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IL PROCESSO - # 3 - Lo Shred
11/11/2012 (3302 letture)
INTRODUZIONE
A cura di Saverio Comellini "Lizard"

Cari amici e care amiche,
Giungiamo alla terza puntata del nostro Processo, con un tema caldissimo e sempre più dibattuto: lo shred. E' una forma d'Arte come sostengono i suoi difensori, o pura masturbazione strumentale, come ritenuto invece da chi avversa questo approccio? La parola va alla tesi dell'Accusa e all'arringa della Difesa. Che sia poi la giuria da voi composta a decidere il verdetto finale, perché al di là di quello che può sostenere il nostro Processo, la parola finale spetta sempre agli ascoltatori, unici veri Giudici dei propri gusti e piaceri.

TESI ACCUSATORIA
A cura di Gianluca Fontanesi "Waste Of Air"

Tic, tic, tic, tic...

Lo sentite, mio caro uditorio?

Tic, tic, tic...

Lo vedete? Tognazzi direbbe che stuzzica ed è prematurato. Si chiama metronomo, ed è diventato il migliore amico di certa gente. Ovvio, nella musica è importantissimo se non fondamentale, ma in ogni cosa si riesce sempre a trovare la via del parossismo. Lo sentite il click? Sta andando a sessanta, ma se acceleriamo, e lo portiamo a 220, cosa succede alle vostre povere orecchie durante un’esposizione prolungata? Vi sentite trapanare il cervello? Volete uscire dall’aula? Non è possibile. Ora ascolterete un’arringa perfettamente a tempo e fastidiosa alla stessa maniera. Si, perché certa gente non si accontenta di prendere in mano uno strumento, parliamo della chitarra in questa sede; certa gente ricorda parecchio il poliziotto di Super Troopers quando si autocompiace in macchina e misura la velocità del suddetto autocompiacimento con l’autovelox. Questi fanno a gara a chi va più forte! Per diventare un grande della disciplina bisogna autocompiacersi (appunto) sulla sei corde (per i più esibizionisti anche sette o otto corde) alla massima velocità possibile! Si prendono un paio di scale a caso, le si combinano e le si provano per ore a ogni tipo di velocità; ovviamente la pratica richiede anni di dedizione: quindi lasciate perdere gli amici, la gnocca, il lavoro e tutto il resto e applicatevi, poi potrete dire di essere uno shredder! E già, ha anche un nome la pratica inibitoria, come se non bastasse. Lo shredding crea l’arte dalla velocità solistica. Che si tramuterà molto presto in shrekking quando avrete il volto verde dal voltastomaco e chiamerete Ciuchino il vostro gatto che vi guarderà torvo mentre scatenerete batracomiomachie nella mente dei poveri malcapitati che avranno la fortuna immensa di assistere alle vostre performance. La cosa poi, udite udite, crea anche un business: questi elementi pubblicano dischi! I familiari del povero Monicelli vivranno di royalties per le prossime generazioni grazie a questa supercazzole musicali. Ma il sangue dov’è finito? Dov’è finita quella capacità dei grandi di sentire ciò che si suona e trasmetterlo? Il grande Jimi Hendrix non c’è più, purtroppo; oggi ci sorbiamo i vari Malmsteen, Petrucci, Angelo e compagnia bella: gente che sa improvvisare come un gatto castrato davanti a una siamese in overflow ormonale. Ve la ricordate la bambola che veniva pubblicizzata qualche anno fa in televisione, Sbrodolina Bollicina? Quella che sbavava come un lama allupato? Ecco, qui l’oggetto della discussione si riduce allo sbrodolo senza alcuna finalità. Insomma, cosa ricordate del rock? Del metal? Un piropiropiro continuo o il riff di Smoke On The Water o Back In Black? A voi la risposta se avete ancora forza di ascoltare, caro uditorio. Stiamo perdendo la dote dell’essenzialità e della comunicazione a favore dell’empirismo puro; la musica non può e non deve assolutamente essere meccanica, per quella ci sono gli elettrauto. Qui stiamo parlando d’arte, di una delle poche forme che ancora possono regalarci un minimo di libertà. Riduciamo pure anche questo a un muro del pianto senza cuore, poi cosa ci rimane? Assolutamente niente. E voi, ragazzi, ve lo chiedo per favore: smettete di giudicare la bravura di un musicista in base alla velocità, è tutto fumo. Riconoscete invece la bravura di chi vi apre il cuore, di chi vi comunica qualcosa e chi lascia un segno perenne nei vostri ricordi; cosa che questi elementi non riusciranno mai a fare.

