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FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA

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DARK NOISE + SPEM
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ANGRA + DRAGONHAMMER
TRAFFIC CLUB - ROMA

Slipknot - .5: The Gray Chapter
( 21383 letture )
Prima Recensione di: Arturo Zancato "Flight666"
Tanto tempo è passato e molte cose sono cambiate in casa Slipknot dall’uscita di All Hope Is Gone a quella del suo successore .5: The Gray Chapter. Sei anni colmi di avvenimenti sfociati in un disco che vuole essere il giusto risarcimento nei confronti dei fan per la lunga attesa e che raccoglie al suo interno tutti quei sentimenti contrastanti venuti alla luce in questo lasso di tempo. Era il maggio del 2010 quando la notizia della morte del bassista Paul Gray a causa di un’overdose di medicinali colse tutti di sorpresa e ad oggi non è ancora stato scelto il sostituto alle quattro corde; finora è stato l’ex chitarrista Donnie Steele ad eseguire le parti di basso in sede live, mentre per il nuovo album il contributo è stato multiplo: troviamo infatti accreditati al basso il chitarrista Mick Thomson, lo stesso Donnie Steele e il giovane bassista inglese Alessandro Venturella, il candidato principale a sostituire Paul Gray in via definitiva. Aggiunto per ora solamente in via ufficiosa anche il batterista Jay Weinberg, qui chiamato a rimpiazzare nientedimeno che Joey Jordison, la cui carriera musicale con gli Slipknot si è interrotta in modo non molto chiaro nel dicembre del 2013. Lungo tutto il corso dell’ultimo anno, e soprattutto degli ultimi mesi, si è parlato solo più del nuovo album, le cui anteprime sono iniziate ad uscire a piccole dosi tra agosto ed ottobre, prima con la pubblicazione di due singoli, The Negative One e The Devil in I, poi con quella di un brano, Custer, direttamente sul canale YouTube della band, e altri ulteriori resi invece disponibili per il download digitale. Una promozione massiccia che ha di certo fatto salire l’hype dei fan più accaniti, ma che allo stesso tempo ha fatto storcere un po’ il naso a chi riteneva che questa modalità potesse levare tutto il gusto dell’attesa in chi volesse assaporare l’album solo una volta uscito. Punti di vista differenti, ma va detto che di questi tempi, in cui è ben difficile che un disco non si possa già trovare prima della sua uscita ufficiale, è sempre meglio che sia la band stessa a rendere disponibile a tutti l’ascolto del proprio lavoro secondo il volere personale invece che ritrovarsi il giorno dell’uscita con un numero spropositato di persone che hanno già ascoltato l’intero album (ed ovviamente come minimo nella sua deluxe edition) recuperandolo in maniere secondarie dalla rete. Ma lasciamo stare certe questioni e veniamo ora all’oggetto della recensione, questo quinto capitolo a nome Slipknot, presentato da un artwork di copertina che fa presagire i toni cupi cui andremo incontro una volta inserito il disco nel lettore.

(This song is not for the living This song is for the dead)

Con queste parole appena sussurrate ci viene introdotto il brano iniziale, una intro di tre minuti che per tutta la sua durata lascia trapelare l’enorme tristezza per la perdita dell’amico Paul Gray, ricordato più volte nel corso dell’album. La violenza con cui, dopo un inizio calmo, si presenta invece Sarcastrophe è esemplare e va a spezzare il sottile filo tra passato e presente, facendoci capire che gli Slipknot sono tutt’altro che storia vecchia e sono anzi tornati agguerriti quanto se non più di prima. La strabordante potenza sonora di cui sono intrisi la maggior parte dei brani del disco è caratteristica dell’attuale “stato di salute” del gruppo, di un orientamento musicale che volge in parte le spalle a quei cambiamenti di stile presenti a tratti nel precedente All Hope Is Gone e già avvertibili in Vol. 3. Solo in parte, perché qualcosa di tutto ciò è rimasto e non resta affatto nascosto nell’ombra, ma anzi emerge violentemente -ironia della sorte- in diverse occasioni per spezzare la claustrofobica muraglia di ritmiche spaccaossa e riff veloci e taglienti. Alla rabbia pura e cruda di canzoni come Skeptic, Lech, Custer e The Negative One si contrappongono infatti pezzi più vari (con tutti i limiti del caso) come AOV, The Devil in I e Killpop, spesso caratterizzati da sezioni pesanti ed aggressive seguite da altre più leggere e melodiche. Protagonista di prim’ordine dell’album è la voce di Corey Taylor, al solito grandioso nel rendere al meglio sia quando si tratta di ottenere un’interpretazione più dura sia quando è richiesto un approccio al brano più soft. Due sono le ballad (o sarebbe meglio dire semi-ballad visto che non si limitano alla melodia facile ed immediata ma spingono anche sull’acceleratore, in special modo la seconda) presenti nel platter: Goodbye e If Rain is What You Want, entrambe molto toccanti e dalle atmosfere cupe, e che si avvicinano sicuramente più al materiale degli Stone Sour che a quello degli Slipknot da noi conosciuti. Ottima anche Nomadic, altra canzone potente ma con ritornelli levigati nei toni rispetto alle strofe, e buona ma non certo eccezionale The One That Kills the Least. Un plauso speciale va all’operato di Jay Weinberg (figlio d’arte: il padre, Max Weinberg, è lo storico batterista della E Street Band di Bruce Springsteen) dietro le pelli, così come alla costruzione dell’intera sezione ritmica nonostante tutte le difficoltà del caso. Presenti ma mai troppo in evidenza i soli di chitarra, che forse nel contesto generale dell’album hanno trovato poco spazio per esprimersi al meglio, mentre di rilievo è da considerarsi il lavoro di Sid Wilson, presenza fondamentale in alcune tracce. La produzione, pienamente negli standard attuali, è stata affidata -oltre che agli Slipknot stessi- a Greg Fidelman, già all’opera dietro al mixer con la band statunitense su Vol. 3, mentre in quest’occasione la fase di missaggio è stata lasciata nelle mani di Joe Barresi. L’album è stato pubblicato in diversi formati: oltre al CD standard sono infatti disponibili anche l’edizione deluxe (che include le bonus track Override e The Burden), il formato doppio vinile e la versione in download digitale.

Sul finire del 2013, Taylor aveva affermato che il nuovo lavoro sarebbe stato a metà tra Vol. 3 ed Iowa; un connubio quindi tra gli esperimenti melodici del primo e la potenza innata del secondo. Dopo svariati ascolti effettivamente sarà difficile trovarsi in disaccordo con quanto preannunciato, ma in ogni caso The Gray Chapter non raggiunge di certo le vette qualitative di Iowa e supera di almeno una spanna il livello medio di Vol. 3. Questo nuovo materiale non è affatto da sottovalutare, per quanto la formazione sia rimaneggiata e i meccanismi interni alla band siano ancora in corso d’opera. Se fino ad ora avete sventagliato fieri la bandiera di chi vuole a tutti i costi trovare qualcosa da ridire sull’operato degli oramai sette statunitensi (non contiamo per ovvi motivi chi ancora non è entrato nel gruppo in via ufficiale), allora sarà difficile che l’ascolto di quest’album vi possa far cambiare idea; se al contrario eravate sì diffidenti ma nutrivate comunque delle aspettative e ritenete che una possibilità vada data a tutti, allora ritagliatevi un’ora per addentrarvi in queste quattordici tracce e vedrete che forse il vostro giudizio non sarà poi così negativo. Ci sarà poi anche chi giustamente si atterrà ai fatti e vedendo la caratura della discografia degli Slipknot (quattro dischi, di cui almeno due capolavori e gli altri due sicuramente molto buoni) si avvicinerà a questo album praticamente ad occhi chiusi, certo di trovare fin da subito motivi di apprezzamento. Una cosa è certa: The Gray Chapter non è un lavoro definitivo, non vuole rappresentare nessun tipo di assoluto, si limita a mostrare al mondo intero che gli Slipknot hanno ancora molte frecce nel loro arco e sono sempre pronti a dimostrarlo, consapevoli che ci sarà modo per affermare una volta di più il loro reale valore, non appena sarà stata trovata una nuova stabilità interna. L’attesa è stata lunga, ma questo quinto capitolo potrebbe essere davvero solamente un piccolo passo per qualcosa di ancora migliore nel prossimo futuro. Noi, almeno, ce lo auguriamo.

