|
05/12/24
EMBRACE OF SOULS + DERDIAN + BERIEDIR
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)
|
|
DREAM THEATER - Unipol Forum, Milano, 25/10/2024
05/11/2024 (2368 letture)
|
Data importante per i fans del prog, visto che segna il ritorno dei Dream Theater a oltre due anni dall’ultima calata milanese, quando i nostri si presentarono in buona forma a support dell’allora nuovo lavoro in studio A View from the Top of the World. In questa occasione il tour celebra da un lato il traguardo del quarantesimo anniversario di una carriera monstre e ricca di soddisfazioni tanto in studio quanto dal vivo, dall’altro il rientro in formazione di Mike Portnoy, annunciato per combinazione esattamente a un anno di distanza da questa serata, il 25 ottobre del 2023, data ricca di simbolismi e significati, che ha attratto un folto pubblico che accoglie festante la band, presentatasi addirittura cinque minuti prova del previsto con una scaletta da vero e proprio best of.
È sulle note di Metropolis Pt. 1 che i nostri fanno esplodere tutta la perizia tecnica e la preparazione musicale, unite a una carica e a una potenza che travolgono i presenti, costruendo da subito un solido muro sonoro che mette subito in chiaro come la voglia di riproporre i classici dall’ampia discografia sia immutata e la carica strumentale inscalfita, non altrettanto purtroppo risulta l’interpretazione vocale di James LaBrie che si trova da subito ad arrancare in modo spiacevole. Le sensazioni emerse da alcuni video di inizio tour, tratti dalle date immediatamente precedenti allo show milanese tenutesi a Londra, Berlino e Colonia, purtroppo confermano come il buon James, sia pure in apparente forma fisica e mobile da una parte all’altra del palco, fatichi moltissimo nell’interpretazione vocale di questo grande ma difficilissimo brano, finendo talvolta per cambiare le linee vocali con discutibile gusto specialmente nella parte conclusiva, a scapito del risultato complessivo del pezzo, ed è un vero peccato specialmente pensando come il nostro solo pochi anni fa fosse ancora in grado di tirare quasi tutta l’estensione vocale anche sui brani più vecchi e ostici del repertorio di Images and Words, come infatti dimostrato nel tour celebrativo dell’album del 2017 in cui la prestazione fu dignitosissima per tutta la durata dello show, ma anche in buona parte dell’ultimo show milanese del 2022. Le successive Overture 1928, Strange Déja Vu e The Mirror evidenziano nuovamente il gap tra una forma strumentale impeccabile e una resa canora altalenante e a tratti davvero pesantemente insufficiente, tanto da far sospettare in qualche virus o problema alle corde vocali, tuttavia non comunicato dalla band né celato da basi o auto tunes che danno comunque onore a una band che suona e canta al 100% live e in cui gli unici complementi alle esecuzioni musicali e vocali risultano essere gli ottimi giochi di luci e video che impreziosiscono visivamente lo show. E’ uno spettacolo vedere Petrucci e Portnoy nuovamente sullo stesso palco, uno di fronte all’altro, con l’appariscente Rudess a fianco di Portnoy e dietro al più timido e scenicamente compassato John Myung duellare in fughe strumentali e scale vorticose che hanno fatto la storia del progressive metal mondiale. La scaletta è davvero monumentale e dopo tocca a vari albums della band, si pensi a Panic Attack e alla lunga suite di quasi venticinque minuti Octavarium, tratte dal medesimo album, o As I Am, Vacant e Stream of Consciousness da Train of Thoughts, fino a Barstool Warrior da Distance Over Time, eseguita per la prima volta in tour con Portnoy alla batteria e marchiata da soli meravogliosi di Petrucci. Pelle d’oca con Hollow Years, ballad resa in versione extended e con fughe strumentali magistrali, con un LaBrie maggiormente a suo agio su atmosfere più rilassate e in crescita col passare dei minuti, ma anche momenti di grande esaltazione su classici rispolverati come Under a Glass Moon e Pull me Under, con un Portnoy tornato a casa e grande protagonista, anche scenico visti i vari momenti passati a suonare addirittura in piedi svettando dal set mostruoso di batteria a disposizione e sfoggiando con fierezza una canottiera da basket con il numero 40 e il proprio nome inciso.
Da segnalare la doppietta d’effetto Home e The Spirit Carries On che ha portato probabilmente al top il climax emozionale al Forum e la sensazione di aver ancora avuto l’onore di assistere a quasi tre ore di uno show elettrizzante e strumentalmente strabiliante, in cui tecnica, feeling ed emozione si sono rincorse tra momenti nostalgici e fasi più taglienti e contemporanee. Detto delle lacune vocali palesate in buona parte dello show, non resta che attendere riscontri dalle prossime date in giro per il mondo per capire se quanto mostrato da LaBrie fosse solo un calo di inizio tour o un cedimento strutturale, su cui naturalmente facciamo gli scongiuri, con l’ulteriore auspicio che l’innesto di Portnoy possa dare linfa a una nuova fase della carriera dei Dream Theater.
