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Dream Theater - Falling Into Infinity
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( 16755 letture )
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“IT'S RAINING... RAINING DEEP IN HEAVEN” Molte band, ad un certo punto della propria carriera, decidono di tentare qualcosa di nuovo, sia nel sound, sia nello stile. Alcuni esperimenti risultano azzeccati altri invece, falliscono miseramente: Falling Into Infinity, per una buona parte dei fans dei Dream Theater, si avvicina maggiormente alla seconda casistica, ma non tutto quanto presente in Falling Into Infinity è da gettare all’aria o addirittura nel fuoco.
COMMERCIALE O NON COMMERCIALE... Falling Into Infinity, uscito nel 1997, quinto album in studio dei Dream Theater (calcolando anche A Change Of Seasons pur essendo un EP), rappresenta un tentativo di commercializzazione della musica dei Dream Theater. Purtroppo questa variazione di stile è stata suggerita, ed addirittura richiesta, dalla casa discografica in quanto non contenta delle vendite di Awake: questo ha portato alla nascita di uno dei più discussi lavori della discografia della band. Differentemente dagli album precedenti la parte metal è stata un po' soffocata (non del tutto comunque) lasciando ampi spazi ad atmosfere più lente ed evocative; ascoltiamo, ad esempio, Hollow Years (dalla quale è stato tratto anche un video): chitarra acustica, arpeggi, pianoforte e, stranamente, la batteria di Portnoy non è mai esagerata ma ben si piazza sotto tutti gli altri strumenti. Altro pezzo che ben rappresenta l’idea è Anna Lee che tutto sembra fuorché un pezzo del Teatro dei Sogni (anche se l’assolo di Petrucci è molto apprezzabile). Per quel po’ di metal che è rimasto, i Dream Theater si sono molto ispirati ai Metallica; per intenderci prendete il finale di Peruvian Skies: non vi ricorda qualcosa? La struttura dei pezzi ha risentito pesantemente della commercializzazione del disco. Le canzoni sono state scritte seguendo un'idea standard di struttura: strofa/ritornello, strofa/ritornello, assolo. Fortunatamente non tutti i brani seguono questa struttura però è proprio l'idea generale del disco che è stata 'semplificata'. Altro 'obbrobrio' che mi sento di ricordare è la scritta Dream Theater ridisegnata da Storm Thorgeson (che non voleva utilizzare dei font disegnati da altri): fortunatamente dopo Once in a LIVEtime la band decise di riproporre la vecchia e gradita scritta.
ON THE KEYBOARDS... DEREK SHERINIAN! In Falling Into Infinity vediamo dietro le tastiere Derek Sherinian: musicista di indiscussa tecnica ma di influenze diverse rispetto a quelle dei suoi compagni di avventura il quale però, non riuscì a lasciare una buona impronta nei fans dei Dream Theater. Una delle cause del mancato gradimento di Derek (e quindi dell'album) è stata l'utilizzo troppo marcato di suoni futuristico/tecnologici piuttosto differenti da quelli del suo predecessore Kevin Moore. Falling Into Infinity è stato l’unico album dei Dream Theater dove Sherinian ha potuto partecipare attivamente alla stesura dei pezzi (in A Change of Seasons tutte le parti erano già state scritte da Kevin Moore e furono poco modificate da Sherinian), subito dopo il tour del 1998 -dal quale è tratto Once in a LIVEtime- venne sostituito dall’attuale tastierista Jordan Rudess. Da segnalare, tra i pezzi dell'album, l'intricata Lines in the Sand (la quale vede la partecipazione di Doug Pinnick dei King’s X), la strumentale Hell's Kitchen e la lenta Trial of Tears: nelle prime due è raccolta una grossa parte delle buone idee che i Dream Theater hanno avuto (prima che qualcuno, in fase di registrazione, facesse loro cambiare direzione) mentre nella terza, scritta da John Myung, possiamo sentire degli ottimi arrangiamenti che la rendono fluida e mai banale. Di contro alcuni pezzi non sono all'altezza, brani come Burning My Soul e You Not Me, pur non essendo completamente da buttare, non aggiungono nulla di nuovo e nulla di molto interessante a questo disco.
Falling Into Infinity non sarà sicuramente il miglior album dei Dream Theater ma, secondo me, non è stato nemmeno il peggiore (ascoltando qualcosa tra quelli usciti successivamente…). Pur essendo stato ben accolto dalla critica Falling Into Infinity è un chiaro esempio di una virata troppo repentina che non è stata gradita dai fans. Un esperimento non troppo riuscito che però ha fatto capire alla band che ancora molto c’era da dire tornando però alle sonorità che li hanno resi celebri… Scenes From a Memory!
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VOTO LETTORI
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85.76 su 284 voti [
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98
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Rimane ancora oggi sul podio dei miei album preferiti loro. Criminalmente sottovalutato. |
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E va be\', ognuno ha giustamente i suoi gusti. |
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96
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Molti filler e solo 4 canzoni x me degne di nota.
Hollow years in sede live per me rimane stupenda..l\'originale carina ma nulla piu.
Su tutte spicca Lines In the sand che ritengo avere uno tra gli assoli + belli fatti da Petrucci (inseme a quello di Best of times...)