VOTO Prima Recensione: 74


Seconda Recensione di: Andrea Barricelli "Barry"
A VOLTE RITORNANO
Alzi la mano chi avrebbe puntato un euro sul ritorno nei negozi di un album targato Slipknot. Sì, esatto, proprio Slipknot, quella band composta da nove pazzi che, nell’ormai lontano 1999, diedero alle stampe il violento, nichilistico, omonimo esordio, che fece da subito guadagnar loro tanti fan ed altrettanti detrattori. Si tratta altresì di quella band che, gradualmente, ha inserito sempre più melodia nella propria proposta, inizialmente decisamente più aggressiva, fino ad arrivare al controverso All Hope is Gone, risalente a sei anni fa, un’eternità nel mondo della musica. Purtroppo, è anche il gruppo che ha perso tragicamente un membro, il bassista Paul Gray, cui il nuovo album è ovviamente dedicato; tuttavia, al tempo stesso, sono gli stessi Slipknot che hanno fatto tanto parlare di sé per la separazione dal batterista Joey Jordison, per le dichiarazioni spesso contrastanti degli altri musicisti, per la frenetica attività del side-project Stone Sour…e perché, diciamocelo francamente, questi ragazzacci dell’Iowa sono diventati un po’ come i Metallica: parlano tanto (troppo), fino ad oggi avevano agito poco e, anche per questi motivi, si sono guadagnati un intero esercito di haters pronti a sparare a zero su di loro ad ogni occasione. Considerando questa impressionante serie di fattori, in molti non avrebbero scommesso un soldo bucato sul ritorno dei mascheroni.

LUCI ED OMBRE
Eppure, contro tutto e tutti, eccoci qua a parlare del quinto album in studio targato Slipknot. Prima ancora di sviscerare avidamente l’opera, è bene fare alcune considerazioni preliminari: che li si ami o no, i nove di Des Moines hanno comunque scritto una discreta pagina di storia degli ultimi venti anni di metal, riuscendo a sfornare quattro album di cui nessuno somiglia all’altro. Questo quinto lavoro, viceversa, non vede particolari innovazioni, ma si presenta al contrario come una sorta di sunto delle varie fasi musicali attraversate dalla band: possiamo quindi ascoltare pezzi di notevole pesantezza, altri aggressivi ma contornati da chorus melodici, pezzi lugubri old-style e passaggi più radiofonici. Chi ha a cuore la band, insomma, troverà pane per i propri denti, chi la odia non vi troverà che ulteriori ragioni per corroborare la sua avversione. Al tempo stesso, anche chi ha amato ed ama tuttora ogni nota prodotta da Corey Taylor e compagni non potrà non accorgersi di alcune caratteristiche meno brillanti di .5: The Gray Chapter: il buon Corey, pur confermando le proprie doti di cantante sopra la media, ha perso un po’ di smalto nel growl e, oggi più che mai, sembra trovarsi più a suo agio con le clean vocals, non a caso sparse a macchia d’olio in tutto l’album; Joey Jordison, pur non essendo forse quel fenomeno assoluto che molti osannano, è ancora una spanna sopra al batterista presente sull’album, il cui nome non ci è dato sapere, ma che pare proprio si tratti di Jay Weinberg, figlio del più noto Max, drummer di Bruce Springsteen. Il buon Jay (o chi per lui) fa un ottimo lavoro, ma non possiede ancora l’imprevedibilità e la frenesia del suo predecessore; infine, la nota negativa più evidente del quinto album di casa Slipknot è rappresentata dalla produzione, con la batteria dai suoni troppo secchi e le chitarre incredibilmente soffocate dalla voce e dalla batteria stessa. Come sia possibile, nel 2014 e con un budget come quello della band in questione, dare alle stampe un album con questi suoni non è dato saperlo.

.5: THE GRAY CHAPTER
Ma, finalmente, lasciamo che a parlare sia la musica. Anzi, magari avete saltato il lunghissimo preambolo introduttivo e siete già qui, pronti a sapere cosa aspettarvi da .5: The Gray Chapter. L’intro è affidata a XIX, essenzialmente un monologo di Corey Taylor su una base sonora lugubre e ripetitiva, in cui i fan degli Slipknot non potranno non riconoscere i propri idoli. Ebbene sì, sono tornati e, se per molti questo è un male, per tanti è un bene! Consci della necessità di ripresentarsi a dovere ai propri maggots dopo sei anni, i musicisti piazzano poi Sarcastrophe, pezzo a sua volta lugubre ed atmosferico, almeno nella prima parte, se non che all’improvviso una rapida rullata del batterista, seguita da un riff quadrato, fa esplodere lo stereo e le orecchie degli improvvidi ascoltatori. Come detto, la band pesca a piene mani da quanto fatto nei lavori precedenti, non dimenticando né All Hope is Gone, né chiaramente Vol. 3 o Iowa, rielaborando in chiave meno originale, ma comunque notevole il proprio stile. E’ un peccato, come detto, che la produzione non renda giustizia ai riff granitici e malsani di Thomson e Root, sepolti dalla voce del frontman e dalla batteria di Weinberg Jr., che, va ancora detto, fa un buonissimo lavoro e pecca semplicemente di un po’ di imprevedibilità. Del resto, non deve neppure esser facile venire sballottato in un gruppo per un album così discusso, sostituendo il batterista e fondatore del gruppo in questione. AOV, nuovamente introdotta da una rullata alla Dave Lombardo, possiede una strofa fra le più veloci e violente che i ragazzi dell’Iowa abbiano sfornato da un paio di album a questa parte, ma a spezzare la tensione ci pensa un bel chorus melodico di Corey Taylor, un po’ inaspettato ma non per questo meno di effetto. Questi sono gli Slipknot del 2014, prendere o lasciare. The Devil in I, già ampiamente sviscerata all’atto della sua pubblicazione come singolo, punta maggiormente sul groove con un inizio vagamente thrash, poi rallenta lasciando spazio ad una parte molto più atmosferica, dominata da un Taylor che, nuovamente, conferma le sue qualità anche emozionali come cantante, non rinunciando a qualche sporadico passaggio in growl, che però su questo brano rappresenta l’eccezione. Se non avete apprezzato questo tipo di canzone, allora è meglio che vi asteniate dall’ascolto di Killpop, che si muove su coordinate simili e, se possibile, ancor più melodiche. Non siamo ai livelli di Snuff, ma diciamo che a quelli di Circle o Vermilion ci avviciniamo senza troppi problemi, fermo restando che la voce del cantante, ancora indiscusso protagonista, non può non far breccia nel vostro rude animo metallaro. Skeptic ci riporta su lidi più violenti, ma onestamente sembra essere un gradino sotto i brani analizzati finora, Killpop compresa, al pari di Lech, a sua volta non brillantissima. Goodbye ripropone soluzioni atmosferiche, malinconiche e melodiche, risultando decisamente più godibile dei due brani che la precedono; il momento di appannamento viene definitivamente superato grazie a Nomadic, canzone che ripropone l’alternanza fra parti violente e parti più melodiche in modo decisamente meglio riuscito, come solo gli Slipknot sanno fare. Va detto, per dovere di chiarezza ed oggettività, che il minutaggio dei brani non facilita in certi casi l’ascolto prolungato, specialmente considerando che di brani su .5: The Gray Chapter ce ne sono ben quattordici. Per fortuna, l’eccessiva lunghezza viene compensata dalla presenza di un buon brano, quali l’intrigante The One that Kills the Least, ma soprattutto da due dei brani più validi del disco: Custer, una scheggia impazzita che alterna momenti iperveloci ad altri più lenti, ma non per questo meno violenti, è sicuramente il pezzo forte e potrebbe riportarvi alla mente la mitica The Heretic Anthem; tuttavia, anche il singolo The Negative One, benché noto, fa ancora la sua figura una volta ascoltato l’album nella sua interezza, grazie all’ottimo lavoro di percussionisti e chitarristi. Meno valido, invece, il pezzo conclusivo: si tratta di un altro lento, intitolato If Rain is What You Want, che rispolvera quanto già ascoltato in Goodbye, classificandosi come interessante, ma certamente non memorabile.

