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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Necrophobic - Death To All
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( 7102 letture )
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Se il came-back degli Unanimated non è bastato a placare i vostri appetiti in salsa death old school, non è il caso che disperiate. Difatti, quasi in contemporanea, giunge sulle nostre tavole anche l'atteso ritorno dei Necrophopic, altra storica band scandinava attiva da oramai vent'anni e oggi giunta all'onorevole traguardo del sesto full-lenght. Il combo svedese è riuscito a difendersi dai durissimi fendenti del tempo nonostante un approccio pressappoco immutato nel corso degli anni, ma soprattutto lottando contro una consistente fetta di critica da sempre ostile nei loro riguardi. Invero i nostri, a fronte dell’inconfondibile stile, sono stati accostati ai celeberrimi connazionali Dissection, nonché da taluni etichettati come una sorta di cover band di quest'ultimi. Nulla di più ingiusto: in realtà, piuttosto che inseguire le gesta della combriccola di Nodveidt, i nostri eroi hanno cavalcato, e continuano a farlo, con onore e personalità gli angusti sentieri di un filone metal oramai divenuto leggenda, contribuendo in modo sostanziale alla sua prepotente ascesa e affermazione su scala mondiale. The Nocturnal Silence, Darkside e The Third Antichrist ritraggono l’emblema di tale seminale impegno.
A detta di chi scrive, anche il precedente Hrimthursum – senza raggiungere i livelli degli appena sopra citati - aveva fugato ogni dubbio circa la natura e lo stato di forma dei Necrophobic. Come se non bastasse, a rincarare la dose ci pensa Death To All, nuovo monolite pronto a scuotere le coronarie di tutti gli appassionati del genere. Il nome stesso suona come un ammonimento, una sorta di grido di battaglia, a ricordare al mondo intero quali sono le vere origini del metallo della morte. Enfasi che ovviamente reperiamo tanto nei belligeranti testi quanto nelle oscure note. Siamo quindi in presenza di un platter, magari prevedibile perché costruito secondo i classici standard della band, ma assolutamente brillante ed ispirato. L’unica vera novità è da ricercare nella line-up, ora estesa a cinque componenti grazie all’inserimento del bravo Alex Friberg, impegnato con le sei corde. Per il resto siamo alle prese con la classica agghiacciante mattanza, fatta di riff penetranti e più in generale da un guitarwork centrato sull’ampio uso di tapping, quindi continuamente a cavallo tra il black e il death, senza obliare venature melodiche tali da non compromettere le conturbanti atmosfere ricreate. Dimenticate quindi ogni sorta di elaborazione sognante o artifici elettronici, e tanto più banali soluzioni catchy; le partiture sono grezze e dai pochi fronzoli, in appoggio ad un ritmo difficilmente domo perché abilmente calibrato tra schegge veloci ed altre più cadenzate. Ne beneficiamo i brani, molto diretti e facilmente assimilabili, eppur vari ed estremamente coinvolgenti. Provare la bellissima Celebration Of The Goat, forse la migliore dell’intero lotto, così come l’altrettanto valida Wings Of Death, altresì le più particolari Temple of Damnation e For Those Who Stayed Satanic, nelle quali c’è spazio per interessanti cori. A corredo un’ottima produzione nitida ma dal sapore vintage, la quale senza strafare riesce ad impreziosire ogni estratto esaltando i singoli passaggi.
Tirando le somme non resta che promuovere a pieni voti i nostri amati malfattori, sempre più oscuri paladini di un letale antico verbo duro ad estinguersi. D’altro canto inutile cercare innovazioni, in un prodotto saldo, che chiaramente vive di ricordi e in un certo qual modo suona come auto celebrativo. Ma del resto chi cerca nel genere la mera e cruda sostanza sa bene che Death To All è un rendez-vous imprescindibile.
Perpetui!
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VOTO LETTORI
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86.21 su 122 voti [
VOTA]
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10
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Discone, ennesima prova di forza di un gruppo fondamentale per ogni adoratore di death e black metal. La vena ispirativa non ha mai abbandonato la band di Sterner, e la loro devozione satanica è sempre stata più viva che mai.. incanalandola in dischi uno più grandioso dell\'altro. Questo \"Death To All\" non fa eccezione, per me uno dei migliori dell\'annata 2009, riffs diretti black/death da brividi, growls di Tobias sempre furiose e maligne, e le melodie sinistre e luciferine tipiche della scuola svedese sono sempre ben presenti, dando quel tocco di epicità (nera) sempre stata presente nel loro sound. I pezzi migliori per me sono assolutamente \"Celebration Of The Goat\" (il migliore in assoluto), \"Revelation 666\", \"For Those Who Stayed Satanic\", \"Temple Of Damnation\" e la title-track... ma tutto l\'album è ottimo! Sempre una garanzia i Necrophobic! |
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9
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L'album migliore rimane hrimthursum con lunghe parti strumentali e molto tecnico rispetto a questo. Un disco non va solamente giudicato migliore perché è composto da durissimi fendenti o agghiaccianti partiture grezze. |
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8
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Gran disco! Uno dei migliori della band. Ispirato, incaz*ato e senza cali lungo tutta la sua durata. 90 anche per me! |
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7
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Uno tra i miei preferiti !! minimo 90 |
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6
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album bellissimo! un sound e una grinta che non danno tregua...100/100 |
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5
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Esempio di come, per certi generi, l'innovazione lasci il tempo che trova. Qui non ci sono inutili modernismi, abbiamo un Death potente ed evocativo, retrò e old school, e proprio questa è la sua forza! Il recensore cita giustamente "Celebration of the goat": date un ascolto, e non potrete dare di meno di un 82/100! |
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4
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Disco supremo che in più punti fa tornare in mente i Dissection. Da avere senza esitazioni! |
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3
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Questa band stramerita rispetto. |
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1
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MaZZaNNone in pieno volto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Celebration of the Goat 2. Revelation 666 3. La Satanisma Muerte 4. For those who stayed Satanic 5. Temple of Damnation 6. The Tower 7. Wings of Death 8. Death to All
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Line Up
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Tobias Sidegård (Vocals) Johan Bergebäck (Guitars) Sebastian Ramstedt (Guitars) Alex Friberg (Bass) Joakim Sterner (Drums)
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