Tic, tic, tic, tic, tic, tic, tic...

TESI DIFENSIVA
A cura di Nicola Strangis "Khaine"

Egregio Giudice, siamo oggi qui chiamati a difenderci da accuse ingiuste ed assolutiste eppure non solo molto frequenti, ma anche accettate e condivise con superficialità, nonostante l'ampiezza di vedute che solitamente si vanta di avere chi ascolta un certo stile di musica.
Non possiamo non domandarci quale sia il problema se, tra chi ama la musica, qualcuno ambisce e lavora sodo per raggiungere la perfezione esecutiva, concretizzando ciò che per la maggior parte dei musicisti è semplicemente irrealizzabile. Che errore commette chi vuole esprimere la propria interiorità tramite forme complesse, articolate e di grandissima perizia tecnica? Per quale valido motivo non si dovrebbe essere liberi di conseguire una padronanza dello strumento tale da eseguire con estrema naturalezza ciò che ai più risulterebbe arduo? Non sarebbe forse una grave forma di censura, per il mondo della Musica, non poter ascoltare un Paganini, un Rachmaninov o un Jason Becker? Desideriamo veramente che i musicisti di tutto il mondo assomiglino solo ai vari Jimi Hendrix, Eric Clapton e Carlos Santana? Siamo proprio sicuri che la musica debba essere impulsiva, emotiva ed impressionista e non fredda, chirurgica ed iper-realista? In ulteriore analisi, siamo poi così certi che i vari virtuosi o shredders non siano in grado di esprimere calore e passione attraverso le loro intricatissime opere?
Queste, egregio Giudice, non sono domande retoriche, poichè esse sorgono naturali leggendo il testo dell'Accusa. Negare che lo shredder sappia dare emozione a chi ascolta equivale ad ignorare le massime vette espressive di artisti come Marty Friedman, Jason Becker, Vinnie Moore, Steve Vai, Greg Howe e molti altri ancora, non solo nell'ambito della musica rock e metal ma anche nel jazz (come non pensare al pianista Oscar Peterson o allo strepitoso talento dell'autodidatta Errol Garner?).
Ciò che ci attendiamo dalla Vostra decisione è il rigetto completo e deciso della tesi accusatoria per insussistenza del fatto, prima ancora che per mancanza di prove.
Ciò in cui speriamo è un maggior riconoscimento sociale del valore del virtuosismo e del contributo degli shredder.
Perchè il potenziale espressivo di un qualunque strumento musicale è molto più ampio di quanto offerto dai (pur leggendari) riff di Smoke On The Water e di Back In Black.

LA SENTENZA
A cura di Saverio Comellini "Lizard"

Convengono oggi davanti al Giudice di Metallized due tesi, due mondi, due visioni dialmetralmente opposte della musica: passione e tecnica, feeling e perizia esecutiva. Due poli che, una volta allontanatisi l'uno dall'altro, perdono il senso della loro esistenza. Due opposti che devono attrarsi, pena l'assoluta inutilità l'uno dell'altro. Non si deve colpevolizzare chi ricerca una perfezione formale, né ridicolizzare chi ricerca al contrario la purezza emotiva del gesto artistico, scevro da sovrastrutture teoriche. Si deve colpevolizzare chi considera il mezzo un "fine". La tesi dell'Accusa, come quella della Difesa, sono accettate da questa Corte come parti di un insieme e non come tesi contrapposte: non c'è torto in chi ricerca forme espressive tecnicamente superiori, il torto esiste in coloro che dimenticano il fine artistico della loro ricerca e si concentrano solo sulla difficoltà tecnica del gesto, confondendo l'atletica con la professione musicale. Discipline entrambe nobilissime, ma che non possono essere portate avanti in contemporanea, salvo snaturare entrambe. Al tempo stesso, non si può considerare sempre e comunque Arte, non si può sempre invocare lo scudo dell'emotività, a fronte di una incapacità tecnico-espressiva che rende evidente i limiti di chi suona e compone, mutilando di fatto la completa espressione o la potenza evocativa della propria musica. Perché la tecnica è anche la capacità di usare strumenti diversi allo stesso fine. Chi può inoltre dire cosa susciti davvero emozione? Un scala suonata a 220 bpm può donare la stessa emozione suscitata dalla singola nota esatta suonata nel momento giusto. L'abilità e la bravura del musicista stanno nella capacità di scegliere tra i due poli nel momento in cui essi servono e non nel ricorrervi sempre ed inopinatamente, perché non ha altro da offrire.