THE POSITIVE ONE
.5: The Gray Chapter, in conclusione, è un buon disco: non raggiunge i fasti dei bei tempi andati, ma ci ripresenta comunque una band assolutamente credibile, maturata e cresciuta, con un frontman all’altezza dei grandissimi nomi del genere, al netto di un growl non più brutale come un tempo e musicisti preparati ed abili; colpisce invece un po’ in negativo l’altalena qualitativa dei brani: non ci sono probabilmente vie di mezzo, dato che gli Slipknot confezionano o mazzate eccellenti che richiamano i capolavori del passato, oppure brani ben composti ed eseguiti, ma sinceramente dimenticabili dopo pochi ascolti. Ci sta, naturalmente, qualche passo falso dopo tanti problemi e tanto tempo e, forse, con una produzione più cristallina il risultato sarebbe stato ancor migliore. C’è ancora da lavorare per tornare ai livelli di una volta, dunque, ma la base di partenza è comunque buona e, considerando tutto, possiamo dirci di esser pienamente soddisfatti. Bentornati!

VOTO Seconda Recensione: 72



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
76.39 su 207 voti [ VOTA]
Death to True Metal
Martedì 30 Gennaio 2024, 13.12.04
122
Per me questo è di gran lunga il disco meno riuscito degli Slipknot. Nulla di scabrosamente brutto,ha sicuramente i suoi bei momenti, ma in generale l\'ho sempre trovato abbastanza noioso e pure un po\' moscetto.
Fdbfvs
Giovedì 29 Luglio 2021, 0.38.01
121
Uno degli album peggio prodotti e peggio mixati della storia del metal mainstream. Fortuna che il contenuto più o meno è decente con qualche capolavoro tipo "custer" o "the negative one". Voto: 65
Silvio Berlusconi
Sabato 28 Marzo 2020, 18.44.30
120
per me personalmente è il loro disco più debole,ma comunque decoroso. Skeptic e Custer sono molto trascinanti.
IL NOME CHE È UN PO' BELLO MA NON TANTO...:-(
Martedì 20 Agosto 2019, 0.47.00
119
SKEPTIC È UN CAPOLAVORO
Macca
Venerdì 26 Luglio 2019, 22.58.19
118
Riascoltato recentemente, nella sua totalità lo trovo superiore a All Hope Is Gone (che pure contiene alcuni brani davvero memorabili ma anche qualche filler). In generale scorre che è una meraviglia, sono sempre loro pur avendo perso in buona parte la sana ferocia che contraddistingueva gli esordi e cercando soluzioni per rimanere al passo con sonorità più moderne e catchy: Sarcastrophe, AOV, The Devil In I, Skeptic, Lech, Custer i pezzi forti di un album che funziona e ci restituisce i Knot ad alti livelli. Band che per me tra alti e meno alti non ha mai toppato, aspetto l’ultimo con ansia. Confermo il 78 dato qualche tempo fa.
ALBYDRUMMER
Mercoledì 3 Luglio 2019, 18.58.31
117
Disco fantastico,,,,
Galilee
Venerdì 15 Marzo 2019, 7.52.40
116
Infatti...
Metal Shock
Venerdì 15 Marzo 2019, 5.28.30
115
Il percussionista degli SLIPKNOT, Chris Fehn, ha fatto causa al gruppo sostenendo di non essere stato adeguatamente pagato durante i tour con la band. Altro silurato?? Sinceramente con quel che faceva probabilmente guadagnava anche troppo 🤣
Pippa pig
Giovedì 13 Dicembre 2018, 4.35.35
114
P. S. W i The Ocean
Pippa pig
Giovedì 13 Dicembre 2018, 4.34.23
113
È proprio vero che un album mediocre degli Slipknot, risulti meglio di quasi ogni album metal odierno. Ricerchiamo la qualità, Fanculo la vita, w questo webzine... Corro ad ascoltare i grandissimi Neurosis... THE EYE OF EVERY STORM. Questo è un album pregnante e degno di essere tramandato ai nostri figli... Non ste merde odierne.
Slipnoto
Lunedì 26 Novembre 2018, 11.49.15
112
Gorgonzola e spinaci!
Valerio
Venerdì 24 Agosto 2018, 13.30.58
111
@slipnoto, tu invece sei il grande padre di tutti i babbuini del pianeta terra...
Valerio
Domenica 19 Agosto 2018, 14.35.44
110
@ Frastuono, mi prendi proprio per un bambino … magari potessimo annoverare tra gli utenti di Metallized il Berlusca, ma penso proprio che abbia altri pensieri per la testa, anche se una navigata ogni tanto qui su questo bel sito gli farebbe soltanto bene e gli gioverebbe persino alla salute …
thrasher
Sabato 18 Agosto 2018, 14.20.36
109
Disco a mio parere moscio e commerciale... passo
Slipnoto
Sabato 18 Agosto 2018, 12.22.25
108
Certi pezzi del disco (e alcuni commenti qua sotto) sembrano fatti da babbuini
Silvio Berlusconi
Venerdì 17 Agosto 2018, 21.19.49
107
Dovete sapere che spesso faccio mascherare il buon Apicella da Chris Fehn e gli faccio suonare il mandolino col distorsore!
Nu Metal Head
Venerdì 17 Agosto 2018, 20.35.11
106
'a Frastuono, anche tu SVEGLIA! penso che Valerio fosse ironico nella sua domanda, non ti pare?
Frastuono
Venerdì 17 Agosto 2018, 18.24.08
105
Guarda che non è il vero Berlusconi ma solo uno che usa il suo nome, secondo te quello vero ascolta davvero gli Slipknot o Apicella?SVEGLIA!
Valerio
Venerdì 17 Agosto 2018, 13.22.46
104
Mi consenta una domanda, Cavalier Berlusconi: non sapevo che fosse un metallaro ma mi compiaccio della scoperta...
Silvio Berlusconi
Venerdì 17 Agosto 2018, 13.16.32
103
Quando questo disco uscì non mi piacque,ora dopo un po' di anni che non lo ascoltavo penso di averlo rivalutato in positivo: è un buon album penalizzato da canzoni un po' moscie tipo Goodbye,Killpop e The one that kills the least che provano ad imitare pezzi come Vermilion e Snuff senza però riuscirci. Le canzoni migliori per me sono Skeptic,Nomadic e Custer!
