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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Avevamo lasciato gli Hell dopo l’uscita di Human Remains, salutata dallo scrivente come una delle migliori realizzazioni heavy degli ultimi tempi. Li ritroviamo oggi, dopo che l’album appena citato è stato considerato un po’ ovunque nello stesso modo e dopo che il gruppo, in conseguenza del successo ottenuto che li ha portati anche alla posizione numero 46 delle charts tedesche ed a ottenere vari riconoscimenti ufficiali, ha avuto finalmente modo di calcare palchi importanti. In particolare si parla di Rock Hard, Bang Your Head, Metalfest, PPM, Alcatraz, Rockstad Falun, Sweden Rock, Summer Breeze, Metalcamp, Masters Of Rock, Download, Bloodstock Open Air ed altri, dove i nostri si sono ritagliati rapidamente la fama di gruppo che va assolutamente visto dal vivo. In conseguenza di ciò, i tour con nomi quali Accept prima, Amon Amarth e Carcass poi, come abbiamo avuto modo di documentarvi in questo live report. Dopo aver cominciato a raccogliere parte del successo meritato (vedi recensione precedente) ed aver consolidato la loro presenza sulla scena, gli Hell danno ora seguito all’ormai penultimo disco con un successore intitolato Curse & Chapter -il titolo è sia un gioco di parole con l’inglese Chapter and Verse, traduzione di “per filo e per segno” (ma soprattutto un riferimento biblico), che un riferimento al pezzo d’apertura del disco- che risulta essere un consolidamento del lavoro precedente e una piccola, avvincente progressione che, nelle intenzioni, dovrebbe portare ad ulteriori frutti nel futuro. Se Human Remains era composto totalmente da pezzi scritti all’epoca in cui gli Hell mossero i primi passi, riveduti e corretti dalla band di concerto con il membro del gruppo/produttore Andy Sneap (ed ancora una volta vi rimando alla recensione precedente, specialmente per chi non dovesse conoscere la storia degli Hell), quello nuovo è costituito -parole di Sneap- “al 50% di vecchio materiale ed al 50% di materiale nuovo”. Per ciò che concerne le liriche, invece, è il cantante David Bower ad informarci che queste trattano temi storico/politici e di persecuzioni religiose, intolleranza e pregiudizio, misti a riferimenti a miti e leggende reinterpretate alla maniera degli Hell. Il tutto con ampia discrezionalità interpretativa lasciata al pubblico. Detto questo, una cosa è da mettere bene in chiaro: gli Hell sono bravissimi e Curse & Chapter è un disco eccellente. Quello che ha da offrire è intanto una produzione poderosa, ma pienamente rispettosa dello stile della band, che si rifà ad un heavy figlio della N.W.O.B.H.M., arricchito da elementi ossianici. Suoni quindi aggressivi, ma molto definiti e non impastati. Quel che più conta, però, è che l’intero lotto di pezzi è esattamente ciò che un appassionato di heavy oscuro, teatrale e malefico può attendersi, in quanto arricchiti da tastiere funeree e solenni, da impalcature sonore che prevedono numerosi ed azzeccati cambi di tempo e di atmosfere alcune volte simil-progressive, da assoli misurati, ma efficaci, e dalla prestazione di Bower. Quest’ultimo, come la volta precedente, dimostra quanto possa essere labile il confine tra attore e cantante e come l’attraversare ed il riattraversare questo confine possa essere produttivo in musica. In sintesi: i dodici episodi dell’album avvincono dalla prima all’ultima nota.
