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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Backyard Babies - Total 13
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( 5474 letture )
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Rock'n'roll melodico e passionale, qualche reminescenza glam, la giusta timbrica punk: il mix alcoolico cresciuto nelle cantine dell'underground svedese e affinato in oltre dieci anni di gavetta pone i Backyard Babies a icona di un'intera corrente musicale, il glamrock alla svedese appunto. Prima ancora dell'ascesa dei loro colleghi e amici Hardcore Superstar, questi ragazzacci provenienti dalla cittadina di Nässjö avevano già messo a segno un colpo importante e gratificante come il celebrato Total 13, disco accolto con entusiasmo da critica e fans per il suo stile semplice ma affascinante, che svoltava dal rock blues del debut Diesel And power verso una sorta di punk-glam'n'roll ancora una volta cupo e duro ma di stampo più dinamico ed esplosivo: la differenza con le release successive, ancora più intrise di una certa vena malinconica, sta proprio nella marcia in più posseduta dalle tracce presenti, immediate, trascinanti, raticamente irresistibili e mai banali nonostante l'essenzialità tecnica e l'energia profusa. Le radici di questa realtà interessante ed in prepotente ascesa vanno ricercate senza ombra di dubbio in quel punk-rock melodico tanto caro a formazioni come i Social Distortion, ispiratori di un suono contemporaneamente energico e nostalgico, lontano dall'irruenza beona e infantile di tanti altri esponenti del punk stesso: una diramazione caratterizzata anche da una diversità non solo atmosferica ma anche strutturale, considerate le trame più consistenti e hardrock di cui si avvalgono sia i Babies che i loro punti di riferimento, ben lontani dalla formuletta banale del riff strafottente ripetuto insistentemente e senza soluzione di continuità per tutta la canzone; pur non essendo dei virtuosi, infatti, gli svedesi mettono in piedi delle solide fondamenta su cui sviluppare la propria musica, che tutto può definirsi meno che superficiale. La partecipazione del chitarrista Dregen al progetto Hellacopters aveva rallentato i piani della band, sorta nel 1987 e giunta all'esordio nel 1993: abbandonate le velleità parallele e ottenuta la presenza a tempo pieno di Dregen, i Backyard Babies si dedicano a cinque anni di lavoro sodo e tour estenuanti, per pubblicare nel 1998 il loro masterpiece assoluto, dal titolo eloquente visti i tredici brani presenti nell'album: tredici sberle, tredici pezzi incazanti, emotivi, nostalgici e romantici nella loro rozza potenza. A tanti anni di distanza, suona ancora fresco e arrembante come allora.
I quattro svedesi aprono il disco con un riff immediatamente bollente come quello di Made Me Madman, un pezzo accattivante dal bel refrain vocale, aggressivo, sporco ma altamente canticchiabile. Il sound dell'act svedese è fluido, assestato sui canoni di un hardrock piacevole e commestibile senza sfociare nell'allegrotto, anzi dai toni piuttosto seriosi e taglienti. Le linee vocali di Nicke Borg, nell'intera durata del platter, appaiono emozionanti e dalla timbrica cupa; il guitarworking suo e dell'ottimo Dregen risulta scorrevole e dotato di una melodia dall'elevato rendimento emotivo. Man mano che il disco prosegue con l'amatissima UFO Romeo, ci si può soffermare sulla struttura classica di strofe e ritornelli che caratterizzano le canzoni della band scandinava, che si distingue per buona rapidità d'esecuzione ed un sound fluido, omogeneo, capace di sfornare tredici pezzi ugualmente validi e iper piacevoli. Talvolta riffs e vocals toccano vertici di drammaticità e pathos non indifferenti (Highlights), affiancate al flusso di passione calda ed elegante che sgorga suadente dalla chitarra di Dregen: la bellezza dei suoi assoli, semplici ma trepidanti, è straordinaria. Il chitarrista è il vero intrattenitore della band nelle esibizioni live: goliardico, spesso poco sobrio e coperto di tatuaggi, incarna l'anima rock'n'roll grezza e spericolata del combo svedese. Performance notevole, la sua, anche nella traccia più trascinante del disco, Look At You, aperta da una rullata di Peder Carlsson e dotata di un mood esuberante col gancio vincente del ritornello. Pezzo vivace e pimpante che fa entrare il full length nella sua parte centrale: nemmeno il tempo di prendere fiato e arriva uno dei pezzi più aggressivi del lotto, Let's Go To Hell, dalla ritmica veloce e tambureggiante, frutto di un r'n'r spumeggiante irresistibile. Con le tracce successive i Nostri riabbracciano i toni seriosi e toccanti, si lanciano in un altro riffone da sottolineare (Ghetto You) e portano a termine la traklist, dopo quaranta minuti scarsi di musica esaltante, piacevole, scorrevole e ricca di emozioni ed energia. Nessuna ballad, ed è strano vista la bravura dei ragazzacci scandinavi con i pezzi strappalacrime, solo fottuto rock'n'roll dai toni diretti e immediati, levigati e morbidi nella melodia ma da suonare nell'ombra, in piccoli locali pieni di birra e vecchi rockers appassionati, senza spazio per copertine patinate e atmosfere gaudenti: dimostrazione di come si possa fare musica easy e orecchiabile pur mantenendo un profilo aggressivo e un tono misterioso e tenebroso.