Jericho
Giovedì 22 Dicembre 2016, 14.07.35
102
Non capisco tutte le critiche fatte a questo disco. E' vero, non sono più aggressivi e incazzati come una volta e qualitativamente è inferiore ad alcuni (non tutti) predecessori. Ma non significa di certo che è un brutto disco, anzi...a mio parere è davvero bello, con Hit come The Devil in I davvero riuscitissime e una produzione a mio parere ottima. Sono solo miei pareri eh ci mancherebbe, ma davvero non riesco a capire le critiche
Giorgio
Lunedì 24 Ottobre 2016, 15.19.25
101
a distanza di due anni ascolto ancora questo album e lo reputo uno dei migliori album degli ultimi 5-10 anni per sound , forza esplosiva ,musicalità , potenza paura e fusioni di più generi . Infine parlo da fonico da studio : come si fa a dire che la produzione dio Gray chapter è scadente?a livello tecnico è quanto di meglio uno studio di mix /mastering possa tirare fuori.del resto in un noto forum di produzione musicale io ed alcuni colleghi lo abbiamo messi tra i migliori lavori del 2014 per qualità sonora. parlate con gente esperta prima di spararle grosse.
ivan
Sabato 22 Ottobre 2016, 12.20.33
100
n 100!!
Galilee
Venerdì 7 Ottobre 2016, 16.01.25
99
Cazzate a parte, sono passati due anni e il disco rimane ancora una bomba. E gira pure ancora sul mio stereo.
Nu Metal Head
Venerdì 7 Ottobre 2016, 15.01.31
98
eccolo qua ancora il "genio" che si spaccia per me (n. 95), come sulla recensione di "reign in blood", me ne accorgo solo ora... bravo, peccato che non ti sei accorto che il voto a quest'album l'avevo già dato da un pezzo, e non è di certo 100... e poi pensi che la frase che hai scritto sia così ridicola e lontana dalla realtà? ovviamente non questo cd, ma i primi 2 degli slipknot hanno un'importanza storica molto rilevante... "kill 'em all" ai tempi l'ebbe per il thrash e per il metal tutto, "slipknot" e "iowa" per il nu metal e l'alternative metal in generale... ma è inutile stare a rispondere a uno come te, il consiglio migliore è sempre quello di ignorare gli stolti.
Billorock Fci
Sabato 20 Agosto 2016, 8.40.29
97
Secondo me è un gran disco, le sonorità sono tornate aggressive e veloci . Voto 80
Feffa la cagna
Domenica 10 Luglio 2016, 3.03.28
96
Diciamo che non ha proprio deluso le mie aspettative, forse mi aspettavo un po' di più. Ci sono pezzi come Sarcastrophe, Skeptic (molto criticata ma per me molto divertente ed originale, con vaghi richiami ai System of a Down nella componente ritmica), Custer (tremenda), Nomadic (ricorda molto IOWA), The Negative One e If rain is what you want (capolavoro). Unica pecca, Goodbye, non mi trasmette niente. Bonus track non male, The Burden specialmente, con richiami al Doom e Taylor con uno scream pauroso, molto IOWA. Per me 78.
Nu Metal Head
Venerdì 8 Luglio 2016, 1.17.08
95
Capolavoro del metal moderno. Un'importanza pari a quella di Kill Em All. 100
ivan
Giovedì 21 Aprile 2016, 18.55.17
94
buon disco personalmente superiore a vol 3 ma molto al di sotto dei primi due e all hope is gone, The Devil in I penso sia la canzone più riuscita del album, dai tempi di iowa che non azzeccavano una hit cosi! voto 85
Capitan Logaritmo
Martedì 19 Aprile 2016, 14.52.09
93
Album trascurabile, non mi trasmette nulla, ne dolce ne salato.. Slipknot morti con vol.3 . La band violenta e aggressiva dei primi due album è ormai morta, così come gli scream di Taylor. Salvo giusto qualche pezzo come sarcastrophe, custer, negative One e poi la stupenda if rain is what You want. Tracce bonus orrende, e aggiungo anche che ad orecchio "suona male", come se fosse di plastica boh.. Livello di batteria troppo alto.. Non saprei dire, ma comunque 65 a essere buoni, di poco meglio del precedente.
Mirco Morgese
Mercoledì 17 Febbraio 2016, 20.13.32
92
Tracce come Sarcastrophe, Skeptic, Nomadic, Custer e The Negative One sono meravigliosi. Buoni anche AOV, The Devil in I e Lech. Sarò anche eretico, ma If Rain Is What You Want per me è un CAPOLAVORO. Goodbye la salto sempre, Killpop è gradevole ma niente di più, The One That Kills the Least sembra la brutta copia di Wait And Bleed pur essendo gradevole. Voto: 78
albydrummer
Mercoledì 17 Febbraio 2016, 16.28.00
91
..un buon rock..potentissimo.. a me piace ..
Nu Metal Head
Sabato 9 Gennaio 2016, 0.32.51
90
eh ma tu caro fredrick dici una cosa ovvia... queste canzoni non possono essere paragonate ai quei classiconi... però questo album lo metto comunque al terzo posto, io ribadisco tuttora che per me è meglio di "all hope is gone" e del "vol. 3"... ai primi due posti ovviamente ci sono "iowa" e "slipknot", irraggiungibili ed inattaccabili...
Fredrick
Sabato 9 Gennaio 2016, 0.09.39
89
Di questo album apprezzo tantissimo the devil in i,XIX, sarcastrophe, the negative one ma..preferisco la vecchia aggressività come quella dell album slipknot per esempio sic, surfacing, wait and bleed.
crack
Lunedì 26 Ottobre 2015, 14.49.09
88
Fanno schifo alla merda
Death
Martedì 20 Ottobre 2015, 14.56.10
87
Mi piace tantissimo questo disco,sopratutto tracce come devin in i,AOV e killpop,voto 90
Maurone
Lunedì 21 Settembre 2015, 19.51.08
86
Disco forzato in maniera incredibile, di plastica praticamente, li abbiamo persi con All hope is gone
Alberto Fuser
Giovedì 23 Luglio 2015, 23.53.37
85
Slipknot fanno musica slipknot c'e' poco da cazzeggiare... comprensibili certi dubbi di percorsi stilistici intrapresi dalla band da parte di qualche accanito fan vecchia data ma la qualita' c'e' tutta.... meglio un paio di canzoni di questo album che una miriade di gruppi che non valgono una ceppa... Slipknot band unica.
BlackSoul
Domenica 28 Giugno 2015, 17.37.05
84
@Nu Metal Head secondo me invece è meglio così che un disco raffazzonato in fretta e con zero idee...