La categoria degli shredders ha scelto di seguire un percorso che pone l'abilità tecnica al centro della propria esperienza musicale: la Corte non ritiene questa scelta una colpa e non ritiene di dover condannare chi persegue questa strada. Non si vuole riconoscere la superiorità teorica di un approccio su un altro. Al tempo stesso, questa Corte non ritiene di poter chiudere gli occhi di fronte alla realtà, e negare che schiere intere di questi musicisti hanno dimenticato il fine del suonare, o hanno volontariamente sparso fumo negli occhi degli ascoltatori mascherando i propri limiti compositivi e la scarsità del proprio approccio musicale con tonnellate di note suonate senza alcun costrutto.
In assenza di un chiaro verdetto di colpevolezza, si prosciolgono quindi gli imputati dall'accusa di mero esibizionismo, ma si ordina comunque un'azione simbolica di risarcimento per i malcapitati ascoltatori di inutile ciarpame musicale, condannando i suddetti shredders all'ascolto forzato di Black Metal dei Venom e Overkill dei Motorhead almeno una volta a settimana entrambi per il resto della loro vita.



Philosopher3185
Sabato 1 Febbraio 2014, 18.36.52
57
Io da Chitarrista,credo che lo shred sia un modo per fare scena e comunque divertente anche da eseguire,ma nella giusta misura..non dovrebbe mai mancare l'elemento feeling e le belle canzoni.Micheal angel batio e steve vai,oramai mi pare che non abbiano piu' molto da dire..troppo roba,troppi riempitivi ed è per questo che dopo un po' annoiano,e invece gente come Gary Moore,Joe Satriani,paul Gilbert,hanno lasciato molti brani degni di essere ricordati.
Trujillo il bello
Martedì 28 Maggio 2013, 23.40.54
56
oltre che george benson anche ricchard benson sa il fatto suo
Delirious Nomad
Martedì 28 Maggio 2013, 22.29.34
55
Negli ultimi tempi sto riscoprendo geni come Vai, Friedman, Becker e Moore... gente, se tutto lo shred fosse così... e invece ci sono anche gli ultimi dischi di Malmsteen -_- .
Swan Lee
Martedì 28 Maggio 2013, 20.47.51
54
Pura masturbazione strumentale nel 99% dei casi. Ecco perchè certo Metal lo trovo null'altro che ridicolo...
InsideTheWire81
Martedì 20 Novembre 2012, 19.15.18
53
shred? che dire, io in genere giudico una cosa fatta bene se dopo averla ascoltata mi resta in testa,ed ha un senso nella canzone , altrimenti preferisco di gran lunga 3 note ma fatte bene!
jek
Giovedì 15 Novembre 2012, 20.29.51
52
Io lo avevo visto un carro di anni fa a Parma. Concordo per Eddie un altro mio idolo.
toni
Giovedì 15 Novembre 2012, 9.49.29
51
mi sono riascoltato il primo degli steeler e ascoltando l'intro di hot on your heels mi è venuto in mente eddie van halen e la sua eruption, quello che potrebbe essere il vero primo esempio del virtuosismo chitarristico in ambito heavvy metal. @jek: ho visto george benson dal vivo all'arena di milano un anno e mezzo fa, concordo con te è il migliore.
Lizard
Giovedì 15 Novembre 2012, 0.31.32
50
Friday Night in San Francisco. Ho detto tutto
jek
Mercoledì 14 Novembre 2012, 20.41.22
49
@toni: non solo ho elegant gipsy in vinile ma anche electric randezvous e soaring through a dream, in periodo della mia vita ho seguito molto anche molta fusion tipo i primi dischi di Steve Morse e forse molti inorridiranno ma adoravo e continuo ad adorare George Benson che col metal centra una cippa ma mi fa troppo godere.
Radamanthis
Mercoledì 14 Novembre 2012, 20.01.11
48
Oh caro Jimi, ben tornato!!! welcome back!
Jimi The Ghost
Mercoledì 14 Novembre 2012, 19.41.32
47
Ciao elluis, jek,palas,dri,xuty,indercover, ragazzi per le vostre stupende parole. Siete grandiosi..a presto per delle grandissime osservazioni
toni
Mercoledì 14 Novembre 2012, 10.07.25
46
jek: ti consiglio il secondo album solista di al di meola elegant gyspy del 1977. All'epoca Di Meola evidenziava già le caratteristiche tecniche e stilistiche di molti chitarristi della decade successiva, anche se suonava in ambito jazz, e non heavvy metal.
