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SAXON - Biff Byford ai nostri microfoni
04/07/2013 (3266 letture)
La disponibilità fatta persona. Certo, l’espressione seria e l’atteggiamento distaccato potrebbero ingannare, ma è solo il suo essere inglese che si manifesta in quel modo, perché in realtà è una persona cordiale e attenta a ciò che fa. Si è addirittura impegnato nello zittire le rumorose chiacchiere dei roadie occupati a montare il palco con un autoritario “Shush!”. Di chi sto parlando? Sto parlando del sempiterno Biff Byford, leader e front-man dei Saxon. Ecco l’intervista tenutasi prima del concerto del 16 giugno al Factory di Milano.

Ribbon: Sacrifice è il vostro 20esimo album in studio. Come fate ad essere, ancora con successo, un manifesto della NWOBHM anche nel 2013?
Biff: Beh, ormai è da una decina d’anni che portiamo avanti un nuovo percorso di scrittura dei brani e di produzione di dischi per fare in modo che i nostri album siano di qualità e penso che con quest’ultimo abbiamo ottenuto un risultato particolare, perché è nato in poco tempo e ha cominciato a prendere una forma ben definita fin da quando abbiamo cominciato a lavorarci e spero che il pubblico lo apprezzerà.

Ribbon: Da quando siete entrati nelle classifiche di vendita tedesche (nell’81 con Denim And Leather) avete sempre ottenuto dei buoni risultati in Germania, tanto che Sacrifice, nella settimana di uscita, era al 14° posto. Cos’è, secondo te, che piace tanto dei Saxon al pubblico tedesco e perché?
Biff: Immagino che apprezzino il nostro stile riconoscibile. Come del resto immagino che apprezzino lo stile dei Motörhead o degli Iron Maiden. È perché siamo tutte band con un proprio stile unico al quale i fans possono abituarsi e che possono imparare ad apprezzare sempre di più man mano che ci conoscono. Il denominatore comune potrebbe essere la pesantezza con la melodia. Credo che anche al pubblico italiano piaccia questo accostamento. Poi, in realtà, quando si pubblica un disco ci si mette comodi e si aspetta di vedere come andrà. Sacrifice è entrato nelle classifiche tedesche, in Scandinavia e anche in diversi altri Paesi, ma non si può mai sapere a priori se un album venderà tanto oppure no. Però diciamo che fa piacere che ci siano dei posti in cui i propri dischi vanno bene, ci aiuta ad andare avanti per la nostra strada.

Ribbon: Tornando a Sacrifice, la copertina ed il tema della title-track, considerando che avete cominciato a lavorare al disco nel 2012, sono stati influenzati dalla questione della fine del mondo secondo il calendario Maya?
Biff: In realtà ci sono almeno due significati differenti per quanto riguarda il brano in questione. Il primo è che noi stessi abbiamo sacrificato buona parte del nostro tempo per poter essere dei musicisti. E poi, dato che prima di lavorare al disco siamo andati in Messico e abbiamo visitato vari templi che ci hanno colpito, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante scrivere una canzone in grado di sbattere violentemente in faccia all’ascoltatore un argomento come il sacrificio umano.

Ribbon: Tenendo presente la versione orchestrale di Call to Arms e la tua esperienza in studio con gli Avantasia, avete mai considerato l’idea di lavorare ad un concept album?
Biff: No, non lavoreremo ad un concept album, ma ad un disco orchestrale! Andy Sneap sta attualmente lavorando al missaggio e potrebbe già uscire alla fine di questo anno.

Ribbon: Wow, fantastico! A proposito di cose particolari: il 2014 sarà il vostro 35esimo anno di carriera. Avete in mente qualcosa di speciale per festeggiare questo anniversario?
Biff: Non lo so, vedremo!

Ribbon: Se dovessi consigliare tre album dei Saxon ad una persona che vuole avvicinarsi al metal, quali sarebbero le tue scelte?
Biff: Direi che scomoderei uno dei “big three”, ovvero Wheels of Steel, Strong Arm of the Law e Denim and Leather. Probabilmente Wheels, perché ha dato il via a molte cose. Dopo sceglierei Solid Ball of Rock perché è il punto centrale della nostra carriera, ed infine Sacrifice. Ma ci sono altri grandi album che meriterebbero di essere tenuti in considerazione.