Nu Metal Head
Domenica 28 Giugno 2015, 14.10.12
83
ma perché sarebbe demenziale? è la versione femminile di papa emeritus dei ghost, io non ci vedo niente di ridicolo in questa copertina! comunque bella notizia che ha dato qualche giorno fa corey taylor: al termine del tour ad ottobre la band si prenderà 2 anni di pausa, e ognuno si occuperà dei suoi progetti personali (stone sour in primis)... ciò significa che l'album successivo vedrà verosimilmente la luce nel 2018, se tutto andrà bene... e per fortuna che avevano da poco dichiarato che dovevano recuperare il tempo perduto dopo la morte di paul gray, pubblicando il nuovo album in tempi brevi... questi artisti di merda spesso mi fanno incazzare...
foert
Lunedì 20 Aprile 2015, 13.48.16
82
Ha stile? Sembra demenziale alla Scary Movie...Nessuno che lo dice, sempre le solite cose copiate e incollate si leggono
Galilee
Venerdì 17 Aprile 2015, 19.12.44
81
A me piace. Non bellissima ma mi piace. Ha stile.
foert
Venerdì 17 Aprile 2015, 19.03.25
80
Ma perchè una copertina così brutta? Nessuno che l'abbia detto.. semplicemente ridicola, sembra uno scherzo
black magic
Giovedì 9 Aprile 2015, 11.56.25
79
Excursus storico: quando uscì vol3 tutti incolparono Rubin, considerandolo l'artefice dello "spompamento" del suono dei knot. Molti fan e anche alcune riviste specializzate emanarono tale sentenza "gli slipknot non si sarebbero ammorbiditi (o commercializzati) se Rubin avesse lavorato diversamente". Bon, fine prima parte. Anni dopo esce All hope is gone e...sorpresa! Rubin non c'è, ci sono solo loro eppure AHIG é la cosa più commerciale che i knot abbiano mai pubblicato. Ve la ricordate Dead Memories? Banale quasi quanto il video. E psychosocial...? Vabbè. Ora questo album, vogliamo parlarne? Dai, per Dio. Ora : ognuno può ascoltare quello che vuole, ci mancherebbe. Però certi paragoni, CAZZO, certi paragoni lasciateli a casa. Cos'è questo disco? Pompato, confezionato, laccato, patinato...fumo. Fumate pure sta cosa, io preferisco altro (Camel comprese). Ciao a tutti!
luiz
Lunedì 6 Aprile 2015, 18.54.41
78
La voce di Corey è cambiata molto dall ' uscita di all hope is gone e penso che in questo album sia stata sfruttata al meglio.Ritengo che non potessero fare lavoro migliore per il loro ritorno, le tracce che preferisco sono Nomadic,Skeptic ed AOV. Bell ' album,voto 85
Almetallo
Venerdì 27 Febbraio 2015, 20.46.20
77
Gran disco ! Voto 85
corey
Mercoledì 4 Febbraio 2015, 8.50.45
76
=)
Macca
Domenica 4 Gennaio 2015, 11.48.46
75
Come hanno già detto altri, un ritorno che non mi sarei mai aspettato visti i problemi nei quali è incappata la band negli ultimi anni. Il livello dei brani è generalmente buono con picchi di eccellenza (Skeptic, Lech, Goodbye, la maravigliosa Custer e The Negative One), tantissimi effetti e molta/troppa melodia. Come dissi a suo tempo per "All Hope Is Gone", un album inevitabile per gli Slipknot a questo punto della loro carriera, e lo dico in senso positivo. Capolavoro magari no, ma sicuramente un ottimo album. Voto 78.
costa
Sabato 3 Gennaio 2015, 23.08.58
74
disco che cresce dentro ... non bastano 3 - 4 ascolti per apprezarlo ..... disco fantastico ....
Nu Metal Head
Domenica 28 Dicembre 2014, 20.42.24
73
sinceramente non ricordo di aver letto da nessuna parte che questo ".5" avrebbe spazzato via "iowa"... Taylor nelle interviste ha sempre dichiarato che questo album sarebbe stato un ideale misto fra "iowa" e "vol. 3", anche se io sin dai primissimi ascolti ho sempre pensato che in questo disco ci sia qualcosa da un po' tutti i precedenti 4 album... è innegabile che in alcune parti il modo di urlare di Taylor ricorda i tempi di "iowa" (seppur con una voce meno potente e più sforzata dei tempi, mi verrebbe da dire quasi un growl "rantolato" il suo) così come è innegabile che la follia di scratch e campionamenti ricorda molto i tempi di "slipknot"... se a questo ci aggiungiamo il gusto per la melodia acquisita con "vol. 3" e "all hope is gone" allora ecco che il gioco è fatto e salta fuori questo ".5", come detto all'inizio un ideale sintesi della loro carriera... in più un altro punto a suo favore è che rispetto ai precedenti due album non ci sono canzoni totalmente ballad e acustiche, ma canzoni melodiche che vengono comunque "sporcate" da sfuriate estreme... io comunque dopo parecchi e parecchi ascolti confermo il mio voto espresso al commento n. 9, per me rimane la loro terza scelta dopo gli inarrivabili primi due, e questo viste le due importanti defezioni in organico non me lo sarei mai e poi mai aspettato.
Trafalgar Square-Enic
Domenica 28 Dicembre 2014, 14.13.17
72
Ascoltato 3 o 4 volte, disco di una piattezza disarmante, poco, veramente poco merita di essere salvato Solitamente mi ricordo i nomi delle tracce, ma stavolta no, poichè il 70% del disco mi sembra un'unica e noiosa canzone Anche i singoli sono mediocri Era stato detto che chapter 5 avrebbe spazzato via Iowa, ma quello che ho sentito io era al massimo una pernacchia È un album da 50, con tutta la buona volontà che sono riuscito a trovare
Riccardo
Venerdì 26 Dicembre 2014, 20.45.43
71
Trovato sotto l'albero come regalo da mio figlio (cuore di papa'....). Lo sto ascoltando adesso per la prima volta anche perche' ho sempre diffidato dagli ascolti parziali e delle anteprime. Al primo ascolto sembra un disco piu' "facile" dei precedenti. La costruzione dei pezzi e' molto piu' lineare e questo forse mi dispiace un po' perche' una delle cose che mi ha sempre intrigato di + degli Slipknot era il bisogno di capirne un po' di + ad ogni ascolto. E' troppo presto per addentrarmi in un giudizio, invidio moltissimo la capacita' di alcuni di voi (lo dico sinceramente, non e' ironia) di fotografare un album dopo pochi ascolti, pero' quello che sento sembra piacermi parecchio. The devil in I e' sicuramente un gran bel pezzo, che mi immagino dal vivo fara' la sua porca figura. Anche Nomadic mi piace molto, mentre ho storto un po' il naso a Sarcastrophe (ma al secondo ascolto gia' mi piaceva un po' di +... . Di certo il modo di cantare di Corey Taylor si e' molto raffinato, perdendo un po' del suo furore iniziale. Per il voto tornero' fra un paio di giorni...
Galilee
Giovedì 25 Dicembre 2014, 20.12.20
70
Bello, bello, bello. Lo sto ascoltando a ruota. Non pensavo, invece è una figata di disco. Forse il migliore dopo i primi due. Voto 85
Macca
Giovedì 25 Dicembre 2014, 19.26.56
69
Me lo ha regalato oggi mia sorella insieme al biglietto del concerto del 3 febbraio...CHE FIGATA!!! Inizio da adesso a divorarlo, finora un solo ascolto distratto (quindi praticamente nullo). Buon Natale a tutti!
Iceman
Martedì 18 Novembre 2014, 23.12.16
68
Sinceramente dopo aver ascoltato il primo singolo The Negative One ero abbastanza pessimista poi però The Devil In I mi ha stupito e ho deciso di ascoltarmelo per me tutto. che dire, non male! Un interessante mix tra la rabbia, l'oscurita e la brutalità di Iowa e la melodia di vol.3 e all hope is gone... Ha un atmosfera molto cupa e oscura che mi piace molto, non hanno (menomale) seguito la via prettamente commerciale e scontata solo per far soldi, si sente che qualche idea concreta ce l hanno ancora, nonostante manchino jordison e ovviamente Gray, a cui è dedicato l album... Migliori brani: the Devil In I
Alessandro Stella
Martedì 18 Novembre 2014, 20.30.02
67
Mmm ascoltato oggi, e devo riconoscere il fatto che sia un buon album ma sinceramente dopo 6 dannatissimi anni mi aspettavo la versione malata e incazzata di Iowa! Voto 74
Jericho79
Domenica 16 Novembre 2014, 17.08.58
66
Album a mio avviso splendido! Gli slipknot ci regalano un platter suonato con tecnica e passione! Con la volontà di salutare un amico e dire a tutti che loro ci sono ancora! Emozionante!