Cristiano
Martedì 13 Novembre 2012, 23.36.57
45
Secondo me la tecnica è importantissima nel metal e mi piace, senò andavo ad ascoltare il punk. Però certe volte è fine a sè stessa, troppe volte ho sentito gente fissata con Petrucci e con i Dream Theater, come se la capacità tecnica sia la sola cosa importante. Ci deve essere un equilibrio, perchè tutti questi shredders alla fine sono motlo ripetitivi e dopo un po' non hanno niente da dire, soprattutto in un genere come il metal dove il messaggio è importante non ci possono essere tecnicismi su tecnicismi su canzoni strumentali che non lasciano niente dentro, e non sto dicendo che per essere emotiva una cosa non deve avere tecnica, però come detto prima si deve trovare un equilibrio
Delirious Nomad
Martedì 13 Novembre 2012, 22.15.48
44
Oho, il sapientissimo ectoplasma é tornato tra noi, un inchino di saluto! . Quanto a me, condivido l'ipotesi secondo cui il punto non é fare o non fare shred, ma quanta qualità o mancanza della stessa nasconda il vortice di note. C'é shred eccelso, c'é shred da suicidio per noia. Alcuni chitarristi sono passati dall'uno all'altro.
Lorenzo "Palas" Ciampiconi
Martedì 13 Novembre 2012, 21.20.46
43
Jimi non delude mai... comunque consiglio un progetto conosciuto probabilmente ai più, ma che fin'ora non è stato citato...il side project liquid tension experiment, un vero esempio di musicisti virtuosi che scrivono musica eccelsa, con capacità compositiva/di arriangiamento assurda...veramente una gioia per le orecchie...
Elluis
Martedì 13 Novembre 2012, 20.57.46
42
Ma anche no !
d.r.i.
Martedì 13 Novembre 2012, 20.39.54
41
Adesso manca un post di Billo e tutto torna alla normalità
d.r.i.
Martedì 13 Novembre 2012, 20.39.11
40
Jimi tanto di cappello!
Undecover
Martedì 13 Novembre 2012, 20.34.25
39
E' tornato JIMI e si legge, eccome se si legge
jek
Martedì 13 Novembre 2012, 20.32.42
38
Rientro in pompa magna di JTG, è sempre un piacere leggerti. Prendo spunto proprio dal commento di JTG per dichiarare il mio amore per il virtusismo da non confondere con mitragliate di note ma costruzioni armoniche sviluppate a velocità mozzafiato. Non so se qualificarlo come Shred ma impazzivo letteralmente per il già citato Al Di Meola che duettava con De Lucia e pochi chitarristi mi hanno regalato emozioni come il primo Malmsteen. Come condanna caro Lizard mi sembra più un premio ascoltare Venom e Motorhead, almeno per me
CowboyFromHell
Martedì 13 Novembre 2012, 18.02.19
37
Ci sono shredders e shredders. Se un chitarrista mette la sua enorme tecnica al servizio della band in cui milita (per esempio John Petrucci nei Dream Teather), ha tutta la mia approvazione. Se invece si riduce ad una carriera solista in cui conta solo lui e la sua chitarra per me c'è poco da salvare.
Taste Of Chaos
Martedì 13 Novembre 2012, 17.25.18
36
lo shred se sapientemente dosato è strafigo (il citato petrucci non ne abusa, ma quando lo utilizza è fenomenale, per esempio In the presence of enemies pt1), ma quando l'intera produzione di un chitarrista si riduce a shreddate infinite è davvero masturbazione e poco altro
gianmarco
Martedì 13 Novembre 2012, 13.48.34
35
gran bell 'articolo
gianmarco
Martedì 13 Novembre 2012, 13.37.16
34
gran bell 'articolo
toni
Martedì 13 Novembre 2012, 13.00.13
33
per shred si intendono gli album generalmente di rock strumentale dove la chitarra elettrica solista è in primo piano e che si occupa di eseguire anche le melodie portanti dei brani. Negli anni 70 c'erano già diversi chitarristi pionieri di questo genere, in particolare mi viene in mente Al Di Meola. Poi arrivò il successo di Malmsteen il primo a fondere il guitar rock strumentale con l'heavvy metal (ben guidato da Mike Varney)e di li la nascita del termine shredder. Che di sè è un termine denigratorio, ovvero un musicista che mitragliando note a velocità supersonica non fa altro che ridurre in brandelli armonie e melodie. Io credo che ci sia molto di buono da scoprire tra i vari "shredders", perchè molti sono riusciti a dare un gusto personale e a tratti innovativo al format degli album di Malmsteen ma va anche detto che è uno stile che alla lunga stanca perchè sembra di ascoltare album suonati sulla base del metodo didattico della chitarra. Insomma freddi e ripetitivi esercizi che soddisfano solo l'orecchio di chi l'ha eseguito. concludendo, si agli shredders quando questi riescono a dare un apporto melodico e personale alle composizioni