Ribbon: Come descriveresti i Saxon del ’79 e quelli del 2013?
Biff: Penso che se si ascolta l’ultimo album si capisce che in realtà non è cambiato molto. C’è sempre la stessa passione e siamo tutti molto concentrati riguardo a ciò che facciamo. Non cerchiamo di essere “europei” o “americani”, cerchiamo solo di continuare ad essere noi stessi.

Ribbon: Bene, Byff, l’intervista è finita, ti ringrazio infinitamente per il tuo tempo!
Biff: Figurati, ci mancherebbe! Belle domande, comunque, molto interessanti.

Ribbon: Grazie!
Biff: Beh, adesso vado a sdraiarmi per un po’, perché stasera dovrò essere bello carico. Spero di vedere anche voi belli carichi stasera e spero che lo show vi piacerà! A dopo!

Ribbon: A dopo!


Dopo l’intervista, l’attesa è stata allietata da una visita del batterista Nigel Glockler, il quale ha parlato del suo amore per il clima italiano, di come stia bene sotto il sole del Texas quando va a trovare i parenti della moglie e di come soffra gli sbalzi di temperatura della sua Inghilterra, di quando lui e la band hanno suonato in Norvegia e del fatto che non avessero visto il sole per quasi una settimana intera (un po’ per l’inverno scandinavo e un po’ per gli orari da metallaro) e della sua esperienza fresca fresca allo Sweden Rock Festival. Pare che nel festival svedese il suo drumset fosse posto su una pedana pneumatica che i tecnici hanno alzato durante l’assolo e ancora di più durante il brano Denim and Leather. Nulla di strano, se non fosse che ha avuto un attimo di preoccupazione dato che soffre di vertigini!
Insomma, tra
Biff e Nigel il pre-concerto è stato divertentissimo, il gruppo spalla (AC Angry) ha scaldato il pubblico per bene e lo show dei Saxon è stato fantastico. Cosa chiedere di più ad una band di allegri sessantenni britannici?



HellRider
Sabato 20 Luglio 2013, 22.54.52
12
Peccato che Sacrifice mi abbia molto deluso come album, molto al di sotto di Call to Arms, ma i Saxon rimarranno per sempre dei grandi del Metal.
Victim of Fate
Lunedì 8 Luglio 2013, 18.48.51
11
F E N O M E N O !!!! Lunga vita all' Heavy!!!
blackie
Domenica 7 Luglio 2013, 10.46.21
10
che persona fantastica!l ho conosciuto a roma e non mi sembrava vero!biff e dawero un grande.ps bella intervista!e sempre un piacere leggerle
anvil
Sabato 6 Luglio 2013, 18.26.18
9
Leggo sempre volentieri queste interviste , Biff è veramente un grande uomo ( in tutti i sensi ), lunga vita ai SAXON.
brainfucker
Sabato 6 Luglio 2013, 12.21.26
8
sono anni che leggo interviste a biff ed è sempre un piacere..sembra di ascoltare un ragazzino alle prese con il primo demo registrato in uno studio scadente..grande
jek
Venerdì 5 Luglio 2013, 20.53.35
7
Penso che il consiglio di ascoltare i “big three” per avvicinarsi al metal sia più che azzeccato. Onore a Biff.
AL
Venerdì 5 Luglio 2013, 15.15.58
6
ma biff in realtà è il vecchio nella foto sullo sfondo...
Metal Maniac
Venerdì 5 Luglio 2013, 14.16.20
5
siete fuori strada... biff byford è ufficialmente il gene gnocchi del metal!
LAMBRUSCORE
Venerdì 5 Luglio 2013, 13.21.07
4
@Barry, mo no, lui è uguale a quella giornalista che fa anche critica cinematografica, non so il nome, i capelli sono identici.....la Carrà era identica allo scomparso Trevor Bolder degli Uriah Heep.
the Thrasher
Venerdì 5 Luglio 2013, 13.14.19
3
Incuriosisce assai l'idea di un disco orchestrale... mi chiedo come potrebbero suonare i ri-arrangiamenti di pezzi stradaioli come quelli di wheels of steel o strong arm of the law in versione orchestrale...
leonardo
Venerdì 5 Luglio 2013, 11.46.45
2
i saxon sono tra le band di cui la musica rock può essere fiera: onesti e sempre all' opera!
Barry
Venerdì 5 Luglio 2013, 11.24.11
1
Somiglia un po' a Raffaella Carrà, ma è un gran bel personaggio, anche umile e disponibile nonostante i decenni di ribalta bel lavoro Sergio!
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