Per concludere, la produzione veramente da schifo.....che peggiora un album già di per se discutibile. |
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95
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Sì, Painkiller. Ci tengo a dire che quando scrivo che - comunque - mi piace quella produzione si tratta di un parere del tutto soggettivo, slegato dell\'effettiva bontà dei suoni. Però chissà come suonerebbe con una rimasterizzazione. |
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94
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@Terzadose: mibé sempre piaciuto di più DS rispetto a JR, ma la produzione di questo disco l’ho sempre trovata brutta. I suoni delle chitarre sono troppo ovattati e c’è anche poca separazione tra gli strumenti, qualche rumore di fondo e alcuni scratches. Lo stesso vale per il live del tour di supporto, once in a livetime, piuttosto povero. L’album in sé, concordo, è meno diretto e più elegante di altri, ma è praticamente l’unico della discografia che rimasterizzerei di sicuro. Mi sono ricordato solo mentre ti rispondevo il nome del produttore, senza scrivere il papiro soprastante potevo scrivere solo Kevin Shirley… |
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93
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Aggiungo anche, riascoltandolo proprio ora, che mi piace la produzione generale e mi piacciono i suoni utilizzati da DS. |
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92
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Album che definirei \"elegante\": meno entusiasmante di altri ma, per me, comunque notevole. |
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91
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Questo è l’album che arrivati al 2024 ho rivalutato in assoluto di più. La ragione è semplice e non banale, qui i DT hanno sperimentato qualcosa di diverso. Derek è stato licenziato in tronco senza avergli dato nemmeno la possibilità di saggiare le sue vere potenzialità. Alla luce di quanto accaduto da quest’album in poi , per me FII è l’ultimo autentico e sentito album dei DT , forse troppo commerciale e rock rispetto al passato ma sperimentale, innovativo e orecchiabile. Da qui in poi la ripetizione più assoluta senza un minimo di inventiva e fantasia , un taglia e incolla senza fine, la noia più totale e soporifera . Da qui in poi i DT hanno dato spazio solo alla tecnica e zero sentimenti. Tutto da rivalutare e da riiascoltare. Voto dal futuro: 80 pieno |
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90
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@rob non lo metto in dubbio, ma come detto non sono un grande fan del genere e del gruppo quindi la mia opinione va presa con le molle. |
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89
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Riconfermo il mio #72,bellissimo disco...mi ricordo quando l\'ho presi,i miei amici me lo sconsigliarono ma alla fine ho avuto ragione io,gran lavoro. |
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88
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Te pensa @Legalise che per me è uno dei loro più belli. E ti dirò, oggi come oggi, con il debutto è quello che ascolto di più |
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87
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Disco per me impossibile da sentire tutto. Ma ammetto di non essere grande fan del genere... |
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86
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72?? No , No e ancora no! Per me è un album validissimo, merita almeno un 90! |
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85
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Album bistrattato. Uno degli album più belli della loro carriera. |
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84
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Peruvian skies e lines in the sand le mie preferite
Lines ha uno degli assoli più belli fatti da petrucci.
La cosa che non ho mai digerito è la produzione veramente pessima per i loro standard.. |
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83
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Disco non perfetto. Questa la sua colpa. Presenta brani ottimi (in primis la strumentale Hell\'s Kitchen: per me di un\'intensità unica); Lines in the sand e Trial of Tears e la ballata hollow years. Poi alcuni brani non da buttare, ma spesso un po\' noiosetti in alcune parti. Riflettevo su cosa mancasse a questi brani. Secondo me la virata più tranquilla (=pop?) cozza con le reali intenzioni del gruppo. Labrie ha un cantato aggressivo, sul quale cozza la mancanza di \"spinta\"; le distorsioni, la batteria volutamente più minimalista di Portnoy (anche nell\'equalizzazione) e gli arrangiamenti abbastanza cupi non aprono alla melodia, ma la incamerano e fossilizzano. Mi spiego meglio: la mia impressione è che l\'ammorbidimento delle canzoni spesso non sia stato fatto con il songwriting, ma con una equalizzazione e scelta a tavolino delle (mancate) distorsioni, e quindi spesso sembra poco spontanea. Ho difficoltà a valutare il disco. La sola Hell\'s Kitchen varrebbe 100. In complesso darei un 79. |
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82
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Concordo con Madmax, il suo più grande difetto, o meglio, la sua più grande sfortuna è quella di essere uscito dopo due dischi indescrivibili e un EP che contiene una suite che ogni band vorrebbe scrivere almeno una volta nella vita. Io abbasso a 90, ma 72 a \"Falling...\" non si può vedere. Comunque fino a \"Six Degrees...\" sono tutti dischi must-have, anche se io li consiglio caldamente fino a \"Black Clouds...\" (2009), forse skippando qualcosa in ToT, Octavarium (di sicuro non la title-track) e SC. |
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81
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Disco meraviglioso !
Veramente uno dei più belli della loro discografia alla pari con I&W , reputo Awake il loro disco leggendario . All’inizio l’ho un po’ snobbato per il suo sapore prog rock, col tempo è stato rivalutato e rimane tuttora irraggiungibile rispetto le prove post Portnoy e forse anche qualcosa dell’era Portnoy.
