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Accompagnato da una delle copertine più brutte che la musica ricordi, Call To Arms è, ad oggi, il miglior disco heavy del 2011. Per una volta, in pratica, hanno ragione pubblicità, presskit, interviste e persino le recensioni sulle riviste (questo veramente un caso unico), quando dicono che i Saxon stanno vivendo una seconda jeunesse dorée, guidati più che mai da Biff Byford, leggenda vivente del rock inglese. Oggi, a trentadue anni dal debutto, i Saxon sono aristocrazia metallara a tutti gli effetti, e noi siamo felicissimi di dimenticare una carriera non sempre straordinaria (Destiny? Mai sentito...) per celebrare dei veri guerrieri, uomini di carne e sangue come tutti noi che sono però Storia.
Inutile quasi che mi metta a parlare di sound: se non conoscete i Saxon dovete mettere il cappello con le orecchie d'asino e ascoltare Strong Arm of The Law (1980, ragazzi, NWOBHM piena) dietro la lavagna. Quello che invece è interessante notare è il fattore-produzione: con Biff e Toby Jepson dietro la console, il muro sonoro eretto dal quintetto inglese acquista una compattezza senza precedenti (anche se a volte le parti vocali spiccano un po' troppo in termini di volume), creando un efficace mix di feeling e modernità. Giusto per ribadire, in caso ce ne fosse ancora bisogno, che suonare old school non significa cercare di ricreare quel caratteristico effetto dato dalla combinazione di uno scantinato umido e di un registratorino giapponese da cento euro quanto, piuttosto, la ricerca di un'atmosfera che renda merito all'età dei musicisti. Sembrerà assurdo, ma la forza dei Saxon è proprio quella di non poter sembrare giovani: questo permette di avere un volto immortale, e tra le due so cosa preferisco. Rispetto anche alla produzione più recente, spicca a occhio nudo la scelta lirica improntata da una parte sul ricordo di valori classicamente NWOBHM (Back in 79, al cui coro hanno partecipato 79 fan, è Denim and Leather riveduta e corretta) o tipici dei cinque dello Yorkshire (Ballad For The Working Man), dall'altra sul recupero di una vena mitologico-geurresca che ha sporadicamente fatto capolino nella produzione della band. Così, a partire dal primo singolo Hammer of The Gods, passando per Mists of Avalon e arrivando alla title-track (con annessa strepitosa versione orchestrale), la mitologia norrena è piegata al verbo saxoniano -una vita di lotta perenne, che è la guerra del lavoratore che deve tirare avanti, e non un polpettone pseudo-fantasy, si badi. Quando ai cinque guerrieri si unisce la tastiera di Don Airey, poi, c'è davvero un senso di magia che traspare (e pensare che quando i Saxon erano giovani l'idea di mettere tastiere in un disco heavy era considerata ridicola...) e nobilita le strutture sonore.
Biff e soci chiamano alle armi, e si spera che i fan rispondano in massa a una delle istituzioni leggendarie del metal che ancora vive a testa alta, nonostante (o forse proprio a causa di) tutte le difficoltà incontrate in una carriera di trentadue anni che ci consegna una band quasi feroce nella sua energia, quasi perfetta nelle sue espressioni creative. Non è da me lanciarmi in proclami che esaltano lo spirito sacro del vero metallo, e non è da me giudicare una band per il suo passato (anche a costo di essere severo più del dovuto): conta solo il presente, il disco in quanto tale, e credetemi, Call to Arms vale il prezzo del biglietto, tanto che lo consiglierei anche a chi, venuto da Marte, mi chiedesse un album rappresentativo dei Saxon.
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85.07 su 123 voti [
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Incredibile come continuino a produrre dischi ottimi (come questo), o comunque buoni da decenni, incuranti del tempo che passa.
Confermo…The Eagle Has Landed |
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Ottimo album! Forse il migliore dei Saxon da 10 anni a questa parte (e non che le altre produzioni siano brutte, anzi: tutt'altro). Se non fosse per un lieve calo dopo la stratosferica Afterburner potremmo parlare di capolavoro senza nessun problema. A 32 anni di distanza dall'esordio... chapeau! Una delle più grandi band di sempre!!! Voto 88 |
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21
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Non è da tutti dopo più di 30 anni di onorevolissima carriera riuscire a comporre ancora grandissimi dischi ma i Saxon ci riescono benissimo!!!!Ma quanto spacca Hammer of the gods!!!!!!!!Dopo che lo avevano fatto i Manowar nel 2002 adesso tocca ai Saxon richiamare i metallari alle armi!!!!!!! |
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20
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Che band !! disco stupendo !! voto 90 bellissimi tutti i brani ciao |
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19
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Come non quotare l'utente ladyEvil ? una band ed un disco veramente eccezionali !!!! 90 secco !!! |
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18
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grandissimi saxon....!!!!!! rock sempre !!!! |
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stupendo x me il miglior album del 2011.biff non smettera mai di entusiasmarmi,canzoni eccellenti tutto l album su livelli altissimi.grandioso!!!! |
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16
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Comprato pochi giorni fa, non lo avevo ancora ascoltato...bellissimo!non riesco a smettere di ascoltarlo! |
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15
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In pochi nell’heavy metal sono riusciti a raggiungere i numeri ed i traguardi ottenuti dai britannici Saxon: diciannove album in studio sono un traguardo considerevole considerata anche la qualità media degli episodi che compongono la sterminata discografia del quintetto inglese. IMMORTALI. |
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14
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Che cavalcata. Certo che sti vecchietti pestano ancora. Grande disco. |
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in perfetto stile saxoniano...grazie Biff e soci |
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11
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lcaspita, mia hanno davvero sorpreso! Non li seguivo da tanto tempo ma questo disco mi lascia a bocca aperta. Complimentissimi, è veramente un gran bel disco! |
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10
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Altro album memorabile dei granitici e mitici Saxon. Non c'è una canzone che non sia grandiosa. Perfetta anche la qualità di registrazione, la voce di Biff è ineguagliabile. Chi critica i Saxon o è prevenuto nei loro confronti o non comprende la vera musica metal anglosassone. Ottimo lavoro Saxon...continuate così! |
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9
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come non quotare l'utente Radamanthis qui sotto? un disco ed una band veramente ecceZZZZionali!! |
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8
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Finito di ascoltare proprio ora...me lo sono studiato in serata / sera...che dire? Spettacolare! Disco con i controcogl..., i Saxon stanno vivendo una seconda giovinezza: dal 2004 con Lionheart hanno sfornato un poker d'assi eccezzionale! Alla faccia dei vecchietti....bravi davvero! |
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7
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Disco con le PALLE CUBICHE....Onore ai Saxon! Immortali.... |
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6
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Indubbiamente un buon disco |
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Gran bel disco !!! Superiore a tutta la loro recente produzione che già di per se non era malaccio, ma questo è decisamente meglio!!! La band sembra jammare con lo spettro dei Thin Lizzy in "Ballad For The Working Man" canzone capolavoro... (speriamo esca anche in vinile) |
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4
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Lionheart, The Inner Sanctum, Into the Labirynth e ora questo. Credo che a livello compositivo i Saxon siano il gruppo "storico" più in forma di tutto il panorama metal. La NWOBHM non muore MAI! |
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3
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dimostrazione che ci sono ancora band della nwobhm che sanno comporre ancora ottimi dischi. (comunque la copertina non mi dispiace). |
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2
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Non vedo l'ora di ascoltarlo...già la rece i ha fatto venire ancor piu' voglia...non vedo l'ora... |
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1
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Ottimo, me lo ascolterò al più presto! |
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