Non solo non vi è traccia alcuna di fillers, ma nessuno dei brani contenuti in Curse & Chapter può essere valutato come meno che buono, con punte di assoluta eccellenza che sono organiche al lavoro e non singoli episodi fortunati. Dopo l’intro maestoso di Gehennae Incendiis, che fa da collante col precedente album del quale sembra un intermezzo/ponte che porta a questo nuovo lotto di pezzi, è The Age of Nefarious ad inaugurare davvero il lavoro ed è già un’autentica goduria per gli amanti di questi suoni e di questo modo di comporre. Il brano, oltre ad essere un manuale di come si esegue un brano heavy ad altissimo livello, utilizzando vari registri musicali al servizio di una vocalità in grado di cambiare agevolmente tono, sempre nel segno della teatralità, contiene evidenti citazioni di The Age of Acquarius e non solo nel titolo. Si sale ulteriormente di tono con The Disposer Supreme, che amplifica al parossismo le qualità mostrate dal brano d’apertura. Pezzo molto costruito, molto arrangiato, da gustare col procedere degli ascolti. Darkhangel -Aleister Crowley il suo soggetto- punta su un ritornello più immediato, ma parlare di pezzo “facile” è del tutto fuori luogo, visto che è comunque ammantato dall’aura malvagia tipica degli Hell. Parlavamo di canzoni che per il 50% sono vecchie; una di queste è Harbringer of Death, risalente addirittura ai tempi dei Race Against Time (vedi ancora recensione precedente), così come “antiche” sono Land of the Living Dead e Deliver Us from Evil. Forse sono queste le melodie leggermente meno efficaci, ma almeno la terza è sinistramente divertente e, inoltre, se i pezzi inferiori sono di tal fattura, un ipotetico gruppo che potesse godere di otto/dieci di questi “scarti” pubblicherebbe comunque un album più che valido. End ov Days poggia sul grande pathos che riesce a trasmettere, definendo con grande nettezza il concetto di drammaticità, di musica plateale, tanto da far pensare ad un malefico metal-musical. Deathsquad mostra chiaramente quanto il gruppo affondi le proprie radici nella tradizione della scena N.W.O.B.H.M. che contribuì a creare, inserendo quegli elementi oscuri poi sviluppati e portati al successo dai Mercyful Fate. Dopo un avvio che non colpisce particolarmente, Something Wicked This Way Comes irrompe col suo ritornello da rito live che mi piacerebbe davvero molto poter ascoltare dal vivo, col pubblico a scandirlo insieme alla band, tanto è costruito palesemente per far crescere la tensione con le sue architetture sonore al servizio di Bower. Faith Will Fall è quadrata e piacevole (non il vertice di questo CD, mentre delle due seguenti abbiamo già accennato), indi l’album termina con A Vespertine Legacy, un mid-time che non fa che confermare le qualità fin qui esposte. Curse & Chapter esce con un DVD bonus con sei pezzi dal vivo catturati durante l’esibizione al Darwin Suite Assembly Rooms dello scorso 23 febbraio e altro materiale tratto dal Bloodstock Open Air.
Quel che Curse & Chapter perde in termini di effetto sorpresa rispetto a Human Remains, lo guadagna come ulteriore solennità delle tastiere dal sapore gotico, che si ritagliano qui uno spazio importante, senza appesantire troppo il disco, ma arricchendolo di enfasi. Ricapitoliamo: una produzione ottimale, pezzi più che buoni, assoli assassini, riff indovinati, ritmiche serratissime ed un “cantattore” in grado di aggiungere quel quid inafferrabile che pochi dischi possono vantare. Mi pare che non si possa che concludere in un solo modo: confermarsi è sempre più difficile che incidere un buon esordio, ma gli Hell ci sono pienamente riusciti, dando un’impronta inconfondibilmente britannica al tutto e lasciando anche intuire ulteriori margini di miglioramento nella loro produzione. Dopo un primo disco di vecchi pezzi ed un secondo che propone un mix di vecchio e di nuovo, il prossimo non potrà che essere un album interamente composto per l’occasione e lì, inevitabilmente, gli Hell saranno chiamati alla loro prova del nove. Questo, però, attiene al futuro, il presente è costituito da un lavoro che possiede tutte le prerogative necessarie ad imporsi. Godetevelo.
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Una band veterana chi si reinvento ai giorni nostri in una chiave fresca non e' cosa da tutti...e gli HELL rappresentano quanto più di bello avvincente sia il true/metal nel suo lato migliore e più rappresentativo.
Sia in questo lavoro che nel precedente il loro stile a mio parere strizza l'occhio anche a un certo US power dai contorni minacciosi e oscuri....SAVATAGE "era JON OLIVA"...METAL CHURCH e ICED HEART degli inizi...unendo influenze british originarie di JUDAS PRIEST e horror/power dark nord Europeo dei MERCYFUL FATE e dei MORGANA LEFAY.....aggiungendo passaggi dal retrogusto più tetro e sinistro progressive metal tradizionale.
