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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Dream Theater - Live at Budokan (DVD)
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05/11/2016
( 4368 letture )
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Quando si parla di concerti, i Dream Theater sono senz'altro considerati tra i migliori gruppi in circolazione: un bagaglio di tecnica sopraffina raramente riscontrabile a pari livello in altre formazioni messo al servizio di canzoni che -per loro natura- sono costituite da continui cambi di tempo e atmosfera; c'è chi li trova stucchevoli nel loro autocompiacimento e chi, invece, non può far altro che ammirarne le incredibili doti; tutto si può dire sulla band tranne che lascino indifferenti. Reduci dal settimo studio album i Nostri danno alle stampe il loro quarto live registrato nell'Olimpo giapponese della musica, la famosissima Nippon Budokan Hall di Tokyo che tanti grandi del rock ha visto esibirsi nel corso degli anni. Come di consueto il pubblico del Sol Levante si conferma il più educato del globo: urla sincere ma tutto sommato contenute e steward in platea che non devono praticamente neppure suggerire calma ai presenti accomodati tra le file di poltroncine: unica concessione ribelle, l'alzarsi in piedi (stando sempre al proprio posto) e muovere testa e braccia a ritmo di musica -ma senza esagerare, che non si sa mai- senza nemmeno cantare i testi per non "distrarre" gli artisti dal loro compito. Fatte le dovute premesse ambientali possiamo parlare dell'album in oggetto, e qui ci sarebbe tanto, tantissimo da dire (non fosse altro per le quasi 3 ore di musica ivi proposte). Uscito in formato triplo CD -con diverse copie recanti un errore di stampa sulla copertina- e doppio DVD (anni più tardi verrà riproposto pure in Blu-ray e quadruplo LP), Live At Budokan dimostrò con la sua scaletta incentrata sui lavori più recenti della band un certo coraggio ma, soprattutto, tanta voglia di mettersi in gioco puntando forte sul nuovo materiale anziché proporre in maggior numero i più "sicuri" classici; va quindi dato atto a Petrucci & Co di aver voluto proseguire la propria ricerca musicale, anche se qualcuno storse il naso per tali scelte una volta letta la tracklist.
Ma c'è ben poco di cui lamentarsi: si abbassano le luci e parte il cupo basso di Myung ad introdurre la monolitica As I Am, e siamo già in pieno climax prog! Illustrare tutte le tracce sarebbe tedioso e inutile, ma non si può non citare il dialogo a dir poco annichilente tra i musicisti sul finale di This Dying Soul o il lungo intermezzo dedicato a Zappa in Beyond This Life, una delle sorprese di questo ricchissimo lavoro. È incredibile osservare come Mike Portnoy, seduto sullo sgabello di una batteria mastodontica, riesca a suonarla usando tutto l'infinito kit di piatti e tamburi, prodigandosi alla bisogna pure alle backing vocals e -sovente- a elargire litri di sputi tutt'intorno! La chicca di questo live è sicuramente Instrumedley, che come suggerisce il titolo racchiude un mix di brani strumentali quali Overture 1928, The Ytse Jam, Erotomania, Metropolis Pt.1, A Change of Seasons, Dance of Eternity e, giusto per non farsi mancare nulla, pure Paradigm Shift e Universal Mind del side project Liquid Tension Experiment. Detto della strumentazione di Portnoy è interessante notare pure il lavoro al Chapman stick di John Myung per l'esecuzione di New Millenium, mentre le note di Solitary Shell incantano grazie a una chitarra a doppio manico che il buon Petrucci padroneggia con classe sopraffina. Si passa da Hollow Years -tipica ballad da accendini accesi che gode di un assolo da pelle d'oca- alla durezza di War Inside My Head con una disinvoltura disarmante. E LaBrie? Beh, il buon James è in gran spolvero, autore di una prova straordinaria e degna dei momenti migliori: quando è il turno di Only a Matter of Time il ragazzone canadese non teme di osare e i risultati gli danno ragione, ciò per tutta la -lunghissima- durata del concerto, fino a giungere all'immancabile perla Pull Me Under, accolta dal quasi-boato del pubblico nipponico prima dell'encore conclusivo rappresentato dall'emozionante In the Name of God.
Il materiale extra incluso nell'edizione video presenta alcuni interessanti bonus tra cui un documentario del tour, interviste e dietro le quinte appetitosi e divertenti (specie quando Petrucci svela il funzionamento della cosiddetta spit-shield, atta a proteggere i suoi amplificatori da... indovinate cosa). Live At Budokan è un prodotto di assoluto pregio e sebbene veda come da consuetudine qualche aggiustamento in postproduzione -pare che l'attrezzatura di Jordan Rudess abbia fatto le bizze nei primi minuti dell'esibizione per poi essere corretta successivamente- rappresenta un esempio di cosa siano in grado di fare questi fenomeni nella dimensione a loro più consona: la classe non è acqua e i Dream Theater dimostrano che non sono solo i greatest hits dal vivo ad essere avvincenti e meritevoli di interesse. La versione video di questo live permette di apprezzare ulteriormente la prestazione sopraffina del quintetto e rende l'esperienza ancora più coinvolgente, grazie anche all'ottima regia sempre pronta a inquadrare i musicisti durante i diversi passaggi o assoli: un live consigliato a tutti gli amanti della band, del prog metal e della buona musica in generale.