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80
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Un disco stratosferico. Come precedentemente detto molto sottovalutato. New Millenium, Peruvian Skies, Hell’Kitchen, Lines in the Sand e Trial of Tears da brivido ma anche le altre poco sotto. Per me un 95 pieno. Album consumato a forza di ascolti. |
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79
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Voto lettori secondo me molto corretto, come hanno già detto disco molto sottovalutato a causa forse dello stile un po troppo seventies. due ballad di troppo ci sono questo è vero cmq. Sherinian a parere mio molto più simile a Moore di quanto sia rudess |
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78
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Disco molto sottovalutato. |
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77
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Anche per me ottimo album sottovalutato e non capito, ha il pregio di essere differente e di mostrare un lato musicale dei Dream Theater forse inaspettato ,ma di qualità. |
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75
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un disco che ha avuto la " colpa" di essere stato concepito in mezzo ai capolavori dei dream di quell'anno. Contiene brani che rappresentano il giusto modo di fare progressive rock (New millenium, Hell's kitchen, Lines in the sand, Peruvian Skies tra le altre), ma soprattutto Trial of tears, se suonata come nel live del 2014 non può farmi pensare che quest'album sia mediocre. |
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74
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disco poco capito, in realta' e' il tentativo pop del gruppo heavy prog defi itivo. Qui hanno ancora una sensibilita' squisitamente rock, conosco personalmente Petrucci, e riguardo questo album so qualcosa che pochi sanno |
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73
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Album sottovalutato, giustamente all'epoca non ben accolto dal pubblico dopo aver tirato fuori lavori come Images and Words, Awake e Change of Season, purtroppo costretti a fare un album più commerciale dalla casa ma nonostante ciò seppur meno prog è tutt'altro che un fallimento (100 volte meglio questo che gli album post SDOIT tralasciando Black Clouds) è un gran disco con pezzi stupendi. Voto 85 |
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72
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Disco che ha avuto la grande sfiga di essere uscito dopo due capolavori (images and words , awake e mettiamoci anche a change of seasons). Personalmente a parte you not me lo trovo veramente bello,basta lines in the sand e trial of tears per l'acquisto.Bistrattato in passato mi fa piacere che ultimamente sia stato rivalutato. |
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71
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Sbaglio o Hell's kitchen è un pezzo mostruosamente difficile che rasenta la follia in particolare per paeti di batteria e chitarra? |
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70
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La bellezza di questa musica, e anche della infinita disponibilità di ascolti a fronte della molto limitata disponibilità di tempo, è che si possano rivalutare nettamente album che ad ascolti precedenti si è valutato diversamente. Per esempio questo Falling Into Infinity l'ho sempre considerato - lo ascolto dal 1997 - un mezzo passo falso, pur riconoscendo sempre l'assoluto valore di alcuni pezzi (specie le suite)... L'altro giorno l'ho rimesso su e sono rimasto folgorato al punto da avere un'ulliminazione che mi porta a scoprire un'eccellenza musicale che avevo colpevolmente tralasciato o non saputo notare. Questo è semplicemente uno degli album di più alta qualità dei Newyorchesi e anche del genere che hanno contirbuto a plasmare... quanti album hanno delle suite meravigliose come Lines in The Sand e Trial of Tears con i loro intermezzi fantatici, una strumentale come Hell's Kitchen, delle ballad come Hollow Years, Take Awat My Pain e Anna Lee, semiballad come Peruvian Skies o pezzi dinamici e ben suonati come New Millenium? La qualità secondo me è altissima e non cala mai in tutto il platter. Ascoltato con l'orecchio di oggi è un album eccezionale e straordinario, tra i migliori del genere. ...sperando di non cambiare idea... Evviva! |
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Disco molto sottovalutato contiene diversi pezzi fantastici!X me e' al 4 posto :1)metropolis pt 2 scenes from a memory 2)images & words 3)awake 4)falling into infinity. Poi vengono six degrees seguito dagli altri |
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Insieme a astonishing e quello che mi piace di meno dei theater. Comunque alcuni grandissimi pezzi sono presenti anche qui, troppi lenti però... per me 79. |
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67
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Mi dispiacedirlo, questo è l'unico disco dei Dream Theater a prender polvere e rimanere inascoltato..scherzi a parte, non riesco ad ascoltarlo e scorrendo le recensioni varie ed i relativi voti, se Falling merita 72, secondo il mio metro di giudizio Black Clouds andrebbe ampiamente sopra gli 80. Derek Sherinian assolutamente inadatto secondo il sottoscritto per rimpiazzare un grande come Kevin Moore, anche non facendo un paragone con i precedenti, questo disco mi risulta proprio senza spessore, e se Sherinian ha comunque fatto un buon lavoro su ACOS ( anche perche' pe partiture appartenevano a Kevin) su Fallng proprio non funziona. Penso che il gruppo in quel periodo stesse facendo esperimenti e se con ACOS è andato sul sicuro con Fallng tutto da rifare...fino a Scenes of a memory. |