SETLIST DREAM THEATER 1. Metropolis Pt. 1: The Miracle and the Sleeper 2. Overture 1928 3. Strange Déjà Vu 4. The Mirror 5. Panic Attack 6. Barstool Warrior 7. Hollow Years 8. Constant Motion 9. As I Am 10. Night Terror 11. This Is The Life 12. Under A Glass Moon 13. Vacant 14. Stream Of Consciousness 15. Octavarium 16. Home 17. The Spirit Carries On 18. Pull Me Under
Un ringraziamento particolare a Roberto "Vicarious" Di Gaudio per le foto dell'evento
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
32
|
@bonzo leggevo che il concerto di Parigi è stato filmato per una probabile futura pubblicazione in DVD. Diciamo che se vorrò vedermi i DT live aspetto quella pubblicazione... |
|
|
|
|
|
|
31
|
Su yt ho visto il video promozionale della chitarra signature di Jordan Rudess: c\'è lui che la suona, non sapevo fosse anche un discreto chitarrista. Un altro po\' di pratica e può fare la seconda chitarra nei DT... Che poi, scherzi a parte, non sarebbe male se lo facesse, almeno in qualche pezzo live. |
|
|
|
|
|
|
30
|
Visti stasera a Parigi per la seconda volta (la prima con Portnoy). Mi ha fatto ricordare perché considero di gran lunga i Rush il migliore gruppo progressive della storia... |
|
|
|
|
|
|
29
|
Vero, è molto bella. E che meraviglia di album. 😍 |
|
|
|
|
|
|
28
|
Mi unisco agli apprezzamenti alle produzioni. Mi piace anche quella di FII, pur non essendo proprio perfetta. |
|
|
|
|
|
|
27
|
X ROB : hai ragione awake suona da paura |
|
|
|
|
|
|
26
|
C’ero.
Nonostante li abbia visti N volte, quando ho letto che avrebbero fatto Stream of Consciousness e Octavarium ( due pezzi nella mia personale top 5 ) mi sono detto che sarei andato a qualsiasi costo.
Se ci mettiamo poi il ritorno di Portnoy, che ha ridato una carica che non si vedeva da anni, a livello emotivo e di coinvolgimento uno dei migliori concerti dei DT a cui abbia mai partecipato.
P.S. LaBrie è partito malissimo ma si è ripreso man mano che il concerto andava avanti ( a Firenze lo scorso anno però cantò decisamente meglio ). Mi domando, a questo punto, perché non farsi aiutare dalla tecnologia... |
|
|
|
|
|
|
25
|
Awake ha un\'ottima produzione, mi piace molto. Così come quelle di tutti i loro album fino al 2011. |
|
|
|
|
|
|
24
|
Infatti dicevo di ascoltarli dal vivo, perché suonano come da disco, ma almeno non su disco. images e awake, suonano da brividi come esecuzione ma purtroppo anche suoni sono da…”brividi” |
|
|
|
|
|
|
23
|
I DT sono tutto fuorché \"freddi\". |
|
|
|
|
|
|
22
|
Sinceramente sono stufo. Sono 30 anni che sono stufo di ascoltare e leggere di questi personaggi che additano i Dream Theater come meri esecutori, freddi e calcolatori. Vuole dire non aver chiaro minimante l’evoluzione del progressive rock nel decennio d’oro quello che va dal 70 agli 80. Vuole dire non aver mai sentito ma solo letto su carta o su qualche webzine (per i più giovani) qualche scribacchìno che sintetizzava la band con un semplice “mera tecnica”, da sempre comunque il punto cardine di una qualsiasi band progressive. Vuol dire ascoltare qualsivoglia gruppo Djent senza aver chiaro chi sono i padri putativi, che per l’amor di Dio non è che serva nella vita eh, però visto che si additano “quasi” sempre uno dei gruppi più influenti e alfieri insieme ad altre due band del prog-metal beh un po’ di cose allora andrebbero spiegate. Detto questo ci sono album più sperimentali, più caciaroni ma se si ascolta bene Mettopolis o Metropolis pt2 non si può non rimanere colpiti dalle melodie cucite e ricamate a regola d’arte su vere emozioni in musica dal buon Petrucci, Moore o dal buon Rudess (al netto di alcuni suoni davvero poco riusciti, per non dire imbarazzanti in alcuni album più o meno recenti), senza parlare poi di Portnoy, che ha insegnato cosa vuol dire la batteria prog a praticamente un paio di generazioni di metalhead. Mi spiace se ho offeso qualcuno in questo post ma davvero, spesso quando si parla di Dream Theater si da per partito preso che siano degli spugnettatori dello strumento, senza magari aver sentito nemmeno un album o per lo meno non attentamente. Detto questo si è liberi di farsi una propria idea sull’argomento DT e sono sempre aperto al dialogo se argomentato . |
|
|
|
|
|
|
21
|
@Vitadathrasher.