Edohard
Mercoledì 12 Novembre 2014, 20.51.58
65
Album più che buono.concordo con chi dice che era il meglio che ci si potesse aspettare per una serie di motivi che tutti sappiamo...non ci sono brani di levatura assoluta ma complessivamente il livello medio è più Che buono...i brani migliori sono fino a killpop che mi ha sorpreso e nella seconda parte che cala un pochino custer e the negative one...le ballad non sorprendono quqnto vermillion p 2 e snuff...voto 78 e complimenti a Taylor & c...
spiderman
Martedì 4 Novembre 2014, 17.30.58
64
Anche se le tracce sembrano non finire mai, e c'e' l'inevitabile presenza di filler, e 2 figure importanti non presenti piu' nel gruppo, mi ritengo abbastanza soddisfatto.Le canzoni che mi hanno preso molto sono l'assalto arrembante di Sarcastrophe, la fucilata micidiale di AOV, anche se nel finale ha unomdei ritornelli piu' orecchiabili del disco, la paradossale e sorprendente Killpop, le violente e furiose Skeptic e Lech,la bencostruita The Devil in I, il trbuto a Paul Gray in Godbye, la incazzosa Nomadic, dovve mi ha stupito alla grande il lavoro di batteria,la conclusiva e claustrofobica "If Rain", ma soprattutto ilmpezxo piu' estremo, cioe' Custer.Album alquanto imprevedibile eva tratti cupo e oscuro, voto: 82.
metal4ever
Martedì 4 Novembre 2014, 13.38.33
63
Un po' di alti e bassi, però non mi dispiace per niente. "Custer" è da headbanging puro!! Ottime anche "The Devil In I" e "Sarcastrophe".
RootSic
Domenica 2 Novembre 2014, 10.59.08
62
L' ho sentito una decina di volte per poter dare un parere definitivo, e posso confermare che è il miglior album che ci potessero dare gli Slipknot nel 2014. C' è tanta aggressività, tanta melodia, e anche un nuovo modo di costruire le canzoni; non sono meno melodici di AHIG, sono meno banali. Le tracce mi sono piaciute tutte, forse un po' meno The One That Kills The Least e la bonus Override. La traccia bonus The Burden, invece meritava di stare nella tracklist originale. Voto: 80
Anonimo
Giovedì 30 Ottobre 2014, 16.02.26
61
Fantastico ritorno degli Slipknot dopo sei anni di assenza discografica e la perdita di due membri fondatori. Voto:85
spiderman
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 21.44.21
60
Devo dare ragione a Nu Metal Head su Lech e Skeptic,specialmente skeptic mi sta crescendo molto con gli ascolti, sta quasi diventando la mia preferita, una song davvero interessante per come e' costruita e come si articola nel suo incedere,mi hanno stupito le linee ritmiche con percussioni veloci e ad effetto, quasi da punk rock, e la voce di Taylor che grida fino alla morte con linee vocali simil melodeath,accompagnata da variazioni di note veloci, cromatismi musicali a sorpresa e un lavoro batteristico sorprendente, altra canzone che sta crescendo alla grande e' killpop che se non ricordo male a tratti mi ricorda Vermillon, ma piu convincente e decisamente meglio costruita, con un effetto sorpresa spiazzante ed esplosivo verso il finale, devo approfondire meglio la seconda parte dell'album, ma cresce sempre di piu', ero partito prevenuto ma mi sto decidamente ricredendo.
Nu Metal Head
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 20.24.25
59
invece a me sono sicuramente cresciute con gli ascolti "skeptic" e "lech", anche se sono ancora leggermente dietro alle mie 5 predilette (sarcastrophe, aov, nomadic, custer e the negative one)... debbo dire che spaccano quasi di brutto...
spiderman
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 18.58.08
58
Non sono molto esperto di questo tipo di metal , ma gli Slipknot li ho seguiti abbastanza da poter dire che siccome non mi aspettavo i miracoli dei primi 2 album, dai pochi ascolti di sfuggita che gli ho dato mi ritengo abbastanza soddisfatto, anche se tra le numerose tracce presenti manca la vera killer song, i brani scorrono bene e alcuni sono ben strutturati ritmicamente e strumentalmente e la voce non mi e' dispiaciuta affatto anche se a volte le linee vocali avrebbero potuto impostarle meglio ed in maniera piu' incisiva con arrangiamenti e mood piu ad effetto, per me stiamo per ora sul 76, vediamo se col tempo mi calo o mi cresce,vedremomcon piu'ascolti cosa succede.
thrasher
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 16.30.46
57
finalmete giustizia è fatta
guglio2k
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 10.36.16
56
Killpop esperimento riuscitissimo, così come Goodbye, la preferisco a Snuff grazie anche al crescendo finale che la collega a Nomadic
Metal3K
Martedì 28 Ottobre 2014, 21.56.26
55
Ora invece diamo un taglio ai giochetti ed eliminiamo gli ultimi inutili commenti.
Nu Metal Head
Lunedì 27 Ottobre 2014, 18.49.45
54
@ferdinand: qualcuno ha detto che rispetto agli album precedenti mancano le hit, ma come dici anche tu le hit ci sono eccome... secondo me sono "nomadic", "custer" e "the negative one", costruite apposta per spaccare tutto se proposte dal vivo... un'altra hit, anche se a me non piace particolarmente, è per forza di cose "the devil in I"... vuoi che il singolo di lancio non venga proposto ai concerti? e su "killpop" anch'io sono d'accordo, è un esperimento tanto coraggioso quanto riuscitissimo a mio avviso... mai in passato avevano costruito una canzone con queste caratteristiche, ballad strappalacrime all'inizio che si trasforma in pezzo estremissimo alla fine... grandi.
ferdinand
Lunedì 27 Ottobre 2014, 18.05.25
53
Comunque ci sono delle hit davvero notevoli, Custer capolavoro e nemmeno Killpop mi dispiace onestamente
thrasher
Lunedì 27 Ottobre 2014, 17.21.12
52
Mah... diciamo che riesco a vedere chi è sTato vediamo se succede ancora
Nu Metal Head
Lunedì 27 Ottobre 2014, 13.36.46
51
@thrasher: se per caso ti riferisci a me cambia obiettivo bello... io ho promesso che ignoro i tuoi commenti e così finora ho fatto... quindi sappi che quello che si firma come te NON SONO IO. te lo dico a scanso di equivoci...
guglio2k
Lunedì 27 Ottobre 2014, 12.34.37
50
anche io dopo qualche giorno di ascolto confermo il mio 78. Davvero valido con pochi momenti morti.
