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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 9559 letture )
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Dopo un attimo di esitazione, mi vedo costretto a celebrare con grande fasto il ritorno di una delle meno blasonate –ma non per questo poco significative– progressive metal band degli ultimi anni.
Come spesso accade per gli album di questo tipo, pochi ascolti non bastano per comprendere appieno le sfumature che vogliono essere comunicate, né tantomeno l’impegno che può stare dietro alla loro creazione. Tant'è che solo dopo averlo inserito nel lettore cd 4 o 5 volte sono stato in grado di capire la bellezza di cui è pregno questo Room V, una preziosità celata dal velo di una produzione non perfettamente al passo coi tempi e da qualche soluzione stilistica leggermente inflazionata. Gli Shadow Gallery si discostano da una miriade di prog band della stessa annata a mio avviso per un unico, validissimo motivo: mentre i vari Lemur Voice, Dream Theater, Symphony X tendono a far fluire la complessità metrica e melodica in ogni frangente delle canzoni –dal ritornello all’assolo- la band americana dispone invece un limite molto marcato tra la parte strumentale –tecnicissima come si conviene al genere proposto– e la mera parte cantata, nella fattispecie i refrain e in buona parte anche le strofe. Ciò dà vita a due episodi distinti all’interno di ogni song, uno strettamente progressive e l’altro estremamente catchy e immediato.
Ciò permette di ottenere passaggi superbamente orecchiabili, come i climax di Comfort Me, The Andromeda Strain, The Archer of Ben Salem (dotato di una strofa molto vicina agli Iron Maiden di Seventh Son Of A Seventh Son) alternati a partiture impegnative come in Birth Of A Daughter e Death Of A Mother. In entrambi i casi, posso dire con certezza che gli Shadow Gallery hanno centrato il bersaglio in pieno, superando il discutibile Legacy e gareggiando da vicino con il fratellino Tyranny, del quale prosegue il concept del 1998 (come ben proclama la strumentale Manhunt riprendendo il tema di Christmas Day). Riprendendo il discorso della produzione, verrebbe da dire di primo acchito che ancora una volta non sia stato raggiunto un livello accettabile di modernità, come accennavo all’inizio. De gustibus, dal momento che il sound di Room V può essere inteso anche come un raffinamento del classico approccio strumentale dei sei musicisti americani, un perfezionamento del calore naturale della batteria, distante anni luce dal trigger di altri artisti, della voce riverberata come converrebbe ad un buon album hard rock, e del crunch prettamente rock delle chitarre.
Non credo che questo disco possa gareggiare con il capolavoro del 1995, Carved In Stone, né credo che nessun album in futuro potrà farlo, tuttavia va riconosciuto il valore di una band che ancora oggi è in grado di regalare grandi emozioni all’ascoltatore… bentornati Shadow Gallery.
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VOTO LETTORI
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77.39 su 120 voti [
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17
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Ma che fine hanno fatto? Dopo il tour del 2010, che lasciava sperare in una continuazione, sono completamente spariti... |
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16
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Grandissimo album... come d'altra parte tutti gli album degli Shadow Gallery, band unica e riconoscibilissima nel suo genere, in particolar modo grazie alle linee vocali del compianto Mike Baker (ma non solo: peculiare anche il riffing così come pure gli svolazzi tastieristici di Chris Ingles). A mio parere nella loro discografia questo album sta dietro solo al mitico Carved in Stone. Mi associo al voto della recensione. |
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15
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Sto risentendo la loro discografia proprio in questi giorni; cd uno più bello dell'altro, veramente bravi e mai stucchevoli. Poi, stupendi i cori che ogni tanto piazzano, da cantare a squarciagola ma mai mielosi e sdolcinati! Ma sono ancora attivi? |
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14
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Sempre eleganti ed emozionanti. 5 punti in più per l'incredibile omaggio ai Pink Floyd nel secondo cd bonus. 85 |
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13
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A me questo gruppo piace molto più dei DT, mi annoia molto meno e mi sembra molto più creativo e meno stucchevole sia nelle soluzione strumentali che in quelle cantate. Voto 80 |
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12
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Che dire? L'ennesimo capolavoro, emozioni pazzesche, classe, energia, dolcezza....che gruppo straordinario |
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11
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COSA???????????voto lettori 40?? io direi che un 80 pieno c'è tutto !non capisco la gente... |
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10
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Le parole non bastano per descrivere un disco degli Shadow Gallery... chiudiamo gli occhi, lasciamo il mondo fuori e ascoltiamo... Un saluto a Mike Baker, da lassù se la ride di sicuro... Room V è stato il suo ultimo disco e, come quelli prima, un capovolaro... |
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9
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Non so se i Dream siano perfetti, ma ci vanno molto vicino a mio parere... Vedremo ora senza Portnoy come sarà. Quanto agli Shadow Gals semplicemente grandiosi, per certi versi anche meglio del DT. |
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8
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Ovviamente il disco è un capolavoro come Tyranny, ma la recensione è molto frettolosa e poco approfondita |
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7
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Room V non ha bisogno di presentazioni è l'ennesimo capolavoro, comunque tutti gli album dei shadow gallery sono dei capolavori del progressive metal. |
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6
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Band di classe eccelsa. Ogni CD della loro discografia è fondamentale, soprattutto Carved in Stone |
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5
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Che i Dream sono perfetti lo dici tu, non è una realtà incontrovertibile... |
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4
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"Alla faccia degli otto vari" dice il tizio di sopra... in ogni recensione prog-metal che leggo ci trovo una stupida e inaccettabile critica sui Dream Theater! Ma basta! Insomma! i Dream Theater sono un gruppo perfetto per tecnica, melodie, potenza sperimentazione, non vedo perché bisogna contestarli... |
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3
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Questa volta gli S.G. hanno voluto regalare un gioiello dalle mille sfacettature nascoste. Dopo aver ascoltato il CD innumerevoli volte, mi accorgo di riuscire ancora a scoprire piccole finezze disseminate nei 75 minuti di musica proposti. Senza nulla togliere allo stupendo lavoro mi permetto di dire che avrei optato per meno parti strumentali (cmq ottime) per poter sfruttare qualche ulteriore melodia vocale per Mike Baker che a mio parere possiede una delle più belle voci in circolazione. GRANDE ALBUM!!! |
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1
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ottimo disco,x ora IL disco prog. del 2005 alla faccia degli otto vari.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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ACT III: 1. Manhunt 2. Comfort Me 3. The Andromeda Strain 4. Vow 5. Birth of a Daughter 6. Death of a Mother 7. Lamentia ACT IV: 8. Seven Years 9. Dark 10. Torn 11. The Archer of Ben Salem 12. Encrypted 13. Room V 14. Rain
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Line Up
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Gary Wehrkamp: Guitar, Keyboards, Piano, Vocals Carl Cadden-James: Bass, Flute, Vocals Mike Baker: Lead Vocals Brendt Allmann: Guitar, Vocals Chris Ingles: Piano, Keyboards Joe Nevolo: Drums
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