Io do un bel 90!!...Favolosi!! |
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Vi rendete conto che gli Hell vengono prima di tutti o quasi? |
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Io la penso come Lambruscore... questi Hell mhmmm... |
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Lambru, a me Turbo fa schifo, ma non c'entra. Gli Hell esistevano prima di Turbo, è questo il punto. |
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Ok Trucido, quindi per te Turbo è un disco scarso / quasi sufficiente, questo e l'altro degli Hell sono più che buoni, ok, rispetto la vostra idea, e non vi accuserò più di scarsa obiettività, ovvio che io la pensi diversamente e non intendo cambiare idea. Alla prossima. |
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Allora fai la fatica di leggere la recensione di Human Remains per conoscere anche la storia del gruppo. Così, tanto per. |
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Ho scritto la mia sulla recensione di Turbo dei Judas....e non ditemi che non c'entra...c'entra e parecchio, anche.... |
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grande  |
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Si potrebbero spendere anche dei soldi per degli occhiali dato che il debutto è nella colonna a destra. |
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Il link contiene un errore che verà corretto, ma Human Remains appare chiaramente a destra della pagina. Si vede che abbiamo fatto un mutuo. |
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Il debutto lo avete perso, che non è recensito? Il link a inizio rece manda a tutt'altro gruppo/recensione in realtà, ho cercato nel sito ma non esce quella del primo Hell. Tra tutte le decine di recensori che ha questo sito nessuno che l'abbia comprato, anche se quel primo disco per qualche motivo non l'avesse mandato l'etichetta o distributore solito per recensirlo? Cazzo, qualche euro lo potete anche spendere di tasca vostra ogni tanto, se non altro per avere e ascoltare per bene roba valida davvero o eccezionale in certi casi, come questa band secondo me... |
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Debutto superiore di un gradino per me, ma ottimo anche questo. Nessuno o quasi ha questa purezza e allo stesso tempo personalità nel metal diciamo "classico" in generale, sia strumentalmente che vocalmente, gruppo stupendo con 3 originali e 2 innesti nuovi ma di esperienza e con legami cmq di parentela o altro (come Sneap, allievo da giovane dell'altro chitarrista originale suicidatosi nell'87 poco dopo lo scioglimento del gruppo per il fallimento dell'etichetta e altri casini vari) con gli originali, quindi meglio non potevano trovare. Altro pianeta rispetto a qualsiasi bamboccio revivalista di oggi, tutti quelli nati vecchi e soprattutto senza talento e fantasia alcuna, fanno solo riff su riff a grattugia senza mai un pezzo non dico memorabile ma almeno buono, con un po' di fantasia, tecnica, variazioni ecc. Qui siamo sulla scuola gloriosa e fatta in maniera convincente senza imitazione sterile (del resto sono dei primissimi '80 anche loro, nel debutto tutti i pezzi erano originariamente nei demo del tempo), dei vari Judas (soprattutto primi dischi), Mercyful Fate, primi Maiden, Angel Witch...chi non apprezza roba del genere e si definisce amante del metal non ha capito un cazzo, giovanissimo, giovane o più o meno scafato che sia, si merita il metal di plastica e basta come tante band oggi o negli ultimi 10-15 anni (ci sono anche tante vere e validissime per fortuna, in ogni stile, chiaro, non va generalizzato, ognuno fa storia a sé cmq alla fine, io ne apprezzo un casino da sempre anche di queste ultime, alcune le seguo del debutto, ma adoro anche e soprattutto roba del genere da ancor prima, avendo iniziato nei primissimi '90 a scoprire il metal). |
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IN realtà non lo sono, essendo prime movers della scena. |
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Io ci sento i Judas Priest, non male ma sono in ritardo di 30 anni... |
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Da una settimana gira quasi ininterrottamente nel player....stupendo! |
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@jek: quando ho letto pianola mi hai fatto troppo ridere.. non la sentivo nominare da anni... e mi sono venute in mente le feste di paese e i matrimoni tristi... |
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La pianola (termine che di solito uso per descrivere le tastierine che si usano nel power meno potente ) è usata in modo molto teatrale, in linea con lo spirito del gruppo che si pone a metà tra la band metal e la compagnia di giro. Credo vada valutata dopo aver visto almeno qualche filmato dal vivo, nel contesto dello show, ma ci sta che ad alcuni possa suonare eccessiva e/o ridondante in alcuni passaggi. |
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Sona gia ad alcuni passaggi, il disco mi piace confermata la precisione della recensione e del voto. All'altezza di Human Remains anche qui 0 filler come i Satan e questa la dice lunga su questo ritorno della NWOBHM. In alcuni passaggi usano troppo la pianola, ma queste sono sensibilità personali. |
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...me lo sono proprio goduto... |
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Lusingato comunque se il genere ti piace, difficilmente ti deluderanno. |