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posso piacere o meno, ma è indubbio che suonano da paura. e Labrie fa la sua grande figura. Chi come loro predilige l'esecuzione pressochè fedele dei pezzi dal vivo, riesce ad emozionare incredibilmente ad ogni passaggio. Rudess talvolta disumano, petrucci un vero guitar hero, gli altri non da meno. Un concerto veramente da paura. Comprate, comprate |
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Io non sono un grande fan della band ma bisogna riconoscere la grandezza di musicisti strepitosi nonché fautori di ottima musica. Leggo di persone che probabilmente non sanno fare nemmeno un accordo sulla chitarra e parlare a vanvera senza alcuna cognizione. Comprate tranquillallamente il prodotto ne vale la pena |
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assolo si petrucci su hollow years pazzesco!!!! |
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Gruppo sopravvalutato... |
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Un Dvd bellissimo, il migliore dei DT, a mio parere. Così pulito e raffinato nel sound, colori, atmosfere. Personalmente adoro TOT e questo live di "promozione" del disco mi ha davvero lasciato a bocca aperta. L'epoca d'oro di Petrucci, dove risultava essere presentabile anche nel look oltre che nella forma. Hollow Years con tanto di assolo è mozzafiato. Oggettivamente è una pubblicazione di classe. |
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condivido in pieno il pensiero di Fango. Chiaramente un momento bassissimo della musica mondiale. |
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Live stupendo. Forse il loro migliore dopo Live scenes from New York. I momenti migliori sono su tutti lo splendido collage Instrumendley, la fantastica versione rielaborata di Hallow Years veramente da pelle d'oca, e lo rispolverare di un fantastico pezzo come A Matter Of Time(le canzoni di WDADU dal vivo e con LaBrie migliorano).Tra l'altro quel concerto viene dallo stesso tour nel quale li ho visti la prima volta in concerto, il primo di una lunga serie, anche se le due scalette erano molto diverse. |
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L'errore sarebbe il logo giallo sovrapposto alla foto rossa... Se guardi la copertina normale sia del cd che del DVD il logo è trasparente e sta dietro il bollino rosso |
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scusate ma... dove sarebbe l'errore di stampa? |
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Live bellissimo, anche se avrei preferito più classici. Il pubblico giapponese mi ha decisamente colpito, soprattutto alla loro compostezza durante i pezzi più violenti della scaletta; all'ultimo concerto loro che ho visto, a "As I Am" soffrivo da matti a restare seduto all'Auditorium di Roma. Per il resto, anche se non è il mio live preferito, mi piace moltissimo, e capita di sovente di riguardarmelo. |
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Che poi quello di Ozzy c'è già  |
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Chi può dirlo... e se poi ti veniva il vomito per la recensione anziché per la copertina? |
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Mi viene il vomito solo a vedere la copertina...non era meglio se recensivi il live at Budokan di Ozzy???? |
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Bella rispolverata... DVD e love seminale a mio parere... |
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tutti i torti non li hai, il live è lo stesso del CD... potevo recensire quello volendo, bastava che chiudessi gli occhi  |
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@Lizard, lo sai vi seguo con affetto da anni e raramente "polemizzo", però le ultime rispolverate non hanno attirato la mia attenzione  |
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@Diego: perdonami la facile battuta, ma intanto questo lo stai commentando, mentre non ricordo tuoi commenti nelle recensioni che c'erano fino a stamani. Comunque, la rubrica Rispolverati ci accompagnerà per sempre, quindi... prina o poi troveremo qualcosa che ti interessa oppure potrai segnalarcelo tu nel forum. |
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Mah...con tutti gli album da "rispolverare" proprio un DVD dovevate andare a recensire? Dei DT, nel loro periodo scialbo (personalissima opinione). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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DVD 1 1. As I Am 2. This Dying Soul 3. Beyond This Life 4. Hollow Years 5. War Inside My Head 6. The Test That Stumped Them All 7. Endless Sacrifice 8. Instrumedley 9. Trial of Tears 10. New Millennium 11. Keyboard Solo 12. Only a Matter of Time 13. Goodnight Kiss 14. Solitary Shell 15. Stream of Consciousness 16. Disappear 17. Pull Me Under 18. In the Name of God
DVD 2 ●"Riding The Train Of Thought": Japanese Tour Documentary ●John Petrucci "Guitar World" ●Jordan Rudess "Keyboard World" ●Mike Portnoy Drum Solo ●"The Dream Theater Chronicles": 2004 Tour Opening Video ●"Instrumedley" Multiangle Bonus
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Line Up
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James LaBrie (Voce, Percussioni) John Petrucci (Chitarra, Cori) John Myung (Basso, Chapman Stick) Jordan Rudess (Tastiere) Mike Portnoy (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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