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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Nuclear Assault - Something Wicked
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( 5265 letture )
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I Nuclear Assault erano ancora i Nuclear Assault quando nel 1993 fecero uscire Something Wicked, senza Bramante e Lilker? Probabilmente no, ma se vogliamo valutare la faccenda in questa brutale maniera, allora la recensione potrebbe anche terminare qui. Tuttavia credo sia il caso di analizzare Something Wicked in maniera fredda e, quasi, a prescindere da quanto fatto in precedenza sotto questo illustre moniker del thrash Americano. All'inizio degli anni 90 la band non attraversava certo un buon periodo, ed i problemi si erano già evidenziati durante le registrazioni di Out Of Order, un disco non molto riuscito, ulteriormente reso problematico dalle ripetute assenze di John Connelly durante le registrazioni. Gli strascichi di quel platter furono notevoli, tanto che Lilker decise di consegnarsi al progetto Brutal Truth. Le conseguenze di questa doppia dipartita -considerando, appunto, anche l'assenza di Bramante- portarono in sala d'incisione un quartetto forse poco coeso, forse indeciso sulla strada da intraprendere, ma sicuramente voglioso di aggiornare, almeno in parte, il sound del gruppo. Mossa riuscita? Diciamo che la band ci provò. Dal mio punto di vista un rinnovamento del suono era a quel punto necessario, dato che le differenze nella line-up e l'evoluzione in atto in quel periodo nel mondo della musica giustificavano, anzi, quasi imponevano un cambio, visto che scimmiottare quanto fatto sino a quel momento con una squadra diversa, non poteva presumibilmente condurli molto lontano. Il risultato di quegi sforzi però, non fu all'altezza del nome che la band portava.
Annotato un generale ammorbidimento dei suoni a favore di momenti più riflessivi, più atmosferici, più ricercati, supportati da una produzione che cercava un punto di equilibrio tra il vecchio ed il nuovo, nel tentativo, più che di acquisire nuovi fans, di non perderne troppi tra i vecchi, bisogna dire che l'album parte discretamente, ma presto si perde in un mare musicale senza punti di riferimento precisi, lasciando piuttosto indifferenti in più di un passaggio. Dopo il discreto duo iniziale Something Wicked/Another Violent End, dal buon impatto (considerando il tipo di album di cui stiamo parlando), condito da buoni soli, e da una accettabile Behind Glass Walls, criticabile in generale per lo smorzamento eccessivo delle parti più aggressive, ma all'interno del mood dell'album, questo si mantiene ancora piuttosto (relativamente) piacevole. Discreta anche Chaos, almeno considerando le premesse generali che ho fatto rispetto a Something Wicked come opera nel suo complesso. Piacevole -ma nulla più- anche il duo semi acustico The Forge/No Time, anche se a questo punto ci si accorge inesorabilmente di essere giunti già al posto numero sei della tracklist, senza aver incontrato alcunchè di effettivamente memorabile. Molta roba discreta, ascoltabile (lasciando da parte il passato), e basta. Tuttavia, quando la speranza che non possa essere tutto qui comincia già a sbiadire, irrompe ad irrobustirla To Serve a Man. Corta, cattiva, e dal ritmo elevato, più da Nuclear Assault, ma quando finisce rimane solo quello: il ritmo, la velocità e basta. Il disco volge al termine: Madness Descends è rocciosa, ma si sente troppo la sensazione di "già sentito"; Poetic Justice è forse la canzone che più rende l'idea di cosa erano/sono i Nuclear Assault: cazzona, ignorante, divertente, punkeggiante, insomma, riassume bene il loro spirito. In un certo senso lo fa anche Art, ma certamente considerare i suoi "novesecondinove" di durata come utili a definire il concetto di canzone è un pò azzardato. Assolutamente inutili poi, i restanti trentanove dedicati all'arpeggio intitolato The Other End, anche se suppongo che l'idea fosse di fornire due finali alternativi ed opposti, un po' come si fa talvolta con le opere cinematografiche prima del montaggio finale.
Something Wicked contiene qualcosa di buono, qualche sprazzo di idea, la volontà di provarci, ma niente altro. I Nuclear Assault -quelli veri, beninteso- furono molto altro e molto di più. Se volete completare la loro discografia potete anche considerarlo, ma certamente non rappresenta molto la band, e non è nemmeno lontanamente vicino all'apice della sua produzione.
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11
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Riascoltato stamattina. Premesso che quanto fatto fino a Handle With Care è di un’altra categoria, a me comunque quest’album non è mai dispiaciuto. Certo, in alcuni pezzi più che i Nuclear Assault sembra di ascoltare una sorta di “progetto parallelo” in cui fanno cose poco ortodosse per il loro tipico stile (d’altra parte con metà line-up cambiata ci può stare). C’è qualche pezzo anonimo, ma anche altri che funzionano benissimo. Penso alla doppietta iniziale, come pure To Serve Man e No Time. Forse lo preferisco al precedente Out of Order. Ovviamente meglio dell’album della reunion. Voto 77 |
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10
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Il suono non è male, anzi, come dice il recensore, sono riusciti ad evolverlo, ma di certo le idee non sono molte. Le canzoni scorrono via bene, di buon impatto, la produzione per me è buona, ma mancano le belle canzoni dei classici Nuclear pre OOO. Ci hanno provato, sono anche stati bravi, ma il disco, come il precedente e quella schifezza del siccessivo, non lo cagano neanche loro dopo la reunion. |
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9
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Qualcuno ha questo Cd da vendere oppure anche Survive? |
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8
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Non posso che essere d'accordo con gli ultimi quattro commenti, un gran bel disco, cos'ha che non va? |
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7
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A me piace parecchio. All'epoca in cui uscì fu bocciato da critica e pubblico ma il disco, seppur lontano dalle sonmorità che hanno reso famosi i Nuclear Assault, suona maturo ed ispirato. In più è l'unico dove è presente un chitarrista solista degno di questo nome  |
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6
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Anche a me piace ...ne uscissero di album così al giorno d'oggi |
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3
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Album con poche idee e che non lascia segno come i precedenti sfornati negli anni 80, ma non lo disdegno, in un contesto in cui la band è totalmente disgregata. Buona la produzione, se consideriamo i vecchi lavori. |
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2
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completamente d'accordo con il buon raven! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Something Wicked 2. Another Violent End 3. Behind Glass Walls 4. Chaos 5. The Forge 6. No Time 7. To Serve Man 8. Madness Descends 9. Poetic Justice 10. Art 11. The Other End
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Line Up
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John Connelly (Voce, Chitarra) Dave DiPietro (Chitarra) Scott Metaxas (Basso) Glenn Evans (Batteria)
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