredibile ad ogni ascolto. Da citare poi anche i \"tre episodi\" strumentali, suggestivi ed epici! Insomma, un capolavoro totale!!
zakyzar
Domenica 10 Ottobre 2021, 17.45.04
7
disco strepitoso ma ancora piu strepitoso il commento di aceshigh sulla sala mensa ahahaha
zakyzar
Domenica 10 Ottobre 2021, 17.42.14
6
disco strepitoso ma ancora piu strepitoso il commento di aceshigh sulla sala mensa ahahaha
Aceshigh
Mercoledì 24 Marzo 2021, 11.56.57
5
Capolavoro. Feroce ed essenziale (ma tutt’altro che semplice o banale): non c’è una nota di troppo. Dirò un’eresia probabilmente, ma a distanza di anni, per certi versi lo preferisco anche al primo album. Sono pronto alla crocifissione in sala mensa. Comunque 90 ci sta tutto.
Hard 'n' Heavy
Lunedì 22 Marzo 2021, 17.52.44
4
be che dire capolavoro assoluto ma il primo* [The Nocturnal Silence] è di una bellezza e ferocia inaudita!
lisablack
Lunedì 22 Marzo 2021, 16.15.29
3
Finalmente questa recensione.. Che dire? Album strepitoso insieme allo storico debutto. 90 sicuramente, una band che ha centrato ogni disco in 30 anni di carriera
Le Marquis de Fremont
Lunedì 22 Marzo 2021, 15.50.36
2
Voilà, condivido ogni singola parola della recensione. A volte mi ripeto ma sottolineo come questa sia stata una delle band che mi ha fatto innamorare del black metal, anche per quel tocco di melodia/non melodia, come ottimamente scrive Monsieur Kriegsphilosophie che stempera e nello stesso tempo rafforza, la parte veloce ed aggressiva del sound. Aggiungo anche la qualità del songwriting, come dimostrano brani come The Call e Nailing the Holy One. Grande, grandissima band. Jusqu'à la prochaine fois.
Alcino
Domenica 21 Marzo 2021, 6.44.14
1
Uno degli album fondamentali dei Necrophobic. 90 secco
INFORMAZIONI
1997
Black Mark Production
Death / Black
Tracklist
1. Black Moon Rising
2. Spawned by Evil
3. Bloodthirst
4. Venaesectio (Episode One)
5. Darkside
6. The Call
7. Descension (Episode Two)
8. Nailing the Holy One
9. Nifelhel (Episode Three)
10. Christian Slaughter
Line Up
Tobias Sidegård (Voce, Basso)
Martin Halfdan (Chitarra)
Joakim Sterner (Batteria)

Musicisti ospiti
Jon Nödtveidt (Voce nella traccia 8)
David “Blackmoon” Parland (Chitarra nella traccia 1)
Sebastian Ramstedt (Chitarra nelle tracce 2 e 5)
 
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