Carmine
Lunedì 27 Ottobre 2014, 9.18.23
49
Acquistata ieri la versione deluxe con due brani aggiuntivi molto belli. Più lo ascolto e piu mi convinco che a parte un paio di brani deludenti gli Slipkniot abbiano fatto centro. Confermo il mio 80 del commento n. 2
thrasher
Lunedì 27 Ottobre 2014, 0.41.41
48
Però simpatico chi usa il mio Nick Name per firmare cose che non penso... vuol dire che farò uguale anche e so già con chi...
thrasher
Lunedì 27 Ottobre 2014, 0.22.31
47
Ok ammetto sono un troll di merda.
thrasher
Domenica 26 Ottobre 2014, 22.28.55
46
Io trovo il 16 e 41 simpatici come commenti... comunque album a mio parere sottotono hanno fatto molto meglio in passato... poi anche con il nuovo filmato in rete mi hanno convinto ancora meno live
Arkan
Domenica 26 Ottobre 2014, 22.23.04
45
Commento numero 40 da orgasmo alla Peter North
thrasher
Domenica 26 Ottobre 2014, 22.02.49
44
Nessuno ha chiesto il tuo commento
Edohard
Domenica 26 Ottobre 2014, 21.50.09
43
Thrasher hai rotto il cazzo...
thrasher
Domenica 26 Ottobre 2014, 16.45.00
42
Brainf.... grande 😊
brainfucker
Domenica 26 Ottobre 2014, 15.23.40
41
preferisco quando non esistevano
vero thrash
Domenica 26 Ottobre 2014, 10.23.02
40
Sarà dura ma cercheremo di farcene una ragione, la band invece immagino che ci perderà il sonno per un mese.
thrasher
Domenica 26 Ottobre 2014, 9.28.44
39
Preferisco quello precedente
Pink Christ
Domenica 26 Ottobre 2014, 9.25.45
38
Non male, lo preferisco di gran lunga a All hope is gone che mi faceva davvero cagare. Voto 75
Necrotic
Domenica 26 Ottobre 2014, 8.00.29
37
@Thrasher abbiamo capito che preferivi All Hope Is Gone,sei ripetitivo.
thrasher
Sabato 25 Ottobre 2014, 18.00.34
36
Preferisco quello precedente
Almetallo
Sabato 25 Ottobre 2014, 17.31.51
35
Non è poi cosi brutto voto 70
thrasher
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.41.55
34
Yeah
Malleus
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.34.06
33
Commento numero 4, ambo
thrasher
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.04.28
32
Sono in 9 e penso che con un numero così in formazione dovrebbe venire giù il pianeta... boh non mi convincono
Arkan
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.00.32
31
L'unico album con il quale fare un paragone è vol. 3, vuoi per alcune somiglianze nella sezione ritmica vuoi per certe influenze alternative rock. Nel complesso trovo 'the gray chapter' più omogeneo e meno orecchiabile di 'vol. 3'. Detto che a mio parere in 'vol. 3' ci sono alcuni pezzi straordinari quali 'the blister exists', 'tree nil', 'welcome', 'duality', 'pulse of the maggots' e 'before I forget, in questo vol.5 non c'è il netto calo alla fine del disco ( per me vol.3 poteva terminare tranquillamente alla canzone 11). Non mi trovo d'accordo con chi contesta la produzione di questo lavoro: io l'ho apprezzata, rende il suono più ruvido e meno asettico, al contrario di quella iper-patinata di 'all hope is gone'
thrasher
Sabato 25 Ottobre 2014, 15.21.09
30
Commento 16
Nu Metal Head
Sabato 25 Ottobre 2014, 15.07.27
29
secondo me di "before I forget" e "vermilion" di sicuro... a me piace moltissimo perché è una canzone "ignorante", passatemi il termine", suonata in maniera semplice, con una batteria "dritto per dritto" e con scratch e campionamenti che fanno tornare la mente a 15 anni fa...
Edohard
Sabato 25 Ottobre 2014, 15.02.15
28
Vol 3 è un signor disco...non capisco i detrattori...nell insieme forse non è nemmeno superiore a questo ma ha dei brani che fan parte della storia della band...blister exist, vermillioj, pulse of the maggots, before i forget, the nameless...qui la prova del tempo è ancora tutta da dimostrare e ripeto pur avendo un livello generale molto buono non ci sono song di livello superiore...non vorrete dre che the negative one è migliore di una di quelle citate da me qui sopra?
Nu Metal Head
Sabato 25 Ottobre 2014, 15.02.02
27
commento numero 26
Master Killer
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.52.38
26
Sopportare l'idea di non essere ai tempi di Iowa è davvero frustante, però se ci rendiamo conto che gli ultimi due album (All hope is Gone e Vol3) non sono niente in confronto a questo e vero che lo stile Stone Souriano si sente, ma hanno ripreso a fare un buon album rispetto alle precedenti release, si sente basta citare Custer, Nomadic, The Negative One (che l'ho sempre detto che è una delle canzoni più riuscite, Sarcastrophe AOV, Lech e Skeptic allora ci troviamo ad un buon album Killpop forse mi piace forse no, l'ultima canzone potevano fare di meglio, The Devil in I devo ancora memorizzarla bene prima di dare un giudizio, mentre XIX è un ritorno a Prelude 3.0 di Vol3 ma secondo me bella rispetta a quest'ultima, Goodbye passa senza problemi, secondo me le uniche canzoni che potevano evitare erano le due bonus track e la traccia 10 (che poteva pure diventare un bonus track no?) comunque sono felice di questo rilascio e speriamo che in futuro facciano qualcos'altro di buono se non superiore... 78
thrasher
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.19.48
25
CommenTo numero 16
Kuru
Sabato 25 Ottobre 2014, 11.38.07
24
Qualche canzone carina, ma non m'è rimasto impresso più di tanto. Voto 65.
David De La Hoz
Venerdì 24 Ottobre 2014, 23.56.31
23
questa recensione mi ha dato speranza! a questo punto vedo di procurarmi il disco e di ascoltarlo al più presto. Bene così, magari ci scappa pure il concerto a Milano
thrasher
Venerdì 24 Ottobre 2014, 22.45.05
22
Commento numero 16
Edohard
Venerdì 24 Ottobre 2014, 18.56.21
21
Ottimo ritorno...grandi slipknot! Album con un livello generale molto buono al contrario di ahig che nella parte centrale non convince appieno...l unica pecca del disco è forse non avere quei due tre brani hit come qualcuno li ha definiti...come dire...potenza e ruffianeria unite nel modo migliore...forse aov fra tutte si avvicina di più a dead memories & c...aspetto per il voto ma tutto sommato credo possa meritarsi qualche punto in più...
Arkan
Venerdì 24 Ottobre 2014, 18.29.01
20
Lasciando perdere inutili paragoni con i primi due album, inarrivabili per violenza e follia espressa, trovo questo quinto lavoro migliore rispetto al precedente 'all hope is gone' per una maggiore compattezza e continuità nel livello delle singole canzoni. Non ci saranno hit alla 'psychosocial' o 'dead memories', ma fortunatamente nemmeno fillers a dir poco mediocri come 'vendetta' o 'butcher hook'. Pezzi come 'the devil in I', 'skeptic', 'AOV', 'nomadic', 'the negative one' e 'custer' hanno tutte le carte in regola per diventare inni da massacro collettivo in sede live, mentre le parti elettroniche risultano ben amalgamate nel contesto sonoro. Per me l'album è da 78/100.
thrasher
Venerdì 24 Ottobre 2014, 13.36.12
19
Commento 16 tanto di cappello
Necrotic
Venerdì 24 Ottobre 2014, 13.28.53
18
Ed eccomi qui dopo una piccola assenza da questo sito!Venendo al disco:come avevo detto sulla recensione di Iowa ho ascoltato tutto l'album su youtube e poi comprato.Il disco mi è piaciuto.Pero forse ho sbaglioato dare 85.Riascoltandolo togliendo la mia preferenza al gruppo,il mio voto si attesta su 80\100.
Sickness
Venerdì 24 Ottobre 2014, 12.52.19
17
A me è piaciuto, e non ci speravo affatto. Melodico ma pesante, esattamente come annunciava Corey in un' intervista (e io non ci credetti). Ci sono canzoni un po' meno riuscite di altre, ma non ci sono vere e proprie cagate. Meglio di Ahig sicuro, di Vol.3 non so. Comunque sono rimasto piacevolmente sorpreso, e per me è 80.
