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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/03/2023
( 1527 letture )
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Sinceramente possiamo solo tirare ad indovinare sui motivi che portarono al clamoroso insuccesso commerciale del terzo album dei Toto. Il fatto che Turn Back sia meno affascinante di Hydra e che manchi delle hit da classifica presenti nell’omonimo esordio, non basta a spiegare la mancata certificazione negli Stati Uniti: venderà 900 mila copie nel mondo con un buon riscontro nel solo Giappone. Poco per i Toto dell’epoca, i quali rischiarono di vedersi stracciare il contratto con la Columbia! Insomma Turn Back poteva decretare la parola fine del rapporto di lavoro fra la major e una delle formazioni più talentuose di quegli anni. La mancanza di veri videoclip di lancio per i brani Goodbye Elenore e If It's the Last Night potrebbe essere la causa principale delle poche vendite, considerando che entrambi i singoli non entrarono nella Billboard Hot 100 americana. Steve Lukather invece ritiene che la motivazione del flop sia perlopiù da ricercare nel sound, estremamente diverso da qualsiasi altro prodotto dei Toto; lo ha spiegato nel 2013 a Ultimate Classic Rock: Quando è uscito Hydra, hanno detto: “99 suona come un successo”, e io ho risposto “No, no, no!” Era solo una canzone jolly scritta da Dave (Paich). Ma l’hanno pubblicata ed è stato un successo e siamo stati considerati una band pop. Eravamo arrabbiati per questo, quindi abbiamo deciso di prendere Geoff Workman, che aveva lavorato con Roy Thomas Baker (Queen, The Cars, Journey, Foreigner) per fare un disco rock da arena…. Con Turn Back volevamo dimostrare di essere una rock band da arena. È probabilmente il disco più strano che abbiamo fatto, sicuramente dal punto di vista sonoro, ma ne eravamo davvero orgogliosi quando è uscito. Non ha davvero preso piede: nel corso degli anni è stato venduto e ora è una specie di cult fra i fan, ma all’epoca era un po’ rigido.
Eppure, è impossibile non apprezzare almeno alcune delle otto canzoni che compongono l’album del 1981. A partire dal primo singolo estratto Goodbye Elenore: hard/prog frizzante, dinamico, allegro, che ricorda i connazionali Kansas. Le chitarre stridono, le tastiere colpiscono, inoltre le piccole improvvisazioni, i cambi di tonalità e le esecuzioni dei singoli musicisti esaltano il brano, donandogli imprevedibilità. L’incalzante English Eyes ha un groove hard rock sul quale si stagliano una prova esemplare del singer Bobby Kimball e un bridge elegante, sontuoso, che dimostra la magnificenza della band anche in momenti minimali; attimi memorabili di scuola progressive che accompagnano tante band nate nei Settanta. Il finale possiede la firma d’autore di Lukather, che stampa un assolo singolare. Anche quando il sound e le ritmiche divengono amichevoli come nel caso di I Think I Could Stand You Forever si camuffa la supremazia nel maneggiare lo strumento da parte dei componenti dei Toto; ciò che li differenzia da una band normale. Poi vi sono ballate che coinvolgono come la classica A Million Miles Away: un brano pacato, che si struttura sul pianoforte e la batteria per poi aprirsi sull’arioso chorus; gli inserimenti della sei corde del celebre chitarrista della band sono linfa vitale. Diventerà anche il brano più eseguito dal vivo negli anni successivi. Stupiscono le atmosfere cupe, malinconiche e in piccola misura sci-fi della title track, la quale si collega direttamente a If It's the Last Night, bellissima ballad “alla Queen” che chiude l’album delicatamente, con la partecipazione speciale di Joe alle percussioni, musicista jazz e padre dei fratelli Porcaro.
Se l’intento era quello di dimostrare di essere una rock band da arena, ebbene il tentativo fallì. In Turn Back, così come per tutto il corso della loro carriera, i Toto dimostrarono di essere autori sensibili, musicisti e compositori abili, per certi versi inadatti alle folle oceaniche. Fortunatamente ci penserà IV a dargli meritata approvazione a livello globale, su tutta la linea, di critica e pubblico, aggiustando le cose con l’etichetta, con vendite stratosferiche di oltre 5 milioni di copie.
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8
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...gran disco......come i primi cinque.....musicisti di qualita\'......80.... |
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7
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Aggiungo che secondo me hanno preso come preciso riferimento i Journey dell\'epoca. |
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6
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Di tutti i lavori dei Toto il mio preferito. Per Perché è il più diretto e il meno patinato. Ma le composizioni sono tutte superbe. |
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5
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Un album molto sottovalutato ma bello, piu\' grintoso e rock dei precedenti \'Toto\' e \'Hydra\', sicuramente meno sofisticato e iperprodotto rispetto ai precedenti ma con un animo piu\' live...non ha grandi hit ma per questi bastera\' apettare il successvo \'\'Toto IV\'\', multimiliardario e fortunato album della band. |
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4
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Premetto che per me tutti gli Album dei toto se non sono capolavori si avvicinano, anche questo non è come toto 4 ma comunque un disco fantastico. Adoro Kimball ma negli ultimi tempi sono diventato un fan di Joseph Williams |
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3
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Gli altri tre album con Kimball (non considerando quelli della reunion) mi piacciono di più, ma anche qui tanta, tantissima roba. D’altra parte se Toto, IV e anche Hydra li reputo capolavori senza nessun dubbio, allora Turn Back lo metto nella categoria dei “capolavori sfiorati”. Almeno 5 pezzi su 8 di livello elevatissimo, Gift With a Golden Gun e Goodbye Eleonore su tutti. Voto 87 |
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2
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È probabilmente il mio disco preferito dei Toto. Non ho chissà quali ragionamenti, semplicemente ogni canzone è una bomba. La prima tripletta e goodbye elenore mi mettono sempre di buon umore, e le altre sono splendide. Mi piace questa loro versione un filino più dura, aggiunge varietà alla loro discografia! |
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1
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Bell’album, un po’ sotto ai top come Toto IV o The Seventh One ma ricco di pezzi ottimi, tra cui English Eyes, voto 84 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Gift with a Golden Gun 2. English Eyes 3. Live for Today 4. A Million Miles Away 5. Goodbye Elenore 6. I Think I Could Stand You Forever 7. Turn Back 8. If It's the Last Night
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Line Up
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Bobby Kimball (Voce nelle tracce 1, 2, 4, 5, 7; cori) Steve Lukather (Voce nelle tracce 3, 5, 6, 8; chitarre, cori) David Paich (Tastiere, sintetizzatori, cori) Steve Porcaro (Tastiere, elettronica) David Hungate (Basso, chitarra acustica nella traccia 6) Jeff Porcaro (Batteria, percussioni)
Musicisti Ospiti: Joe Porcaro (Percussioni aggiuntive nella traccia 8)
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