A me invece sono sempre piaciute le loro linee melodiche nelle parti cantate. Ad esempio, so metropolis a memoria, le strofe, ma se dovessi ascoltarla ora, forse skipperei certe parti strumentali.
Li ho amati tantissimo fino a Scenes, poi li ho persi, ma fino a quel punto mi piacevano a bestia, specie nei lotro momenti \"calmi\", epici, o nelle martellate tipo The Mirror. |
|
|
|
|
|
|
20
|
Ad inizio carriera mi piacevano per la tecnica, oggi riascoltare anche i loro \"capolavori\"....non mi lasciano granche, macchinette glaciali, il cinesino al basso (che qui in foto non appare mai) è il riassunto della band, tanta tecnica, tanto freddo, poco sangue. Meglio ascoltarli live, con tutti i difetti di Labrie. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Ottimo resoconto, io c’ero ed e’ stato intenso, tra alti e bassi di LaBrie ma complessivamente un grande show. |
|
|
|
|
|
|
18
|
I Dream Theater sono una delle tante testimonianze dell\'irrilevanza del web.
Se uno leggesse solo i commenti in rete penserebbe ad una band senza consensi, molto criticata. E invece. Gli spettacoli live, pur cari, sempre pieni, i dischi (tanti, compresi i bootleg) sempre venduti. 1.711.000 e fischia ascolti mensili su Spotify. Non dico altro. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Per lambruscore : i DT sono in piena forma e non avrebbe alcun senso dire basta. Ad essere obiettivi l unico che potrebbe finirla sarebbe labrie , ma cmq lui è un pezzo sacro del gruppo e credo che non se ne priveranno mai.
Che poi sia l anello debole della catena è evidente.
Ti consiglio vivamente di vederli cmq live almeno 1 volta nella vita |
|
|
|
|
|
|
|
|
15
|
Octavarium l\'hanno fatta tutta? |
|
|
|
|
|
|
14
|
...visti dal vivo....semplicemente perfetti....sulla voce....purtroppo il tempo passa per tutti.... |
|
|
|
|
|
|
13
|
Li conosco dai tempi del secondo album ma non li ho mai visti Live. Secondo alcune persone che li hanno visti negli anni, dovrebbero puntare più sui pezzi in cui LaBrie riesce bene, perchè -anche da alcuni video online- a volte non ce la fa più ,cosa comprensibile per un cantante, come per musicisti con artriti e problemi vari di altre band. Per me a volte si fa più bella figura a dire basta, ma i soldoni fanno gola a tutti, è chiaro |
|
|
|
|
|
|
12
|
x Micologo : ho vissuto il concerto nella stessa maniera.. incredibile il potere che ha la musica (ed i musicisti in questo caso).. tra le cose belle della vita |
|
|
|
|
|
|
11
|
Visti a Roma il 26, per la quattordicesima volta. Indimenticabile quando un amico poco dopo l’uscita di I&W me li fece ascoltare e fu amore subito. Concerto molto emozionante, Portnoy ha riportato quel feeling, quel tiro e quell\'eccitazione che mancava da troppo tempo, oltre al pubblico del tutto esaurito come ai vecchi tempi. LaBrie mi ha sorpreso, ha dato un’ottima prova, seppur con alcune linee abbassate e adattate alla sua estensione attuale ma e’ pure normale, erano una decina d’anni che non lo sentivo cosi. Concerto bellissimo di una band unica |
|
|
|
|
|
|
10
|
Qui non si tratta di James che non ce la fa più o di Portnoy che dal vivo è meglio di Mangini, o della scaletta che poteva essere meglio, o dei suoni di Petrucci ecc...qui si tratta del fatto che io la sera del 26 ottobre sono stato per gran parte del tempo con le lacrime agli occhi ed il sorriso stampato in faccia davanti al gruppo che mi ha accompagnato dai 17 ai 47 anni, di vecchi amici che ci sono sempre stati, quando mi sono diplomato, laureato, sposato, diventato padre per due volte, e in occasioni meno belle....la loro musica è stato la colonna sonora di gran parte della mia vita e il 26 ottobre per 3 ore sono ritornato a quel luglio del 1995 in cui li vidi per la prima volta a villa Pamphili. Amen. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Deve essere stato veramente bello, invidia per chi c\'e\' andato.