Jimi The Ghost
Martedì 13 Novembre 2012, 12.57.20
32
Quale rientro migliore per salutare i miei più cari musici-amici. Eccomi, era da aprile che non lasciavo scia del mio purulento pensiero. “Shred not shred ed ancora una suddivisione limitativa-soggettiva riferita ad un modo di suonare, ma che è rimane contenuto nell’enorme mondo del “chitarrismo” e della “musica compositiva”. Proviamo ad ascoltare la produzione classica tra il 17° ed il 18° sec. quando alcuni clavicembalisti, organisti e violinisti avevano composto tra i maggiori virtuosismi della storia della musica classica. Ad esempio “Toccata e fuga” di Bach costruito su di una stile unico, ma d’improvvisazione, sviluppato su di un ritmo libero a cadenze floride su di una rapidità dettata da accordi su di arpeggi cromatici. In quelle rapide successioni di note triturate noteremo rapidità, ma stile ed eleganza. (da assaporare: Toccata in Fuga BWV 911 e Fuga in re minore, BWV 565.) Possiamo dire che con Bach, per la prima volta, la rapidità e la tecnica si librano con stile nel creare il cosiddetto “virtuosismo”. Virtuosismo non è una cattiva parola, il “virtuosismo” -virtus- che significa anche “qualità”, “valore” pone il soggetto ad elevarsi dagli altri, proprio dal concetto di “virtute praeditus” che, in composizione, Nicolas Slonimsky affermò che la musica composta dovrebbe orientarsi: “..non nel senso della morale, ma nel senso di capacità o di valore”. Anche Macchiavelli, nella sua definizione rinascimentale dell’epoca, soleva affermare nelle corti che il “virtuoso è talento. È Ingegno, forza e abilità”, ciò che avevano ben compreso i vari compositori e musici del 19°sec come Paganini e Chopin (da gustare: Paganini con il Capriccio 24 e Opera 10 Etude di Chopin). Come non menzionare Vivaldi, il Western classical canone, il 1975 con Ulrich Roth, e il visionario Mike Varney, e a tutti quelli che conoscete tra i migliori chitarristi ricordandovi, però, che un ottimo esecutore non è sempre un ottimo compositore. QUI è la differenza, QUI si deve trovare il vero shred. Ci saranno tantissimi chitarristi, ma pochi riusciranno a trasmettere con stile, tecnica fine, capacità di esecuzione, tutti in valori di “espressione” che la musica deve regalarci. La storia della musica insegna che le note devo offrirci emozioni, ma solo per mezzo di un ascolto attento tra l'emozioni e alla tecnica esecutiva. Un brano suonato male rimarrà sempre un brano brutto! Un bel libro da sfogliare potrebbe essere quello di Walser, “Running With The Devil: Power, Gender, and Madness in Heavy Metal Music”.Interessante... Null’altro. Jimi TG
fabio II
Martedì 13 Novembre 2012, 11.36.11
31
Grande Jimi! quanto tempo, anch'io aspetto le tue considerazioni! Un grande saluto
Lizard
Lunedì 12 Novembre 2012, 23.13.46
30
@Lorenzo: grazie mille
Unia
Lunedì 12 Novembre 2012, 22.30.06
29
Molto interessante questo articolo-"processo", originale! Ah lo "shred", velocità direttamente proporzionale all'abilità. Mah! E' vero che ci son molti "shreddisti" come Malmsteen, Herman Li... Ma è anche vero che non si possono condannare tutti (tralasciando la simpatia o antipatia). Logico che non si possono negare figure di spicco come Jimi Hendrix e Clapton, d'altra parte sono le maggiori fonti d'ispirazione, i maestri. Personalmente, sto nel mezzo, anche se vado più per la linea di Waste.
tommy
Lunedì 12 Novembre 2012, 21.58.32
28
la differenza poi è una...l abilità la si raggiunge con l allenamento il pathos è una dote innata...virtuosi lo si può diventare non senza difficoltà ma comunque è più alla portata di tutti mentre scrivere grandi canzoni è forse una dote innata...