Disco scintillante, da ascoltare e riascoltare infinite volte: la longevità di Total 13 supera l'incedere dei lustri, grazie al suo stile sempre fresco, vivace ma non cretino; buona la produzione, bellissimi ed emozionanti i ritornelli vocali, bollente la musica: la band, indubbiamente, ha una dote speciale nello scrivere innanzitutto delle belle canzoni, facilmente memorizzabili, da fischiettare sotto la doccia ma al tempo stesso capaci di rivestire un ruolo importante nella storia della band e del glamrock svedese. Tutt'altro che 'canzonette', insomma. Nulla di eccessivamente complicato, musica da ascoltare con approccio forse 'commerciale' (nel senso che per alcuni i ritornelli faciloni e melodici dei Babies potrebbero sembrare ruffiani) ma proprio per questo motivo facilmente assimilabile. Fossero questi i dischi radiofonici avremmo di che gioire: invece dobbiamo solo constatare l'ignoranza e la cecità con la quale la massa continua a snobbare ed ignorare realtà come questa, tranquillamente assimilabile e godereccia anche ai meno avvezzi alle sfumature più estree del rock, a vantaggio di pseudo-star da quattro soldi. e forse è meglio così. certe chicche é meglio riservarle ai pochi intenditori, piuttosto che spacciarle a chi non le sa apprezzare. Anche a livello individuale, i musicisti offrono una serie di performances di tutto rispetto: se la sezione ritmica svolge un ruolo ordinario con picchi di gloria sparsi nel drumworking, le chitarre sono sempre sugli scudi, rocciose senza eccessi nel riffing e strepitosamente dolci e melodiche negli assoli bollenti; la prova di Borg al microfono conferisce il giusto taglio duro, ma passionale e intransigente, alle vocals, rifinendo dei pezzi privi di sbavature che vanno a comporre il capolavoro assoluto della band nordeuropea.
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6
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Ottima recensione. Uno dei miei album preferiti di sempre, quindi non sto ad elogiare più di tanto (98). Avrei speso qualche parola in più anche per gli ultimi pezzi: Robber of life soprattutto è un pezzone con una chiusura da brividi. |
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5
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Che energia! Non smette mai annoiarmi! Voto 95 |
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4
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Album stratosferico, puro rock n roll grezzo ma ricco di spunti ed ispirazione che poi non si riescono a ritrovare negli album successivi. Uno dei migliori album degli anni 90. Voto 98 |
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3
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39 minuti di pura adrenalina e Highlights ogni volta che la sento mi mette i brividi. Sarei curioso di capire come 16 persona (esclusi i tre che hanno commentato) possono aver assegnato la media del 30 ad un album come questo se non per "partito preso". Voto 90 |
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2
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8-Balled la mia preferita . |
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1
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Uno dei dischi glampunk migliori degli ultimi 20 anni. Ottima recensione, voto.....giusto. Il 30 di media dei votanti fa ben capire la mediocrità e la superficialità di certi ascoltatori. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Made Me Madman 02 U.F.O. Romeo 03 Highlights 04 Get Dead 05 Look At You 06 Let's Go To Hell 07 Spotlight The Sun 08 8-Balled 09 Ghetto You 10 Subculture Hero 11 Bombed (Out Of My Mind) 12 Hey, I'm Sorry 13 Robber Of Life
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Line Up
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Nicke Borg - Voce, chitarra Dregen - Chitarra, voce Johan Blomqvist - Basso Peder Carlsson - Batteria
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