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Una cosa l'hanno azzeccata i DT con quest'album: il titolo! Si, perche' dopo i capolavori precedentemente sfornati da questa stratosferica band, i nostri eroi qui sprofondarono nell'infinito, lasciando il trono di Dei indiscussi del progressive metal per cadere in un'opera scialba, ripetitiva, irritante. Ricordo che mi approcciai a FII, ancor prima di ascoltarlo, con un certo fastidio. Si, perche' non solo la copertina era orrenda ma anche la scritta Dream Theater era stata cambiata a favore di una insignificante. Sembrera' una stupidata ma fateci caso, quando una band cambia il proprio logo (e guarda caso sempre peggiorandolo) la cosa non e' mai preludio di buone cose (chi ha pensato ai Metallica? O ai Megadeth?). Sicuramente era impossibile ripetere la magnificenza di Images & Words e Awake ma certo non mi sarei mai aspettato un simile tonfo e la cosa mi fece male, molto male. I miei eroi, che credevo perfetti, all'improvviso erano scesi sulla Terra e divenuti comuni mortali...o quasi. Sicuramente la dipartita di Kevin Moore dalla band aveva il suo bel peso ma certo da sola non poteva giustificare questa pochezza. Purtroppo i DT, come del resto la quasi totalita' delle band, di qualunque genere e non solo metal, non e' stata in grado di rinnovarsi ma si e' fossilizzata su schemi divenuti arcinoti e che hanno stancato, penso ad esempio agli interminali intermezzi musicali che una volta erano uno dei punti di forza di Petrucci e soci e che poi sono diventati motivo di tedio e critiche moltodure. Insomma, con questo album, almeno per quello che mi riguarda, calo' il sipario sul Teatro dei Sogni che ho continuato a seguire negli anni perche' mi hanno regalato emozioni uniche e perche' e' una band che ho amato alla follia ma da qui in poi qualche sprazzo di gran classe in mezzo a tanta, troppa noia. |
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Secondo me l'album risente molto di un eccessivo numero di canzoni o di qualche filler, che dir si voglia. Secondo me il punto debole dell'album si ha tra la 8 take Away My Pain (probilmente insieme ad Anna Lee il pezzo più brutto dei Dream Theater, per quanto non orrendo), la nove Just Let me Breathe (troppo rumorosa) e la 10 Anna Lee (un altro lentone da imbarazzo). Senza queste tre sarebbe un grandissimo disco, con queste tre è un disco più che buono ma non eccezionale. Per me è un 85 pieno o poco/pochissimo più, con qualche rimpianto. PS Comunque interessante l'interpretazione del recensore sul fatto che Sherinian non sia stato accettato perchè proponeva suoni troppo futuristici rispetto a Moore... se pensi che poi si sono dovuti beccare Rudess eheheheh |
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Io mi sono fermato con i Theater proprio con questo album che mi piace tantissimo, e Peruvian skies e` per me uno dei loro brani piu` belli |
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Bellissimo. Ricordo ancora l'emozione quando lo comprai appena usci`nei negozi. Non sara`il loro disco migliore ma sempre molto meglio degli ultimi..magari rifacessero un disco cosi`! |
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Peruvian skies e Lines in the sand (bellissimo l'assolo di John) le migliori secondo me |
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Sono anch'io della fazione pro-Falling Into Infinity. È innegabilmente più commerciale dei precedenti e presenta 2-3 pezzi s-memorabili (tra cui la terrificante You not me), ma a me piace almeno quanto Awake (pur essendo nettamente diverso). D'altro canto basta l'ispiratissima doppietta Hell's kitchen-Lines in the sand per ripagare il prezzo del disco. Da sempre sottovalutato. Voto 84. |
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Commerciale o no come ben detto da Ste "..., non suona alla DT come i precedenti, ossia, Falling into Infinity è tutto fuorchè un disco tecnico, virtuosistico, cervellotico e complesso. Queste sono le doti che non ha, ma dove sta scritto che per fare un bel disco si debba essere nelle composizione sempre e comunque dei mostri di tecnica?" e meno male, dico io!! Sembra che nei DT vi sia una gara tra di loro e contro il resto del mondo a far vedere che è il più tecnico, il più virtuoso, il più bravo a comporre polpettoni infiniti e ripetitivi ecc. Ci mancava poi l'arrivo di Rudess , anche lui a pieno titolo nella competizione! Quando sanno tenere a freno questi loro impulsi deleteri mi risultano molto più digeribili (e simpatici)! |
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Disco odiato e criticato a torto. A torto perchè non ha nulla di così deprecabile da meritarsi l'ignomia attribuitagli. Ma cos'è che ha fatto scattare ciò? Semplice, non suona alla DT come i precedenti, ossia, Falling into Infinity è tutto fuorchè un disco tecnico, virtuosistico, cervellotico e complesso. Queste sono le doti che non ha, ma dove sta scritto che per fare un bel disco si debba essere nelle composizione sempre e comunque dei mostri di tecnica? La dote di maggior pregio in questo disco è la forma canzone che determina tutta la composizione e la caratteristica sonora del disco. Ciò fa sì che sia estremamente immediato e risconoscibile nell'ascolto, di facile fruibilità; è il loro disco commerciale è vero, hanno fatto -in parole povere- un disco utilizzano 1/10 del loro potenziale tecnico un esperimento che a me è piaciuto moltissimo e lo preferisco a tutti gli album post 2000 ma in special modo credo che sia tutto fuorchè un disco da dimenticare. Perchè l'aggettivo commerciale è sempre visto in modo negativo? In questo caso ha permesso al gruppo di pubblicare un disco sano, ispirato e diverso, cosa che non si è più ripetuta negli ultimi 15 anni, infatti molta della produzione tende ad assomigliarsi un pò troppo nel suo modus operandi. Pertanto ben vengano dischi