Lorenzo "Palas" Ciampiconi
Lunedì 12 Novembre 2012, 21.57.03
27
Attendo con ansia il commento di jimi...
tommy
Lunedì 12 Novembre 2012, 21.55.46
26
articolo molto bello...io credo che la perfezione artistica se cosi si può definire sta nel coniugare nel modo giusto le due cose...prendete schuldiner ad esempio...non ha fatto così? grande tecnica ma anche grande emotività....se penso a 1000 eyes solo per citare la mia preferita...complimenti
Lorenzo "Palas" Ciampiconi
Lunedì 12 Novembre 2012, 21.49.29
25
Sono completamente daccordo con lizard, sentenza scritta anche molto bene!
d.r.i.
Lunedì 12 Novembre 2012, 20.53.08
24
Bentornato Jimi The Ghost
jek
Lunedì 12 Novembre 2012, 20.38.24
23
Aspetto a esprimermi dopo l'intervento di Jimi The Ghost. Mi associo a xutij
Elluis
Lunedì 12 Novembre 2012, 20.36.00
22
@Jimi TG ciao, so che sei stato via parecchi mesi per una missione umanitaria, se ho ben capito? Niente, volevo solo dirti che hai tutta la mia stima e rispetto, di persone come te non ce ne sono mai abbastanza ! Ciao alla prossima
xutij
Lunedì 12 Novembre 2012, 20.22.33
21
Jimi TG, che bello rileggerti !
Jimi The Ghost
Lunedì 12 Novembre 2012, 20.21.38
20
Ne parliamo con più calma...vi abbraccio tutti. Jimi TG
Third Eye
Lunedì 12 Novembre 2012, 17.50.55
19
Io penso che lo “shred” non sia poi così diverso da altri stili musicali, con cui condivide, in fondo, le stesse contraddizioni. I clichè, gli eccessi, il manierismo, caratterizzano un po’ tutte le forme musicali riconducibili al metal, per cui non mi sento di avanzare critiche particolari nei confronti degli shredders. Piuttosto, io tenderei a puntare l’attenzione sulla qualità delle proposte musicali, distinguendo tra buona e cattiva musica, tutto qua. Inoltre, preferisco parlare di virtuosi dello strumento anziché di semplici shredders e in questo senso il panorama musicale è pieno di gente che conosce alla perfezione il proprio strumento ed è in grado di regalare forte emozioni agli ascoltatori. Il dualismo semplice/complesso dunque non ha alcun senso di esistere, si possono raggiungere i medesimi risultati con strategie compositive (o tecniche strumentali) diverse tra di loro; il rigetto dell’iper tecnicimo attiene alla sfera dei gusti personali e di conseguenza è difficile che lo si possa tramutare in una tesi sostenibile.
xutij
Lunedì 12 Novembre 2012, 14.52.14
18
Io le critiche verso gli Shredder non le ho mai capite. Per me,come in ogni altro tipo di musica, ci soon dei grandi artisti e altri no, ed è normale come cosa. Che è musica per pipponi dello strumento non è assolutamente vero ed è un luogo comune da sfatare. Le emozioni che mi regalano artisti,giusto per fare 2 nomi, come Satriani o Becker sono uniche,e nessun altro chitarrista, per quanto "feeling" (cazzo vuol dire ?)possa avere, non potrà mai darmi con il suo strumento.
d.r.i.
Lunedì 12 Novembre 2012, 14.12.30
17
Altro esempio lampante i Dragonforce, qualcosa di buono all'inizio poi la ricerca dello shred e della velocità fine a se stessa. Infatti per me un loro disco vale l'altro.
Painkiller
Lunedì 12 Novembre 2012, 14.04.13
16
non sono molto competente in materia shred ma se un virtuoso egocentrico come Blackmore ha saputo mettere la chitarra al servizio della musica e non il contrario come spesso accade a Malmsteen forse significa che è possibile dimostrare di saper essere ipertecnici senza essere ripetitivi, ridondanti e inutilmente masturbatori. Secondo me un grande chitarrista è anche quello che riesce a scrivere un pezzo, un assolo semplice ma immortale come quelli citati da Waste of air. Chiaro poi che non è tutto bianco e nero nella vita, figuariamoci nella musica. Ad esempio io difficilmente mi annoio ascoltando un qualsiasi solo di Petrucci, con Malmsteen ormai non giungo oltre i 20 secondi...alla fine credo si tratti di gusto per la melodia e la mancanza di ripetitività...
Andy \\\'71
Lunedì 12 Novembre 2012, 13.47.26
15
Per me la tecnica è un mezzo,relativamente importante,a parlare sono le canzoni!Ci devono essere belle canzoni a supportare,siano esse solo srtumentali o cantate,una band e la musica!Non è per forza detto che tecnica sopraffina=canzoni memorabili,spesso è il contrario,e questo in tutti i generi Hard Rock,Metal,Black,Brutal ecc.
