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METALLIZED CHARTS 2021 - Progressive Rock, Metal
26/01/2022 (2142 letture)
Spesso, dopo le fatiche in studio di grandi nomi del genere, si rischia di dimenticare o di lasciare in un angolo alcuni gruppi che vivono più in ombra di altri. Se da una parte Dream Theater, Liquid Tension Experiment e Transatlantic hanno monopolizzato le attenzioni, dall’altra spiccano alcune uscite più estreme targate Cynic e Between The Buried And Me. Che dire poi del filone moderno intrapreso dai Leprous e delle graditissime conferme di band sempre a fuoco come Evergrey e Soen? Non aggiungo altra carne al fuoco, godetevi questa rassegna in ordine sparso, che non vuole essere una vera e propria classifica, ma piuttosto una raccolta di tutto ciò che abbiamo maggiormente apprezzato in ambito progressive rock e metal. Ecco la nostra guida all’ascolto dell’anno 2021.

LEPROUS - APHELION
Prosegue a gonfie vele il nuovo corso intrapreso dai norvegesi Leprous nelle terre inesplorate della musica progressiva, dopo il definitivo abbandono del metal che aveva dato un’identità al loro percorso per svariati album. La band capitanata dal frontman Einar Solberg sembra riscuotere grandi consensi anche in questa nuova veste, la continua ricerca di sonorità inedite e di uno stile più fine ed elegante dimostra come si può far parte del movimento progressive anche senza rispettare gli stilemi classici del rock e del metal.

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BETWEEN THE BURIED AND ME - COLORS II
Consci di aver fatto storcere il naso a molti dei fan di lunga data, i Between The Buried And Me hanno deciso di virare sull’usato sicuro per rievocare gli antichi fasti che ne avevano aumentato a dismisura la popolarità nel mondo progressive death. Colors II non condivide solo il titolo con il suo fratello maggiore, ma anche lo stile e le sonorità delle origini con un tocco rinnovato che lo rendono uno dei migliori album di questo 2021… O forse il migliore in assoluto?

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NEAL MORSE BAND - INNOCENCE & DANGER
Neal Morse sembra averci preso gusto a trarre ispirazione da capolavori del passato, rivisitandoli in musica. Dopo The Similitude Of A Dream che ricalcava il romanzo “The Pilgrim’s Progress” di John Bunyan, ecco Innocence & Danger, direttamente dall’opera “Songs of Innocence and of Experience” del celebre poeta inglese William Blake. La formula è indubbiamente vincente, il gruppo sembra aver trovato l’alchimia perfetta in questo nuovo lavoro dove spicca il lato oscuro di Danger sul meno brillante Innocence

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WHEEL - RESIDENT HUMAN
Spesso etichettati frettolosamente come i nipoti dei ben più celebri Tool, i finlandesi Wheel, ora al secondo disco in studio, sembrano intenzionati più che mai a scrollarsi di dosso questo paragone scomodo. Resident Human è l’album della conferma, tra ottime chitarre e giri di basso labirintici, si rischia di rimanere intrappolati nell’ascolto di questo disco di pregevole fattura per innumerevoli ascolti. Il che a noi non dispiace affatto.

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GOD IS AN ASTRONAUT - GHOST TAPES 10#
In questa rassegna di migliori album del 2021 trova spazio anche il post rock dei God Is An Astronaut. Come spesso ci hanno abituato nei loro cupi lavori, anche Ghost Tapes #10 mantiene la linea funesta e oscura del precedente Epitaph con un approccio più vicino all’heavy metal rispetto al passato. Il titolo, infatti, rievoca un’usanza in voga tra i militari statunitensi per incutere angoscia e terrore tra le file dei vietnamiti con registrazioni di lamenti provenienti dall’aldilà. Inadatto per una serata all’insegna di risate ed allegria.

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LIQUID TENSION ESPERIMENT - LIQUID TENSION EXPERIMENT 3
Si vociferava di un loro ritorno su siti e forum di musica da mesi, “rumors infondati” sostenevano alcuni, “pensieri da sognatori” asserivano altri. Eppure la reunion dei Liquid Tension Experiment è divenuta realtà, i fan dei Dream Theater hanno potuto nuovamente apprezzare l’accoppiata Petrucci e Portnoy, con l’ausilio dei due maestri Rudess e Levin. Un album talmente atteso che parla da sé e non ha minimamente deluso le aspettative, mettendo a segno il colpo come miglior disco prog metal strumentale dell’anno.