di questo genere, ascoltare i DT che riescono a rallentare a meditare e a dare maggior spazio alla melodia e alla costruzione della canzone anzichè far sempre evolvere in divenire permette un orecchiabilità e una cesellatura delle canzoni ottimale. E' bello perchè si ascolta bene sempre ed è molto vario. L'opener New Millenium è la canzone più legata al passato del gruppo, splendida You not Me, uno dei picchi è sicuramente Peruvian Sky conzone che sarà una delle più eseguite in sede live. Hallow Years è la canzone radio friendly del disco semplicemente non ti si stacca dalla testa, bella l'accativante Burning my Soul; ma il vertice e cuore del disco è dato dalla doppietta Hell's Kitchen e Lines in the Sand semplicemente stupende. Ancora due ottime ballad Anna Lee e Take Away My Pain in cui emerge prepodentemente un inedita anima pop, come già si era visto in Hollow Years. Termina il disco Just Let Me Breathe che pare un outtake di Awake messa lì a fine disco come tappabuchi non è il massimo, belli i virtuosismi ma non legano molto con il resto del pezzo. Termina l'abum Trail of Tears capolavoro che da solo vale il prezzo del disco. Tirando le somme, disco da riscoprire coraggioso perchè vira su una strada non battuta dal gruppo e nonostante questa scelta non sia stata apprezzata dai fan e non sarà più perseguita rimane un ottima testimonianza della capacità camaleontica di sapersi cimentare in generi diversi, discostandosi anche solo per un momento dal loro marchio di fabbirca. 82/100 |
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You not me: io quel pezzo l'adoro. Così come adoro quest'album che dopo gli eccessi di tecnica fine a se stessa di Awake torna a prediligere il feeling e la forma canzone. Ed è così che nascono autentici capolavori come Peruvian skies, Hollow tears, la ballata Anna Lee e Lines in the sand. Un disco anomalo all'interno della loro discografia, ma assolutamente stupendo. VOTO 88 |
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anche a me "you not me" è sempre piaciuta  |
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A quanto leggo, sono l'unico a cui You not me fa impazzire, buona canzone e chorus da annali...buon per me  |
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85! Ci sono delle perle bellissime e canzoni inutili come quelle di desmond child.... ci hanno provato anche i dt a fare il boom commerciale...ma guarda un po'. |
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tolte you not me, burning my soul e anna lee é un bel disco |
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Ha un ottimo suono e ci sono dei brani bellissimi ed un paio di mediocri forse....andrebbe sicuramente rivalutato valutando anche le cose che hanno fatto negli ultimi anni dove sembra non riescano a rinunciare di mettere in mostra le loro capacità a discapito delle canzoni. |
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sarebbe stato un buon album se Portnoy non avesse composto certi pezzi |
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Io non lo trovo affatto mediocre,come qualcuno lo ha definito,certo you not me mi da sui nervi anche a me,ma le altre e soprattutto trial of tears(bellissima davvero) sono di tutto rispetto ed emozionanti.Album certamente diverso.ma meglio delle ultime produzioni sicuramente si,credo non lo abbiano portato nei live perchè lo ritennero forse troppo soft per il pubblico loro affezionato ,oppure perchè come dice argutamente il recensore@ forse si erano accorti che il tastierista usava suoni troppo marcati e futuristici che non avrebbero avuto presa.In conclusione gli do un 85. |
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Secondo il mio parere le critiche che seguirono l'uscita di questo bellissimo album sono dovute al fatto che i DT rappresentano la Band ipertecnica per eccellenza e quindi la maggioranza dei Dreamers ( lo zoccolo più duro dei fans) non hanno accettato di buon grado la "commercializzazione tecnica" dell'album, essendo questo più orientato su brani "più umani", con difficoltà tecnica ed esecutiva meno complessa e più semplice rispetto agli standard della band, inoltre è decisamente il meno metal della discografia e se una band prog-metal incide un disco poco metal e con pochi fulmini a ciel sereno di tecnicismi diventa scontato il fatto che possa essere considerato un album non all'altezza...del tipo "poteveno fare decisamente meglio!"... Questo secondo me il perchè all'epoca dell'uscita fù stroncato e criticato o quasi; Io invece lo trovo uno dei più belli del gruppo..è uno di quelli che preferisco insieme ad Awake...e lo ascolto più volentieri di I&W, trovo sia un album di facile e godibile ascolto..più mainstream ma suonato con classe e con phatos, un album amato più dalle persone che non si ritengono dei fans sfegatati del gruppo che dai Dreamers...un pò come il black album... |
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bell album all epoca rimasi un stranito dalla direzione intrapresa dal gruppo,ma lo reputo un buon album con canzoni da abolire (tipo you not me)ecapolavori assoluti (lines in the sand e la inarrivabile trial of tears)nel complesso gli do un 80! |
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sempre ritenuto il terzo miglior lavoro del gruppo, dopo scenes part 2 e images. disco commerciale, ma sincero, produzione novantiana di alto livello, canzoni ispirate, commerciale ma di gusto. grande grande disco |
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Album snobbato, criticato e successivamente rivalutato. Io lo considero un buon esperimento molto meglio riuscito delle ultime uscite ( discorso a parte per il buon 6 degrees..), i DT stessi non amano portare live questo platter ma secondo me è stato realmente sottovalutato pure i suoni sono ben curati tante soluzioni sono state adottate tra whammy, phaser e vari filtri ora che addolciscono e induriscono il suono laddove serve. Sicuramente 13 anni fa l'avrei snobbato anche perchè i miei padiglionj auricolari venivano "deliziati" dal mitico capolavoro I&W e da quei misconosciuti (all'epoca) dei pain of salvation che scrissero un'altra pagina del new prog. |