Andy \\\'71
Lunedì 12 Novembre 2012, 13.47.24
14
Per me la tecnica è un mezzo,relativamente importante,a parlare sono le canzoni!Ci devono essere belle canzoni a supportare,siano esse solo srtumentali o cantate,una band e la musica!Non è per forza detto che tecnica sopraffina=canzoni memorabili,spesso è il contrario,e questo in tutti i generi Hard Rock,Metal,Black,Brutal ecc.
vitadathrasher
Lunedì 12 Novembre 2012, 11.24.44
13
E' oggettivo che se si innalza la velocità, si innalza la difficoltà, perchè si rischia di cadere in un suono sporco....Di certo ciò che è tecnico e veloce non è detto che sia bello, anzi....dipende tutto dal contesto. Quando un solo è bello è bello ti riscalda i timpani, in genere un solo troppo veloce perde di dinamica e di tocco..... In conclusione virtuosismo non combacia sempre con genialità.
fabio II
Lunedì 12 Novembre 2012, 11.21.27
12
Ho amato tantissimi lavori dello shred; anche nell'epoca aurea ci furono i detrattori che, ad esempio, additavano i vari Malmsteen come assolutamente incapaci di scrivere un riff vincente. Come visione del rock e del metal, sto nel mezzo: mi piacciono le bands che hanno grande tecnica ma che riescono a venre fuori da rigide scritture: dicesi jamming.
Flip Flop FLap
Lunedì 12 Novembre 2012, 11.18.21
11
Intendiamoci, non è che saper suonare e bene sia una colpa. Prendete gente come Warren Haynes (Gov't Mule): è un chitarrista superlativo da qualsiasi punto di vista, ma ha pure un cervello e una cultura musica sconfinata che impiega per fare musica di altissimo livello. Stessa cosa che si potrebbe dire per i Tool, i Living Colour, i Primus... ma non certo per sgommoni tipo i guitar shredder figli di Malmsteen.
therox68
Lunedì 12 Novembre 2012, 11.11.41
10
Flag Of Hate: infatti il problema è proprio quello dato che la maggior parte degli shredders operano proprio nell'ambito del metal e non solo nelle band "tech". Mi sembra che in questa discussione ci si focalizzi solo su un aspetto: quello degli assoli ultraveloci ma il virtusismo non è solo quello: strutture complesse, tempi dispari, unisoni e via dicendo. Hai idea di quante grandissime canzoni metal non esisterebbero se non ci fossero stati musicisti in grado di idearle e poi eseguirle?
Sambalzalzal
Lunedì 12 Novembre 2012, 10.36.44
9
Flip Flop Flap@ effettivamente penso che quel tipo di mercato (per fortuna) sia molto settario e limitato se guardiamo ai chitarristi (altri esempi di mostri con altri strumenti non saprei farli perchè ne sono totalmente allo scuro). Mi è capitato negli anni per colpa di un amico che definire fissato con la chitarra è anche poco (se mi sente mi spara) di ascoltare un sacco di roba di chitarra moderna... li credo ci sia proprio il dissociamento da ogni tipo di bellezza artistica o di qualsivoglia tipo di "passione" per la 6 corde... si arriva a miscugli di suoni che veramente aprono le porte agli studi psichiatrici più efferati e medievali. Non si parla neanche di cacofonia, si parla di concepire lo strumento non più come un mezzo per trasmettere emozioni ma come un attrezzo per far vedere e dimostrare agli sfortunati avventori che i "musicisti" in causa stanno un passo avanti, che sono loro gli "illuminati". Ripeto, secondo me la vera musica ed i veri chitarristi sono ben altri. Sono per esempio contentissimo che un Axel Rudi Pel non sia mai stato annoverato nella lista degli shredders e come lui tanti grandi che con la chitarra riescono veramente a comunicare qualcosa che non sia semplicemente mal di testa!
Flag Of Hate
Lunedì 12 Novembre 2012, 10.30.09
8
Articolo interessante nell'argomento e ben scritto nella forma, come sempre. Nel merito non mi pronuncio, data la mia ignoranza del genere. Personalmente preferisco la semplicità efficace all'ampollosità e al virtuisismo, ma ripeto che conosco troppo poco l'ambiente per giudicare. Però, se permettete una provocazione, se condannassimo gli Shredders (spero che si scriva così) molte, molte, molte band techno-death, techno-prog, math-core li seguirebbero a ruota, dato che molte sono alfieri del virtuosismo di maniera.