BlackAlbum90
Venerdì 24 Ottobre 2014, 12.10.11
16
73 mi sembra un pò troppo buono per un disco abbastanza fiacco. Per me è un passo indietro rispetto ad All Hope Is Gone e perfino a Vol.3, che almeno aveva le sue hit. Qui invece nessun pezzo riesce a decollare e a rimanere impresso nella testa dell'ascoltatore. Per me è appena 60. Mancano i due pilastri che facevano la differenza a livello compositivo, secondo me. Li chiamarei Corey Taylor & Friends, da oggi in poi. Lasciamo in pace il monicker Slipknot.
valereds
Giovedì 23 Ottobre 2014, 18.27.10
15
A mio avviso un ottimo ritorno sulla scena e considerate le due defezioni non mi pare poco. Voto 80/100
thrasher
Giovedì 23 Ottobre 2014, 18.19.22
14
Passa liscio come l olio un po troppo
guglio2k
Giovedì 23 Ottobre 2014, 18.03.57
13
giusto... non ci avevo pensato
thrasher
Giovedì 23 Ottobre 2014, 18.02.54
12
Manca quel che in questo album che dici yeah... non so se capisci
guglio2k
Giovedì 23 Ottobre 2014, 17.04.02
11
@thrasher: e da cosa lo denoti?
thrasher
Giovedì 23 Ottobre 2014, 14.57.19
10
Questi cambi di formazione ne hanno risentito anche a livello compositivo Dell album...
Nu Metal Head
Giovedì 23 Ottobre 2014, 14.30.50
9
anche secondo me il voto è un po' bassino... personalmente è una gradita sorpresa: meglio sia del vol. 3 che di all hope is gone, ed era questa la mia speranza della vigilia... "sarcastrophe" gran canzone, con quella parte iniziale sinistra che poteva fungere direttamente da intro del disco eliminando la trascurabile "XIX", "AOV" un misto tra frangenti spaccaossa e un ritornello melodico che a mio parere è stupendo, "the devil in I" che l'ho detto da subito non mi ha mai convinto fino in fondo, anche se forse l'ho leggermente rivalutata, "killpop" che per quanto ad un primo ascolto possa far gridare allo scandalo, soprattutto per la parte iniziale, è una piccola perla melodica, sugellata alla grande dal crescendo rabbioso finale, "skeptic" e "lech" due discrete mazzate, la prima con un ritornello piuttosto stravagante e la seconda abbastanza cervellotica ed articolata, "goodbye" pezzo da saltare, sin dal titolo e dall'atmosfera un triste arrivederci al loro amico scomparso, "nomadic" a mio avviso bellissima, facendo le dovute proporzioni mi ricorda vagamente "my plague", "the one that kills the least" altro pezzo da saltare, un andamento tutto sommato violento non può salvare un brano dal ritornello troppo smielato e mal integrato, "custer" che criticai un po' all'inizio invece è proprio una bomba, rivalutatissima, l'interludio "be prepared for hell" spettacolare, con atmosfere lugubri e da film dell'orrore, che fa da apripista ad un brano che mi è piaciuto fin da subito, quella "the negative one" che ascoltata allo stereo è qualcosa di devastante, con una batteria potentissima che al computer al contrario sembrava una mezza cagata... altro che produzione alla "st. anger"... la lenta "if rain is what you want", con un campionamento che ricorda la "clementoni", chiude un ottimo disco, anche se è da saltare anch'essa... quindi in definitiva su 14 io ne salto solo 4, mi sembra un ottimo risultato... p.s.: dopo la fine del disco ci sono altre 3 tracce, e tra queste desta curiosità la n. 16, dove una voce storpiata, molto probabilmente quella del produttore, elenca le bands con le quali ha lavorato... tra le altre si capiscono chiaramente nine inch nails, marilyn manson, red hot chili peppers, metallica e guns n' roses... voto: per la regola che in "arancione" ci devono stare solo i classici di una band, penso che un 79 sia più che appropriato.
thrasher
Giovedì 23 Ottobre 2014, 13.56.11
8
Mah preferivo quello prima era più cattivo e tecnico anche
Fako
Giovedì 23 Ottobre 2014, 13.36.43
7
Album di sicuro ispirato, nel metal c'è di peggio...
guglio2k
Giovedì 23 Ottobre 2014, 12.57.14
6
Il voto ci sta, io avrei dato qualcosina di più, tipo 78, lo trovo un lavoro davvero solido e personale, certo le "influenze" SS si sentono per forza, servono anche per far vendere il disco, ma son ben amalgamate con il resto. Comunque carine anche le bonus tracks. Una nota per il secondo recensore: il batterista pecca di prevedibilità, non imprevedibilità.
freedom
Giovedì 23 Ottobre 2014, 12.02.02
5
Trovo che il voto rispecchi perfettamente la situazione. Disco buono, non senza difetti ma comunque accettabile. Non sono più quelli di una volta, bisogna accettarlo, e per alcuni non sarà una cosa semplice. Certi ritornelli melodici mi fanno cadere le braccia personalmente, ma in altri momenti devo dire di essermi parecchio divertito, riuscendo persino a scorgere un pizzico di Iowa o dell'omonimo sparsi qua e là per il disco. Corey Taylor è un gran cantante poco da dire, e tutti gli altri sono dei musicisti navigati per cui il tutto risulta confezionato alla grande, suoni compresi che stranamente, pur essendo ultramoderni, non mi hanno deluso più di tanto. Che dire...siamo su livelli comunque alti e quindi non mi lamento. Voto 73 anch'io.
Malleus
Giovedì 23 Ottobre 2014, 11.51.28
4
Voto giustissimo, album buono (The Devil in I, Custer..), a tratti ottimo (AOV, Killpop,The negative one), a tratti un po' deludente (Nomadic e The one that kills the least non mi vanno proprio a genio).
antomie
Giovedì 23 Ottobre 2014, 9.39.33
3
Non avevo alcuna aspettativa su questo album dopo tutte le vicissitudini attraversate dal gruppo che ha perso due delle sue colonne portanti e invece sono rimasto sorpreso in positivo, un buon disco che ha qualcosa di tutti i lavori dei 7+2 di Des Moines. Ormai bisogna mettersi l'anima in pace sull'introduzione della melodia anche se non manca la brutalità nonostante il growl di Corey non sia quello di una volta. Canzoni migliori per me Sarcastrophe, AOV, Lech, The negative One e Skeptic, Goodbye l'unica che ancora non mi convince totalmente. Voto 80/100
Carmine
Giovedì 23 Ottobre 2014, 9.36.01
2
Disco notevolmente superiore al precedenrte con pochi cali di tensione. Voto dei recensori troppo basso a mio parere. Per me 80/100.
Gibb
Giovedì 23 Ottobre 2014, 1.17.15
1
Tutti questi mesi di trambusto mediatico fatti di proclami, misteri sull'identità dei nuovi membri e infiniti samles dei nuovi pezzi, il tutto per un disco appena sufficiente,a stare larghi: gruppo più sopravvalutato del post 2000.
INFORMAZIONI
2014
Roadrunner Records
Alternative Metal
Tracklist
1. XIX
2. Sarcastrophe
3. AOV
4. The Devil in I
5. Killpop
6. Skeptic
7. Lech
8. Goodbye
9. Nomadic
10. The One That Kills the Least
11. Custer
12. Be Prepared for Hell
13. The Negative One
14. If Rain is What You Want
Line Up
Corey Taylor (Voce)
Jim Root (Chitarra)
Mick Thomson (Chitarra, Basso)
Craig Jones (Sintetizzatore, Tastiera)
Sid Wilson (Giradischi)
Chris Fehn (Percussioni, Cori)
Shawn Crahan (Percussioni, Cori)

Musicisti Ospiti:
Alessandro Venturella (Basso)
Donnie Steele (Basso)
Jay Weinberg (Batteria)
 
RECENSIONI
78
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