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buon disco con una produzione troppo soft |
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Accidenti a quegli stramaledetti produttori!!! grazie a loro adesso ci troviamo difronte un album che, senza tutte le pressioni che ne sono derivate, sarebbe stato molto migliore. Però io preferisco vedere il lato positivo del lavoro: questi incredibili musicisti ti fanno capire che possono fare dei passaggi molto marcati di stile tra una produzione e l'altra (vedi il cambio da Images ad Awake, ed ancora dalla durezza di quest'ultimo alla "leggerezza" di Falling, infine il passaggio di nuovo duro da Six Degrees a Train, ecc ecc...). Questi cambi possono sì storcere il naso a più di una persona, ma secondo me ti mettono sul piatto tutte le loro caratteristiche e le loro qualità. PS: Lines In The Sand e Trail Of Tears sono proprio su un'altro pianeta 85/100 |
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disco mediocre, ma un brutto che ci sta, mica come gli ultimi 12 anni di nulla assoluto |
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Ciao ragazzi, a proposito di progressive metal, consiglio l'ascolto di questa band italiana prog death: [EDIT: link rimossi] Supportiamo e scopriamo l'underground italiano!  |
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@ War, Ti ringrazio!!! |
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Non credete a quello che dice Marco cioè (bugie), awake non è un buon album è un supreCapolavorO come dal tonte lo sono anche A Change Of Seasons - Scenes From a Memory - Six Degrees of Inner Turbulence - Train Of Thought , tutti da avere. |
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Bruttissimo album (cover compresa), di un gruppo che poi alla fine ha sfornato solo un capolavoro (Images...) e un buon album, il successivo. |
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Scusate James Labrie, no Brian |
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Per me è invece un dei migliori album dei Dream (insieme ad Images and words), perchè secondo me danno il meglio sulle parti + rockeggianti e melodiche e non convicono affatto nelle parti troppo aggressive, grouve e metal. Brian mi dispiace ma non convine come duro. (Pur essendo io un amante del metal anche + estremo.) |
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Lavoro assolutamente da rivalutare: probabilmente se fosse stato prodotto diversamente sarebbe venuto fuori un discone! Voto personale: 80 |
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PS: è chiaramente un errore di battitura: *non fidarti mai ecc.. |
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@luci di ferro: Non mi fidarti MAI di Google Translate :'D |
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Primo album brutto da parte dei Dream; il fatto che fosse giunto così presto- 8 anni dal loro debutto discografico- non faceva presagire niente di buono. Infatti a parte Metropolis Pt 2- che dio lo benedica!- di veri capolavori non ne abbiamo più sentiti. Ad esclusione, forse, di singoli episodi come Six degrees of inner turbolence e Octavarium. Le suites intendo non gli album omonimi da cui sono tratti. |
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Estremamente sottovalutato, ma ancora grande - 91/100. Questo album è considerato uno spreco di denaro dalla maggior parte dei fan, ma si sbagliano di grosso, probabilmente con Immagini e Parole è il mio album preferito dei Dream Theater. Alcune songs delle quali suonano un po 'commerciale, ma quando si è una band progressive metal, in realtà non è una cosa cosi commerciale. Nuovo millennio inizia l'album con il piede giusto. Una pista molto up-tempo con un tocco estremamente accattivante . Questa è una delle poche piste più pesanti dell'album, ma cattura. You Not Me è una sorta di canzone più pesante (ballata band tipo). Probabilmente la mia preferita dell'album. Contenente una voce molto armonica, e cori, insieme con testi intelligenti la rende una canzone eccellente. Cieli peruviano , essa ha un bel lavoro del bassista. Hollow Years i Dream Theater hanno fatto un video per questa canzone. Bellissima ballad alla faccia delle persone che odiano questa song. Brucia la mia anima è qui che i Dream Theater tornano alla loro base . Senza dubbio, la canzone più pesante in assoluto in questo album. Molto doomy, Hell's Kitchen è la Dream Theater song strumentale. Sono contento che hanno deciso di trascinare il pentagramma su questo sentiero. Linee nella sabbia è probabilmente la canzone più lunga mai banale che mostra una abilità musicale davvero eccezionale. La maggior parte dei testi è cantata da Doug Pinnick. Take Away My Pain è una delle più grandi ballate della band. Il suo incredibilmente essere emotiva, ben scritta. Credo che dovrebbe essere per la morte del padre di John Petrucci, e lo stimolò di scrivere testi magnifici. Just Let Me Breathe , non male musicalmente, Anna Lee suona melodica, però piace. Questa canzone è comunque piuttosto piacevole, lirismo, musicalità. Trial of Tears canzone di 13 minuti. Questa pista visualizza probabilmente la voce di James LaBrie al suo meglio. È un modo molto eccellente per finire l'album in grande stile. Credo ancora che questo sia un album che vale la pena avere. Dream Theater - Falling Into Infinity 91/100 CAPOLAVORO |