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EVERGREY - ESCAPE OF THE PHOENIX
Come per il precedente The Atlantic, ad un biennio di distanza gli Evergrey ci deliziano con un disco che si candida ad entrare di diritto nella classifica delle migliori uscite progressive metal del 2021 già in apertura di anno. Il gruppo svedese, guidato dalla splendida voce di Tom Englund, ci propone un concept in cui la mitologica fenice, invece di risorgere dalle proprie ceneri, è mortale ed effimera, come qualunque essere vivente. Un tocco di oscurità e nichilismo, tipico della band originaria di Göteborg.

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TERAMAZE - SORELLA MINORE
Letteralmente scatenati in questo 2021, i Teramaze ci propongono non uno ma ben due full length, nel momento di loro maggiore prolificità. Oltre a Sorella Minore, concept che ricalca e riprende le vicende narrate nel loro Her Halo del 2015, gli australiani hanno pubblicato anche And The Beauty They Perceive a distanza di pochi mesi, sicuramente meno a fuoco del disco qui annoverato. Entrambi i lavori sono stati rilasciati dall’etichetta di Dean Wells, una sorta di autoproduzione.

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DREAM THEATER - A VIEW FROM THE TOP OF THE WORLD
Ogni mossa dei giganti del progressive metal porta con sé orde di commenti, tra inni di giubilio e atroci stroncature, non sempre è semplice rimanere obiettivi. Il quintetto statunitense ci confeziona un album non di facile assimilazione, con il pregio di una titletrack posta in conclusione a coronare un lavoro non memorabile ma sicuramente degno di nota. A View From The Top Of The World non fa innamorare a prima vista, ma richiede più ascolti per penetrare bene a fondo e, dopo alcuni mesi, possiamo dire che entra di diritto tra le migliori produzioni dei Dream Theater con Mike Mangini.

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MASTODON - HUSHED AND GRIM
Uno sguardo veloce alla copertina di Hushed And Grim e capiamo subito le intenzioni dei Mastodon. I colori delle precedenti release, qui assenti, lasciano spazio al grigio tetro e cupo che ben si sposa con i suoni possenti e grevi di questi novanta minuti di musica suddivisi in un doppio CD. Un graditissimo ritorno, non solo per i fan della band originaria di Atlanta, ma per tutti gli amanti del prog metal, degno rivale di Colors II per lo scettro di disco dell’anno.

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FROST* - DAY AND AGE
Dopo il non entusiasmante EP Others, i britannici Frost* tornano su ottimi livelli qualitativi con un disco cangiante e multiforme, probabilmente il migliore rilasciato sotto il monicker di questo progetto. La cura al dettaglio del duo Mitchell-Godfrey riesce nell’intento di portare una ventata d’aria nuova, con un lavoro non citazionista e a suo modo innovativo.

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CYNIC - ASCENSION CODES
Non è facile ripartire dopo un lutto che lascia la band orfana di un membro, figuriamoci dopo due. Entrambi gli Sean del gruppo infatti hanno dovuto condividere un triste destino a pochissimi mesi di distanza l’uno dall’altro. Ma la musica va avanti e i Cynic tornano sugli scaffali con un capolavoro assoluto, molto più prog che death. Le 18 tracce di Ascension Codes scorrono veloci anche grazie ad un concept ben congegnato. Se non è il disco dell’anno, sicuramente merita la top 3.

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TRANSATLANTIC - THE ABSOLUTE UNIVERSE
Dopo la reunion dei Liquid Tension Experiment sembrava davvero troppo chiedere anche quella dei Transatlantic. Eppure entrambi i supergruppi sono tornati in attività, più in forma che mai, in questo 2021 avaro di concerti ma ricco di uscite spaziali. A molti non sarà sfuggito un dettaglio, con The Absolute Universe, Mike Portnoy figura in questa lista con ben 3 band diverse. Stakanovista sì, ma di sostanza e di qualità.

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ELDRITCH - EOS
Trent’anni di carriera e ancora ai vertici. I power prog metaller livornesi, eccellenza del bel paese, tengono alto il vessillo delle uscite nostrane in ambito di musica estrema dopo il contributo di Labyrinth, Death SS e Rhapsody of Fire. Giunti al dodicesimo album in studio, il quintetto opta per una virata verso lidi progressive metal, raggiungendo un’alchimia ottimale, resa alla perfezione anche grazie al lavoro di Eugene Simone e Simone Mularoni in fase di produzione e mixing. Orgoglio italiano.

