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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Ayreon - The Final Experiment
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( 5718 letture )
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Gli anni 90 non furono per Arjen Lucassen un periodo molto fortunato: la sua band, i Vengeance, non trovò più un contratto discografico e si sciolse. Nessuno volle ingaggiare la nuova band del talentuoso olandese (i Planet Nine) e il suo album solista (Anthony) fu un flop. Arjen decise quindi di coronare il suo sogno più grande: creare una rock opera con tantissimi ospiti e includendo tutti i suoi stili musicali preferiti. Ciò che apparentemente era visto come un suicidio commerciale ebbe invece un grande successo. The Final Experiment è ovviamente un concept e parla delle visioni di Ayreon, un menestrello cieco del sesto secolo. Queste visioni provengono dal futuro, affinché egli possa avvisare l’umanità del decadimento verso cui andrà presto incontro. The Final Experiment è un disco ambizioso e con tantissima carne al fuoco, un’opera a 360 gradi, zeppa di influenze e di stili. Lasciamo quindi parlare la grande protagonista dell’album: la musica.
Il disco è diviso in quattro atti. Prologue, dopo una breve parte narrata, offre un sunto delle trame melodiche che ascolteremo di qui alla fine: classico hard rock sinfonico con tastiere presentissime ed un che di medievaleggiante che male non fa. La tripletta successiva (The Awareness, Eyes Of Time e The Banishment) annichilisce l’ascoltatore in maniera devastante: ci troviamo davanti oltre 20 minuti di pura perfezione sonora. Qui ci sono lezioni di linee vocali, lezioni di arrangiamenti, lezioni di fantasia e credibilità. C’è ispirazione e ci sono apici compositivi che altre volte il lungo-crinito olandese toccherà nella sua lunga carriera fino ai giorni nostri. Addirittura, verso la fine del trittico, il buon Arjen si concede un paio di minuti di death/doom zeppo di growl. Tenete presente che il disco è del 1995 ma esiste anche una ristampa ad opera dell’Inside Out del 2005, che offre la succosa aggiunta di un secondo CD contenente alcuni brani del disco ri-arrangiati in chiave semi-acustica.
Ye Courtyard Minstrel Boy offre una partitura orchestrale e sinfonica che canterete più o meno dopo il primo passaggio nel vostro lettore; Sail Away To Avalon si rivela un altro capolavoro di epicità sinfonica con arrangiamenti magniloquenti. In più di un frangente vi sentirete Highlander in persona e non temerete niente, neanche St.Anger. Nature’s Dance dura due minuti e mezzo e dice poco o nulla; molto meglio la successiva Computer-Reign (Game Over) che ha le sembianze di un brano dei Queensryche in tutto e per tutto. Waracle risulta piuttosto criptica e con poche oasi di alti livelli; non stiamo parlando di un brutto pezzo, anzi, ma solo di uno qualitativamente inferiore ai precedenti. Molto accattivante è invece Listen To The Waves, che sfocia in un prog puro ed offre dei buonissimi momenti strumentali. Magic Ride più che magica risulta piatta e incolore; con Merlin’s Will si torna finalmente ai temi portanti del disco e alle sue atmosfere medievali, che funzionano praticamente suonate in qualsiasi salsa. The Charm Of The Seer scorre senza colpo ferire e di Swan Song è molto meglio Swansong dei Carcass. Ayreon’s Fate torna a buoni livelli e svela piuttosto degnamente il destino del nostro menestrello.
The Final Experiment è un capolavoro quindi, ma solo per la prima metà del suo minutaggio. Contiene tutti gli elementi che nel futuro avrebbero definito Ayreon un progetto amato e seguitissimo. Persiste molto spesso il fatto che il musicista olandese debba a volte allungare il brodo più per esigenze di trama che per solare ispirazione; si porta con sé il filler scenico ancora oggi, ma si sa, nessuno è perfetto. Da qui in avanti, la carriera di Arjen proseguirà, come sapete, tra molti alti e pochi bassi, regalandoci perle di rara bellezza. Sicuramente ce ne regalerà altre ancora in futuro.
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11
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CAPOLAVORO OPERA FANTASTICOOO VOTO 100💥👍🤘🏼 |
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10
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L'inizio di una leggenda. Album stupendo: verrà superato con le pubblicazioni successive, ma il punto di partenza è già a un livello incommensurabile. Pezzi meravigliosi sparsi un po' ovunque (non solo nella prima metà). Voto 87. Peccato... solo 10 commenti in 6 anni |
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9
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Ricordo che al momento della sua uscita mi esaltai non poco. A distanza di anni il mio entusiasmo si è un pò affievolito sebbene The awereness, Eyes of time, The Banishement, The charm of the seer, la sublime Ayreon's fate e Sail away restino pezzi stupendi. Da segnare che in attesa delle star internazionali dei cd futuri qui si resta in ambito nazionale (sebbene B. Hay e Ian Parry i confini olandesi li avevano superati eccome). 80 |
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8
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La nazionale è importante, non va presa sottogamba |
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7
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Osvaldo, sei argentino, buon giocatore, ma perchè giochi nella nazionale italiana? |
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6
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Per me si tratta di capolavoro anche nella seconda metà, ed anzi the charm of the seer è una delle mie preferite. disco perfetto. |
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5
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per me non ci sono filler, c.a.p.o.l.a.v.o.r.o. |
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4
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Grandissimo disco, grandissimo Arjen |
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3
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Gran disco, non che ricordi musica brutta composta da questo signore, in effetti quella rece di "The Human Equation" è inguardabile. |
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2
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Concordo col recensore quando dice che il meglio si trova nella prima metà: the banishment e the awareness sono due capolavori della discografia ayreon. @ waste of air: perchè non scrivi una recensione di the human equation da aggiungere a quella esistente (impietosa e illeggibile)? |
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1
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CAPOLAVORO ,l'inizio che ben faceva promettere per gli anni a venire,io ce l'ho autografato da lui . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prologue 2. The Awareness 3. Eyes Of Time 4. The Banishment 5. Ye Courtyard Minstrel Boy 6. Sail Away To Avalon 7. Mature’s Dance 8. Computer-Reign (Game Over) 9. Waracle 10. Listen To The Waves 11. Magic Ride 12. Merlin’s Will 13. The Charm Of The Seer 14. Swan Song 15. Ayreon’s Fate
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Line Up
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THE LEAD SINGERS Edward Reekers (Voce) Lenny Wolf (Voce) Robert Soeterboek (Voce) Jan-Chris De Koeijer (Voce) Ian Parry (Voce) Barry Hay (Voce) Arjen Lucassen (Voce) Jan Van Feggelen (Voce) Leon Goewie (Voce) Ruud Houweling (Voce) Lucie Hillen (Voce) Mirjam Van Doorn (Voce) Debby Schreuder (Voce)
THE PLAYERS Arjen Lucassen (Chitarre, Tastiera, Basso) Cleem Determeijer (Hammond, Minimoog, Mellotron, Vocoder, Oberheim, Juno, Harpischord, Piano, Tastiera) Jolanda Verduijn (Basso) Peter Vink (Basso) Jan Bijlsma (Basso) Ernst Van Ae (Batteria) Barry Hay (Alto Flute)
THE BACKING SINGERS Mirjam Van Doorn & Debby Schreuder (Cori) Rene Merkelbach (Cori) Arjen Lucassen (Cori) Jolanda Verduijn, Lucie Hillen (Cori) Ruud Houweling (Cori)
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