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Non ho mai digerito questo disco, per svariati motivi: il suono impastato e con scarse saperazione degli strumenti (chi sarà mai il produttore?) e qualche scratch in fase di mastering, e come scritto da X la struttura strofa/ritornello strofa/ritornello assolo che è tutto, fuorchè DT. Le ballad poi, sono quanto di più melenso e scontato si possa sentire, niente a che vedere col passato o scenes...Quando lo rimetto nel lettore ascolto con piacere solo quattro canzoni: new millenium, peruvian skies, just let me breathe e trail of tears. Un album appena sufficiente per i miei gusti. |
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sentiti su disco, visti dal vivo + volte..terribilmente noiosi... |
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@JP: direi che il riff finale di "Peruvian..." è un minimo ispirato ad "Enter Sandman", tanto che in Once in a LIVEtime, mentre eseguono dal vivo Peruvian Skies, ci attaccano proprio il riff di "Enter..." |
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FII Lo ebbi per la prima volta nel pieno del periodo in cui scoprì e mi innamorai dei DT,tramite una cassetta registrata.Era il 1999 e l'album era uscito da appena 2 anni.All'epoca avevo soltanto lo splendido I&W per cui potete immaginare l'amaro in bocca che mi rimase dopo il primo assaggio dopo aver cnstatato che era nettamente inferiore all'unico album che avevo ascoltato.Ancora oggi metto FII nei posti piu bassi della mia classifica personale della loro discografia,tenendo conto che sono un grande fan della band di NY e di conseguenza adoro tutti i loro album nessuno escluso.La recensione è ottima e non poteva a mio avviso descriverlo meglio:l'album è quello che risente meno della loro vena progressive,gran parte delle canzoni hanno una struttura troppo "normale" per essere composte da loro e c'è anche una presenza fin troppo eccessiva di ballad.Tuttavia è un platter che ha anche lasciato ottimi pezzi che ancora oggi sono considerati dei grandi classici.Sono il caso dell'ottima Opener New Millenium con un intro e un mid entrambi molto suggestivi;la splendida semi-ballad Peruvian Skies influenzate da Have A Cigar dei Pink Floyd nella prima parte e Enter Sandman nella seconda parte e mai nascoste dalla stessa band dal momento che nel tour successivo ne venivano eseguiti degli accenni durante la performance Live della canzone;la semplice e delicata Hallow Years che negli ultimi anni è stata migliorata nelle esecuzioni dal vivo degli ultimi anni ,grazie ad un intro aggiuntivo e un assolo prolungato dell'immenso Petrucci(vedesi Live At Budokan);Hell's Kitchen che non sarà intricata come altre Instrumental passate e future,ma che ha un ispirazione notevole,un vero punto di forza del disco;senza uno spazio vuoto si congiunge Lines In The Sand,la mia preferita dell'album,dato il suo intro splendidamente onirico,tre strofe con altrettanti arrangiamenti diversi,un grande ritornello nel quale viene esaltata tutta la loro grande tecnica strumentale e un assolo di Petrucci che ritengo tra i migliori dal punto di vista del pathos;l'ultimo episodio degno di nota lo troviamo nell'ottima sweat Trial Of Tears,all altezza dei loro migliori pezzi.Le altre canoni si lasciano si ascoltare bene ma non sono memorabili:You Not Me e Burning My Soul sono fra i punti piu bassi della loro carriera,anche se la prima citata ne apprezzo il ritornello;Take Away My Pain è una ballad carina ma non eccezionale con un ottimo mid-time,lo stesso vale per Anna Lee che è pero un po più piattina;Just Let Me Breath è una song di Heavy Metal moderno che non mi ha mai entusiasmato,molto meglio in fase Live.Una curiosità,per chi nn ci ha mai fatto caso la base basso-batteria di una delle strofe di Lines In The Sand è la stessa di una parte del lungo mid-time di Trial Of Tears.Ho saputo in seguito leggendo svariate interviste che la realease di questo album controverso è data dall'allora diktat della produzione e allora ho capito molte più cose:ad esempio Burning My Soul ed Hell's Kitchen dovevano far parte di una stessa Sweat e sono state escluse canzoni splendide come Raise The Knife,Cover My Eyes e Speak to Me,chissa sarebbe stato un capolavoro. |
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Se avessero incluso capolavori eliminati come Raise The Knife non temerebbe confronti col precedente Awake. |
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Secondo me è il loro ultimo buon disco. Dopo comincia l'infausta era Rudess, e quindi ogni disco ci faccio click col destro ed elimina. |
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@Luci di ferro: no problem, quando uno è veramente appassionato di qualcosa (musica, politica, sport ecc) a volte si fa prendere la mano, sapessi quante volte succede a me  |
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Troppo tecnici e precisini non fanno per me , giusta la recensione del capo xmen . |
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Un bel disco secondo me...non il migliore, ok, ma si lascia ascoltare con piacere. 75. |
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Bel disco!! Curiosità: Per chi non lo sapesse, nel ritornello di "Lines in the sand" la seconda voce che canta è quella di Doug Pinnick (cantante/bassista dei Kings X). Domanda per X: Nella recensione affermi: "i Dream Theater si sono molto ispirati ai Metallica: per intenderci prendete il finale di Peruvian Skies; non vi ricorda qualcosa?"...Qual'è il pezzo dei metallica a cui ti riferisci? |
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@ luci di ferro : non ti devi scusare, ci mancherebbe, ogniuno ha il suo punto di vista e come tale va rispettato, ci vediamo nelle prossime recensioni  |