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SOEN - Imperial
Ultimi, ma non per demerito, i Soen con l’eccellente Imperial. È forse prematuro parlare di apice copositivo della loro carriera in quanto ci auguriamo che abbiano ancora molto da dare al mondo della musica prog, sicuramente però questa release è il picco massimo della loro discografia al momento. Il quarto album è quello della consacrazione e della definitiva conferma per gli svedesi, che annoverano tra gli altri il batterista l’ex-Opeth Martin Lopez. Con alcuni piccoli accorgimenti, il prossimo lavoro potrebbe spedirli di diritto nell’olimpo del prog moderno, noi ce lo auguriamo caldamente.

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In questo 2021 molto produttivo per la musica progressiva, citiamo anche alcuni lavori meritevoli di menzione che non trovano spazio nella rassegna dei dischi migliori. Ecco quindi il nuovo album del chitarrista ex-Genesis Steve Hackett, dopo la parentesi acustica Under a Mediterranean Sky. Poi i Caravan, direttamente dalla scena di Canterbury ed il post-rock scozzese dei Mogwai con As The Love Continues. Un’interessantissima storia narrata dalla chitarra di Terry Syrek, che vede illustri partecipazioni ad arricchire l’opera, il live album dei The Ocean ed infine gli Iotunn, con il loro Access All Worlds, a chiudere questa seconda parte di classifica delle migliori uscite progressive rock e metal dell’anno da poco concluso.

STEVE HACKETT - SURRENDER OF SILENCE

CARAVAN - IT’S NONE OF YOUR BUSINESS

MOGWAI - AS THE LOVE CONTINUES

SYREK - STORY

THE OCEAN - PHANEROZOIC LIVE

IOTUNN - ACCESS ALL WORLDS



Le Marquis de Fremont
Lunedì 31 Gennaio 2022, 17.52.26
5
Confesso, come ho già menzionato altre volte che faccio veramente fatica ad interiorizzare il Progressive Metal, eppure vengo da decenni di Progressive sia British che Italiano. Non ci trovo pezzi coinvolgenti se non (forse) dopo decine e decine di ascolti (e non ho tutto questo tempo...). Qui però, dalla lista, devo assolutamente considerare i Soen e Liquid Tension Experiment come tra gli album più belli dell'anno. Ascoltati e riascoltati ed interiorizzati al primo ascolto. Proverò a dare una chance a qualche titolo che segnalate. Vediamo. Per quanto riguarda il Progressive, certamente buono l'album di Hackett (non quello sul Mediterraneo) comme çi comme ça quello degli Yes (che non sono gli Yes) scarsino quello della PFM (che non è la PFM) e ridicule quello di Steven Wilson. Gia molto meglio, il 2022, con i grandi Jethro Tull (anche come songwriting). Au revoir.
DEEP BLUE
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 22.33.00
4
Ho ascoltato poco ma tutto di grande valore i miei preferiti, al momento, sono BETWEEN THE BURIED AND ME con "COLORS II" e MOGWAI con "AS THE LOVE CONTINUES". Tra i non segnalati direi l'ultimo dei "Godspeed you black emperor" e sempre in ambito post rock il misconosciuto ma bellissimo disco dei "The World Is a Beautiful Place" dal titolo "Illusory Walls" (ne riparleremo tra qualche anno). Ottimi i CYNIC con "ASCENSION CODES" e i LEPROUS con "APHELION". Purtroppo gli altri non li ho ancora sentiti!! PS i Gojira questa volta non mi hanno proprio convinto.
progster78
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 11.38.03
3
Eldritch,Hackett,Cynic,LTE3 e Transatlantic. Devo ancora ascoltare Evergrey e Morse.
McCallon
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 11.29.29
2
Quelli di Soen e Transatlantic sono stati due dei miei album preferiti di tutto il 2021. Un gradino sotto ma sicuramente ottimi Mastodon, Eldtrich e Liquid Tension Experiment. Buoni anche quelli di Leprous e Dream Theater, anche se quest'ultimo soprattutto non mi ha impressionato. Da citare anche gli scozzesi Dvne con Etemen Aenka e - qualora si possano collocare qui - i Gojira con Fortitude, che ho apprezzato molto. Infine, grandi nomi non impeccabili: Yes e PFM. Mi sono piaciuti entrambi i dischi, senza però farmi gridare al miracolo. Un ascolto lo meritano (in particolare gli Yes).
Duke
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 9.39.35
1
... dream theater...l.t.e...wheel...the Ocean... mastodon... transatlantic...
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