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@raven..li ascolterò perchè mi fido sempre delle tue recensioni e mi hai fatto venire una gran voglia di sentirlo! |
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@Raven: è tornata la voglia di ascolare anni 80! ) io come Radamthis sono coerente. conosciuti grazie alla tua rece e sempre osannati! |
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@raven: io sono tra coloro che li ha conosciuti e apprezzati da human remains....coerente al 100%! |
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Una cosa che mi risulta incomprensibile sono i commenti in calce alla recensione dell'album precedente. |
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@samba: prendi le edizioni limitate che sono una figata! Human remains è doppio e questo cd+dvd |
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xXx@ e Radamanthis@ lo sto ordinando adesso e poi prendo anche l'altro!!! |
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@Raven Anche per questo sono così fighi  |
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Certo che risultare così interessanti riproponendo schemi già consolidati da anni ed anni, non è da tutti. |
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Un album che mi ha colpito fin dal primo ascolto.Voto 85 |
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Nn li conoscevo ma conosco Andy sneap come axeman dei sabbat...incuriosito da un'intervista su rock hard ho visto un loro clip ufficiale sul tubo...sono pazzeschi, anche il loro look gothico blasfemo mi riporta ai tempi dei mercyful fate...devo comprarlo |
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Si caro Sambalzalzal, fidès...è ottimo così come ti suggerisco Human remains! |
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La recensione è giustissima, solo penso che anche nei prossimi album continueranno ad inserire alcuni brani vecchi, dato che secondo me nessuno di loro vorrebbe lasciare degli album senza il contributo di Halliday, seppur postumo. |
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Ora che hai fatto ammenda corri a comprare il disco: non te ne pentirai! |
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Cazzo, a quanto pare sono l'unico che non li ha mai sentiti!!! Faccio ammenda!!!!! |
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Secondo disco,secondo centro,30 circa in naftalina son serviti,e parecchio,grande HM ispirato,potente e al passo!80 abbondante! |
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bellissimo, degno erede di human. heavy classico di qualità. voto 90 |
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Assolutamente fantastici, tra le mie band heavy preferite! Sono in linea con la recensione di Raven e col voto, difficile stabilire quale sia il preferito tra questo e Human Remains! Confermo (come si legge nel report) che dal vivo sono una cosa unica  |
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Piacevole, squisitamente retrò, una bella iniezione di Heavy ultraclassico. E' bello assistere a revival di così alta qualità dopo l'eccellente ritorno degli Angel Witch dello scorso anno. Promossi, anche se ho preferito, per rimanere in tema, l'ultima fatica dei Satan. 77/100 |
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mi piace molto. devo dire che forse manca un pò di "teatralità" di certi pezzi presenti in Human remains.. mi sembra manchi una blasphemy and the master.. concordo con te Raven sui suoni, la produzione e sul fatto che something wicked sia ottima per i live!! per me voto 85 |
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Bello a dir poco, sui livelli altissimi di Human remains: heavy metal classico legato inesorabilmente agli anni ottanta ma con quel pizzico di modernità che ci sta alla perfezione come l'origano sulla pizza. I Mercyful Fate potrebbero essere la loro principale fonte di ispirazione ma sento anche qualcosa di Judas Priest e Cradle of Filth, N.W.O.B.H.M all'ennesima potenza con influssi dark che sono una goduria! Come dice Raven...godetevelo! Voto 85 proprio come Human remainsma chissà se con il passare degli ascolti cresca... |
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Bello, veramente bello! Nel deserto TOTALE degli ultimi anni un disco da avere assolutamente... |
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Niente di che ma meglio del precedente IMHO. Ricordano un mix di King Diamond e Cradle of Filth a tratti... Dal vivo meritano perche molto scenici. |
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In effetti piacerebbe maledettamente anche a me vedere un loro show. |
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Comprato! Confermo che mi piacciono un tot, spero di vederli dal vivo prima o poi. |
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Ottimo, ci speravo proprio. Una conferma dopo l'ottimo human remains. Devo ancora prenderlo e ascoltarlo, ma dal singolo promette bene. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Gehennae Incendiis 2. The Age of Nefarious 3. The Disposer Supreme 4. Darkhangel 5. Harbringer of Death 6. End ov Days 7. Deathsquad 8. Something Wicked This Way Comes 9. Faith Will Fall 10. Land of the Living Dead 11. Deliver Us from Evil 12. A Vespertine Legacy
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Line Up
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David Bower (Voce) Andy Sneap (Chitarra) Kev Bower (Chitarra, Tastiere, Cori) Tony Speakman (Basso) Tim Bowler (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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