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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Raven - Walk Through Fire
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( 4375 letture )
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Come qualcuno di voi avrà forse intuito dal mio Nick ho sempre reputato i Raven -in particolare per ciò che attiene a Rock Until You Drop- una band fondamentale per lo sviluppo del Thrash e di conseguenza i Raven uno dei gruppi più palesemente defraudati dei loro meriti, (sarà una futura intervista a chiarire meglio questo punto), della storia del metal. E’ quindi con grande gioia che ho appreso dell’uscita di Walk Through Fire a circa dieci anni di distanza dal precedente One for All, inoltre non potevo certo privarvi del gusto di un Raven che recensisce i Raven, non vi pare?
Fautori ed inventori del cosiddetto Athletic Rock -una definizione perfettamente calzante alla loro proposta musicale- fatto di sudore, velocità, follia, attitudine al sano cazzeggio e look originale comprendente elementi tratti da vere divise sportive, i Raven incendiarono i primissimi anni ottanta con la loro miscela di HR/Speed unita ad elementi prossimi al prog ed aperture reggae e così proseguirono almeno fino ai tours con Metallica ed Anthrax ed al famigerato Live At The Inferno, per poi sgonfiarsi un po’ nel momento più topico della loro carriera fino a perdere di vista i connotati salienti della loro musica e della loro immagine. La band dei fratelli Gallagher e del batterista ex Pentagram, Joe Hasselvander, dovette anche affrontare guai fisici quando un muro rovinò addosso a Mark Gallagher rompendogli le gambe, ed è questo il motivo fondamentale del loro lunghissimo stop.
L’attesa da parte mia per Walk Through Fire era quindi spasmodica, e devo dire che i tre folli individui che compongono il gruppo hanno senza dubbio qualche anno e qualche chilo in più sulle spalle e sull’addome, ma sono sempre quegli svitati, sfottuti rockers che ricordavo. L’album si apre –tralasciando l’intro- con Ashes Against the Grain, e sono subito i vecchi Raven che conoscevo, veloci, sporchi e folli, un piacere da risentire per me. Stesso discorso per il R’n’R Metal di Breaking you Down, con John Gallagher a sfoderare i suoi acuti malati e sgraziati, Mark Gallagher a torturarci le orecchie con i suoi soli scombinati e senza regole ed Hasselvander a pestare come un fabbro ferraio incazzato. Under Your Radar si mantiene sulla stessa falsariga, mentre la title-track è rocciosa come un tempo e dispone di un bel chorus. Bulldozer è esattamente quello che il titolo promette, ma in maniera ritmata e sinuosa, in stile anni 70, (il gruppo è nato nel 74, non dimentichiamolo), così come Long Day’s Journey rappresenta un bel mid time quadrato ed ammiccante, basta su un riff semplice e indovinato. Da qui in poi l’album si fa forse un po’ di maniera, con qualche concessione anche a ritornelli e riff più in linea con i tempi “americani”, ma non mancano buoni momenti come Grip e Space Station #5 , (cover dei Montrose), mentre non mi ha convinto molto Running Around in Circles. A chiudere la bonus track dal vivo The King.
Non è un capolavoro e forse chi è abituato a suoni e modo di suonare di oggi potrebbe storcere il naso ascoltando questo lavoro, ma per conto mio è un Cd che terrò a portata di mano per un pezzo. Bentornati corvacci, è un piacere constatare quanto il tempo non abbia intaccato più di tanto la vostra musica fastidiosa.
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14
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Grandissimo album di heavy/thrash. Le song scorrono che è un piacere ed è prodotto veramente bene, cioè con suoni 'veri' e non artefatti. Album di qualità e per certi versi sorprendente ( in positivo) considerato che i 'lunatics' non sono più dei ragazzini. Questi sono dischi che ti riconciliano con l"heavy metal quello ruspante, pastoso, suonato con passione e sudore. A scanso di equivoci: ogni riferimento a produzioni 'moderne e computerizzate' è puramente voluto. (Imho). |
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13
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anch io ho la mia bella copia di walk throug fire rigorosamente in vinile!!!!e devo dire che mi fa piacere sentirli ancora in perfetta forma!spero tanto che la gente gli dia il giusto riconoscimento perche sono una grande band! |
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12
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A me non è dispiaciuto , |
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11
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Adesso sono curioso di sentire il nuovo Armoired Saint |
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10
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Finalmente sono riuscito a passare a ritirarlo. Ascoltato già diverse volte devo dire che mi piace parecchio. E' un tuffo nel passato, hanno ancora parecchia grinta e non sono per niente spompati rispetto ad altri della vecchia scuola. Veramente un piacevole ritorno. |
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9
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Sinceramente non l'ho trovato un bel album. Mi sono annoiato nell'ascoltarlo....i pezzi sono mediocri. |
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Perdonate il provincialismo, ma non vedo l'ora di sentire la cover dei Montrose  |
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Lo dice anche mia moglie, (o almeno dovrebbe farlo)  |
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Double Raven....che c'è di meglio in circolazione? |
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Aspetto il tuo giudizio. |
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L'ho già ordinato. Devo andare a ritirarlo. |
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Mitici Raven e mitico Raven! Il disco me lo procurerò volentieri! |
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Bè, era un pò che volevo farne uno....  |
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Caspita i Raven! Non sapevo che stessero per uscire con un nuovo disco! Lo farò mio il prima possibile! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Intro 02. Against The Grain 03. Breaking You Down o4. Under Your Radar o5. Walk Through Fire o6. Bulldozer o7. Long day's Journey o8. Trainwreck o9. Grip 10. Running Around In Circles 11. Hard Road 12. Armageddon(the beginning) 13. Attitude 14. Space Station #5 (cover Montrose) 15. The King (live) - bt
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Line Up
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John Gallagher - Basso, Voce Mark Gallagher - Chitarre Joe Hasselvander - Batteria
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