Su La Brie, bisogna anche considerare, come già scritto anche in recensione, la difficoltà dei pezzi.
Vocalmente, canzoni come Metropolis e in generale i pezzi dei primo tre / quattro dischi sono estremamente complicate e purtroppo gli anni passano per tutti.
un po\' come chiedere a Eric Adams di cantare Hatred o Gates of Valhalla come faceva negli anni 80.
A me La Brie è sempre piaciuto molto, nei live dei primi \'90 era semplicemente fantastico. Purtroppo, credo che anche la famosa infezione che ha avuto abbia lasciato stracichi, oltre agli anni che passano e la difficoltà delle canzoni. |
|
|
|
|
|
|
8
|
concerto spettacolare, musicisti incredibili. LaBrie è partito malino, ma si è ripreso bene nel corso della serata, anche se è evidente che ormai qualche limite di potenza vocale ce l\'ha. Sugli altri niente da aggiungere, semplicemente dei fenomeni |
|
|
|
|
|
|
7
|
Più che tollerabile LaBrie, considerando l\'impegno vocale che richiedono alcuni pezzi, l\'età e una carriera lunga e con poche soste. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Visti a Roma per la 5 volta ed è stato comunque emozionante.
Quando c\'è Portnoy dietro le pelli inevitabilmente lo sguardo va sempre verso di lui
Pur sapendo che Labrie ha i suoi limiti..è stato un concerto pazzesco. Questi suonano da 40 anni e sono ancora dei mostri.
Sicuramente andrò ancora a vederli Live.. Grandi DT |
|
|
|
|
|
|
5
|
I primi secondi del cantato mi hanno fatto pensare di andarmene…poi onestamente James “l’ha portata a casa”, devo dire che non ha cantato così male, nei toni medio alti é ancora un ottimo interprete. Un bella scaletta, suoni perfetti come sempre con loro, gran concerto. |
|
|
|
|
|
|
4
|
C\'ero...e le facce dei presenti alla fine del live erano tutte piene di gioia. È stato davvero un avvenimento questo ritorno di Portnoy, e condivido al 100% il commento di Michele , si percepiva la felicità e il rinnovato entusiasmo della band e dei fans (e il Forum era quasi soldout).Che LaBrie fosse l\'anello meno forte di un gruppo mostruoso non lo scopriamo certo oggi: nella prima parte del live c\'era da mettersi le mani nei capelli. Dopo l\'intervallo di 15/20 minuti per fortuna è decisamente migliorato, suscitando stupore e contentezza tra i presenti . Sono passati una trentina d\'anni da quando li ho visti la prima volta (c\'era ancora Kevin Moore) ma è sempre bellissimo vederli suonare dal vivo |
|
|
|
|
|
|
3
|
Serata memorabile. Mike alza nuovamente il livello di una band eccelsa. Riguardo a Labrie... lui canta, gli altri parlano bla bla bla.
Nota a margine, gran bel pubblico finalmente coinvolto! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Presentissimo!
Il fattore emozionale, l\'attesa di esserci esattamente come 20 anni prima (stesso posto...tour di Train of Thought) ha sopperito e fatto scorrere in secondo piano la difficoltà iniziale di James.
Ricordo ancora la mia prima volta in quel febbraio del 2004, e accompagnato come allora da un carissimo amico e da suo figlio (aveva 6 anni all\'epoca).
Serata memorabile, c\'è poco da dire o da aggiungere al report scritto.
Il ritorno di Mike ha dato nuova linfa sicuramente a tutto il gruppo, si è percepito, c\'era emozione, energia che si poteva toccare con mano.
L\'età avanza per loro, ma altrettanto per noi, io sono classe 70 poco più giovane di loro e dei gruppi che fecero breccia nel mio cuore e nelle mie orecchie negli anni 80. Si cresce, si cambia, non si è più gli stessi, ma serate come queste valgono tantissimo. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Non sono stato al concerto quindi non posso giudicare,ma purtroppo Rosenberg non penso che LaBrie abbia avuto un calo di inizio tour ma un vero e proprio cedimento strutturale(prendendo in prestito i termini da te usati)...da troppo tempo che va avanti così,in studio la faccenda è diversa visto la possibilità di sopperire ai problemi di voce con vari \"trucchetti\".Dopo anni di grandi tecnicismi vocali e performance live di alto livello le corde vocali gli stanno chiedendo pietà.Mio semplice punto di vista.Resta il fatto che per me è stato uno dei più grandi singer fino a qualche anno da. |
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|