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Interessante recensione di X. Interessante poiché crea discussione ed opinioni divergenti.Qui ci troviamo in un ulteriore periodo di transizione musicale e compositiva dei DT. Kevin Moore, il "RE", degli arrangiamenti è da un pò andato via, e viene sostituito dal comunque spettacolare ed intelligente Derek Sherinian alla seconda pubblicazione (sicuramente con più cuore di Roudess...). Le partiture musicali sono, a dir poco, costruite su metodi molto fruibili, ( New Millennium in C diesis 5 - bit 126 oppure, You Not Me ancora in G diesis 5 - bit 74...o semplicemente con Trial of Tears quante gnocche prese....) Qui c'è poco prog metal...Molto bella, dal punto di vista compositivo e dall'articolazione action part musical come Hollow Years, ben costruita, ed anche Anna Lee, sia dal punto di vista del testo e degli accordi è più complicata di quanto possa sembrare. Ancora un nuovo esperimento dei DT, dettato ed imposto dagli equilibri alterati degli elementi che compongo la band. Per il resto ho ascoltato di meglio ed anche suonato di meglio, ma questo è soggettivo. Un disco che va tenuto, conservato per gli amanti ed i fan dei comunque sempre interessanti DT. ( NB: è un cd del '97 quando un pochino prima il grunge componeva con due accordi e d i DT ne facevano almeno il quadrupolo pure in diesis min di 5!) Ottimo spolvero. Da riascoltare appena posso. BRAVO X. Jimi TG |
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@ xutij & @ Flag Of Hate COMPLIMENTI ragazzi oggi mi avete dato una bella lezione di educazione, siete stati pacati e gentili nei mie confronti, mentre io no, vi chiedo scusa. |
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@luci di ferro : grazie che pensi alla mia salute, ma sono già 3-4 giorni che sono a casa a sparare muco dal naso, comunque anche per il mio medico di fiducia 72 è un ottimo voto , piccola nota : molte volte non mi sono trovato d'accordo con qualche voto dato a un disco ( tipo il 78 di Raven per KFADFFAL dei FNM che per me vale mininmo 97 ) ma non gli ho dato certo del matto, incapace o chissà che cosa, semplicemente lui ha il suo punto di vista su un album e il suo personalissimo metro di giudizio e io il mio, dove è il problema ? |
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72 è davvero un ottimo voto..@ xutij guarda che anche tu non stai tanto bene ogni tanto passa a fare una visita dal tuo medico di fiducia, lui saprà curarti come si deve e per il tuo bene se no ti amali e poi............ |
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comunque 72 per me non è un voto basso, anzi partendo dal punto che qualcosa votato 60 è perfettamente ascoltabile/accetabile, 72 è davvero un ottimo voto... altro che voto vergognoso , su,su non facciamo quelli che se un disco che prende meno di 80 è come se fosse stato bocciato |
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A me fino a questo disco i Dream Theater erano sempre piaciutio, e anche con il successivo "Scenes..." Di questo disco mi stuccavano solo le ballad troppo leccate, mentre ancora oggi IMPAZZISCO per Peruvian Skies. L'unico pezzo che reputavo insulso era "You Not Me", che qui venne registrata con il contributo per la parte di Lyrics di Desmond Child (se non erro) perché si sentiva dala demo pubblicata come B-side che proprio non sapevano come tirar su qualcosa di decente. Non che poi l'intervento esterno riuscì... |
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Ottimo disco, ho votato 90. Lo ascolto sempre con piacere e sono molto legato ad esso grazie al periodo in cui è uscito, ricordo come fosse ieri. Molto meglio questo di tutta la discografia del post Metropolis. |
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Ehm, direi che stiamo andando oltre la libertà d'espressione, quindi basta così, non sarebbe male rispettare le opinioni altrui a riguardo di voti (che non vanno mai bene, poi qualcuno ha il coraggio di dire che siamo di manica larga, mah), giudizi ed esperienze. |
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@ Aelfwine secondo me tu non stai troppo bene fatti curare da un bravo medico, se non vuoi morire come therox68 |
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@ x & @ therox68 Falling Into Infinity È UN CAPOLAVORO @ therox68, secondo me tu non stai troppo bene fatti curare da un bravo medico, non vorrei mai che tu non veda il domani mattina (morte). @ x un voto vergognoso, perchè non ti metti tu a scrivere le canzoni cosi almeno provi cosa vuol dire farsi un mazzo cosi............ |
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Levando You Not Me, Burning My Soul, Take Away My Pain che considero tra le più brutte canzoni che abbiano fatto i DT, le restanti mi piacciono molto. Sicuramente più intimista dei precedenti, ma con buona qualità. Poi, canzoni come Lines in the sand, Trial of Tears, e Hell's Kitchen aumentano di non poco la bellezza di questo platter. In parole povere non lo considero un passo falso anche se è molto inferiore ai precedenti 2 e ad altri episodi della loro discografia. |
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ricordo con piacere il loro QUINTO POSTO conquistato nella classifica di vendite di "TV SORRISI & CANZONI" (ma fu solo per la prima settimana poi scese vertiginosamente di posizioni) XD |
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Lo comprai non appena uscì sul mercato, subito dopo aver ascoltato per caso "take away my pain" per radio... |
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Quoto dalla prima all'ultima parola Therox68... |
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Un album inspiegabile, non l'ascolto da più di dieci anni: melenso, anonimo, impersonale e quel poco di buono che c'è è scopiazzato. Sembra incredibile che dopo questo scivolone abbiano poi realizzato uno dei loro capolavori assoluti. |
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mi è sempre piaciuto tantissimo...hanno messo un pochino da parte la fredda tecnica per dare spazio ai sentimenti. |
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Il disco più sottovalutato dei Theater, migliore di certi idolatrati scivoloni. |
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