Flip Flop FLap
Lunedì 12 Novembre 2012, 10.13.47
7
Volevo dire che tirare in ballo artisti sopraffine come Oscar Peterson o Errol Garner sia a dir poco offensivo per la memoria di questi ultimi. Il discrimine non è quante note suoni, ma come le suoni: loro due ci costruivano un discorso musicale splendido, a differenza del Malmsteen di turno. Se vogliamo tirare in ballo pianisti jazz sgommoni da fumo negli occhi, c'è Hiromi. E un appunto alla tesi accusatoria: è vero, gli shredder vendono dischi. Ma talmente pochi che nemmeno ce ne accorgiamo, tra un po'.
MrFreddy
Lunedì 12 Novembre 2012, 8.46.53
6
Articolo molto interessante su un tema controverso, capita a fagiolo dato che negli ultimi giorni sto avventurandomi nel mondo dello shred. Da perfetto fanatico di technical death metal ho pensato "Beh, sentiamo un pò questi super-virtuosi della chitarra". Mi è dispiaciuto notare come molti degli shredder che ho ascoltato (con le sole eccezioni di Jason Becker, che ritengo l'artista migliore di tutti i tempi, e del progetto Cacophony) riescono magari a coniugare la tecnica ad una certa intelligenza compositiva, e il risultato sono pezzi e dischi memorabili (i primi tre di Malmsteen, No Boundaries di Michael Angelo Batio, ecc... ), ma in tempi assolutamente brevi cadono nella banalità e nell'esibizionismo, non solo in studio ma anche dal vivo (penso sempre a Malmsteen, che spesso live ripropone la splendida Far Beyond The Sun snaturata da assoli inconcludenti e noiosi). Io sono un grande appassionato di tecnica musicale, ma questa deve essere ragionata ed interessante o, in casi estremi, almeno divertente (io mi diverto con i Brain Drill, ad esempio). Nel mondo dello shred, spessissimo, non trovo nemmeno questo divertimento, si passa da un estremo all'opposto. Dispiace vedere tanto immane talento "sprecato" in questo modo, ma fortunatamente, passando da un estremo all'altro, i lavori degni di nota dello shred non sono "solo" buoni, ma davvero splendidi. Concludo dicendo che tutto quanto scritto, ovviamente, è un'opinione strettamente personale. Complimenti a Waste of Ari, Lizard e Khaine per l'articolo!
Sambalzalzal
Lunedì 12 Novembre 2012, 8.42.13
5
d.r.i.@ sono d'accordo con te ma non saprei neanche dire se Malmsteen così come M. Romeo possano essere definiti come "shredders"... appunto come dici tu forse il primo non lo era nel primo periodo della sua carriera per poi arrivare ad autoemularsi ed anche ad esasperarsi quando le idee sono arrivate al capolinea. Lui cmq si è sempre definito come "neoclassico" come Romeo ama definirsi "barocco". Uno che secondo me fa "shredding" sul serio è Steve vai che personalmente non sono mai riuscito a digerire...
d.r.i.
Lunedì 12 Novembre 2012, 8.35.18
4
...popolare ovviamente
d.r.i.
Lunedì 12 Novembre 2012, 8.35.01
3
Il problema è solo uno: unire tecnica a felling. Prendo un esempio citato: Malmsteen in trilogy o odyssey ha dato prova di saper creare brani bellissimi, il medesimo ora ripropone le stesse scale tant'è che non ci si accorge se si è cambiato canzone o meno. Attendo con ansia la piacevole lettura del prossimo processo. Il vs giudice pololare d.r.i.
Sambalzalzal
Lunedì 12 Novembre 2012, 5.58.29
2
Io continuo orgogliosamente ad ascoltarmi i Venom ed a farmi le scale se proprio l'ascensore non funziona. Mai capiti questi musicisti e mai probabilmente loro hanno capito il significato del termine rock n roll! Daje co le seghe!
therox68
Lunedì 12 Novembre 2012, 1.58.37
1
Gianluca Fontanesi "Waste Of Air": gli shredders che prendono 2 scale a caso e le combinano fra di loro con tutti o quasi i patterns numerici e le geometrie "simmetriche" che gli strumenti a corda consentono li becchi subito senza bisogno di ascoltare tutti i brani del loro cd; al massimo potevano incantare gli ascoltatori meno smaliziati all'inizio del movimento shred. E poi ti garantisco che un materiale di partenza così povero è troppo poco per considerarsi ed essere considerato uno shredder. Con 2 scale al massimo arrivi al primo piano... P.s. La velocità è solo l'aspetto più vistoso dello shred, non solo ciò che è veloce è difficile da eseguire.
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